Ho pensato approfittando del tema che stiamo trattando, l'ALBERO COME SCHERMATURA, di scrivere un articolo con qualche concetto sulla scelta, l'ubicazione e tutto ciò che comporta l'innesto di alberi urbani.
Spero che questo post risulti utile anche agli altri, essendo una sintesi di informazioni a mio parere necessarie per arricchire i nostri progetti con della vegetazione che oltre a renderli più "verdi" diventino parte integrante del funzionamento del concept.
I MOLTEPLICI VANTAGGI DELLE ALBERATURE URBANE:
_creazione di ombra
_protezione dal vento
_ossigenazione aria
_raffrescamento per evapotraspirazione
_protezione dalle polveri
_fissazione del carbonio durante la crescita
PER IL CONTROLLO DELLA RADIAZIONE SOLARE:
L'albero giusto al posto giusto risparmia energia. In piena estate il sole colpisce i lati est e nord-est al mattino, a mezzogiorno colpisce all'incirca al di sopra dei tetti, per poi colpire i lati ovest e nord-ovest nel pomeriggio. I condizionatori lavorano intensamente durante il pomeriggio con le alte temperature ed il forte irraggiamento. Per questo i lati ovest e nord-ovest di un edificio sono i più importanti da schermare o ombreggiare. Le piante vanno collocate in modo da riparare dal sole le finestre bloccando cosi la radiazione solare entrante senza però ostruire la visione. In molti climi il lato est è il secondo in ordine di importanza da riparare.
Gli alberi collocati a sud possono bloccare l'assolamento invernale e cosi aumentare i costi di riscaldamento perchè d'inverno il sole è più basso all'orizzonte ed illumina per lo più il lato sud degli edifici. Il tepore che tale sole produce è un vantaggio perciò non andranno innestate piante sempreverdi che bloccherebbero l'esposizione sud. E' consigliabile l'uso di specie eliofile verso i lati sud perchè i rami spogli di queste specie lasciano passare gran parte della radiazione solare invernale. Per massimizzare l'ombreggiamento estivo e minimizzare quello invernale gli alberi vanno collocati a 3-6 metri a sud della casa e man mano che gli alberi crescono potare i rami inferiori per consentire al sole invernare di passare. Anche se una pianta collocata più vicina fornirebbe più ombreggiamento c'è il pericolo che le radici danneggino la struttura dell'edificio e i rami renderebbero difficile il mantenimento delle pareti esterne e delle finestre. Una distanza di 10-15 metri consente comunque di ombreggiare finestre e muri.
Anche i viali alberati stessi possono diventare assorbitori di calore e contribuire all'ombreggiamento degli edifici oltre a rendere i viali, i percorsi, le piazze e gli ambienti colettivi in generale più freschi e confortevoli.
In oltre la presenza di apparati arborei modifica molto i valori dei parametri micro-climatici. Ad esempio pensiamo ad un parco urbano, all'interno di questa zona c'è una riduzione degli scambi termodinamici e maggior umidità. L'effetto umidificante può arrivare anche ad 1 km di distanza.
PER IL CONTROLLO DEL VENTO:
A motivo della loro struttura e taglia, gli alberi sono elementi ideali per frenare l'azione del vento. Si consiglia di collocare file di alberi perpendicolari alle direzioni dei venti principali. solitamente lati nord, est ed ovest.
E' buona norma prgettare la fila d'impianto più lunga dell'edificio da riparare poichè la velocità del vento aumenta ai bordi dei frangivento. Idealmente la barriera dovrebbe essere piantata sopravento a 15 metri circa dall'edificio e composto di dense specie sempreverdi che dovranno crescere di più rispetto all'edificio da proteggere.
Evitare file frangivento a lato sud ed est per non interferire troppo con la già debole radiazione invernale del sole.
Tra loro gli alberi dovrebbero essere posti abbastanza ravvicinati da formare un schermo denso, ma non troppo vicini da bloccarsi a vicenda la radiazione e causando cosi un problema per la crescita.
Il flusso del vento quando incontra masse arboree prende un andamento discendente creando una zona di calma oltre la zona alberata e uan zona riparata presso il margine sottovento.
SELEZIONE:
La pianta ideale per ombreggiare presenta una chioma piuttosto densa, rotonda e con le branche (rami principali) abbastanza ampie da ombreggiare anche il tetto. Alberi caducifoglie permettono al sole di filtrare attraverso i rami spogli d'inverno. L'impianto di alberi a taglia piccola è suggerito solo nel caso di vicinanza a linee dell'alta tensione o di edifici non interessati. Alberi a portamento colonnare sono suggeriti in presenza di spazi stretti. Dal momento che la collocazione è ideale in vicinanza dei lati est ed ovest dell'edificio gli alberi più adatti dovranno essere forti, resistenti alle malattie, agli insetti e ai danni degli agenti atmosferici. Esempi di alberi da evitare sono le specie del genere Populus (ad esempio il pioppo) per via delle radici invadenti e del legno debole; il Ginkgo per la forma stretta, la chioma sparsa e la lenta crescita ; i Pini per il fogliame sempreverde.
