Questo post completa la trattazione del precedente PS1: Breve storia formale focalizzando l'analisi della cronostoria del concorso YAP newyorkese dal punto di vista costruttivo e materico evidenziando, qualora rilevanti, in che modo la modellazione geometrico-matematica abbia influito sulle scelte dei progettisti prima e dei consulenti impiegati per la realizzazione.
Infatti specialmente nelle ultime edizione, data l'estrosità delle scelte architettoniche sia in campo formale che componentistico, è stata necessario il contributo sapiente di ingegneri esperti nella costruzione, per lo più facenti capo alla Arup.
All'anno e al nome dell'oggetto architettonico sarà affiancata una breve descrizione degli aspetti salienti propri della realizzazione e alcune foto emblematiche.
Questa analisi sarà d'aiuto per suggerire un concept per il proposal del concorso, il quale sarà mostrato nel prossimo post.
1998 |
È possibile osservare in entrambe le foto gli elementi principali (oltre l'orso di peluche gigante) principali dell'opera: l'enorme sacco gonfiabile in PVC e la torre di mobili. Il sacco così realizzato quando insuflato assume la sua topologia espansa di genere 1. La torre non è altro che una struttura leggera percorribile al suo interno, con appese una serie di mobili riciclati.
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1999 Philip Johnson |
L'architettura proposta non ha particolari pregi dal punto di vista costruttivo o materico. Gli elementi principali sono cinque torri costruite realizzate attraverso ponteggi zincati e alluminio in maglia stirata alte 17 metri con delle vistose bandiere in cima
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2000 Dunescape by SHoP |
L'intera realizzazione si articola secondo l'assemblaggio di componenti lineari estremamente semplici: travetti in legno. A seconda della posizione essi offrono la funzione di schermo, seduta, copertura o pavimento. Lungo la curva a parametro t longitudinale lo sviluppo di Dunescape le componenti si muovono come secondo un moto rigido m(t) e al tempo stesso scalano se stesse s(t), il tutto in maniera percettivamente continua. |
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2001 subWave by ROY |
L'opera della Roy, come quella di Johnson, non presenta aspetti peculiari riguardo la costruzione o le scelte dei materiali, in quanto il focus è incentrato sulla funzionalità degli spazi. I visitatori possono infatti nuotare nelle piscine circolari con lo sfondo fotografico di un'onda oceanica oppure riposarsi in una delle 21 amache in nylon areate dalla grande parete adiacente costellata da ventilatori.
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2002 Playa Urbana/Urban Beach by William E. Massie |
Le pareti delle strutture più dichiaratamente solide sono realizzate con un'ossatura metallica trasversale unite da tubi ondulati in PVC (analizzando la forma dal punto di vista matematico potremmo dire che che le parti strutturali sono nel dominio u, quelle lineari in v di una superficie (u,v) ) Una seduta si articola salendo dal terreno per un tratto sinusoidale tornando piama. La piscina è rivestita in materiali fosforescenti così da contributire all'illuminazione notturna. |
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2003 Light-Wing by Tom Wiscombe of EMERGENT |
Di notte la struttura lascia trasparire le luci ciano e magenta al suo interno. Il rivestimento in alluminio ampliato è stato generato attraverso lastre costitutite da superfici minime, generati da loft di segmenti rettilinei con segmenti parabole ruotate. |
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2004 Canopy by nARCHITECTS |
Tutte le componenti sono state realizzate partendo da una componente adattiva che la canna di bambù. Le combinazioni possibili sono state realizzate ottimizzando curve e piegature. Una volta stabilite le soluzioni di montaggio e plasmatura sono stati infissi a muro e pavimento degli incavi in metallo per condizionare la forma delle canne Si rimanda alla pagina del construction diary per maggiori dettagli |
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2005 SUR by Xefirotarch |
Le superfici sembrano sezioni longitudinali di onduloide e sono realizzate con una superficie autoportante in alluminio con applicazioni in poliuretano spruzzato e teli argentati SUR vede le sedute e gli agganci della copertura in fibra di vetro bianca e rossa. Il suolo di calpestio rosso invece in gomma riciclata gettata in opera |
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2006 BEATFUSE! by OBRA |
