progetto di Lorenzo Bagli Pennacchiotti e Abbandonati

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 Inizialmente è stata presa in considerazione tale disposizione:

 Queste sono le piante in scala 1:100 pensate per una disposizione del genere:

 Volendo provare ad includere dei posti-auto al livello stradale utili sia per l'abitazione che per lo studio, abbiamo pensato di cambiare quest'ultimo, dotandolo per metà di doppia altezza e ponendo la restante parte al primo piano, sopra l'area di parcheggio. L'edificio nella facciata che da sulla strada ripropone la continuità delle facciate degli edifici adiacenti, facendo però rientrare parzialmente il proprio volume al fine di creare un momento di discontinuità. Invece, la facciata interna al lotto è il risultato di una alternanza tra vuoti e pieni, realizzato dunque seguendo lo stesso criterio adottato per la parte su strada. A seguire, le immagini delle piante (scala 1: 100) e le foto del plastico:

 

 Abbiamo pensato di integrare un aggetto a tutto volume sulla facciata che da sulla strada, per richiamare l'idea precedentemente presa in considerazione (alternanza tra spazi vuoti e pieni), e al fine di risolvere il problema dell'introspezione del soggiorno dalla parte della strada, abbiamo alzato il livello del piano terra di 50 cm, creando di conseguenza un pino inclinato nel posto-auto:

 

 

 Mantenendo lo schema iniziale, abbiamo cercato di trovare soluzioni che potessero valorizzare davvero la nostra idea di partenza. Ragion per cui abbiamo rivisitato i prospetti tenendo conto di edifici progettati da architetti quali Tadao Ando e Le Corbusier. Ci siamo concentrati sui seguenti, ovvero "casa 4x4" e "Chandigarh":

 

A seguito del nostro studio su queste due architetture abbiamo rivisitato i prospetti fatti precedentemente, e se l'idea andrà bene, proseguiremo anche con il resto dell'edificio.

 

Dall'osservazione delle architetture prese in considerazione in precedenza abbiamo elaborato le seguenti piante, sezioni e prospetti con un'inedita proposta di giardino:

 

 Ciao ragazzi,

ho guardato le vostre nuove planimetrie.

Vi faccio subito un'annotazione "funzionale": al piano terra non sarebbe meglio specchiare il soggiorno facendolo affacciare sul giardino ed evitando una così scomoda introspezione e portare invece il blocco del bagno e della cucina sul fronte strada?

Secondo me ne trarrebbero vantaggio sia gli spazi interni che il giardino...

Per quanto riguarda il vostro "inedito" :) giardino...lo avete diviso in quattro parti, utilizzando anche dei muri piuttosto alti...mi potete fare un esempio su come immaginate un utilizzo differenziato di questi spazi?

sarebbe interessante che ad una suddivisione geometrica potesse corrispondere una reale differenza di modi d'uso. Cos'è la spirale nel quadrante in alto a destra? in disegno nella pavimentazione o una siepe tipo giardino all'italiana per intenderci?

un saluto e Buon Anno!

Giorgia

p.s. mettete sempre le frecce nelle scale che indicano il senso di salita...

 Stavo per postarvi queste brevi note e mi sono accorta che Giorgia mi ha anticipato. Condivido e pertanto non ripeto le sue osservazioni sulla casa. E… circa il giardino anche a me piacerebbe capire di più come lo immaginate. Che si fa in questo luogo?Una festa o un barbecue riescono bene? Visto da un elicottero incuriosisce (soprattutto la spirale) ma da terra? Vi allego, perché possiate riflettere, un breve capitolo : “Casa e giardino” tratto da Giò Ponti, Amate l’architettura

 

 

Cari,

a me pare molto promettente l’idea dei giardini murati, pensati come stanze a cielo aperto e come un prolungamento della struttura della casa.

Però vi allego un disegno fatto (montando insieme due dei vostri) per farvi presente alcuni miei dubbi.

1 – Le stanze (campite in ocra) sono di fatto i due spazi esterni più ampi e, secondo me, dovrebbero essere i più vivibili. Questo coincide coi miei dubbi sull’uso di quello su strada come garage. Non potrebbe essere invece una loggia dello studio, su cui avviene anche l’ingresso? Si potrebbe dotarla di un parapetto, così si eviterebbe l’introspezione e il suo muro di fondo potrebbe essere sostituito da una vetrata (così riceverebbe luce da sud, tramite il finestrone alto dello studio).

