Nell'intervento precedente abbiamo visto come è possibile modificare la giacitura di pannelli sospesi attraverso lo studio della fisica di un corpo sostenuto su tre punti. Ora vogliamo mettere “in pratica” quanto approfondito dal punto di vista teorico e per fare questo ci avvaliamo del software Rhinoceros e del suo editor di programmazione Grasshopper.
Iniziamo quindi col realizzare nel software di modellazione i due elementi fondamentali:
-la forma del nostro pannello di base;
-la superficie di riferimento su base della quale verrà determinata la giacitura finale del nostro pannello.
Da questo punto in poi incominciamo ad avvalerci della programmazione per effettuare tutte le operazioni che ci condurranno direttamente al risultato finale ovvero al pannello sospeso nella giacitura corrispondente alla superficie di riferimento desiderata.
Per fare questo creiamo in grasshopper un CLUSTER ovvero un elemento base, equivalente ad una famiglia di Revit, che consente immettendo degli INPUT di ottenere degli OUTPUT . Nel nostro caso la serie di operazioni che saranno svolte al suo interno andranno a simulare la fisica del movimento dell’oggetto appeso per 3 punti e immettendo come dati i nostri due elementi fondamentali riusciremo ad ottenere non solo il pannello nella sua giacitura finale ma anche le informazioni che verranno poi comunicate al software di gestione dei motori di sostegno (il sistema kinetic lights) ovvero la lunghezza dei cavi.
INPUT -------> CLUSTER -------> OUTPUT
Superficie del pannello Il pannello nella giacitura desiderata
Superficie di riferimento La lunghezza dei cavi di sostegno
Vediamo ora passo passo come è composto il cluster e quali passaggi vengono svolti al suo interno.
Partendo dalla superficie del pannello ne vengono estrapolate le informazioni:
- Le coordinate dei tre punti che la individuano;
- Il piano nel quale è inserita.
Ora separando le informazioni delle diverse coordinate è possibile:
individuarne il relativo centro (baricentro della nostra superficie del pannello iniziale)
ed effettuare l’estrusione della nostra superficie creando il pannello vero e proprio.
Ritornando invece alla superficie di riferimento iniziale e sfruttando anche come informazione la superficie del nostro pannello effettuiamo la proiezione di quest’ultima sulla superficie curva. Il risultato sarà nel nostro caso un triangolo sferico dal quale mediante successive operazioni verranno estrapolate informazioni relative ai suoi vertici.
Viene a questo punto ricreato il piano su cui questi 3 vertici stanno al fine di individuarne anche in questo caso il centro.
Effettuiamo poi sui due percorsi portati sinora avanti in parallelo le medesime operazioni ossia ricaviamo le informazioni inerenti i baricentri delle due figure, quindi le loro coordinate e la definizione del loro vettore normale.
E’ ora dunque possibile effettuare il passaggio fondamentale ovvero eseguire la corretta rotazione e collocazione della superficie iniziale (ormai volume estruso) sulla giacitura definitiva.
Definito a questo punto il primo output viene di conseguenza ottenuto anche il secondo estrapolando le informazioni dei vertici della nostra superficie finale
Viene quindi infine ricavata la lunghezza dei singoli cavi cui viene anche assegnato un raggio dimensionale.
Ora che tutte le operazioni sono state definite costituiamo il vero il vero e proprio elemento cluster specificande le variabili di INPUT
e le variabili di OUTPUT
E finalmente creiamo il nostro elemento fondamentale (la nostra famiglia) selezionando tutto e cliccando col tasto destro sul comando apposito (per l'appunto CLUSTER)
FABIO MANTUANO e FRANCESCO SCILLA
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Commenti
Scrivete "cluster" nel titolo!
E mettete il link all'altro post
fatto in passato sul tema da Marco Merletti, che aveva fatto un ottimo lavoro.
Molto molto interessante, bravi!