Selezionando le specie, cnsiderare il fabbisogno idrico in funzione delle condizioni delle piante circostanti; selezionare ad esempio piante adattete ad una bassa disponibilità idrica in zone difficili da irrigare e manutenere. Selezionare in oltre le specie in funzione del fogliame e di eventuali frutti prodotti; queste specie andranno bene dove al suolo vi è gia terreno che può trasformare il tutto in lettiera, prestare più attenzione per speciee da collocare nei pressi di strade.
Si preferiscono conifere per la funzione frangivento dal momento che assicurano una migliore protezione. L'albero ideale per assolvere alla funzione di frangivento è a rapida crescita, visibilmente denso, rami rigidi nn soggetti ad autopotatura (evitare ad esempio Eucalipti). L'Abete rosso, il Pino strobo, il Pino silvestre, la Thuja e l'Abete di Douglas sono tra i migliori frangivento.
Approfondendo il discorso per i luoghi pubblici, come parcheggi, iazze, strade e aree commerciali è una buona strategia collocare gli alebri per massimizzare l'ombreggiamento sull'asfalto e sui veicoli parchieggiati riducendo cosi la radiazione diretta e riflessa dalle superfici. Cosi facendo si riducono anche le emissioni di idrocarburi, agenti di smog. In questo caso la scelta della piante deve cadere su specie dalla chioma ampia facendo attenzione che abbiano sufficiente spazio per la crescita dei rami e delle radici. L'albero ideale per i luoghi pubblici dovrebbe poi essere resistente al vento, alla caduta dei rami (autopotatura), non dovrebbe richiedere frequente cura, dovrebbe produrre poca lettiera, dovrebbe avere radici profonde , tollerare bene gli inquinanti e le condizioni del suolo e presentare assenza di problemi di suscettibilità ad insetti, funghi e altre malattie.
SPECIE ARBOREE:
Prima classificazione secondo la grandezza della pianta:
1. alberi di prima grandezza, a maturità altezza maggiore di 20m
2. alberi di seconda grandezza, a maturità altezza tra i 10m e i 20m
3. alberi di terza grandezza, a maturità altezza non oltre i 10m
Seconda classificazione secondo l'apparato fogliare:
1. latifoglie (specie a foglia larga):
_ decidue (caducifoglie), in inverno perdono le foglie: Faggio, Quercia, Acero
_ decidue semi-persistenti, parte dell'apparato fogliare resta attaccato al ramo seppur secco, anche in inverno
_ persisteni (sempreverdi), nel riposto vegetativo invernale non perdono le foglie: Magrovia, Ceiba, Mogano
2. conifere (specie con foglia a forma di ago o scaglia):
sono sempreverdi, tranne Larix Decidua (Larice), gli aghi cadono e vengono rimpiazzati continuamente. In oltre questa specie produce le pigne. Ne sono esempi comuni il Larice, il Pino marino, l'Abete rosso
Terza classificazione secondo la forma e densità della chioma:
_ portamento colonnare
_ portamento espanso
_ p. ovoidale
_ p. globoso
_ p. piramidale
_ p.piangente
Commenti
Codice Civile art. 892 sulle distanze e ubicazione alberi
Articolo 892 del Codice Civile
Chi vuol piantare alberi presso il confine deve osservare le distanze stabilite dai regolamenti e, in mancanza, dagli usi locali. Se gli uni e gli altri non dispongono, devono essere osservate le seguenti distanze dal confine:
l) tre metri per gli alberi di alto fusto. Rispetto alle distanze, si considerano alberi di alto fusto quelli il cui fusto, semplice o diviso in rami, sorge ad altezza notevole, come sono i noci, i castagni, le querce, i pini, i cipressi, gli olmi, i pioppi, i platani e simili;
2) un metro e mezzo per gli alberi di non alto fusto. Sono reputati tali quelli il cui fusto, sorto ad altezza non superiore a tre metri, si diffonde in rami;
3) mezzo metro per le viti, gli arbusti, le siepi vive, le piante da frutto di altezza non maggiore di due metri e mezzo.
La distanza deve essere però di un metro, qualora le siepi siano di ontano, di castagno o di altre piante simili che si recidono periodicamente vicino al ceppo, e di due metri per le siepi di robinie.
La distanza si misura dalla linea del confine alla base esterna del tronco dell’albero nel tempo della piantagione, o dalla linea stessa al luogo dove fu fatta la semina.
Le distanze anzidette non si devono osservare se sul confine esiste un muro divisorio, proprio o comune, purché le piante siano tenute ad altezza che non ecceda la sommità del muro.
Veramente molto
Veramente molto interessante!! :D
grazie!!
grazie!!