LAB_6A & TPP _ Prof S.Converso, L.Montuori
Stazione Trastevere - Roma - Lazio
Latitudine 41°54’39”24 N Longitudine 12°28’54”48 E
Gradi Giorno:1.415 Zona Climatica (a) D
Via degli orti di Cesare, Trastevere. Latitudine: 41°87’39”50852625185 Longitudine: 12°46’62”36948966987
Students: L.Cannizzo_I.Ricci
L'analisi ed il progetto preliminare di riqualificazione urbana hanno subito evidenziato quali dovessero essere gli obiettivi che l'oggetto architettonico da progettare doveva prefissarsi; l'area in questione è situata esattamente a cavallo di tre zone molto differenti fra di loro, appartenenti al cuore pulsante della capitale, e davanti ad uno degli snodi urbani più importanti per Roma Sud, la stazione Trastevere. Il progetto avrà fra i tanti compiti quello di Ricucire i tre tessuti urbani che, precisamente in quel punto, subiscono una rottura, una discontinuità, plasmando un "non-luogo", un limite/barriera difficile da attraversare.
Collegare è forse un altro dei concetti chiave; lo snodo ferroviario di Stazione Trastevere accoglie circa 5 milioni di passeggeri annui e, per questo, è il quarto scalo ferroviario della capitale subito dopo stazione Termini, Tiburtina e Ostiense. Il lotto su cui si interviene è situato su un terzo abbondante della quinta urbana davanti alla stazione, dove l'incrocio con due grandi infrastrutture viarie limita la lenta mobilità pedonale a percorsi obbligati, rallentando in alcuni tratti il flusso verso la zona commerciale dell'area di Porta Portese.
Ricucire e Collegare tramite un progetto di Residenze Temporanee, Spazi Pubblici e Servizi che costituiscano nella loro complessità un importante intervento architettonico ed urbano e che ridiano all'area la monumentalità dovuta ad una delle Porte di Roma.
Le quantità richieste nel progetto sono elencate di seguito:
CONCEPT
Il flusso di persone che dalla Stazione si ridistribuisce in tutto il territorio circostante segue delle direttrici, come introdotto precedentemente, spesso obbligate: una porzione di quest'ultimo viene reindirizzata dai trasporti pubblici locali su una vasta fetta del territorio a sud del fiume Tevere; una seconda si muove verso nord percorrendo Viale Trastevere per poi attraversare il fiume, ed un'ultima, seguendo sempre la direttrice di viale Trastevere, si inserisce poi verso Est nell'area di Porta Portese. E' inoltre fondamentale considerare, nell'analizzare i flussi settimanali nell'area, la forte modifica che il mercato cittadino di Porta Portese apporta settimanalmente all'assetto urbano, modificando i flussi e incrementando quelli provenienti dalla stazione verso l'area del mercato (situato a poco meno di 100m a Nord-Est rispetto all'area di progetto).
La forma architettonica è stata scelta guardando la quinta urbana attuale; un muro cieco si staglia a Nord della stazione e di raso al lotto da edificare. Piuttosto che accostarsi con un altro edificio e far scomparire l'elemento verticale del muro, questo è stato ripetuto, utilizzandolo per scandire lo spazio verticalmente e concedendo l'illusione di uno "scheletro" di un unico grande edificio. Per ridistribuire e incanalare i flussi tramite una specifica architettura, potendo poi così anche ipotizzare due diverse disposizioni degli spazi, la logica dei setti si prestava a rafforzare ancora di più il progetto a livello urbano.
Il Qanat o Kariz è un sistema di raccoglimento e distribuzione dell'acqua utilizzata in territori dal clima arido e caldo, dal Marocco alla Persia, di cui è interessante studiare l'ultimo degli artifici umani che compongono l'opera idraulica: il sistema di redistribuzione dell'acqua una volta arrivata all'oasi.
L'idea che l'architettura potesse riprendere spunto dal sistema di ridistribuzione dei flussi dell'acqua dei Qanat, tramite i setti/portali, raggiunge un giusto compromesso fra la voluta funzionalità (concettuale) e monumentalità desiderata. E' fondamentale, almeno secondo noi, dare ad uno degli accessi più trafficati di Roma un importanza maggiore, non solo tramite escamotage architettonici ma anche monumentali.
ANALISI
L'analisi delle radiazioni solari ha evidenziato come l'esposizione dei volumi all'interno dei setti è limitata dall'ombra portata dai setti stessi, rendendo parte delle superfici non sufficientemente irradiate; di controparte le variazioni di altezze e i vuoti che si creano fra i setti rendono possibile l'irraggiamento della parte del terreno più "interna" del lotto e, di conseguenza, dell'edificio a corte antistante. E' evidente inoltre come le parti superiore dei volumi e le facciate ad Ovest siano sensibilmente più irradiate rispetto alla controparte ad Est evidenziando quindi un problema di irraggiamento da dover risolvere nella parte "interna" del lotto.
Summer Solar Study - Ipotesi 1 (vista da Ovest -> Est) Summer Solar Study - Ipotesi 1 (vista da Est-> Ovest)
Winter Solar Study - Ipotesi 1 (vista da Ovest -> Est) Winter Solar Study - Ipotesi 1 (vista da Est-> Ovest)
Nella seconda ipotesi di disposizione degli spazi evidenzia principalmente gli stessi pregi/problemi prima descritti. E' ancora più evidente come i setti influiscano su un cattivo irraggiamento delle superfici coperte dall'ombra e come persista il problema dell'esposizione della facciata ad Est. Complessivamente l'analisi ha aiutato a supportare l'ipotesi che alcuni di questi setti potessero diventare dei veri e propri portali e come, degradando procedendo verso Sud, questi possano essere svuotati parzialmente e completamente.
Summer Solar Study - Ipotesi 2 (vista da Ovest -> Est) Summer Solar Study - Ipotesi 2 (vista da Est-> Ovest)
Winter Solar Study - Ipotesi 2 (vista da Ovest -> Est) Winter Solar Study - Ipotesi 2 (vista da Est-> Ovest)
Scheduling
ULTERIORI CONSIDERAZIONI: E' opportuno fare delle considerazioni sullo spazio risultante interno del lotto, cioè la parte non edificata ma su cui sarà prevista una piazza, uno spazio vivibile dalla collettività del quartiere che dovrà, per questo motivo, essere oggetto di ulteriori future considerazioni. Durante il periodo estivo la radiazione incidente sulla piazza raggiungerà circa i 4 kWh/mq rendendo quindi la zona irradiata particolarmente "ostile" durante le ore più calde del giorno richiamando quindi l'attenzione della progettazione su una possibile schermatura durante il periodo di massima insolazione. D'altro canto durante il periodo invernale l'analisi della radiazione solare sarà inferiore a 0,5 kWh/mq data la scarsa incidenza dei raggi solari schermati dall'edificio antistante. Per questi motivi l'oggetto architettonico fungherà un ruolo molto importante nella gestione della piazza antistante non rimanendo scollegato dal contesto urbano che lo circonda.
Summer Solar Study - Piazza Winter Solar Study - Piazza
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Post modificato 08/07/2014