Lab 3A Leoni Tesina Finale Pagg 1 - 6

 

 

                                                                        

                                                       Modulo di Estimo – Prof. Alfredo Passeri 

                                                              Anno Accademico  2010/2011    

                        

                 TESINA  FINALE DEL CORSO DI ESTIMO

                      STUDENTE :  MACARIO SCHETTINI   MATR.  419932

 

 

1  - DESCRIZIONE DELL’AREA DI PROGETTO

 Cenni Storici  Sull’Area

 L’area di Intervento Progettuale richiesta dal corso di Laboratorio di Progettazione del terzo anno ,tenuto dal Docente Fulvio Leoni ,è  localizzata nel quartiere Aventino in prossimità della piramide Cestia e della porta san Paolo ,  compresa tra le arterie di viale aventino a nord , viale della piramide Cestia a    sud-est e Viale Manlio Gelsomini a sud-ovest .  tale Area identificata come Piazza Albania è il risultato della previsione di ampliamento con quartieri edificabili che sarebbero dovuti arrivare fino alla via Marmorata a partire dal PRG del 1883 , che prevedeva di urbanizzare  ,in continuità con il quartiere Esquilino, questo comprensorio rimasto fino ad allora  sostanzialmente rurale   e   scarsamente popolato . Chiamata in origine piazza Raudusculana ,  poiché qui  anticamente   vi sorgeva la Porta Raudusculana, nel 1940  venne rinominata in piazza Albania dopo l’annessione della stessa al Regno d’Italia.

La Piazza oggi

La Piazza oggi , inquadrata tra le arterie precedentemente descritte, risulta essere il vertice di un ipotetico triangolo,  con alla base l’edificio delle poste, progetto degli Architetti Libera e De Renzi del 1932   e delineato dal Parco Cestio di De Vico  ora parco della resistenza dell’8 settembre , situato al centro dell’area.

 

Intervento e scelte Progettuali

Le caratteristiche del lotto oggetto di studio sono di 7500 mq totali di cui 3500 mq da dedicare alla progettazione di un edificio polifunzionale che accolga al suo interno una Galleria d’Arte con Bookshop , 2 sale conferenze , un ristorante e una zona commerciale ,oltre a locali tecnici e uffici a servizio delle destinazioni principali.

Il mio intervento consiste quindi in un edificato che a grandi linee segue lo spazio triangolare che si viene a formare al vertice , con una volumetria a monoblocco o quasi ,poiché accoglie al suo interno una frattura dell’edificio stesso  che ospita l’atrio che serve da accesso e spazio interno per i servizi connessi all’ingresso della galleria. Tra  le richieste progettuali vi è infatti quella dell’atrio, al cui interno troviamo  ascensori che permettono di raggiungere  il punto più alto e da lì , cominciare il percorso discensionale della galleria, che terminerà nuovamente nell’atrio, è per questo che ho previsto una frattura che attraversa l’edificato in maniera irregolare e longitudinale ,mettendo in comunicazione gli spazi antistanti l’edificio e non solo . Gli spazi circostanti infatti sono elementi progettuali da non tralasciare ; la presenza di un muro di epoca romana sul lato sinistro e la piramide stessa in lontananza , inquadrata dal parco che dà ombra alle poste di libera sono sicuramente compresenze con la quale bisogna fare i conti . la mia frattura-ingresso  intende dare  però importanza in egual misura  alla piazza situata a  nord dell’area ,e agli spazi verdi del giardino di De Vico .

Negli  spazi interni invece è richiesto progettare e intervenire con sale conferenze e percorsi che si snodano tra doppie e triple altezze , e che si preveda la disposizione di sale di proiezione audiovisiva. Queste caratteristiche sono presenti nel mio progetto in quanto il percorso galleria permette di ricavare ambienti per queste funzioni,  all’interno sono presenti 1 sala conferenza  e una a livello 0 accessibile dall’esterno. Le funzioni sono quindi  dislocate a destra e a sinistra dell’atrio sulla quale non vi sono affacci ma solo attraversamenti del percorso stesso. Il percorso articolato tra i vari piani privilegia affacci sull’area circostante e su punti di vista degne di interesse , termina dunque al livello 0 con la possibilità di ritornare al guardaroba e servizi igienici  o fermarsi per le ultime compere al bookshop. E poi lasciare l’edificio  sia dall’ingresso stesso che dall’uscita verso il parco.   

 

       

2 – BENE ANALOGO

Mart : Museo d’Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

Progetto : Museo Arte Contemporanea

Progettisti : Mario Botta (Architetto) , Giulio Andreolli ( Ingegnere ).

Anno : 2002

Luogo:  Trento e Rovereto

               ( sede del museo a Rovereto , mentre a Trento vi è un museo satellite )

Committenza: Provincia Autonoma di Trento

 

Dati Progettuali

Superficie totale : 29.000 mq

Costo Complessivo : 60.000.000   €

Costo Unitario :         2068   €/mq

 

Il Museo in cifre:

29.000  mq   superficie del terreno occupato dal Polo Culturale

16.377       le lastre in pietra gialla di Vicenza - piane, curve e sagomate

                  - utilizzate per il rivestimento esterno dell’intero edificio.

