Lab6c prof. Vidotto

Argomenti Tesina Integrativa

 

Valutazione dei piani e dei progetti. Con esempi del ponte di Calatrava a Venezia e delle strutture non completate per i mondiali di Roma del 2009.
Pubblico questa bozza di argomentazione per chiedere se va bene affrontare la tesina integrativa in questo modo oltre a preparare in modo preventivo le prossime revisioni.
 
Calatrava-La maledizione del quarto ponte di Venezia
 
 
Promosso dai 22 mila pedoni che ogni giorno lo attraversano, bocciato dagli esperti. A 15 anni dal primo via libera e a tre anni dall’inaugurazione, alla querelle sul ponte sul Canal Grande di Calatrava si aggiunge un altro capitolo polemico. «Un ponte in prognosi riservata» lo definisce l’ultimo esperto a cui si è affidato il Comune di Venezia. I suoi mali? Un’arcata troppo bassa, fondazioni troppo sollecitate, un numero così elevato di tentativi, non risolutivi, di risolvere il problema dell’eccessiva spinta sulle rive che si allontanano (si parla di millimetri) da far usare l’espressione «accanimento terapeutico». La prognosi — con la necessità di continui controlli e manutenzioni — messa nero su bianco nel collaudo che ne ha permesso l’apertura nel 2008, rimane riservata. Le conseguenze? «Un’onerosa eredità manutentiva per la pubblica amministrazione che non trova riscontro in alcun ponte di Venezia».
E’ questa la conclusione a cui si arriva, al Comune rimane una patata a dir poco bollente: il ponte continua a spostarsi quale «logica e diretta conseguenza di un errore concettuale nella progettazione preliminare, esecutiva e nella costruzione dell’opera ».
L’archistar Santiago Calatrava e la sua équipe di ingegneri sono alla base di uno dei tanti sprechi che si verifica in Italia, questo, anche se di natura diversa rispetto ai soliti episodi di pessima amministrazione pubblica, si porta dietro un'infinità di problemi prima economici poi strutturali che fanno di quest'opera una pura controversia per quanto riguarda le tipologie di valutazione che hanno portato ad un aumento della richiesta economica durante la costruzione. 
Le aziende che hanno realizzato il quarto ponte sul Canal Grande, quello di Calatrava, stanno infatti sprofondando al punto di dover chiudere. È quasi una maledizione quella del Quarto ponte, dapprima occasione di investimento e di entusiasmo per la partecipazione di Santiago Calatrava, poi oggetto di contestazione sia dei privati che dell'amministrazione pubblica per i costi sempre più esorbitanti che giorno dopo giorno si trascinava. 
Il Quarto ponte è stato da subito al centro di controversie. Dopo aver speso molti anni a discutere se a Venezia si potesse costruire o meno una nuova architettura (cosa giusta e ovvia), si è usato meno tempo nella valutazione dell'adeguatezza del progetto dell'archistar spagnola. Durante la realizzazione sono emerse innumerevoli difficoltà costruttive e il ponte è stato inaugurato in ritardo, e in gran sordina (cosa mai successa per i ponti veneziani), la notte dell'11 settembre 2008.
Il mattino dopo agli occhi dei veneziani e dei turisti è apparso un ponte dalla bella forma arcuata, con una campata di 81 metri, struttura in acciaio e pavimenti in vetro. Un ponte salutato dalla critica architettonica come «progetto squisitamente moderno, ma che stilisticamente non fa a pugni con lo scenario».
Lieto fine? No, le polemiche sono continuate. Si è scoperto che il costo era passato da 6,7 milioni a 11,3; inoltre, il ponte risultava una barriera architettonica insuperabile per i diversamente abili e i gradini diventavano scivolosi con la pioggia. Il transito dei passanti, nel corso del tempo, è risultato al di sotto delle aspettative. Così la politica si è progressivamente sfilata, tanto che pochi sanno che si chiama Ponte della Costituzione , e la maledizione ha colpito chi l'ha realizzato. 
Le valutazioni personali di questo episodio di trasformazione urbana che sembra essere tipicamente italiano nonostante la presenza spagnola di Calatrava lasciano molto spazio al tema della valutazione progettuale traducibile nella programmazione dell'utilizzo delle risorse.
La valutazione decisionale dovrebbe passare attraverso dei processi secondo i quali si può giungere a determinate scelte, in sostanza secondo la propria disponibilità economica ci chiediamo se sia conveniente o meno effettuare un'operazione di mercato, vogliamo sapere in anticipo e quindi essere assicurati su quanto il progetto sarà compatibile con il capitale stanziato.
E' proprio questo il problema alla base del progetto di Calatrava? Parlando a posteriori nonostante le decine di perizie ci si chiede come sia stato possibile un aumento del costo del progetto rispetto al preventivo di quasi il doppio, l'esigenza di una valutazione preventiva è proprio quella di conseguire gli obiettivi prefissati.
Precedentemente abbiamo parlato delle tipologie di sostenibilità progettuali che vengono richieste per poter trovare una fonte di finanziamento:
-sostenibilità tecnica-economica: questi due punti soprattutto in quest'episodio sembrano abbastanza correlati, il bisogno di una continua manutenzione strutturale corre in modo parallelo all'aumento dei costi, questo è un fatto determinante perchè oltre l' aumento di quel preventivo e quindi dei costi dell'operazione durante il periodo di costruzione, i problemi strutturali che il ponte si porta dietro gravano sulle spese dell'amministrazione pubblica per la manutenzione dell'opera. Questo ci fa capire come oltre ad un errata valutazione estimativa sia stato fatto un grande errore di fattibilità di progetto.
-sostenibilità ambientale: le interpretazioni possono essere molteplici, si può assegnare un valore notevole all'opera nel suo insieme dato che secondo la critica il ponte porta un'aria di freschezza e modernità senza sembrare fuori il contesto di una venezia storica e "rurale". Se come sostenibilità ambientale pensiamo anche all'uso che la gente fa di questo elemento apparentemente di "unione" fra le due sponde del Canal grande di Venezia riscontriamo la mancanza di esigenze come una rampa per disabili e una superficie di vetro dei gradini troppo scivolosa e quindi rischiosa, possiamo quindi dire che è mancato soprattutto l'obiettivo sociale nel contesto urbano di Venezia.

