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Lab 6c_Es3_Allegra Eusebio Anna Tracagni_Ipotesi di porgetto

L'area di progetto è situata nella periferia di Terni, adiacente al Villaggio Matteotti di Giancarlo De Carlo. Essa è divisa in due zone A e B; nella prima sono previsti edifici con destinazione residenziale che dovranno essere strutturati seguendo un impianto a corte, il nucleo B prevede invece edifici a spina in stretto dialogo con la strada. Prenderemo ora in considerazione esclusivamente la zona da noi scelta,  la zona A. La periferia di Terni si fonda su una dimensione tutt'altro che urbana, ma piuttosto raccolta che concentra la vitalità del vicinato in spazi estremamente intimi.

 

Come già detto il progetto si basa sul disegno di una piazza corte, che sarà quindi uno spazio intermedio tra pubblico e privato, sulla quale si affacceranno i circa 80 alloggi previsti.

 

Prima ipotesi

La prima ipotesi di progetto si basa su un'idea di corte molto aperta e tangente a via Irma Bandiera, attorno alla quale si sviluppano tre edifici di quattro piani. 

 

Abbiamo come prima cosa  analizzato l'illuminazione e l'ombreggiamento determinato dai nostri volumi durante i solstizi d'estate e di inverno in due differenti ore del giorno.

21/06 ore 11:00  21/06 ore 16:00

Vediamo quindi come durante il solstizio estivo la corte rimane estremamente soleggiata sia, come prevedibile, alle 11 che alle 16; gli edifici quasi non entrano in relazione tra di loro.

 21/12 ore 11:00   21/12 ore 15:00

Durante il solstizio invernale, negli stessi orari, la corte rimane troppo ombreggiata. Sarà importante per noi infatti analizzare in particolare le situazioni che si verranno a creare nella corte che sarà il punto nodale per lo sviluppo della socialità sulla quale punta il progetto e sulla quale ha puntato fino adesso Terni. Per adesso la situazione estiva è gestibile, poichè si potrebbe ombreggiare con alberature,  ma nonostante gli alloggi siano stati concepiti con un doppio affaccio per sfruttare la buona ventilazione, non è possibile progettare facciate così ampie e così esposte al nord. Infatti la situazione invernale non è affatto gestibile. L'idea è quella di creare spazi vivibili durante tutto l'anno.

 Radiazione solare estate

Dall'analisi della radiazione solare è evidente che la corte è troppo esposta, ciò comporterebbe sicuramente un eccessivo surriscaldamento dell'area, che creerebbe situazioni di scomfort. Durante l'inverno invece la grandezza della corte permette che questa sia adeguatamente irraggiata, i problemi si potrebbero presentare invece sulle facciate, probabilmente a causa della loro esposozione. Ciò potrebbe essere evitato limitando le facciate a nord.

 Radiazione solare inverno

 

Seconda ipotesi

La seconda ipotesi di progetto si distacca completamente dalla prima, In questa non troviamo più tre volumi compatti che delimitano il disegno, ma dimensioni notevolmente ridotte, sia degli edifici, delle corti e dell'alzato. La pianta, notevolmente frammentata è nata dopo un confronto con lo studio dei "Mat Building" e degli interventi di edilizia economica a bassa densità. La scelta nasce dalla volontà di confrontarci con dimensioni più intime e a misura d'uomo. Gli interventi di Mat Building ripropongono a gran voce delle dimensioni ridotte, quasi da piccolo paese e una forte varietà si situazioni architettoniche e sociali differenti. Essendoci anche noi confrontati con misure e moduli decisamente più ridotti, ci siamo mossi seguendo una griglia molto fitta orientata con uno spigolo a nord. in questo modo abbiamo cercato di non avere mai una facciata esposta completamente a nord.

Il primo "ostacolo" (o forse campanello d'allarme?) è stata la modellazione dell'edificio. Questo è basato su un modulo di 5x5m , così da creare una serie di "cubetti" sovrapposti che andranno a creare i vari alloggi, abbiamo inoltre ridotto notevolmente le dimensioni, soprattutto in altezza, infatti arriviamo ad un'altezza massima di tre piani.

Mano a mano che iniziamo a modellare la nostra ipotesi di progetto rinomianiamo le varie masse, così da renderle riconoscibili

e rinominiamo e diamo un'altezza specifica ai vari livelli (in base al nostro interpiano)

Dopo un po' di fatica e sudore il lavoro è finito!

 

A modello concluso è possibile verificare i dati del nostro progetto, notiamo che, nonostante l'altezza contenuta riusciamo comunque a arrivare al numero richiesto di appartamenti, calcolando una media di 60 mq ad alloggio.

 

Analizziamo adesso l'azione del sole sull'edificio, per quanto riguarda le ombre e la radiazione.

 21/06 ore 15:00

Durante l'estate le corti sono particolarmente assolate, probabilmente a causa dell'altezza contenuta degli edifici, nonostante questo però sono comunque presenti zone in ombra che ne permettono l'utilizzo, anche perchè sono previste corti "verdi", con alberi e vegetazione che creeranno comunque zone ombreggiate.

21/12 ore 15:00

Per quanto riguarda l'inverno ci siamo rese conto che la situazione è un po' critica, perchè le corti sono quasi completamente in ombra, è un problema che dobbiamo ancora capire come risolvere. Notiamo però (con sollievo!!) che l'inclinazione dei nostri edifici permette anche alle facciate più svantaggiate di ricevere comunque una buona dose di radiazione solare anche durante il periodo invernale. Queste infatti ,avendo non la completa facciata ma solo uno spigolo a nord, hanno sempre un orientamento nord-est/nord-ovest che garantisce a queste di essere raggiunte dal sole.

 Radiazione solare inverno   vista Nord est

 

Anche per quanto riguarda l'estate l'analisi della radiazione solare ha dato esiti abbastanza positivi, infatti l'orientamento del nosto progetto funziona siain regime invernale che in regime estivo, proteggendo la facciata a sud da un irraggiamento eccessivo.

Radiazione solare estate  vista sud est

 

Per concludere possiamo dire che nonostante siamo consapevoli che una minore superifcie esposta e quindi un progetto più "compatto" potrebbe favorire un funzionamento migliore del nostro edificio da un punto di vista termico, crediamo però (ed è stato in parte confermato dall'analisi della radiazione) che orientamento e contesto giochino un ruolo fondamentale e che quindi concentrandoci su questi possiamo sopperire alle possibile mancanze da un punto di vista termico.

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