Le arcate, chiamate dagli OBRA "Concertina", sono ricoperte in fogli di Polipropilene in scaglie di grandezza variabile intorno ai 75x75 cm. I fogli sono tagliati a laser in forma esagonale e fissati alla struttura in un punto solo. Le Concertina sono modellate e fabbricate per essere destinate al taglio numerico. Quest'aspetto è stato cruciale in particolare è stata rimandato in particolare alla necessità di avere agganci trave-trave, trave-parate e trave-suolo assolutamente perfetti. |
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2007 Liquid Sky by Ball-Nogues |
La realizzazione del modello per il taglio delle componenti triangolari in PVC trasparente delle tende caleidoscopiche è stato realizzato assieme atudi di ingegneria e fabbricazione noti in America, come collane con pendenti La sommità della "collana" e avvolta in sommità su una circonferenza e posta su tre pali in forma di tenda indiana Si rimanda alla pagina del di Ball-Nogues per foto di cantiere e altri dettagli |
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2008 P.F.1 (Public Farm One) by WORK Architecture Company |
Il desiderio di abbracciare la griglia come archetipo progettuale la fattoria urbana si articola su una griglia con punti occupati da tubi in cartone, materiale riciclabile e biodegradabile, così come la struttura e gli altri elementi d'arredo. Ogni colonna è programmata per sopperire ad una varietà di esperienze e interazioni all'interno della fattoria. Si consiglia di guardare la pagina del progetto per saperne di più riguardo il programma funzionale. |
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2009 afterparty by MOS |
La struttura delle porzioni di cono che costituisce l'unità di afterparty realizzata attraverso aste flessibile puntellate a terra e collegate in sommità da raccordi circolari, attraverso delle aste che costituiscono la superficie del cono. Il padiglione è ricoperto esternamente di paglia in fibra di palma dall'Indonesia ed internamente da tessuto scuro. |
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2010 Pole Dance by Solid Objectives - Idenburg Liu |
La struttura è instabile, flessibile, elastica. Animata dall’intervento umano e da fattori ambientali, l’installazione è costantemente alla ricerca di un equilibrio. Alla base dei pali degli accelerometri misurano le oscillazioni e le trasformano in suoni. La superficie tracciata da queste corde, a 5 metri d’altezza, è formata da una rete che sostiene delle palle da fitness colorate. L’installazione consiste in pali di fibra di vetro alti dieci metri, uniti tra loro da corde di sicurezza. |
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2011 |
L' opera dispone di un baldacchino di corda che si estende dalla principale PS1 edificio a ogni lato del cortile attraverso una struttura grande e continuo Il progetto ha visto l'incontro di delle organizzazioni di Long Island City, come ad esempio una società di taxi, centri di cura di anziani e giorno, scuole, case di insediamento, il locale YMCA, biblioteca, e un Greenmarket per assegnare le donazioni di pezzi della installazione a fine evento |
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2012 |
Il progetto si distingue per il suo approccio creativo ai problemi ecologici che l'architettura contemporanea è tenuta ad affrontare: i 28.000 metri quadrati di tessuto riciclato sono trattati con spray di titanio fotocatalitico e consentono di pulire l'aria circostante. Le grandi ventole rappresentano una parte integrante del cantiere con la loro tecnologia ad "alto volume a bassa velocità" (HVLS) e 360 gradi d'angolatura per dirigere il flusso d'aria esattamente nel modo giusto. |
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2013 |
La struttura è un semplice reticolato controventato con appese al primo piano sacche piene d'acqua per le docce e luci per la notte. L'intera manifattura dei pannelli taglia con pattern regolare è realizzata da produttori di sketeboard. 120 dei pannelli inferiori possono essere staccati dalla struttura per diventare panche o skatebooard di grandi dimensioni. A questo link elaborati tecnici e foto di cantiere |
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2014 |
La torre alta 12 m vede un impalcato in legni curvati raccordati in cima da 3 archi di circonferenza e da una volta triangolare a sesto acuto, che dalla base incontra i cerchi nelle loro intersezioni I mattoni biologici siano ottenuti attraverso una combinazione innovativa di scarti di mais (che praticamente non hanno alcun valore) e organismi micotici per il favorimento dello smaltimento. |
Le tematiche trattate dalle singole proposte sono chiaramente molteplici ma dovendo trovare un filo conduttore risulta evidente la cresecente sensibilità per gli aspetti costruttivi legati al processo di produzione e di montaggio, ma soprattutto a problematiche ambientali, spesso legate alla particolare condizione urbana di New York: rifiuti, inquinamento dell'aria, assenza di area verdi di prossimità.