Progetto di Federica Giacchetti e Ludovica Galletta

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Dallo schizzo è possibile ottenere una visione complessiva della casa.

In evidenza vi sono i punti luce situati in punti strategici, in modo da illuminare il corridoio con la scala che divide i due volumi della casa e l'atelier del pittore che riceve molta luce tramite la vetrata che affaccia a sud.

 

 

 Non soddisfatte dell'impostazione iniziale del progetto, abbiamo apportato significative modifiche alle piante cambiando quindi l'impianto della casa.

Eliminato il corridoio/zona scala (che collegava i due volumi) perchè sacrificava troppo spazio, abbiamo ottenuto un corpo più largo che ci ha permesso di pensare un primo piano più spazioso e impostato secondo un salone a doppia altezza il quale funge anche da corridoio che collega la zona notte ai servizi.

Per quanto riguarda lo studio, abbiamo optato per l'autonomia quasi totale di questo dalla casa (non vi è accesso allo studio dalla zona notte ma solo dall'atrio) e per una divisione dello stesso in due parti a sè stanti: un atelier collocato al primo piano, al quale si accede da una scala al piano terra (la quale collega l'atrio unicamente alla zona studio) e uno spazio espositivo situato nel giardino, evidenziando quindi la separazione tra l'ambiente di lavoro dell'artista e la zona in cui egli espone le proprie opere ricevendo gli amici/acquirenti.

La collocazione dell'atelier al primo piano sopra la porzione del piano terra quasi vuota, ad eccezione della scala, crea uno spazio esterno porticato il quale può fungere, oltre che da collegamento tra la casa e lo spazio espositivo, anche da veranda, probabilmente pavimentata in chiaro in modo tale da ottenere una maggiore illuminazione vista la scarsa luce diretta intercettabile.

La casa si svilluppa quindi secondo due volumi rettangolari sovrapposti. Al piano terra, dall'atrio, è possibile accedere alle scale che portano allo studio; al primo piano tramite le scale situate proprio di fronte l'ingresso; oppure direttamente alla zona pranzo-soggiorno, con vista sulla parte centrale del giardino. Il soggiorno continua al primo piano grazie ad una doppia altezza illuminata dall'alto da un ampio lucernario. Traendo ispirazione da Esherick House di Louis Kahn abbiamo contraddistinto la zona scala illuminandola tramite due ampie vetrate che danno sul giardino, segnando la separazione (al primo piano) tra zona notte e atelier.

Per quanto riguarda lo spazio espositivo, separato dalla casa e situato parallelamente rispetto all'atelier, abbiamo guardato alla Townhouse di Elding Oscarson, rinunciando però al corridoio/collegamento tra la galleria e la casa per favorire l'illuminazione e per sottolineare l'autonomia dell'ambiente espositivo rispetto al resto della struttura.

 

 

 

 

 Tramite un sistema dei percorsi è possibile ragionare sulla collocazione degli spazi interni, al piano terra favoriti da una collocazione quasi open space perchè praticamente priva di muri; al primo piano collegati tramite la doppia altezza del soggiorno.

Legenda degli spazi interni evidenziati con diversi colori.

 

 Un dettaglio della Townhouse che evidenzia la separazione dello studio/atelier dalla casa : 

 Un dettaglio della Townhouse che evidenzia la separazione dello studio/atelier dal resto della casa: 

 Lasciando inalterata la conformazione della casa, abbiamo rivisto la distribuzione degli spazi interni sia al piano terra che al primo piano. In particolare abbiamo ragionato sull'ubicazione della scala, che abbiamo poi posizionato in modo tale da consentire uno scorrimento fluido degli spazi nella zona giorno, e una divisione più classica e tradizionale nella zona notte.

La caratteristica principale del progetto consiste nella divisione della zona abitata della casa rispetto all'area dedicata all'atelier e allo spazio espositivo : non è una divisione a livello strutturale ma è realizzata tramite il dialogo tra l'atelier al primo piano e lo spazio espositivo nel giardino che delineano quindi una zona adibita esclusivamente alla realizzazione/esposizione delle opere. Inoltre il portico coperto, che si viene a creare con l'aggetto dell'atelier al primo piano, consinste in un'ulteriore zona ad uso esclusivo dell'artista, che può essere adibita a spazio espositivo all'aperto dove ricevere il pubblico. A questa zona dedicata al lavoro dell'artista si può accedere anche da un cancelletto in via dei marmocchi, ed è divisa dal resto del giardino (ovvero dalla parte di giardino ad uso della famiglia) da un ulteriore cancelletto, a sottolineare maggiormente la separazione netta tra i due ambienti, separati contestualmente ma in realtà facenti parte della stessa struttura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lasciando inalterata la conformazione della casa, abbiamo rivisto la distribuzione degli spazi interni sia al piano terra che al primo piano. In particolare abbiamo ragionato sull'ubicazione della scala, che abbiamo poi posizionato in modo tale da consentire uno scorrimento fluido degli spazi nella zona giorno, e una divisione più classica e tradizionale nella zona notte.

