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Esercitazione 3 Studio del lotto Clarissa Tipaldi Andrea Paolini

Nella terza esercitazione abbiamo confrontato due ipotesi di progetto.

L'area considerata si trova a Terni nei pressi del villaggio Matteotti di De Carlo.

L'ipotesi prevede la divisione del lotto in due aree destinate dal PRG a due tipi di costruzioni differenti. Una prevede degli edifici in linea sul modello del Matteotti e che abbia un rapporto con la strada diretto, la seconda, invece, la creazione di un complesso di edifici che creino una corte-piazza.

 

Sono previsti 80 alloggi differenziati per tipologia di edificio.

Le due ipotesi differiscono principalmente per l'orientamento oltre che per la forma.

Nel primo caso la corte è creata a partire da una posizione intermedia tra il complesso Matteotti e gli edifici in linea posizionati paralleli alla strada prevista dal PRG .

 

Come visibile dalle immagini la corte si presenta concettualmente ruotata rispetto agli edifici in linea e non allineata con il Matteotti in una posizione intermedia che tiene conto della vista e del rapporto con le preesistenze.

 

Gli edifici a stecca sono due, orientati con l'asse longitudinale verso sud-ovest ( come la strada prevista ) presentano delle parti arretrate che frammentano l'edifico e creano degli ambienti esterni. In particolare creano un cortile a sud ed uno a nord., questa esposizione beneficia del soleggiamento sui prospetti lunghi sia al mattino che al tramonto, rispettivamente al mattino il lato lungo esposto a sud – est , alla sera quello esposto al sud-ovest. I lati corti esposti a nord rappresentano una minoranza di tutto il complesso di costruzioni, in cui non sono previste molte aperture.

 

Riguardo alla corte è concepita tenendo conto della vista del paesaggio e soffre di una cattiva esposizione in quanto deriva da un'idea formale che prevede la creazione della corte ottenuta attraverso 6 edifici in totale ,allineati sfalsati a gruppi di 3 e specchiati tra loro. Lo spazio interno risulta troppo chiuso, irregolare e privo di una giusta illuminazione , in quanto le teste degli edifici ( moduli rettangolari ) sporgendo gli uni sugli altri si fanno ombra vicendevolmente.

L'impianto simmetrico in questo caso non facilita una corretta ed omogenea distribuzione del sole quindi della luce e del calore che ne derivano. Gli alloggi, inoltre, non godono tutti della stessa vista sulla piazza.

 

Nell'analisi della radiazione solare l'ipotesi vincente potrebbe essere quella degli edifici in linea. Di contro, la corte piazza è un ambito freddo e male esposto in tutti i periodi considerati (tutte le stagioni). In estate l'ombreggiamento degli edifici della corte è eccessivo, d'inverno le ombre sono troppo allungate e occultano i prospetti e la piazza sottostante .

 

 

Prima ipotesi: Autunno ore 9.30 

 

Autunno ore 16.00

 

Autunno radiazione solare

 

Inverno ore 09.30

 

Inverno ore 14.00

 

Inverno radiazione solare

 

Primavera ore 09.30

 

Primavera ore 16.00

 

Primavera radiazione solare

 

Estate ore 09.30

 

Estate ore 17.00

 

Estate radiazione solare

 

Schedule:

 

 

Nella seconda ipotesi gli edifici in linea mantengono orientamento simile alla prima, ma hanno una conformazione diversa. Questi infatti sono sfalsati “ a scaletta “ con i punti di contatto dei singoli moduli sovrapposti. In questo caso i prospetti lunghi in entrambe le esposizioni godono di sufficiente illuminazione, ma dal punto di vista architettonico le parti del complesso non dialogano allo stesso modo con la strada ( tema fondamentale per questa tipologia di edifici ).

 

Gli edifici a corte sono creati a partire da un orientamento di una parte di loro uguale a quello del complesso del Matteotti secondo una logica che vede sempre sei moduli rettangolari, che stavolta si combinano a 2 a 2 a creare 3 edifici maggiori ad L. Essendo più distanziati rispetto alla prima ipotesi gli edifici lasciano passare la luce all'interno della corte-piazza ma poiché ogni L è ottenuta da due edifici disposti a 90° tra loro, con la testa di uno sovrapposta all'altro, creano un ambito in cui la luce è praticamente assente e gli affacci dei due edifici risultano soffocati dalla vicinanza.

 

Per questo motivo pensiamo di orientarci verso una scelta intermedia tra le due che tenga conto del soleggiamento di entrambi i casi. Riguardo gli edifici a stecca pensiamo che la prima ipotesi sia più coerente dal punto di vista architettonico e vantaggiosa nei confronti degli aspetti ambientali e del soleggiamento. Per quanto riguarda la corte pensiamo di sviluppare meglio la seconda ipotesi mantenendo la maggior distanza tra gli edifici rispetto alla piazza, ma di pensare le “L “ senza punti di contatto o sovrapposizioni o addirittura di trasformare gli angoli retti ( svantaggiosi per le ombre ) in angoli ottusi che favoriscano il soleggiamento di una superficie maggiore.

 

Seconda ipotesi: 

Autunno ore 09.30

Autunno ore 16.00

 

Autunno radiazione solare:

 

Inverno ore 09.30

Inverno ore 15.00

Inverno radiazione solare

 

Primavera ore 09.30

 

Primavera ore 16.00

Primavera radiazione solare:

 

Estate ore 09.30

Estate ore 16.00

 

Estate radiazione solare:

 

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