183            lucernari dell’area espositiva permanente

5798          punti-luce installati all’interno del Mart

2100 m     di piano d’appoggio per libri nel Mart

1750 m     binario elettrificato per spot, collocati nel Museo

697            rilevatori di fumo e incendio del Museo

103            tonnellate di canalizzazioni in lamiera zincata

121 km     cavi elettrici in rame, di vario tipo

40m          diametro della piazza coperta del Polo Culturale

19             capriate curvilinee della cupola in acciaio e vetro

 

Descrizione  progetto  e struttura

Botta ed Andreolli si sono ispirati a forme classiche per questo progetto, senza tralasciare però la parte tecnologica , infatti nella cupola hanno trovato soluzioni tecniche all’avanguardia, disposta radialmente infatti con acciaio e plexiglass,  presenta uno spicchio mancante, reso possibile da complesse soluzioni ingegneristiche , la struttura in cemento armato con un rivestimento murale in pietra gialla di Vicenza, chiara citazione palladiana , è stata applicata con un sistema innovativo che rende possibile la sostituzione autonoma di ogni singola lastra. La posa della pietra è stata effettuata con la tecnica della "parete ventilata" che permette il massimo contenimento delle dispersioni termiche e una grande economia di manutenzione.

Per quel che riguarda le opere di sbancamento del terreno, necessario per la realizzazione dell’opera, esso ha comportato la costruzione di paratìe, in cemento armato, alte circa 22 metri, trattenute da tiranti d’acciaio . La copertura sviluppa una superficie di 1300 mq, un’altezza massima di 25 metri ed è forata in corrispondenza della fontana posta al centro della piazza. Il diametro di quest'ultima, che può ospitare 1200 persone sedute, è di 40 metri come il Pantheon a Roma.

Il secondo piano del Museo, che ospita la collezione permanente in un'area di 4000 mq, è illuminato da 183 lucernari che diffondono la luce naturale con un articolato sistema che, oltre a consentire ottimali condizioni microclimatiche, guida e modula la luce, intercettata da tre livelli di protezione (vetro, lamelle di oscuramento orientabili elettricamente, involucri in gesso dei lucernari)

Similitudini Progettuali

 

   I punti di contatto con il progetto da me realizzato sono sicuramente riscontrabili esteriormente nella volumetria , il monoblocco , con dei punti luce definiti se vogliamo anche da attraversamenti interni che danno la possibilità quindi di illuminare naturalmente gli spazi che richiedono punti di luce maggiori.

Per quanto riguarda la suddivisione interna degli spazi di certo nel progetto da me realizzato non ho una ripartizione spaziale di tipo classico ma ciò nonostante le funzioni sono dislocate in entrambi in casi a partire dall’atrio e grazie al percorso, le stesse funzioni riacquistano  importanza anche a termine dello stesso.

 

 

 

Storia e Conteso del Mart

Il progetto MART nasce in risposta alla pesante crisi che , all’inizio degli anni 80 colpì l’industria di rovereto , in tale contesto , l’idea di progettare una grande struttura museale rappresentava non solo un tentativo di rilanciare l’economia della città , ma anche un modo di affermare una più articolata identità produttiva della stessa , nella quale anche il bene immateriale di un importante passato artistico (Rovereto diede i natali a diversi   artisti, quali Fortunato Depero, Fausto Melotti, Carlo Belli, etc.) potesse diventare una risorsa per il territorio.

a partire dal 2002 (anno in cui e’ stata

inaugurata la nuova sede, progettata dall’architetto Mario Botta), sono confluiti nel comune di Rovereto migliaia di visitatori-turisti, con un trend in costante aumento (dai 173.000 visitatori del 2003 ai 284.000 del 2009).

Le discusse potenzialità insite nella realizzazione di questa imponente costruzione

architettonica si sono tradotte negli anni in importanti ricadute positive che hanno interessato

quasi tutti i comparti dell’economia cittadina:

  • recupero e riqualificazione dei palazzi storici;
  • miglioramento delle infrastrutture;
  • riqualificazione del centro della città;
  • ampliamento della gamma dei servizi offerti

(ristorazione ,commercio, etc.);

  • potenziamento dell’offerta ricettiva.

 

Identità , obiettivi e strategie

Il MART nasce dall’idea di restituire alla città di Rovereto una nuova identità e di rilanciarne l’immagine attraverso la creazione di un polo culturale destinato a svolgere la duplice funzione di centro di fruizione e produzione culturale e di nuovo luogo di aggregazione per la cittadinanza. La stessa configurazione architettonica del museo lo identifica , come interprete di una nuova concezione dell’incontro tra servizi culturali e cittadinanza, orientata a rendere possibile non solo un’offerta differenziata di prodotti e servizi ma anche un uso del luogo-museo come punto di aggregazione, nel quale trascorrere il tempo libero anche al di fuori della mera motivazione culturale.

Rapporti con il territorio:

In seguito alle ricadute positive che il museo ha dimostrato di generare nell’economia cittadina. Oggi il MART si identifica infatti come uno dei soggetti più vitali nelle dinamiche di sviluppo del territorio trentino, in grado di dialogare ed attivare concrete collaborazioni con le istituzioni, le associazioni e le scuole della Provincia.

Modello di Gestione

 A settembre di ogni anno la Provincia approva il proprio bilancio previsionale, nella cui voce “cultura” è incluso lo stanziamento annuale per il museo, scorporato in “contributi di parte corrente” e “contributi in conto capitale”;

 a fine novembre il MART redige il proprio bilancio previsionale (con budget previsionale per livello di attività) che deve essere approvato dalla Giunta provinciale;

 il processo di programmazione si conclude ad aprile con l’approvazione del bilancio consuntivo da parte del Consiglio di Amministrazione del museo e della Provincia di Trento; tale bilancio è comprensivo della relazione del Collegio dei Revisori dei Conti, incaricato di verificare la rispondenza dello stesso alle direttive emanate dalla Giunta provinciale.

La pianta organica del MART è composta da 51 dipendenti, di cui 35 con contratto a tempo indeterminato e 16 a tempo determinato (durata di 3 anni).