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Stati Generali della Città
INTERVENTO DEL PROF. GUIDO FABIANI
RETTORE DELL’UNIVERSITÀ ROMA TRE
STATI GENERALI DELLA CITTÀ
Roma Tre opera su linee di sviluppo e crescita fortemente coerenti con gli obiettivi strategici di cui stiamo discutendo in questa sede.
Roma Tre si riconosce come attore qualificato guardando a Roma come città sostenibile, come città policentrica e solidale, come capitale impegnata nella competitività globale, come città della cultura e dell’intrattenimento. Molte sono le iniziative ed i progetti realizzati che testimoniano questa nostra integrazione nella città e nelle dinamiche della sua crescita e sviluppo.
Le esperienze maturate negli anni ci hanno gradualmente portato a conseguire risultati, a nostro parere, importanti, che impattano in modo significativo su tutte le linee che caratterizzano il Piano di Sviluppo Strategico di Roma Capitale.
Entrando nel merito del tema del rapporto tra università ed imprese e, più in generale della valorizzazione anche economica della ricerca accademica, vorrei tracciare un bilancio, per noi estremamente positivo, delle linee di attività che abbiamo attivato e che già da alcuni anni producono risultati tangibili con ricadute significative in termini di:
- promozione e finanziamento della ricerca,
- trasferimento tecnologico verso il mondo delle imprese,
- caratterizzazione della ricerca anche in funzione delle esigenze espresse da queste (e da quelle Piccole e Medie in particolare) per generare innovazione di prodotto e di processo e quindi incrementare la propria posizione competitiva sui mercati di riferimento,
- apertura di canali collaborativi e di job placement di nostri laureandi e laureati presso le aziende.
Roma Tre ha guardato all’insieme di queste dinamiche cercando di cogliere l’interezza del processo di promozione della ricerca e della sua valorizzazione. Per questa ragione ci siamo da tempo dotati di due strutture (l’Ufficio Progetti Comunitari e l’Ufficio Relazioni Industriali) che ci consentono di supportare con servizi di assistenza tecnica mirati, l’intero ciclo logico di sviluppo della creazione della conoscenza e del suo trasferimento al mondo esterno.
Con l’Ufficio Progetti Comunitari abbiamo attivato un percorso (dimostratosi virtuoso) di crescente coinvolgimento dei nostri ricercatori nelle attività di ricerca internazionale a valere su fondi comunitari e non solo. I risultati che registriamo, quasi a fotografare il nostro posizionamento ad oggi è molto positivo:
27 progetti attivati negli ultimi 24 mesi sul solo 7 PQdella Commissione, un tasso di successo – dato dal rapporto tra le proposte presentate e quelle approvate – che supera il 38%, contro una media comunitaria del 14%. 15 nuovi progetti presentati tra novembre 2010 e gennaio 2011 e tutt’ora in corso di valutazione. 2 progetti approvati su fondi del prestigioso European Research Council rispettivamente per un Advanced Grant ed uno Starting Grant presso il nostro Dipartimento di Matematica
Quanto al trasferimento tecnologico ed alla creazione di impresa. Dal 2005, anno in cui abbiamo costituito il nostro Ufficio Relazioni Industriali – abbiamo partecipato con successo a 3 Programmi di Trasferimento Tecnologico finanziati dalla Regione Lazio su fondi FESR. In tale ambito abbiamo attivato 15 iniziative di trasferimento tecnologico con l’acquisizione di contratti di ricerca finanziati anche in cash dalle imprese, da parte dei nostri Dipartimenti operanti, per citarne alcuni, nei settori della ingegneria meccanica e industriale, dell’informatica, della biologia, dell’elettronica e della fisica.
Su questo fronte, l’iniziativa che ci vede attualmente coinvolti, ultima in ordine di tempo per attivazione da parte della Regione Lazio, è la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo nel quadro del progetto Tecnotiberis 2 dove abbiamo visto accolte nella prima fase di selezione 7 proposte di ricerca collaborativa con imprese su un totale di 10 presentate.
Abbiamo inoltre attivato, dal 2006, 4 spin off accademici definendo su questo fronte una strategia molto precisa e selettiva: intendiamo promuovere imprese a reale connotazione tecnologica, sostenendo con le nostre competenze tecnico scientifiche la produzione di prodotti (prima ancora che di servizi) fortemente innovativi e coinvolgendo nella compagine sociale, oltre all’Ateneo, i nostri ricercatori, partner industriali e fondi di seed financing che siano in grado di supportare le nuove imprese nella delicatissima fase di start up.
I nostri spin off operano nei settori dell’ICT, della microbiologia e nel campo della sicurezza di infrastrutture critiche. Due di questi stanno generando i primi fatturati degni di attenzione che testimoniano non solo la bontà dell’idea imprenditoriale, ma anche la cura e l’attenzione con cui queste “nostre” imprese sono state seguite nella fase di redazione del piano industriale, nell’accompagnamento, nell’accesso al credito e nella definizione delle strategie aziendali da porre in essere nel tempo.
Dall’agosto del 2008 Roma Tre ha poi la presidenza del Distretto Tecnologico Nazionale dell’Energia (DiTNE). Iniziativa questa promossa e realizzata da alcuni nostri docenti di Ingegneria in collaborazione con gli Atenei della Regione Puglia e che ora è cresciuta coinvolgendo fra i propri soci, oltre ad università prestigiose di altre Regioni, l’ENEA, il CNR e grandi imprese come ENI, ENIPOWER, TELECOM, ENEL.