Indagini di mercato gruppo Meloni Parrotta Lab Vidotto

 

 

Banca dati delle quotazioni immobiliari - Risultato

Risultato interrogazione: Anno 2011 - Semestre 2

 

Provincia: ROMA

Comune: ROMA

Fascia/zona: Periferica/VALMELAINA -TUFELLO (VIA MONTE RESEGONE)

Codice di zona: D12

Microzona catastale n.: 98

Tipologia prevalente: Abitazioni di tipo economico

Destinazione: Residenziale

 

 

Tipologia Stato conservativo Valore Mercato (€/mq) Superficie (L/N) Valori Locazione (€/mq x mese) Superficie (L/N)
Min Max Min Max
Abitazioni civili NORMALE 2800 3600 L 11 14 L
Abitazioni di tipo economico NORMALE 2400 3200 L 9,3 12,5 L
Box NORMALE 2150 2700 L      
Posti auto coperti NORMALE 1400 1850 L      
Posti auto scoperti NORMALE 850 1050 L      
  • Lo STATO CONSERVATIVO indicato con lettere MAIUSCOLE si riferisce a quello più frequente di ZONA
  • Il Valore di Mercato è espresso in Euro/mq riferito alla superficie Netta (N) ovvero Lorda (L)
  • Il Valore di Locazione è espresso in Euro/mq per mese riferito alla superficie Netta (N) ovvero Lorda (L)
  • La presenza del carattere asterisco (*) accanto alla tipologia segnala che i relativi Valori di Mercato o di Locazione sono stati oggetto di rettifica.
  • Per le tipologie Box, Posti auto ed Autorimesse non risulta significativo il diverso apprezzamento del mercato secondo lo stato conservativo
  • Per la tipologia Negozi il giudizio O/ N /S è da intendersi riferito alla posizione commerciale e non allo stato conservativo dell'unità immobiliare