I media attuali sono inadeguati alla forte richiesta di interattività che viene dalla società complessa, non più stratificata in modo ordinato ma orientata a modelli gassosi turbolenti ed in adattamento continuo agli ambienti di riferimento. La rete Internet per questo è divenuta man mano il loro rifugio sotto forma di web-radio web-tv - senza contare i quotidiani online, ibridi multimediali con funzioni interattive, attenti agli aggregatori di informazione e alle modalità di lettura, e di fruizione in genere. Il passo decisivo è maturo, quello dell Emittenza Telematica, della rete che si fa media capovolgendo nel contempo l'asse utente/giornalista a favore del primo termine, andando decisamente verso il peer to peer e la community degli utenti. Così il sistema trasferisce le funzioni di controllo dei processi dal giornalista d'informazione (ruolo datato eterodiretto) ai redattori di nuova medialità con funzioni più prossime alla gestione di risorse umane (e non solo) e di ascolto diretto tramite callweb con specifiche delle chat estese.
Con il multicanale, oltre Internet, utilizzandone i protocolli, e con il mobile computing, la rete matura è cosa fatta, non resta che organizzare ora le persone e le risorse.
L'economia e la cultura digitale sono pronte a fare la rivoluzione sociale del sempre connessi, procedendo ad un vera riterritorializzazione, quando cadono le analisi affrettate di scomparsa nel virtuale, robotizzazione, cybercultura. E' la società in tutte le espressioni ed estensioni che mette in rete digitale le sue relazioni, e quindi persone con persone, cose con cose, persone con cose e cose con persone.
Le tensioni che irrisolte si accumulavano nel secolo scorso trovano chiarezza e applicazione curiosamente umanista in un contesto ultracarico di tecnologie con il digitale. Le tecniche e i loro correlati oggetivi infatti magnificano gli individui come persone in una più fine e continua negoziazione del sociale con il culturale, il politico, l'economico.