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Il Sole 24 Ore - La casa ecologica sembra una farfalla - 08 October 2011
Published by EleonoraVelluto on Sab, 08/10/2011 - 22:02Il Sole 24 Ore - La casa ecologica sembra una farfalla - 08 October 2011
Si chiama Watershed, ossia spartiacque, ma anche "raccogli-acque". Ed è stata subito ribattezzata la casa-farfalla. È il progetto che ha vinto l'edizione 2011 del Solar Decathlon, una competizione realizzata ogni anno dal Dipartimento per l'Energia dell'amministrazione statunitense per trovare i migliori progetti di case eco-compatibili, secondo un criterio che ormai si va sempre più diffondendo.
Watershed raccoglie l'acqua piovana grazie al suo tetto che ricorda, appunto, un'ala di farfalla e che è coperto da un prato che impedisce al liquido di scivolare subito via. In questo modo l'acqua può essere sfruttata meglio per irrigare l'orto che ha all'esterno, ma aiuta anche a regolare il clima all'interno.
È un'abitazione, ma anche un ufficio. Ricicla quasi tutto ciò che produce. Ha pannelli solari fotovoltaici e termici e cerca di utilizzare anche l'energia prodotta in eccesso. Insomma, è una vera casa ecologica, vicina all'impatto zero, costruita in modo da essere anche bella e non troppo costosa.
Tutte queste caratteristiche le hanno permesso di aggiudicarsi il primo premio in una gara che giudica ben dieci aspetti di ogni nuovo progetto, compresi il design e la capacità di affrontare il mercato. Le regole dicono infatti che le case debbano essere economicamente accettabili, attraenti, accoglienti, capaci di creare al proprio interno un ambiente sano, di produrre almeno tanta energia quanta ne consumano e di fornire anche l'acqua calda. Ecco perché, per esempio, il gruppo di ricercatori dell'Università del Maryland che ha ideato Watershed ha pensato alla soluzione di una casa-ufficio, che è molto diffusa in quello Stato tra i professionisti o le piccolissime imprese casalinghe.
E il bello del Solar Decathlon, poi, è che non basta avere avuto una buona idea: bisogna portarla pronta da vedere e da usare. La competizione, arrivata alla sesta edizione, è diventata così anche una grande mostra che si è svolta la scorsa settimana a Washington delle soluzioni possibili, alle quali ciascuno può poi ispirarsi. Al Solar Decathlon partecipano Università e Centri di ricerca non solo degli Stati Uniti.
Quest'anno il terzo premio se l'è aggiudicato una casa-vacanza neozelandese pronta per essere venduta a 300.000 dollari, ma c'erano abitazioni arrivate dalla Cina, dal Canada e dal Belgio. Come semplici osservatori, per ora, c'erano anche i ricercatori di un gruppo italiano creato da una collaborazione tra l'Università Roma 3 e l'Università La Sapienza. I due atenei romani si stanno infatti preparando per sfidare i progetti di altre 14 nazioni nella gara europea che si svolgerà il prossimo anno, in programma a Madrid nell'autunno del 2012. La loro casa ecologica si chiama MED in Italy e in realtà è già quasi pronta, tanto che il prototipo è esposto fino a sabato 8 ottobre al Saie di Bologna, la fiera dell'edilizia sostenibile. MED in Italy avrà un patio in vimini dove realizzare un orto dei prodotti tipici dell'area mediterranea.
Un'idea che asseconda una tendenza sempre più diffusa alla produzione fai-da-te della verdura e che ripropone una delle funzioni tipiche delle case di una volta. Sarà capace di produrre più energia di quella che consuma. Avrà muri in legno riempiti di materiali del luogo e pesanti, che aumentino l'inerzia termica. Tutta la casa, spiegano i ricercatori, è basata un po' su questo rapporto tra high-tech e low-tech, tecnologie d'avanguardia e riscoperta di tecniche costruttive e idee del passato. E poi, ovviamente, essendo italiana e concepita da architetti, tenterà di vincere anche grazie al suo design.