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"L'architettura è come l'opera pirandelliana: recita a soggetto"

Il progetto della Stazione Tiburtina cambia il volto della nostra città.

In quella che il progettista definisce "un'esperienza Kafkiana" le difficoltà maggiori hanno riguardato da un lato il giungere ad un compromesso tra gli interessi dei diversi organi che entrano in gioco nella realizzazione di un'opera pubblica di tale importanza, dall'altro "coniugare le eterogeneità gestionali e funzionali che spesso portano conflitti progettuali". La stazione si colloca dunque in una "condizione ibrida" che gli consente di assolvere al ruolo di stazione con 300.000 transiti stimati al giorno e nello stesso tempo fungere da piazza all'interno di una realtà urbana consolidata.

L'opera è stata concepita fin dall'inizio in interazione con tutte le discipline e i settori che regolano la progettazione. Si è pensato ad un apporto bioclimatico per risolvere il problema della coibentazione del ponte; all'ideazione del concept del flying object per evitare la trasmissione delle vibrazioni; all'elaborazione di acute soluzioni strutturali per poter utilizzare il solaio preesistente le cui fondazioni, in seguito alla realizzazione delle pareti perimetrali, non avrebbe resistito a torsione; infine un'ingegnosa reinterpretazione della normativa della sopraintendenza che imponeva un vincolo dell'altezza. 

Nonostante questo nel corso delle ultime fasi di progettazione e di cantierizzazione sono comunque emerse delle problematiche. Ad esempio l'inclinazione di 16° ad ovest della facciata sud è stata risolta realizzando 9 diverse tipologie di vetro che differiscono per serigrafia, colore e riflettanza mentre il problema dello "spostamento" della facciata est, dovuto alla dilatazione termica del solaio, ha permesso un'ulteriore ventilazione estiva dell'ambiente.

Le varianti che entrano in gioco durante l'intero processo che va dalla progettazione alla realizzazione sono dunque innumerevoli, ma risolvibili attraverso il connubio di forma e tecnologia. Insomma, come detto dall'arch, Desideri "L'architettura è come l'opera pirandelliana: recita a soggetto".