progetto di Alessia Ermirio e Giulia Morabito

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Questa è stata la nostra prima idea del progetto: due corpi uniti, uno destinato all'atelier dello scultore, l'altro alla casa.

 

Questa è la pianta del piano terra del nostro ultimo progetto: l'idea alla base è stata quella di dividere i due corpi(atelier e casa).

 

 

 

 

 

 

 

 

 Si continua a non vedere nulla...attente a dimensione ed estensione del file!

 

 

 

 

 

 

 La casa, pur potendo ospitare 4 persone, è destinata ad uno scultore e sua moglie. Si articola su tre livelli:  il primo, costituito dall'atelier, la zona living e il giardino, è stato concepito per fornire l'abitazione di una "zona sociale" nella quale lo scultore puó lavorare, organizzare ricevimenti ed esporre le proprie opere; il secondo livello ospita la zona giorno e la zona dei servizi dell'abitazione; il terzo è destinato alla parte più intima della casa, la zona notte.

La forma nasce dall'idea di dividere in due parti la casa tradizionale con tetto a spiovente. In questo modo abbiamo ottenuto due volumi, il primo costituito dall'atelier, e il secondo dall'abitazione vera e propria. Il fatto di separare i corpi deriva da molteplici ragioni: in primo luogo da una pura necessità pratica, in quanto l'attività professionale dello scultore produce emissioni fastidiose che necessitano di un ambiente a sé stante. In secondo luogo ha lo scopo di generare una migliore illuminazione dell'atelier, che altrimenti sarebbe illuminato da nord-ovest (quindi troppo caldo d'estate e troppo freddo d'inverno); infatti l'intercapedine tra i due corpi  permette ai raggi provenienti da ovest di riflettersi (grazie ad una parete totalmente bianca) all'interno dello studio senza riscaldarlo eccessivamente.

 

 Un tema importante del progetto è il rapporto che l'abitazione ha con l'esterno. L'idea era quella di creare un continuum tra il giardino e la zona living. Per questo il corpo "entra nel giardino" ed e' immaginato come un cubo di vetro con assenza quasi totale di mobilio, eccetto che per la scala. Essa, nella semplicita' della sua struttura,  e' concepita come una sorta di scultura ben visibile da tutto il primo livello. 

Care,
intanto disegnate meglio, con più attenzione (salendo la scala del soggiorno si sbatte la testa, ecc. ecc-), e fotografate più dritto e più chiaro.

L’idea di base è stimolante, ma va perfezionata, soprattutto nello spazio fra i due corpi; dal vostro disegno (che ho raddrizzato e colorato) è evidente che bisogna pensare alla luce. Questo comporta la massima cura nel disegno delle sezione (non è solo un problema di dimensioni, ma di forma), e poi nel proporzionamento delle parti opache e chiare (riflettenti) e di quelle di vetro.

Così come stanno le cose, la fessura fra i due corpi rischia di essere buia e triste, salvo pochissime ore al giorno. Io lavorerei soprattutto con un plastico, grande e semplice, esponendolo alla luce di una lampadina.

La camere in alto possono anche essere aperte verso la strada, sopra i tetti. 

 Il lotto alle 13/14 circa: primi effetti della parete riflettente

 

 Abbiamo rivalutato la disposizione delle parti opache e di vetro con un plastico un po' improvvisato. Grazie ad esso abbiamo rivalutato i giochi di luci e di ombre che il sole crea tra i due corpi. Per evitare dunque che la fessura e che i corpi siano troppo bui abbiamo pensato che forse sarebbe opportuno fare una vetrata dell'atelier piu' grande e aprire due lucernai sui tetti (vedi disegno).

 

 

Care, io credo che più o meno lo schema sia giusto e che non ci sia bisogno di lucernai sul tetto. La parte di parete che è importante sia riflettente è quella che ho segnato in nero (quindi è bene che si abbassi fino al limite dei 2,10 di altezza): è pure importante che ci sia un’apertura immediatamente sotto il tetto dello studio (così riceve anche i raggi del sole basso) e che esso abbia anche un po’ di parete riflettente (contrapposta all'altra). Lavorate però su tutto il resto: struttura, scale, distribuzione, servizi ecc. E disegnate bene.

Vi allego un progetto mio e di Nicoletta Cosentino di tanti anni fa, per un complesso turistico della Fiat al Sestriere; anche qui abbiamo cercato di usate la luce del sole per illuminare la strada interna e anche qui abbiamo fatto un plastico di prova. Non copiate le superfici curve: non è il caso. E’ solo per farvi vedere che la luce è un bel tema.

Nota: un architetto che ragiona molto, e bene, sulla luce è Francesco Venezia; c’è poco in internet su di lui, ma in biblioteca ci sono due belle monografie Electa (se avete voglia, compratele, non saranno soldi buttati). 

 

 

 

 

 

 Il muro del soggiorno davanti alle scale ha la funzione di sorreggere il soppalco e di protezione al buco della scala. Abbiamo pensato di valorizzare questo elemento architettonico sfruttandolo anche come libreria, come e' possibile vedere dalla foto.

 

 

La struttura del progetto non mi convince: troppi pilastri. Non capisco poi perché il vostro soggiorno vetrato al piano terra stia mezzo sotto e mezzo fuori (anche questo infatti crea ulteriori problemi strutturali); in verità mi sembrerebbe più logico che stia del tutto sotto. Infine mi sembra che la vostra casa sia piccola: ricordatevi che nella superficie da calcolare vanno esclusi i muri ed i vuoti delle scale.

Tutto sommato si potrebbe pensare che si potrebbe fare del tutto a meno dei pilastri intermedi, usando travi molto lunghe ed alte (1 metro), che nel vostro progetto sono sempre possibili (anche per il soppalco, perché qui la trave potrebbe essere costituita dal parapetto). Tuttavia la luce di 12 metri è assai lunga (e quindi costosa) e i nudi muri di appoggio ai lati, seppure spessi, non danno sufficienti garanzie di resistenza a spinte orizzontali (ai terremoti, per esempio). Io vi propongo di irrigidirli con un sistema di setti trasversali che creano un po’ di intralci, ma che permettono di infilarci armadiature, ripostigli, dispense, lavanderia, w,c, ecc., e che riducono la luce delle travi da 12 metri a circa 8/8,50. Il soppalco può essere un po’ allargato (visto il conto delle superfici) e può anche ospitare i due bagni, sempre che riusciate a progettarli ben stretti. La forma del soggiorno vetrato in basso resta da definire.

Per avere un confronto con una casa molto suggestiva, cercate la casa Gerassi di Paulo Mendes da Rocha (uno straordinario architetto brasiliano contemporaneo), tenendo conto che è una roba da ricchissimi e che Paulo Mendes dispone di strutturisti inarrivabili (per noi e per voi e per via Marmocchi). 

 

 

 

 Ciao ragazze,

ma non riuscite proprio ad infilare la scala in una delle due E ai lati? Così in mezzo alle stanze è fastidiosa, oltre che non so come faccia a reggersi...

fossi in voi ci rifletterei un pò di più...

 

 

 

 

Professore, non siamo sicure che la struttura dei solai vada bene, soprattutto perche' , come puo' vedere dal disegno, le travi primarie di 20x30 si incastrano in quelle di cemento armato alte 1 metro, lei che ne pensa?

 

 

 

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