La caratteristica principale del progetto consiste nella divisione della zona abitata della casa rispetto all'area dedicata all'atelier e allo spazio espositivo : non è una divisione a livello strutturale ma è realizzata tramite il dialogo tra l'atelier al primo piano e lo spazio espositivo nel giardino che delineano quindi una zona adibita esclusivamente alla realizzazione/esposizione delle opere. Inoltre il portico coperto, che si viene a creare con l'aggetto dell'atelier al primo piano, consinste in un'ulteriore zona ad uso esclusivo dell'artista, che può essere adibita a spazio espositivo all'aperto dove ricevere il pubblico. A questa zona dedicata al lavoro dell'artista si può accedere anche da un cancelletto in via dei marmocchi, ed è divisa dal resto del giardino (ovvero dalla parte di giardino ad uso della famiglia) da un ulteriore cancelletto, a sottolineare maggiormente la separazione netta tra i due ambienti, separati contestualmente ma in realtà facenti parte della stessa struttura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Ragionando sul tetto abbiamo pensato di optare per un solaio di copertura inclinato in quanto conferirebbe, in particolare alla zona studio-atelier, una maggiore dinamicità spaziale e di conseguenza una migliore ariosità e luminosità, indispensabili per la vivibilità del portico esterno, che gode di scarsa luce diretta. 

In tal modo cambierebbe l'assetto della terrazza, che abbiamo deciso di mantenere integrandola al solaio inclinato. Di conseguenza le sue dimensioni si riducono ma,aprendo una vetrata (anche di formato ridotto) sul tetto così da poter osservare le opere dall'alto, diventa un ulteriore fattore del rapporto dialogico sussistente tra lo studio e l'atelier. Aprendo questa vetrata si chiuderebbe quella su via Marmocchi, conferendo in tal modo ulteriore riservatezza allo spazio dove l'artista espone e riceve.

Per quanto riguarda la struttura portante della casa, viste le grandi vetrate nella zona giorno e nello studio, abbiamo iniziato a ragionare su una struttura a gabbia in cemento armato. Abbiamo cercato di individuare le travi portanti, evidenziate in rosso così come i pilastri, mentre le travi che servono per irrigidire la struttura e i travetti sono segnati in nero;per la muratura pensavamo a muri di tamponamento a una testa. Non sappiamo se l'individuazione delle travi portanti sia corretta, nè se le travi a sostegno dei buchi per i vani scale siano disposte nel modo giusto, attendiamo il suo parere per procedere!

 

Per favore non dite sciocchezze: ho fatto due schemi del vostro prospetto coi tetti inclinati e con i tetti piani. Mi sapete dire cosa cambia in termini di luce all’interno del portico? In realtà, l’unica cosa che cambia coi tetti inclinati che non ci sarà più una terrazza sopra lo studio, oppure ci sarà ancora una terrazza, però mascherata da due stupidi fianchi inclinati. Avete disegnato tutto malissimo: disallineato e impreciso; la scala è inesatta, il bagnetto dello studio è ridicolo, c’è un solo bagno per le camere, ecc. Non ho parole. 

 Abbiamo seguito le sue indicazioni e quindi modificato il bagno dello studio, nella zona notte abbiamo messo due bagni, e le scale sono state corrette.

Seguendo le indicazioni nel commento abbiamo ampliato il bagno dello studio, corretto le scale e posizionato due bagni nella zona giorno.

 Carichiamo le piante 1:50 con le modifiche discusse durante la revisione di venerdi'. Il cambiamento principale riguarda la zona giorno, dove abbiamo invertito l'ubicazione dei servizi e della cucina rispetto alla pianta precedente, in modo tale che cucina, zona pranzo e soggiorno si aprono sul giardino ricevendo una luce migliore, mentre i servizi e le scale sono allineati lungo la parete che da' sulla stradina laterale priva di aperture. Modificando la posizione della scala, al primo piano e' cambiata solo l'ubicazione dei bagni, che adesso affacciano sul giardino. Nello studio abbiamo sistemato il lavandino fuori dal bagno e vicino ad un piano di lavoro e allargato la passerella che porta al terrazzo. 

Abbiamo modificato la distanza tra calpestio del portico e solaio dello studio portandola a 4 metri, cosi' come nello spazio espositivo ; optando per un tetto a giacitura inclinata nello studio abbiamo portato la distanza tra solai a 5 metri nel punto di massima altezza, per poi tornare a tre all'estremita' dell'inclinazione (e quindi in corrispondenza con il tetto del resto della casa). 

pianta piano terra 1:50

 

pianta primo piano 1:50

 Vista prospettica realizzata con Sketchup, con il tetto dello studio a giacitura inclinata.

 

Alcune prospettive del plastico (che abbiamo lasciato aperto per comprendere meglio le differenti distanze tra solai):

 

Carichiamo le piante in scala 1:50 con le modifiche discusse lunedì. Cambiando l'assetto della scala, al piano terra la zona servizi è stata leggermente ampliata così come la cucina, mentre al primo piano il corridoio è stato ampliato e vi abbiamo inserito anche un guardaroba a muro per tutta la lunghezza della parete.

Pianta piano terra scala 1:50

Pianta primo piano scala 1:50

Prospetto nord-ovest scala 1:50

Sezione A-A' scala 1:50

Sezione - prospetto scala 1:100

Troppe finestre, poi brutte, anzi bruttissime. Studiate e lavorate più seriamente- Lo schema solo come riferimento dimensionale: non più buchi di quelli segnati e comunque messi, purché seriamente. 

 Carichiamo le foto 1:50 delle piante con le ultime modifiche :

PIANTA PT

PIANTA PRIMO PIANO

Sezione longitudinale scala 1:50

Schema strutturale primo solaio:

Schema strutturale secondo solaio: