Per l'esercitazione richiesta ho scelto di trattare un albero molto comune in Italia: il Pino domestico. Già analizzato da molti colleghi, ho deciso di soffermarmi anche io su questa specie sia perchè la incontro spesso nella città di Roma e sia perchè è stato protagonista delle mie vacanze pasquali nel bellissimo paesaggio della città di Napoli.
Nel nostro paese, sono spontanee 10 specie, alcune diffuse nella zona mediterranea, altre nella zona alpina. Quasi tutte sono state ampiamente usate a scopo ornamentale e forestale, tanto da rendere difficile riconoscere le popolazioni spontanee da quelle di origine antropica. Questo pino è stato coltivato fin dall'antichità in zone sabbiose e litorali.
Le principali caratteristiche sono:
-altezza fino a 25-30 m. con fusto diritto e cilindrico, nudo nei due terzi inferiori, poi ramificato con chioma globosa da giovane poi a forma di ombrello
-corteccia rosso bruna nelle piante giovani indi screpolata e divisa in grandi placche quadrangolari che periodicamente si staccano
- le foglie sempreverdi, lineari (aghi) lunghi 10-20 cm.x 1,5-2 mm.,riuniti in fascetti di due, di colore verde scuro, acute ma non pungenti, e margini dentati finemente, persistono sulla pianta due o tre anni.
L'areale del Pino Domestico si estende dalla Crimea al Portogallo e all'Algeria; in Italia e' frequente in tutte le coste, ma la sua provenienza e' dubbia; la specie e' stata diffusa per coltivazione ad opera dei romani e forse degli etruschi; le nostre bellissime pinete litoranee sono il risultato di impianti artificiali.
Forma boschi puri, le maggiori pinete si trovano in Toscana e nel Lazio e nel litorale adriatico la Pineta di Ravenna.
Il Pino Domestico, la piu' imponente tra le conifere riconoscibile dalla ampia chioma ad ombrello, e' stata eletta a pianta rappresentativa del nostro Paese; specie termofila, anche se tollera il freddo, pur temendo le gelate e i freddi anticipati o tardivi, predilige terreni silicei , sciolti e ricchi di humus, anche se puo' vegetare su quasi tutti i terreni tranne quelli troppo argillosi che impediscono lo sviluppo delle radici o quelli troppo umidi perche' favoriscono il marciume radicale.
E' anche specie eminentemente eliofila anche da giovane si deve sviluppare in un sottobosco rado e ombroso.
Corteccia del Pino domestico
Questo pino ha aghi come foglie e forma delle pigne molto arrotondate
Per la modellazione su Vasari:
Ho aperto un nuovo file family ,ho selezionato l’ opzione “mass” e ho cambiato le unità di misura .
Quindi sono passata alla creazione dell’ albero scelto: ho disegnato un cerchio sul primo livello attraverso il comando model – circle al quale ho assegnato una quota con lo strumento Radial dimension.
Sulla vista north attraverso il comando Reference Plane ho creato due piani che indicano l’ altezza totale dell’ albero e del fusto (h albero e h tronco) ai quali verranno successivamente assegnati dei parametri; Aligned dimension mi ha permesso di alzare ed allineare il cerchio precedentemente disegnato fino ad h tronco. È necessario bloccare il piano e la circonferenza chiudendo il lucchetto che appare subito dopo l’ allineamento affinchè apportando delle modifiche ai parametri precedentemente assegnati su Family types il cerchio continui a giacere sul piano.
Una volta alzato il volume ho provveduto alla rastremazione selezionando il comando Edit Profile e assegnando un valore alla faccia interessata. Concludo il fusto cliccando Finish Edit mode.
Per modellare la chioma mi sono posizionata sul piano corrispondete alla fine del fusto e,come in precedenza, ho disegnato il cerchio assegnando anche in questo caso un valore con il comando Radial dimension. Sulla vista north ho alzato il cilindro e successivamente l’ho rastremato a piacere . Terminata questa fase era necessario dare una forma meno rigida alla chioma. Il comando X-Ray ha reso trasparente il solido e con Add- Profile ho creato un’ altra circonferenza dove ho ritenuto più opportuno. L’ ho allineata con un nuovo piano creato con Reference plane e ho bloccato anche in questo caso la circonferenza sul piano.
Aprendo ora la finestra Family types nella quale già precedentemente ho assegnato i valori alle diverse quote è possibile cambiare i parametri mantenendo la stessa costruzione. In particolare ho modificato l’ altezza dell’ albero assegnandogli prima 30 m, poi 25 m ed infine 20 m .
Ho analizzato poi le ombre durante il solstizio d'estate, il solstizio di inverno e gli equinozi sia primaverile e che autunnale...durante le ore più calde ovvero le 12.oo!
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