Progetto di CALAFATI - DE CRIGNIS

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Il progetto prende come linee guida il masterplan del gruppo 2, ovvero la ricostruzione dell'isolato (delimitato da Via Ettore Rolli, Via degli Stradivari e Via Panfilo Castaldi) a partire dalla pedonalizzazione di parte di Via Giovanni da Castel Bolognese e la riqualificazione della corte venutasi ad aprire dalla demolizione dell'edificio che si affaccia su quest'ultima via. 

Dunque l'intento è di ricostituire l'isolato ortogonalmente rispetto al fiume Tevere e all'assetto urbano circostante.

Per quanto riguarda le destinazioni d'uso, intendiamo costruire residenze per studenti con annessi servizi di pertinenza universitaria (quali sale studio/laboratori, aule multimediali e biblioteca di arte e architettura) oltre a una parte di spazi commerciali e di ristoro.

La "rimozione" dell'edificio su Via Giovanni da Castel Bolognese, e la conseguente apertura di questa corte precedentemente nascosta, ci ha suggerito di articolare il nostro edificio tramite l'accatastamento di diversi corpi di fabbrica collocati longitudinalmente su tre assi principali. L'idea è che "liberando" la corte si siano "liberati" anche questi blocchi, che possono dunque andare a completare l'isolato.

In questo modo si vanno a formare 3 "stecche" gerachizzate. La principale, su Via degli Stradivari, ospiterà tutte le residenze ai piani alti ed i principali servizi al piano terra (biblioteca). le altre due avranno servizi commerciali al piano terra e servizi minori ad uso esclusivo degli studenti ai piani superiori (massimo 2). L'obbiettivo è di creare una dualità nell'edificio, che accoglie la città nel piano inferiore, rivalorizzando la corte preesistente e creando uno spazio pubblico vivibile da tutti; e che rimane privato per gli studenti nei piani superiori.

Delle passerelle tra le varie stecche consentono il collegamento delle residenze ai vari servizi posti sopra gli spazi commerciali, queste vogliono costituire motivo di dialogo tra questi due spazi (pubblico/privato).

studio dell'accatastamento dei blocchi su Via degli Stradivari e ipotesi di distribuzione a ballatoio/studio del passo strutturale

per la distribuzione degli alloggi abbiamo come preso come riferimento le residenze kitagata di SANAA

Per la struttura abbiamo cercato di trovare un passo che potesse soddisfare a pieno le esigenze di un edificio di residenze a ballatoio senza intralciare la realizzazione di un parcheggio sotterraneo, pensavamo ad una maglia 5,40x7,20/7,80. (sotto unipotesi)

sotto, vista su Via degli Stradivari.

la modellazione di una prima ipotesi ha destato alcune perplessità in fase di revisione di oggi, in quanto si vengono a creare profili troppo frastagliati degli edifici, soprattutto quello delle residenze. Nei prossimi giorni pubblicheremo sviluppi in proposito.

Alcune viste:

vista sulla via pedonalizzata

vista dalla corte interna

vista da via degli stradivari

vista da via ettore rolli

La proposta è interessante, ma mi lascia con questo dubbio: non succederà che la densità dell'intervento (le tre linee parallele) finirà per cancellare l'obiettivo di realizzare uno spazio urbano adeguato e coerente coll'idea iniziale? In altri termini, temo che il risultato potrebbe essere una sorta di denso villaggetto moderno, in sé attraente, ma del tutto estraeo alla città circostante.

Presentiamo lo stato attuale del progetto ed ulteriori questioni.

planivolumetria:

pianta piano terra:

pianta primo piano:

dettaglio alloggi:

pianta piano parcheggi:

viste del complesso:

relativamente al prospetto di quest'ultima vista (nord), si è presentato il problema del ponte termico provocato dall'aggetto della travi a sbalzo che sorreggono il ballatoio ed i corpi scala. Ci siamo quindi posti il problema del collegamento ideale che vada a perforare il meno possibile la coibentazionedegli alloggi.

schizzo di studio dei collegamenti:

Nel nostro caso il supporto delle travi sarebbe dato da dei tiranti che partono dalla sommità della struttura piuttosto che da dei pilatri. I tiranti stessi sarebbero motivo di caratterizzazione della facciata nord dell'edificio.

Un'alternativa:

che permette di creare un vero incastro, ma che si rivela molto più invasiva sulla coibentazione, inoltre la mancaza di ulteriori supporti non fornisce alcun aspetto caratterizzante alla facciata.