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Constraction - Med in Italy: la prima casa ecologica italiana - September 2011
Published by EleonoraVelluto on Mar, 04/10/2011 - 22:34
Constraction - Med in Italy: la prima casa ecologica italiana - September 2011
L’Università degli Studi di Roma Tre porta al Saie la sua casa autosufficiente
I visitatori del Saie 2011 potranno apprezzare in anteprima il plastico di Med in Italy, la casa sostenibile progettata dagli studenti dell’Università di Roma Tre in partnership con il Laboratorio di Disegno Industriale de La Sapienza che parteciperà al concorso internazionale Solar Decathlon Europe 2012. In mostra centro servizi il plastico, i disegni e i dettagli tecnici, che potranno essere discussi con il gruppo di progettazione presente in fiera dal 5 all’8 ottobre.
Ne abbiamo parlato con l’architetto Chiara Tonelli, entusiasta coordinatrice del progetto.
D Quali sono i principi selettivi di Solar Decathlon Europe?
Il concorso, che si terrà a Madrid a settembre 2012, è estremamente selettivo e prestigioso e richiede ai partecipanti uno sforzo organizzativo, gestionale e progettuale davvero notevole; le 20 Università selezionate devono non solo progettare, ma anche realizzare presso la città dove si tiene il concorso un modulo abitativo completamente
funzionante. I progetti realizzati vengono, infatti, valutati su una serie di dieci prove che spaziano dai criteri architettonici e ingegneristici, alle tecniche costruttive, fino a vere e proprie prove di vivibilità degli spazi, passando ovviamente per i valori della sostenibilità e dell’innovazione di prodotto e di processo. è evidente che la partecipazione richiede un investimento finanziario notevole cui concorre in minima parte anche un premio di centomila euro riconosciuto ai progetti selezionati, rendendo l’ammissione alla competizione il vero fattore di successo per i 20 partecipanti che, ricordo, sono scelti fra tutte le Università del mondo.
D Quali sono i punti di forza del progetto italiano da lei coordinato?
Innanzitutto il concetto di Mediterraneità, inteso come insieme di conoscenze costruttive tradizionali sviluppate nel corso della storia non solo nel bacino del mediterraneo, ma anche in relazione ai continui contatti tra le culture del Mediterraneo e quelle del vicino e dell’estremo Oriente (Marco Polo è l’esempio più conosciuto). Dal punto di vista costruttivo ci siamo concentrati sul riproporre il concetto di muratura massiva tipico di tutte le culture che devono affrontare l’elevata temperatura delle estati piuttosto che i rigori degli inverni nordici. La nostra casa lavora quindi sui principi di inerzia termica e li sposa con quelli della trasportabilità (necessari per costruirla nel luogo del concorso): i muri sono composti di casseforme in legno che verranno riempite di sabbia, materiale semplice da trasportare, che potrebbe essere però senza problemi sostituito da altri
materiali incoerenti come la ghiaia o gli inerti da demolizione. La muratura così ottenuta riesce a isolare naturalmente dal caldo e dal freddo; per migliorarne l’isolamento ulteriormente abbiamo previsto la realizzazione di un cappotto esterno. Stiamo anche lavorando sulla possibilità di utilizzare un rivestimento in vimini per l’esterno, dato che riteniamo che la tradizione dei vegetali intrecciati (di origine mediterranea e mediorientale) possa fornire un notevole contributo al progettare moderno. Se il paramento è molto low-tech, il sistema di copertura è decisamente hi-tech con il suo tetto fotovoltaico (che ricopre anche in parte la facciata rivolta ad est) con sistema al rame-selenio che consente di produrre energia anche quando gli elementi sono parzialmente ombreggiati; la tecnologia scelta ci consente inoltre di svincolarci dalle
finiture cromatiche classiche, proponendo pannelli bianchi o in colori tenui, molto più gradevoli del nero classico. La geometria del tetto infine è studiata per favorire la raccolta dell’acqua. Altro elemento progettuale interessante riguarda gli infissi: eliminiamo i ponti termici coprendo esternamente i telai con lastre di vetro speciale.
Dal punto di vista tipologico, il modulo abitativo è concepito per favorirne l’aggregazione multipla in una serie di soluzioni alternative, tra cui anche quella alberghiera. Per favorire l’aggregazione e la reiterazione in complessi di scala urbana, la costruzione si incentra su un modulo tridimensionale che comprende il bagno, la cucina e i vani armadio al quale si aggregano le pareti e i solai, assemblati su moduli di 125 centimetri di larghezza. Ovviamente la casa è completamente autosufficiente sia dal punto di vista energetico (l’accumulo è garantito da batterie come sulle barche) sia da quello del consumo idrico, per il quale abbiamo previsto un sistema di riciclaggio e riuso delle acque grigie
basato su filtri a carbone biologico attivo. Nella nostra casa anche l’arte gioca il suo ruolo: la parete nord è completamente affrescata da un artista, Massimo Catalani, che lavora utilizzando sabbie di Madrid e marmo italiano.
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