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riflessioni e considerazioni lezione Gargano

Considerando che l'architettura è innanzitutto costruita e non idea astratta di sè stessa, ho considerato che quanto detto dal prof Gargano fosse oltremodo coerente con il modo che mi son fatto di concepire l'architettura in questi anni.  Siamo stati anche abituati a vedere e considerare le grandi archistar come modelli di riferimento dimenticandoci del fatto che non quel tipo di architettura è a volte totalmente avulso da qualsiasi legge di mercato anche lontanamente affine a quella con cui un giorno mi dovrò senz'altro confrontare.

Più che altro si tratta di opere fuori da ogni qualsivoglia tipo di restrizione economica, opere che non si interfacciano o si raffrontano pochissimo con ciò che gli sta attorno (basti pensare ad esempio alla città delle scienze di Tor Vergata, che per dimensioni e complessità stravolge e si va ad inserire con il suo reticolo di collegamenti carrabili all'interno di un contesto fortemente urbanizzato e densamente popolato che non può di certo dirsi affine alle logiche progettuali del signor Calatrava).Oppure basti pensare alla signora Zaha Hadid, che il più delle volte alla presentazione delle sue "opere" inizia le sue frasi con un : " io penso che.... sentivo la sensazione...etc ".  Oppure se vogliamo chiamare in causa il plurinominato ormai in svariati corsi differenti Massimiliano Fuksas, con la sua concezione di nuvola esoterica che alla fine ha dovuto fare i conti con la ben più terrena realta (nonchè con la ben più nota legge di gravitazione universale).   Non bisogna però scordarsi che questi illustri signori abbiano iniziato la loro carriera proprio come noi altri progettisti, e specialmente in quelle prime fasi si sono dovuti scontrare con problemi ben più terreni e concreti.

L'architettura è un processo che si a volte può partire da concetti astratti, ma che alla fine si deve materializzare in ogetti concreti, che possano stare in piedi, che possano esser montati ed assemblati in più parti (difficilmente ci capiterà di poter scolpire da un unico blocco di pietra blu del Belgio una panchina da 15.000 euro, come quelle della stazione di Liegi di Calatrava!).

In tutto ciò riveste fondamentale importanza il processo (è anche in base al tipo di processo applicato che variano sostanzialmente i costi di produzione), bisogna considerare il trasporto ( i pezzi non possono superare una certa misura, in caso contrario vanno fatti costruire in opera), l'assemblaggio che richiede uno studio su come poi quei pezzi potranno esser monatti (se utilizzare ponteggi, paranchi, con il semplice ausilio di manodopera semplice o specializzata, metodi studiati appositamente etc).

Tutto questo concorre alla creazione di vere architetture, pensate, progettate con l'ausilio di programmi, nel nostro caso revit è molto più legato alla cantierizzazione che ad un semplice pensiero di massima relegato come ad esmpio in Autocad, a semplici linee tracciate sullo schermo di volta in volta da interpretare ( non a caso il prof Gargano lo ha definito come né più né meno di un tecnigrafo).

Considerando tutte queste opzioni e tutti questi aspetti della progettazione ho pensato di modificare (anche semplificando di molto) la mia famiglia nidificata di pensiline.

Per prima cosa ho ricreato la soletta in cemento con questa volta un buco di raggio pari a quello del tubolare in acciaio più grande più un centimetro di tolleranza (ovviamente in questo caso i pali andrebbero messi dritti, se li avessi voluti mettere storti come nella famiglia precedente avrei senz'altro douvuto allarhgare il foro di tolleranza).

proprio per il discorso di prima, considerando anche il fatto che un'architettura è tanto più valida quanto riesco a farla diventare VERSATILE e quindi ADATTABILE alle diverse esigenze e situazioni, il diamtro del foro sarà comunque sempre impostato per potervi porre all'interno il tubolare dal diametro più grande, se così non fosse avrei senz'altro delle restrizioni, riducendo in questo modo le mie possibilità compositive ed adattative.

 

Inoltre parametrizzo il raggio del foro principale e le distanze dei fori di posa dai lati lunghi e corti, anche in questo modo mi creo svariate possibilità di composizione.

A questo punto avrei comunque aver già pensato a come questa soletta in cemento possa esser prodotta. Se fosse prodotta in opera avrei potuto decidere e stabilire le sue dimensioni di volta in volta, stando sempre però attento a come poi questa possa venire montata in POSIZIONE.  Ovviamente pensiline molto pesanti richiedono paranchi molto più consistenti. Se avessi voluto invede produrla a parte, in fabbriche apposite, avrei dovuto pensare a come questa pensilina possa essere trasportata comodamente dal luogo di produzione al luogo di montaggio, e trattandosi di un pezzo unico mi sarei di certo dovuto confrontare ad esempio con le dimensioni di carico di un camion (infatti la larghezza non supera mai ad esempio i 2,5 m).

