Inviato da StefanoConverso il Sab, 19/11/2011 - 17:53
cari ragazzi,
la conferenza di oggi del prof. Gargano ha introdotto molti temi, progetti, persone,
ma forse il fil rouge, il tema sotteso a tutto, quello di cui ci occupiamo è il mezzo, il medium. Con le famiglie che producete, state dando forma al vostro mezzo, siete nel mezzo
tra prodotto e processo: il software che modifica se stesso.
Su questa base (digitale), si innescano tutti i meccanismi e ragionamenti messi
in moto oggi - Possiamo ancora dire che il mezzo è neutrale? Proprio nel momento
in cui noi stessi gli diamo forma?
Il prof. Desideri, nella lezione di ieri al Laboratorio 1M, commentando
il workshop "Mass Re-Clad" ha detto che addirittura l'adattività è oggi una caratteristica
fondamentale della progettazione, anche nelle fasi esecutive, quelle più prescrittive di tutti.
Eppure, dopo la diffusione, la trasmissibilità, il grande rivolgimento introdotto dal prof. Gargano,
c'è differenza tra Palladio, Vignola, e William Halpfenny..
E allora, come è giusto collocarsi oggi? Dove e Come, e cosa progettare?
A voi le riflessioni (e i progetti!) ora.
Di seguito alcuni riferimenti citati a lezione:
Alexandre Koyré - Dal Mondo del Pressappoco all'Universo della Precisione
Marshall Mc Luhan - La galassia Gutemberg | The Medium is the Massage
Greg Lynn - Animate Form
Maurizio Gargano, Forma e Materia
Ingrid Paoletti, Costruire le Forme Complesse
S.C. - SHoP Works | Il progetto digitale per la costruzione
e inoltre:
Mario Carpo, Kurt W.Forster,... Le Biennali di Architettura dal 2004 a oggi -
Inviato da StefanoConverso il Gio, 17/11/2011 - 19:18
cari ragazzi,
vedo le vostre, al solito interessantissime consegne;
vi ricordo che dovete costruire DIVERSE ISTANZE DELLA VOSTRA COPERTURA
non una sola, altrimenti perdete il senso della consegna, che è quella di stabilire
un assemblaggio di elementi dalla geometria variabile -
Oggi si possono produrre componenti (pilastri, sostegni nel caso vostro)
tutti diversi, potenzialmente. Ok, ma fino a che punto? Con che tecniche?
Con che convenienza?
ergo: qual'è il pezzo standard e quello non-standard?!?
Nella prossima lezione del corso,
il Prof. Maurizio Gargano terrà una conferenza dal titolo Top Secret,
della quale trovate qui sotto una immagine estratto -
La lezione ha introdotto gli strumenti per la "nidificazione delle famiglie"
all'interno di Revit - Il tema architettonico collegato è quello, già introdotto
nella lezione precedente, dell'architettura fatta per componenti.
Siccome in architettura "niente vola",
ogni componente deve essere collegato a un altro, e tra essi è necessario
un coordinamento dimensionale: i parametri dimensionali
devono essere messi in comune tra più parametri, cosa che
nel mondo reale della produzione, comporta anche l'adozione
di tolleranze, di cui parleremo in seguito nel dettaglio.
Al tema è collegato il completamento della esercitazione in aula
per il progetto di una piccola copertura a più supporti, di geometrie e
materie diverse.
Qui sopra: Roma metroplitane - cantiere linea C - 1 week ago
Il tema, completata la famiglia nidificata della copertura,
è quello della RIPRODUZIONE IN UN PROGETTO DI PIU COPERTURE
E LA LORO VARIAZIONE PARAMETRICA. Che succede alla forma
nelle sue varie istanze? Ci sono varianti e invarianti?
Vi ricordo che potete ipotizzare voi il contesto d'uso;
(istanze singole) - linea ferroviaria, trasporti pubblici
(istanze affiancate) mercato - insieme di coperture balneari, ricovero barche, ecc..