Nome botanico: Quercus (robus)
Famiglia: Fagaceae
Col termine generico di quercia non indichiamo un albero ben definito, ma dietro questo nome si cela tutta una serie di piante, grandi alberi ma anche piccoli arbusti. La mia scelta è ricaduta su queste piante per la loro bellezza e maestosità ma anche perchè nel parco dei Castelli Romani, nelle vicinanze di casa mia, ve ne sono molte (sia in termini di quantità, che di specie).
Le specie maggiormente diffuse sono il leccio, il rovere, la quercia da sughero e la farnia. L' altezza degli esemplari più antichi può arrivare anche fino a 40 45 metri. Nel mio modello ne presento una abbastanza giovane, di circa 20 metri.
Nel mio caso (se non erro) la specie dovrebbe essere il LECCIO, o quercus ilex. E' un albero sempreverde (fino a 35 m di altezza), tipico delle aree mediterranee, che predilige in particolare i climi mediterraneo-montani, con calde estati secche ed inverni piovosi, spingendosi dalle zone costiere più fresche fino alle montagne dell'Italia meridionale (1800 m di altitudine sulle pendici dell'Etna). Tuttavia è specie utilizzata a scopo ornamentale anche nelle città del nord-Italia. É una pianta molto resistente, che cresce anche in suoli poveri, sebbene gradisca poco quelli molto argillosi. Le foglie sono dure e coriacee, adatte a sopportare la carenza idrica estiva delle zone in cui il leccio prospera (fattore utile al nostro scopo, oltre che in genere questa pianta non richiede un'eccessiva attenzione).
In particolare ho voluto far notare l'imponenza dell'ombra creata da questo albero, più precisamente in un giorno in piena estate( 13 luglio ) alle ore 16.
Credo che al di là della bellezza estetica di questa pianta, vada considerato il fatto che è un albero che può arrivare ad avere moltissimi anni. Questo fattore, che a primo impatto può essere considerato positivo, in realtà non lo è (per il nostro punto di vista) se si considera che anche lo sviluppo per arrivare determinate dimensioni richiede un tempo eccessivo per le esigenze del progetto. Ritengo, dovendo ipotizzare di porre degli alberi nella nostra area di progetto, che non si possa pensare di far crescere delle piccole querce, bensì sarebbe opportuno porle ad un'età già avanzata.
PRO:
Bellezza, resistenza e maestosità.
Poca manodopera.
Volume della chioma non varia durante l'anno e quindi buone funzioni frangivento e frangisole.
Longevità.
CONTRO:
Crescita lenta.
Grandi radici.
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