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Pino domestico ( altezza albero:25 m, larghezza chioma:16 m)

Pino Domestico

Il Pino domestico, conifera sempreverde,  è originario delle coste Spagnole.    

Questa conifera si contraddistingue per il suo portamento ad ombrello e per la sua maestosità, infatti, quando è isolato, può raggiungere i 25 metri di altezza.  Il fusto generalmente dritto e lungo, ma anche biforcato nella parte alta e  ramificato; fusto e rami molto resinosi.

La chioma ha forma globosa nelle piante giovani fino a 25÷30 anni, nelle piante adulte assume la caratteristica forma ombrelliforme; è formata da rami verticillati espansi incurvati verso l'alto, che si concentrano nella parte alta del tronco che è nudo nei due terzi inferiori. La cima si appiattisce in modo evidente con l'età ed il portamento ombrelliforme pare sia dovuto ad una dominanza apicale poco marcata nel getto terminale.

La corteccia è di colore grigio-bruna e liscia da giovane, poi grigio-bruno, profondamente fessurata e a placche grosse longitudinali; nelle fessure la corteccia si colora di rossastro. Gli aghi in fascetti di due, rigidi, pungenti,  di colore verde-chiaro, sono lunghi 10-18 cm, che cadono dopo 2-4 anni.

Pigne solitarie o a gruppi di due, sessili (pigna attaccata al ramo), di forma ovale e punta arrotondata, lunghe 10-15  cm; molto resinose e di colore verde chiaro da giovani, e legnose e di colore brunastro a maturità.  Le pigne maturano al terzo anno, e tra agosto e settembre si aprono e fanno cadere i pinoli (1-2 cm), all’interno dei quali si trovano i semi.

Nel contesto romano il pino domestico è un' albero molto utilizzato soprattutto lungo le strade. Viene impiantato lungo le grandi strade a più corsie per senso di marcia, soprattutto come spartitraffico, vengono alternati a parcheggi collocati in fila indiana. Hanno bisogno di molto spazio per la loro grandezza soprattutto della chioma e offrono un buon ombreggiamento presente per tutto l'anno e molto gradito soprattutto d'estate.

Distribuzione dei pini in ambito eurropeo

Essenza di riferimento.

Fasi della modellazione parametrica in Vasari.

Per poter realizzare un file che sia poi riutilizzabile come un “blocco” unico e allo stesso tempo modificabile attraverso alcuni parametri si deve iniziare la modellazione aprendo NEW-FAMILY-MASS. Successivamente ho creato la base del tronco ( r1 tronco) e ho misurato l’altezza totale dell’albero e l’altezza del tronco. Queste quote sono state rese parametriche tramite il comando LABEL-ADD PARAMETER.

 

Il passo successivo è stato estrudere il tronco facendolo arrivare ai piani costruiti e allineati con le quote inserite. Il tronco alla fine della sua elevazione ha subito anche una rastremazione per essere più veritiero.

Dopodichè ho creato la chioma; tramite EDIT PROFILE creo la base della chioma e la estrudo dando un valore parametrico sia al raggio di base che al raggio superiore che sta alla fine della chioma.

 

Per modellare di più la chioma tramite il comando ADD PROFILE aggiungo una nuova sezione orizzontale anche questa è quotata parametricamente sia in altezza che nel raggio.



Infine ho definito le formule attraverso la finestra FAMILY TYPES, regolate in base all’altezza complessiva dell’albero.

 

 

Ho fatto un’analisi delle ombre proiettate a terra dall’essenza nelle varie stagioni. Si può notare come l'ombra sia molto allungata: ciò è dovuto al fatto che l’albero ha una grande dimensione e altezza, inoltre in inverno è ovviamente molto più lunga rispetto all’estate.

ESTATE                                                                                                                      INVERNO

 

 

AUTUNNO                                                                                                                  PRIMAVERA

Ora ho provato ad inserire l’essenza nel progetto, analizzando nelle varie stagioni dell'anno le ombre che potrebbero influire sul progetto;date le dimensioni notevoli dell'albero è presumibile cheesso creerà grandi zone di ombra nel progetto.

INVERNO                                                                                                                 AUTUNNO

       

 

ESTATE                                                                                                                     PRIMAVERA

Inserendo sei essenze, tre lungo la ferrrovia, una lungo via tuscolana e due nella piazza interna che si è venuta a creare con il progetto, si vede che in estate c'è una piacevole ombra che consente di utilizzere di più la piazza interna, mentre gli altri quattro pini fanno ombra sulla ferrovia, il che è poco interessante ai fini del progetto. Anche in primavera le due essenze sulla piazza fanno ombra, ma in parte anche sulle due torri. In autunno e inverno le ombre sono molto allungate. In autunno però la piazza retrostante è soleggiata, un dato favorevole se si considera che essendo più freddo si preferiscono zone soleggiate, ma allo stesso tempo crea ombra sulle torri. In inverno le ombre sono molto lunghe e quelle delle essenze che stanno sulla piazza fanno ombra ai palazzi e inoltre c'è anche l'ombra dei palazzi intorno.

Di conseguenza, questo tipo di alberi potrebbe essere utilizzato in questo progetto perchè, per quanto riguarda la piazza, crea delle condizioni tali da poter essere sfruttata meglio, però sono alberi molto grandi e con una chioma molto ampia che potrebbe dare fastidio a chi abita nei piani alti delle abitazioni all'altezza della chioma, perchè essa impedirebbe lo sguardo sulla città. In conclusione penso che andrebbero utilizzati alberi più piccoli e da una chioma meno ingrombante. Inoltre, potrebbe essere meglio utilizzare alberi a foglie caduche, in modo che in inverno e in autunno essi proiettino ombre minori sulle facciate degli edifici.

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