2 – Fra la struttura compositiva degli spazi della casa e quella del giardino c’è stridore: quelli della casa sono connessi da passaggi asimmetrici, in genere posti lateralmente; quelli del giardino sono tutti in asse (questo compromette l’idea di uniformità fra casa e giardino).

3 – Lo spazio colla spirale di ghiaia rischia di essere un posto buio e niente affatto contemplativo; io ci metterei qualche altra cosa (dell’acqua, un boschetto di bambù ?) ; boh? 

 Siamo contenti che lei abbia condiviso la nostra idea di giardino, e  adesso le mostriamo come abbiamo lavorato seguendo i punti del suo commento. Ci siamo sforzati di trovare una stessa matrice sia per la struttura dell’edificio che per quella del giardino, fondata su un modulo quadrangolare caratterizzato da un elemento cruciforme al suo interno; il tutto ci ha permesso di risolvere il problema di cui parlava lei, quello degli spazi della casa: raccogliendo il suggerimento dell’arch. De Pasquale, confermato anche dall’arch. Farina, che in questo caso si è rivelato necessario per la semplificazione dei percorsi, abbiamo ribaltato le funzioni della parte residenziale, e di conseguenza abbiamo introdotto un elemento trasversale da contrapporre ai muri disposti longitudinalmente in modo tale da ricreare, appunto, una struttura cruciforme anche all’interno dell’edificio. Questo elemento trasversale ci ha dato tra l’altro, la possibilità di evidenziare questa stretta connessione tra la struttura della casa e quella del giardino non soltanto al livello planimetrico, ma anche al livello volumetrico: infatti è possibile intuire anche dall’esterno dell’edificio l’impianto cruciforme che lo caratterizza, grazie anche alla soluzione di coronamento che abbiamo adottato. Inoltre abbiamo fatto ‘sì che anche i prospetti dell’edificio seguissero la stessa logica compositiva, sottolineando mediante grandi aperture la struttura primaria, formata in questo caso da solai e setti in cemento armato.  L’elemento trasversale risulta per ora costituito da pilastri, proprio perché abbiamo raccolto il suo suggerimento relativo alla filtrazione della luce proveniente da sud, però stiamo già pensando ad un’altra possibile alternativa, ovvero una traforatura diversa della parete. Un ulteriore utilizzo della parete trasversale della residenza potrebbe consistere nell’inserimento di un camino con canna fumaria all’interno di essa. Per quanto riguarda lo spazio colla spirale, adesso nei disegni risulta più chiaro ciò che avevamo immaginato in principio: infatti quest’area, più chiusa rispetto al resto del giardino, rappresenta un luogo di raccoglimento in linea con il pensiero e la cultura dei nostri punti di riferimento iniziali (Tadao Ando e i giardini zen).

 

Cari Pennacchiotti e Abbandonati,

vorrei invitarvi a riflettere ancora su alcune cose e… a leggere con più attenzione le osservazioni che vi vengono fatte. Ad esempio per quanto riguarda il giardino… il Professore ha scritto di condividere l’articolazione in stanze ma non ha affatto detto di condividere il disegno e l’uso cui le avete destinate. Ha pure suggerito di sostituire il vostro ‘giardino zen’, troppo buio e assai poco invitante alla meditazione, con qualcos’altro un boschetto di bambù, uno specchio d’acqua, ecc. Personalmente penso che una casa, come quella che può essere costruita in questo lotto, al Pigneto (a prescindere dall’articolazione formale e da quanto questa sia denunciata anche sul prospetto della casa) è più bella se ha un rapporto vero, concreto, funzionale, percettivo con lo spazio esterno piuttosto che un rapporto (modestamente) contemplativo e penso che riflettere su questo vi avvicinerebbe al pensiero orientale più di qualunque imitazione di giardino zen…“ Plasmiamo la creta per formare un recipiente, ma è il vuoto centrale che rende utile un recipiente. Ritagliamo porte e finestre nella pareti di una stanza: sono queste aperture che rendono utile una stanza. Perciò il pieno ha una sua funzione, ma l'utilità essenziale appartiene al vuoto”. Lao Tze. Non entro poi nel merito dell’uso simultaneo dei due diversi tipi di giardini… ne parleremo, se volete. Vorrei invece invitarvi a riflettere sul fatto che le dimensioni contano. Voglio dire… l’esempio che avete inserito dei giardini fioriti non è – se si esclude la geometria - pertinente col vostro tema (un piccolo giardino in una casa). Nell’esempio riportato è possibile passeggiare, salire, scendere e godere della vista di quella scacchiera di fiori colorati ma nel vostro caso?

