LA NOTTE DEI SENZA DIMORA - Casa: Med in Italy - 12 October 2011

LA NOTTE DEI SENZA DIMORA - Casa: Med in Italy - 12 October 2011


Continua la nostra riflessione sul disagio abitativo.
L’edilizia popolare, a Roma, ma in tutta Italia, è ferma da decenni. Le case sfitte non si possono toccare e nessuno ci dice il perchè. Le case popolari vuote, dove risideno persone decedute da anni, non sono soggette a controlli. Insomma da questa stagnante situazione sembra non ci sia uscita eppure continuano a fioccare i progetti sperimentali che potrebbero essere risolutivi! Uno di questi è l’interessantissimo Med In Italy. Interessante non solo perchè all’avanguardia, ma perchè frutto di menti giovani. Perchè se è vero che loro sono il futuro è ancor più vero che solo loro possono mostrarlo al PASSATO che ci governa!

Che cos’è il progetto Med In Italy, come nasce?
Med in Italy nasce con la partecipazione al concorso Solar Decathlon Europe 2012, competizione tra case solari sostenibili progettate e costruite da 20 team universitari provenienti da tutto il mondo, il cui obiettivo è l’aumento della consapevolezza circa l’uso di energie rinnovabili, il risparmio energetico e il basso impatto ambientale. L’abitazione progettata dal team deve inoltre rispondere a criteri di fattibilità economica (in un’ottica di industrializzazione del prototipo), sicurezza e comfort, dimostrando che le case ad alta prestazione solare possono essere architettonicamente attraenti, comode e convenienti.
Che cosa vuo dire che alla base il progetto Med In Italy vi sono la sostenibilità economica e la sostenibilità sociale?
Il progetto Med in Italy è un prototipo industrializzabile (quindi producibile in serie), trasportabile (grazie alla sua modularità), velocemente assemblabile (adatto quindi a situazioni di emergenza, come alloggio di prima necessità) e smontabile. Inoltre la casa è stata progettata nell’ottica di permettere un’aggregazione di vari nuclei in complessi edilizi (più intensivi di una casa isolata), maggiormente compatibili con lee esigenze abitative contemporanee delle città italiane e europee.
Quanto costa un modulo abitativo?
La stima del costo del modulo abitativo (una volta messa a regime la produzione industriale del prototipo) si aggira intorno ai 1600 – 1800 €/mq, prezzo che include impianti, elettrodomestici e circa 80 mq di fotovoltaico. Quest’ultimo produce 9000 kwh/anno (mentre la casa ne consuma 2200 kwh/anno), permettendo un rientro economico dopo l’investimento iniziale.
Per quale scopo nasce il progetto Med In Italy?
Il progetto si pone l’obiettivo di proporre un prototipo sostenibile, innovativo, ma al tempo stesso legato alla tradizione abitativa mediterranea: sia dal punto di vista del linguaggio architettonico, con la presenza di un patio come spazio nel quale vivere, pranzare e relazionarsi, sia dal punto di vista tecnologico, sfruttando le proprietà dell’inerzia termica della massa muraria, tipica della casa passiva tradizionale.
Che tipo di manutenzione servirebbe ad un alloggio siffatto?
L’alloggio sfrutta l’inerzia termica dei materiali massivi (come sabbia, laterizi e calcestruzzi, anche da demolizione), collocati all’interno di casseforme leggere e trasportabili: quindi l’operazione di completamento può essere anche effettuata dall’utente in una logica di autocostruzione. Gli impianti sono concentrati in un blocco centrale (trasportabile integralmente) che racchiude ogni tipo di elemento tecnologico e facilita la gestione e la manutenzione. L’utilizzo di un controllo domotico delega a sistemi informatici gran parte della regolazione e del monitoraggio prestazionale della casa.
E’ applicabile a contesti metropolitani come Roma? Mi spiego meglio: ogni anno a Roma scatta l’emergenza freddo o, com’è stato definito l’anno scorso, il Piano Freddo, che prevede una serie di alloggi possibili per accogliere i senza tetto. Tra questi si sono sperimentati: tendoni, le metro aperte di notte, addirittura, pullmann, etc. Secondo lei, visto che l’edilizia popolare è ferma da decenni, il vostro progetto potrebbe essere una proposta valida al problema del disagio abitativo?
Il progetto, specie nella versione in nuclei aggregati, può rispondere a esigenze abitative in situazioni d’emergenza. Il suo costo è decisamente più alto di quello degli alloggi temporanei e luoghi d’accoglienza, ma considerando vari fattori (quali la velocità di montaggio, la possibilità di smontaggio e quindi riutilizzo, la grandissima produzione energetica del fotovoltaico) può risultare un buon investimento.
Se un’amministrazione italiana soppesasse l’idea di usare Med In Italy come risposta temporanea per i senza dimora, quali sarebbero i presupposti, da dove bisognerebbe iniziare?
Sicuramente l’acquisto in serie di vari moduli abitativi catalizzerebbe il processo d’industrializzazione del prototipo, con un relativo abbassamento dei costi di produzione. Inoltre, considerando i bassi consumi della casa passiva, la produzione energetica attutirebbe i costi, permettendo anzi introito economico all’ente promuovente.

Girolamo Grammatico

http://www.lanottedeisenzadimora.it/2011/casa-med-in-italy/
 


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