ll Pino domestico (Pinus pinea), altrimenti detto Pino da pinoli, è una conifera sempreverde appartenente alla famiglia delle Pinaceae che può raggiungere i 25-30 m di altezza ed è ampiamente diffuso su tutto il territorio nazionale, isole comprese.
Tronco e corteccia:
La corteccia, tipicamente grigia e liscia, si screpola in grosse placche ed assume un colore rossastro col tempo; i rami, invece, sono generalmente curvi e seguono un andamento ascendente.
Foglie:
Aghi lunghi da 12 a 15 cm, rigidi, di colore verde vivo, pungenti all'apice. Alla base sono avvolti da una guaina trasparente e resistente.
E' caratterizzato da un tronco nudo fino a circa il 60% della sua altezza totale, al di sopra del quale i rami vanno a fromare la tipica chioma ad ombrello o a cono rovesciato.
Ho realizzato un pino con un'altezza totale di 25 m.
Per prima cosa ho posizionato due piani orizzontali di riferimento: il primo, corrispondente all'altezza totale dell'albero; il secondo, rappresenta l'altezza del tronco.
Successivamente ho iniziato la modellazione del tronco, creando una circonferenza ed imponendo un raggio di base (r1 tronco).Ho estruso la superficie di base fino al piano di riferiemto dell'altezza del tronco usando il comando Align, in modo da vincolarli tra loro. Per creare la rastremazione del tronco, ho creato un un nuovo parametro in corrispondenza della circonferenza in sommità (r2 tronco), che in proporzione con l'altezza totale dell'albero risultarà minore del raggio della circonferenza di base.
Il passo successivo è stato modellare la chioma.
Il procediemento è simile a quello della modellazione del tronco, ma in questo caso, dovendo creare un forma più complessa, ho aggiunto altri profili (r1 chioma,r2chioma,r3 chioma), che mi permettano di ottenere una forma che simuli al meglio la chioma.
Parametrizzandoli sempre con l'altezza dell'abero, ho raggiunto le dimensione (circa 7m) della chioma ad ombrello di un esemplare maturo.
A questo punto sono passato allo studio delle ombre prodotte da questo tipo di albero, anche in presenza di più esemplari simultaneamente.
Essendo un albero sempreverde la sua chioma non perderà le foglie durante l'inverno.
Solstizio d'Inverno ore 12:00.
Equinozio di primavera ore 12:00.
Solstizio d'Estate ore 12:00.
Equinozio d'Autunno ora 12:00.
Da queste simulazioni si nota come le ombre generate siano molto diverse tra le stagioni. Infatti, il tronco alto e snello di questo albero permette,nei mesi invernali in cui i raggi solari hanno un'inclinazione minore, di produrre ombre molto lunghe, ma di non schermare eccissivamente le superfici più vicine retrostanti.Ci saranno però, delle zone più svantaggiate, come ad esempio quelle che si trovano nella zona di ombra generata dalla chioma.
Nei mesi estivi, invece, in cui l'angolo di incidenza dei raggi solari è maggiore, gli alberi generano ombre molto corte, in tal modo creano un effetto "ombrello", tale da generare una zona di ombra molto ampia alla base del tronco.
Grazie alla loro forma alta e snella, nei mesi estivi questi alberi possono essere molto utili per creare spazi all'aperto ben ombreggiati durante la giornata, senza limitarne la fruibilità.
Ho provato a vedere se le considerazioni fatte in precedenza nello studio delle ombre generate dagli alberi trovasse riscontro inserendo il pino nel progetto.
Solstizio d'estate ore 12:00.
Solstizio d' inverno ore 12:00.
Si nota come in inverno gli edifici posti in prossimità degli alberi non siano schermati, a differenza di quelli che si trovano ad una distanza tale da ricadere nella zona d'ombra generata dalla chioma.
In estate invece, saranno gli edifici più vicini agli alberi ad essere maggiormente schermati.