Poi, forse… se scelgo di praticare la strada dell’articolazione razionale, logica, geometrica (denunciata pure dal ricorso dei casseri per il cemento armato) è più coerente cercare una simmetria anche nelle dimensioni delle stanze all’aperto. Perché una è più piccola e l’altra poco più grande?

Per quanto riguarda la casa vera e propria… ne parliamo domani intanto cercate, come vi siete già proposti di fare, di sostituire tutti quei pilastri trasversali con un muro. Rivedete anche gli arredi della cucina e la rampa d’accesso.

Allego K House, Tadao Ando

Buon lavoro 

 

 

 In riferimento alle modifiche discusse nell'ultimo commento da noi pubblicato, abbiamo modificato il giardino ingrandendo la parte di fronte al soggiorno, invertendo le dimensioni dei quadranti del giardino, di diversa grandezza. Inoltre abbiamo dato una nuova soluzione alle pareti trasversali interne, trasformando i pilastri in pareti traforate:

 Ciao ragazzi,

allego qualche immagine relativa a soluzioni di 'stanze giardino'. Il disegno è simile al vostro ma gli spazi sono più fluidi e più vivibili.

Buon lavoro

Con questa nuova versione abbiamo lavorato sui punti discussi nella precedente revisione cercando di migliorare il tutto pur mantenendo lo schema di partenza. Per quanto riguarda la casa, abbiamo pensato di risolvere il problema dell’ingresso non spostando quest’ultimo, bensì facendo arretrare il bagno e la cucina di 1 m indietro, eliminando così la loggetta iniziale su cui davano entrambi, e creando uno spazio di disimpegno tale da permettere un più libero utilizzo degli spazi. Inoltre la cucina e il bagno sono stati ribaltati al fine di favorire al meglio il passaggio dalla cucina alla zona pranzo del soggiorno. La loggia sul fronte è stata cambiata creando due ingressi (cosa che ha comportato anche un lieve cambiamento nel prospetto), aventi tra l’altro due funzioni diverse: quello a sinistra permette di accedere direttamente alla scala, l’altro invece da la possibilità di arrivare ad una rampa d’accesso. Le rampe sono due poiché abbiamo dovuto alzare l’edificio di altri 50 cm, arrivando così a 1 m, per evitare problemi d’introspezione nella cucina e nel bagno. Per di più, avendo riportato l’intero giardino al livello della casa e non solo metà di esso come in precedenza, esso diventa accessibile anche dallo studio, ragion per cui la loggia rimane semplicemente un luogo di passaggio, che se dotato di cancelli o portoni sui due ingressi, può anche risultare più vivibile. Relativamente al giardino, adesso tutto risulta molto più in armonia con la casa, dal modulo costruttivo ai percorsi. Il discorso delle stanze a cielo aperto è ora messo in pratica dato che l’altezza dei muri è pari a 2,20 m. Due dei quadranti risultano occupati da aiuole fiorite, mentre quello più in ombra contiene un albero, al contrario di quello di fronte al soggiorno, dove si trova una pavimentazione a secco su un letto di sabbia da utilizzare per attività conviviali. L’elemento portante trasversale all’interno della casa è ora rappresentato da un muro traforato mediante una serie di stretti tagli verticali, il quale attraversa in altezza tutta la casa fino ad arrivare alla copertura dell’uscita della scala sul terrazzo, le cui pareti vetrate ora sono a filo con il solaio stesso.

P. S.: avendo alzato l’edificio di altri 50 cm abbiamo superato il limite massimo di altezza pari a 9,50 m, arrivando a 10 m a causa della loggia che contiene l’uscita delle scale sulla terrazza, elemento che non può essere considerato come un terzo piano.

 

 Ragazzi,

eliminate (e di corsa) quei muri traforati che non sono muri. Vorrei non ripeterlo più.

a domani.