Il DiTNE sta operando su iniziative a valere sui fondi del PON Ricerca 2007-13 ed ha presentato, con il supporto del nostro Uffici Relazioni Industriali di Roma Tre, progetti di ricerca industriale per un valore complessivo di oltre 110 milioni di Euro di investimenti. Da questi progetti deriveranno significative “commesse” di ricerca per i nostri Dipartimenti. Su queste iniziative potremo promuovere e sostenere il coinvolgimento dei nostri ricercatori più giovani e dei nostri studenti.
Abbiamo strutturato una nostra anagrafe della ricerca che classifica i risultati dei nostri lavori non soltanto in chiave “accademica”, ma traducendoli nel linguaggio delle imprese per aiutarle a cogliere gli aspetti di diretta rilevanza delle ricerche svolte presso i nostri Dipartimenti rispetto alla loro domanda di innovazione ed evidenziando inoltre le potenzialità di replicabilità industriale delle conoscenze generate per ampliare il potenziale bacino di utenza.
Tutto questo insieme di attività trova una rappresentazione e una sintesi in un modello. Un modello che noi a Roma Tre definiamo Incubatore Virtuale di Impresa, Questo modello organizzativo (che troverete rappresentato nei pannelli nella mostra) coniuga le modalità di intervento tipiche del supporto finanziario alla ricerca, del trasferimento tecnologico e della creazione di impresa innovativa, con l’uso di strumenti di innovativi ingegneria finanziaria e di rating tecnologico e con servizi qualificati di assistenza tecnica dedicata, che sono indispensabili nella fase di avvio di spin off accademici e di ricerca in generale.
Con specifico riferimento ai temi dell’ingegneria finanziaria, vorrei solo citare una esperienza pilota condotta con UnionFidi Lazio che ci ha portato a definire (e testare con successo su due dei nostri spin off) un modello di rating tecnologico che consente all’intermediario finanziario di mitigare i propri criteri tradizionali di valutazione per l’accesso al credito (Basilea), con elementi di valutazione di merito dell’aspetto tecnologico delle iniziative imprenditoriali in esame.
Sul tema – importantissimo - del coinvolgimento degli studenti vorrei innanzitutto evidenziare con piacere la sensibilità che proprio i nostri studenti hanno verso queste tematiche.
Mi riferisco in particolare ad una iniziativa denominata Job Placement gli Studenti incontrano le Aziende, che è stata recentemente promossa dagli studenti della nostra Facoltà di Economia per favorire un momento di incontro e scambio tra Roma Tre e le Imprese (sia nazionali che europee), che ha come obiettivo la realizzazione di una tre giorni di confronto con 30 aziende. Queste avranno la possibilità di esporre le proprie linee di attività ma saranno sollecitate ad un confronto “operativo” potendo selezionare 5 studenti di Economia (tre appartenenti alla laurea triennale e due a quella magistrale) cui offrire l’opportunità di partecipare a stages retribuiti.
Su linee analoghe e complementari l’Ateneo si muove da tempo e per questo voglio citare il progetto Innovation Lab. Progetto nato dalla collaborazione tra il corso di laurea in Ingegneria informatica e quello in Economia e management, al quale si sono rapidamente aggregati studenti e docenti di Scienze Naturali, Architettura e Lettere. In questo caso si tratta di un’iniziativa, - che grazie anche a un piccolo contributo della Provincia di Roma - stimola gli studenti (organizzati in gruppi interfacoltà) a sviluppare nuove idee di business e a presentarle agli investitori. Un percorso - fatto di seminari, project work e summer school - che nel 2010 ha portato alcuni nostri studenti in Silicon Valley e che per l’edizione 2011 prevede anche uno study tour in Israele.
A questa iniziativa, va anche legata la Consulta delle imprese (che vede il coinvolgimento, ad esempio, di Finmeccanica) che è un organo e uno strumento di confronto costante per l’incontro tra domanda ed offerta di tecnologia e competenze, attivato dalla Facoltà di Ingegneria e che ci consente di avere costantemente il “polso” delle esigenze delle aziende offrendo loro elementi di valutazione sul grado della loro propensione all’innovazione ed alla maturità delle loro iniziative tecnologiche.
Alla luce di quanto brevemente e superficialmente esposto – posso dire che siamo riusciti a posizionare e qualificare Roma Tre non solo in quella che viene definita la Rete Regionale dell’Innovazione, ma anche più significativamente, in un quadro relazionale tra atenei (non solo italiani), centri di ricerca pubblici e privati, giovani, mondo delle imprese e operatori finanziari che corrisponde come risultato alla nostra vocazionalità di Ateneo dinamico, fortemente orientato alla ricerca ed alla internazionalizzazione.
E proprio sul fronte internazionale vorrei concludere il mio intervento citando una recentissima iniziativa di rilievo. Roma Tre, mettendo insieme le forze di Architettura, Ingegneria ed Economia, è appena stata selezionata per partecipare, insieme ad altre 19 prestigiose università, europee, asiatiche ed americane, alla competizione Solar Decathlon Europe promossa dal Dipartimento USA per l'Energia e dal Governo Spagnolo.
I nostri docenti insieme ai nostri studenti costruiranno un prototipo di casa alimentata da energia solare e dotata di tecnologie atte a massimizzare la sua efficienza energetica, che recupera le tradizioni abitative mediterranee con un linguaggio contemporaneo (Med in Italy). Data l’innovatività del progetto sarà attivata una partnership con le aziende e le industrie italiane per un supporto di know-how tecnologico. Il prototipo abitativo verrà trasportato a Madrid nell’estate 2012 dove resterà in esposizione per un mese. È un risultato particolarmente positivo, anche perché è la prima volta che una università italiana riesce a qualificarsi, in 10 anni di esistenza della competizione internazionale (anche su questo progetto troverete maggiori dettagli sui pannelli espositivi).
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