blog di Alessandro Bergami

12) cosa fare se la mia struttura è deformabile torsionalmente?

 Tra le categorie strutturali per la determinazione del fattore di struttura esiste la categoria "deformabile torsionalmente". Pertanto è ammissibile la progettazione di strutture con queste caratteristiche anche se è bene, tentare, compatibilmente con i vincoli architettonici e funzionali del notro edificio, di ricondurre la struttura ad una delle altre categorie caratterizzate da meccanismi più duttili e dissipativi.

Per far ciò è possibile tentare di riequilibrare la distribuzione delle rigidezze  cercando, a paritò di rigidezza flessionale, di incrementare la rigidezza torsionale. Un modo per far questo è quello di centrifugare la rigidezza (posizionare dei setti alle estremità) o anche aumentare la dimensione delle travi di che corrono per ciascun piano lungo il perimetro esterno.

Qualora gli interventi necessari fossero troppo invasivi si potrà accettare di mantenere la struttura "deformabile torsionalmente". Ai fini dell'esame queste valutazioni dovranno essere descritte.

11) dove fare le sovrapposizioni delle armature?

 Le sovrapposizioni delle armature devono essere fatte adottando un lunghezza di sovrapposizione pari a Ls=La*1,5 (La= lungh. di ancoraggio della barra).

Nei solai: si sovrappone in zona compressa e quindi i ferri superiori, se continui, in mezzeria ed i ferri inferiori, che sono sempre continui (a meno di quelli di solo rinforzo) in appoggio.

Nelle travi: si sovrappone sempre fuori dalle zone critiche (ovvero nei nodi e nei tratti di stremità delle travi per una lunghezza pari alla lunghezza critica Lcr). Pertanto i ferri superiori verso la mezzeria ed i ferri inferiori verso la zona critica, ovvero verso gli appoggi, ma senza entrare in essa.

Nei pilastri: si cerca di spostare la sovrapposizione verso le zone ove si hanno minori sollecitazioni e quindi fuori dalle zone critiche e verso la mezzeria del pilastro. Quindi in genere, compartibilmente con una lunghezza dei ferri di attesa gestibile in cantiere, si mette la sovrapposizione in asse con la mezzeria dell'interpiuano. NB: Questo non è obbligatorio ma costituisce una regola di buona progettazione in zona sismica 

10) CARICHI DEI PARAPETTI E DELLE TAMPONATURE SUGLI SBALZI

I carichi dei parapetti, generalmente posizionati all’estremità degli sbalzi, vengono applicati in funzione dello schema strutturale scelto per lo sbalzo.

Esistono diverse soluzioni tra le quali le seguenti tre: la prima ottenuta con la prosecuzione dei travetti (i travetti lavorano a sbalzo), la seconda in cui i travetti, ortogonali alla trave di bordo, sono incastrati in essa (la trave lavora a torsione) e la terza in cui i travetti, paralleli alla trave di bordo, poggiano sulla prosecuzione delle travi (le travi lavorano a sbalzo).
Nel primo caso l’azione del parapetto coincide semplicemente con una forza verticale sull’estremità del travetto continuo su più appoggi (pari al peso al metro lineare del parapetto per l’interasse dei travetti), caso in cui gli effetti torcenti sulla trave di bordo sono trascurabili.

Nel secondo caso il carico del parapetto sarà applicato come forza puntuale all’estremità del travetto considerato come una mensola: il travetto trasferisce sia il carico verticale che la torsione alla trave (nel modello globale occorre inserire questo momento torcente uniformemente distribuito).

Nel terzo caso, il parapetto che graverà sopra un cordolo di estremità (o trave) potrà essere applicato come  un carico linearmente distribuito sopra il cordolo.
NB Per il dimensionamento dei parapetti va considerata una azione orizzontale. Tale azione difficilmente incide sulla struttura dell’edificio (Tabella 3.1.II Cat.C)
 

9) Come calcolare il carico dei tramezzi

I tramezzi sono elementi non strutturali che delimitano gli spazi interni dell’edificio (da non confondere con le tamponature che sono partizioni di maggior spessore e che separano gli ambienti interni dall’esterno oppure, anche internamente, appartamenti contigui) e possono essere considerati come carichi portati così come indicato dal paragrafo 3.1.3 delle NTC. Qualora, come generalmente accade, venga assicurata un’adeguata capacità di ripartizione dei carichi da parte dei solai (in un solaio alleggerito la soletta in c.a. svolge questo compito) il peso delle tramezzature può essere tradotto in termini di incidenza ovvero come un carico uniformemente distribuito sull’area. La valutazione dell’incidenza può essere fatta seguendo le indicazioni della normativa al paragrafo 3.1.3.1.

Per fare questo si seguono i seguenti passaggi:
1) calcolo del carico per unità di lunghezza G2k (G2k dipenderà dal pacchetto scelto, dal peso specifico di ciascuna componente e dalla altezza del tramezzo: una parete alta h, spessa b, costituita dal materiale con peso specifico g avrà il seguente peso P: P= h*b*g=  [kN/m])
2) confronto del valore ottenuto con i valori limite G2k[kN/m] della tabella di norma che fornisce il corrispondente valore del carico uniformemente distribuito g2 [kN/m2].
 

Se il carico lineare calcolato è superiore al valore di 5,00 kN/m, se quindi si ha a che fare con un tramezzo molto importante per il  quale la capacità di ripartizione del solaio potrebbe non essere sufficiente, occorre applicare il carico lineare nella sua effettiva posizione (così come si opera per le tamponature).
 

Come applicare il carico delle  tamponature ovvero di tramezzi con peso maggiore di 5,00 kN/m?
Si riportano di seguito due esempi tipo.
Es.1 se avete posizionato una tamponatura molto importante sopra un travetto (parallelamente ad esso) il carico del tramezzo graverà principalmente su quel travetto che dovrà essere dimensionato utilizzando il carico lineare e non quello uniformemente distribuito.
Es. 2 se il tramezzo dell’Es.1 è ortogonale al travetto si può applicare il carico come una forza puntuale sul travetto (questo si calcola moltiplicando il carico lineare per l’interasse dei travetti kN/m*interasse=kN).
Es. 3 La tamponatura grava su una trave: il carico sarà un carico distribuito sulla trave che lo sostiene [kN/m]
Es. 3 La tamponatura grava sull’estremità di uno sbalzo: il carico sarà un carico sulle estremità dei travetti dello sbalzo (o della soletta piena se è realizzato con una soletta) come una forza puntuale sul travetto (questo si calcola moltiplicando il carico lineare per l’interasse dei travetti kN/m*interasse=kN).
 

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