 Ciao ragazzi,

per essere certa di aver capito cosa avete in mente allego due esempi in cui si fa uso di pareti in vetro. Nel primo esempio (relativo ad una casa (icona della modernità, la Maison de Verre di P. Chareau) le pareti sono in vetrocemento, nel secondo (una casa contemporanea) in vetro armato. Pensavate a qualcosa del genere? Se è così... non potreste allora provare a risolvere il problema di quello spazio buio ed inutilizzato su via Marmocchi traslando di un modulo l'intero secondo piano dello studio verso il giardino retrostante e trasformare così anch'esso in una 'stanza giardino'? Non so. Pensateci.

Buon lavoro

In questa nuova versione ci siamo concentrati sul collocamento dell’area servizi rispetto all’ingresso al piano terra e sulla luminosità della loggia. Premettiamo che abbiamo provato a fare quello spostamento suggeritoci da lei, ma la cosa ha comportato due problemi:  il primo è l’annullamento del rapporto trovato dopo lunghe e attente osservazioni, tra piante e prospetti, cosa che  avrebbe richiesto una nuova e approfondita analisi del tutto, e a questo punto del progetto ci risulta difficile fare previsioni su un nuovo probabile esito; il secondo è il mantenimento di un profilo urbano tale da non provocare stridore con tutti gli edifici  che circondano il nostro. Con quest’ultimo non ci riferiamo al fatto di aver condotto uno studio sul contesto storico e altre ricerche simili: si tratta della visione spaziale di quest’architettura, che se disgregata anche solo parzialmente, potrebbe perdere quell’armonia con tutto il resto (lotto e quartiere) che la sua forma cubica compatta gli conferisce.  Questa riflessione è sorta ovviamente in seguito a varie sperimentazioni. Detto questo, i punti presi in considerazione sono stati trattati come segue:

-problema dei servizi: l’ingresso è stato lasciato così com’è, e avendo reso lo studio un ambiente a due piani, abbiamo risolto il problema dei bagni ponendoli entrambi al fianco delle scale, come se non fossero state ribaltate solo queste ultime rispetto ai muri trasversali al centro. Trattandosi di due bagnetti di servizio, possono essere anche ciechi e supportati con un impianto di aerazione. In ogni caso, in questo modo abbiamo creato una cucina open space, obiettivo che ci eravamo prefissati di raggiungere durante le revisioni, rispettando appunto la simmetria dei percorsi dell’intero lotto.

-problema dell’illuminazione della loggia: abbiamo pensato d’introdurre un cilindro di vetro cemento, tagliato al lato in modo tale da creare un’apertura per entrarvi. Dentro è presente della vegetazione, ed è anche presente uno spazio nel mezzo dove poter porre un tavolo con delle sedie o altro al fine di poterlo vivere. Nel muro longitudinale centrale è quindi collocata una finestra proprio per favorirne il passaggio dalla cucina. Questa struttura ha comportato un nuovo assetto dello studio, poiché è alta quanto tutto l’edificio, ma la luce ora può filtrare liberamente nella loggia.

 

 Ragazzi,

trovo piuttosto inquietante quest'ultima vostra proposta. E... visto che oggi non siete venuti voglio dirvi solo due cose. La prima riguarda lo studio... o era troppo grande prima o, come penso, è troppo piccolo adesso. Poi la casa (che continuate a trattare come un oggetto visto dall'esterno) è diventata buia! Infine la storia della facciata... del profilo su strada... che avete risolto col cilindro, non mi convince affatto, ma fate come vi pare.

Quest'ultima versione nasce dal problema relativo alla loggia, questione che ci siamo proposti di risolvere nel modo indicato nei seguenti disegni. Abbiamo voluto collocare in quel quadrante dell'edificio una cella in vetro cemento aperta sulla cucina (la quale presenta appunto una finestra che apre sulla loggia), in modo tale da potervi mettere dei tavoli, delle sedie o mobili analoghi, sfruttandola come luogo di soggiorno riparato pur non essendo cinto integralmente da mura. Quest'ultima idea è risultata possibile (come del resto anche lo spostamento dell'ingresso alla casa, permesso anche dall'arretramento dell'edificio, non più a filo strada), grazie al gioco di bow window aggettanti in maniera differente sulla facciata che da sulla strada e su quella che da sul giardino. I due bow window presenti al primo piano sul fronte che da su via Marmocchi contengono piante di dimensioni notevoli, come a simulare due grandi vasi, che presentano verso l'interno anche delle finestre tali da permettere alla luce di filtrare ulteriormente negli ambienti ai quali sono collegati. Queste strutture che emergono dalle facciate dello studio e della casa, rendono l'ambiente più vivibile, e lo schema di base di quest'ultimo permette che esse vengano introdotte mantenendone al contempo l'armonia e il rigore, rispettando quindi la logica di fondo. Si aggiunga che durante la revisione di lunedì è stato anche confermato che è possibile realizzarle, ragion per cui pensiamo di adottare questa come possibile soluzione progettuale definitiva.