Consideranto tutti questi aspetti mi devo preoccupare di dover comunire alla fabbrica produttrice quanta superficie da dover coprire con le casseforme. A tal proposito mi imposto il parametro SUPERFICIE PER CASSAFORMA.

Ovviamente assieme al parametro della superficie della cassaforma devo fornire al produttore il parametro volume ( che potrei evitare in quanto fornisco anche già parametri dimensionale come larghezza, lunghezza e spessore), ma soprattutto il parametro peso, in modo da poter poi fare un conto veloce di quanto carico poter mettere su ogni singolo camion (anche in questo caso dovrei esprimere il peso in tonnellate per evitare inutili spechi di tempo in trasformazioni dimensionale all'azienda e, peso  e dimensioni alla mano, poter effettuare il minor numero possibile di trasporti a massimo carico ciascuno.

Tutte queste operazioni mi permettono comunque di risparmiare una certa somma, grazie all'ottimizzazione del processo (che in questo caso mi ottimizza senz'altro i tempi essendo le solette prodotte in fabbrica permettendomi di risparmiare tempo per l'affitto di macchinari per i getti, per i tempi di posa e per la paga degli operai che perlappunto va conteggiata in base al tempo). più il processo e veloce ed economico, maggiore sarà il risparmio e la possibilità di poter effettuare quelle operazioni a cui, con un budget ridotto, avrei dovuto senz'altro rinunciare.

In seconda battuta, prodotti e parametrizzati i tubolari in acciaio (che nel caso sono 3),

devo concepire un sistema di fissaggio tra i due pezzi (soletta inj cemento e pilastri), in questo modo penso di parametrizzare una piastra metallica prodotta mediante pezzi semplici ed elementari. Con la parametrizzazione faccio variare la dimensione del cllarino di giunzione che andrà saldato al tubolare. I quattro fori seguono le dimensioni della piastra e serviranno da base per poter poi effettuare un foro nella soletta (poteri anche ipotizzare che una volta comunque stabilito dimensione e posizione dei pilastri e quindi tipologia di soletta in cemento io possa già inserire i componenti metallici come viti passanti all'interno della soletta stessa in modo tale da potermi poi evitare di effetture un buco nella stessa (anche in questo caso però dovrei dare delle TOLLERANZE ai fori della piastra non sapendo la precisione con cui siano state poste le barre nel CLS.

Definisco i parametri che mi permetteranno di volta in volta di adattarmi la piastra al tipo di pilastro, e di trascinarsi con se i parametri che mi determianno la posizione dei fori su di essa.

 

La stessa piastra poi la posso concepire (proprio per ottimizzarne produzione e velocità di montaggio), come utile per il fissaggio a terra dei pilastri stessi nonché se rigirata al rovescio come fissaggio del pilastro alla soletta per la parte inferiore della pensilina.

Create le mie tre famiglie di soletta in cemento, pilastri e piastra, li carico nella mia famiglia nidifica

monto le piastre ed i pilastri in posizione

A questo punto creo dei parametri CONDIVISI all'interno delle mie famiglie nidificate dove andrò a far variare ordine di pilastri e tipologia di singolo segmento di pensilina, e li riassocio a quelli precedentemente creti per le famiglie.

Lo stesso faccio per gli altri parametri (riassociando quelli che mi saranno utili per i computi del volume, peso e costo)

Una volta definiti i parametri condivisi di base, estrpolo quelli derivati (peso, costo volume etc) che successivamente mi andranno a comporre i campi dell'abaco nel progetto.

Una volta caricate nel progetto le varie tipologie di famiglie nidificate, creo un nuovo abaco delle quantità (presente nel menù vista), e nella categoria multicategoria (se precedentemente non ne ho specificata una), dal menù campi mi aggiungo tutti quelli condivisi di cui avrò bisogno per il conteggio delle quatità in modo tale da poter effetture una progettazione più PONDERATA e MISURATA, riuscendo in questo modo a controllare quei parametri che solitamente ci si ritrova a dover conteggiare alla fine scoprendo poi di essere andati fuori di molto. (da precisare che molti campi come il num di pilastri o il costo delgi stessi o la superficie totale da cassaforma , o il numero di piastre nonché le loro tipologie mancano, la tabella d'abaco è solo da prendere come esempio tipologico e procedurale).

Nel menù formattazione (al quale si può accedere anche dal menù delle proprietà), seleziono il campo da me aggiunto e spunto la casella CALCOLA TOTALI, in questo modo mi compariranno i totali della voce selezionata sull'abaco. Se mi accorgo che non compaiono le unità di misura (KN, euro etc, posso andare nel menù GESTISCI, unità di misura, e specifico l'unità di misura o la tipologia di visualizzazione)

Con questo processo so di per certo ad esempio quanto pesano tutte le solette di cemento del mio progetto e quanto mi costino in totale (con questo metodo e processo progettuale posso controllare costi, dimensioni del progetto nonchè scelte progettuali ricavabili dal surplus generaro dall'ottimizzazione di un dato aspetto del progetto).