 Ciao ragazzi,

Bene, visto che questa è la vostra soluzione progettuale definitiva, vi consiglio per lunedì, di ridisegnare le sezioni non più, però, campendo tutto con un unico colore ma evidenziando le strutture, le travi, e di preparare un modellino al 100 del vostro progetto.

Avete sempre disegnato molto ma lavorato troppo poco col modello (non solo voi!). Una verifica del tridimensionale è utile, anzi indispensabile, direi. Portate, naturalmente, anche la base, di modo che possiamo vedere il progetto suo contesto.

Buon lavoro 

a lunedì

 Questa versione rappresenta il risultato di alcuni cambiamenti fatti in base alla revisione della scorsa settimana. Premettiamo che adesso stiamo scrivendo questo perché non potremo venire oggi, dato che abbiamo preso entrambi l'influenza negli ultimi giorni, probabilmente attaccandocela a vicenda. In ogni caso, visto questo problema che ci sta dando non poche difficoltà e il poco tempo rimanente prima dell'esame, vi chiediamo di farci un'ultima revisione sul web, in modo tale da poter iniziare a preparare l'esame definitivamente. 
Il progetto ora è stato liberato da quei formalismi di cui avevamo discusso, e abbiamo provveduto a introdurre parte del giardino anche nella casa: quel bow window di fronte al soggiorno non è altro che un giardino pensile, uno spazio fiorito aperto sul resto della casa. Quello al primo piano sul fronte che da su via Marmocchi adesso è diventato un unico elemento, forato anche davanti, in modo tale da rendere visibili gli alberi anche da davanti, cosa che ci è piaciuta molto.
 Lo studio è tornato com'era un mese fa, ma con le dovute modifiche. Nel giardino i muri trasversali sono stati eliminati e rimangono solo simbolicamente delle lastre di pietra rasoterra, mentre i muretti di recinzione come anche gli altri sono diventati alti un metro.
 La loggia non è più in vetrocemento, ma in vetro opaco.
 La struttura portante è costituita dai muri longitudinali in cemento armato e i solai appoggiano direttamente su questi ultimi, mentre tutte le travi sia sui bordi dei solai che le architravi delle finestre saranno piatte e quindi realizzate nello spessore del solaio realizzato in predalles.

 

 Ciao ragazzi,

confesso di avere qualche difficoltà a seguirvi.

L'ultima volta a revisione si è parlato unicamente delle strutture. Non si è affatto discusso di formalismi né di cambiare il progetto. L'unica mia osservazione riguardava il fatto che trovavo debole fare aggettare diversamente (di soli 40 cm, vedi disegno) i 'bow-windows'.

Cercate di venire venerdì mattina... mi sarebbe di conforto revisionare il vostro progetto insieme al professore.

buon lavoro

 Buongiorno,

durante l'ultima revisione è vero che si è discusso prevalentemente delle strutture, ma lei parlando di formalismi quali la copertura della terrazza, e di come fosse poco rilevante fare aggettare differentemente di così poco i bow-windows, aveva concluso dicendoci che probabilmente trovava la situazione peggiorata. Noi abbiamo preso queste sue considerazioni come uno stimolo a fare meglio, e di conseguenza abbiamo rivisto l'edificio tenendo conto delle sue puntualizzazioni, e a seguito di ciò, questa nuova versione ci sembra meglio di quella precedente da vari punti di vista. Per quanto riguarda la revisione di venerdì, avendo ancora entrambi l'influenza, non potremo venire, anche perché sarebbe meglio evitare di rischiare di non poter affrontare gli esami della prossima settimana per problemi di salute.

 

 A voi sembrerà migliore... a me sembra che il vostro progetto aggetta qua... estendi di là... ha finito per non rispettare più non solo quel 'rigore sintattico', che sembrava stavate cercando all'inizio, ma anche le prescrizioni del programma che richiedeva che venissero lasciati liberi dalla costruzione almeno 100 mq della superficie del lotto.