Progetto di COLAFRANCESCHI - GIOIA - NGO DINH

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La nostra idea progettuale parte dalle direttive del masterplan 6, il quale prevede il mantenimento sia del palazzo dei ferrovieri che di quello su via Castel Bolognese, nonché il tentativo di enfatizzare determinate viste che mettano in risalto la frammentazione caratteristica del nostro isolato. 

Sempre nel rispetto delle indicazioni circa la compattezza dei fronti stradali dettate dal masterplan, l’impianto planimetrico presenta una conformazione a C, di cui il quarto fronte è rappresentato dal palazzo dei ferrovieri, che in questo modo riesce a dialogare sia con la sua corte che con quella di progetto. Affinchè si possa ottenere questo risultato, abbiamo deciso di interrompere il flusso carrabile di via degli Stradivari all’altezza dell’incrocio con via Castel Bolognese. Lo spazio pubblico esterno ha una duplice valenza, una di semplice passaggio, che offre un maggiore dialogo con la città, mentre l’altra più intima, di più diretta pertinenza degli edifici residenziali. Cerniera tra questi due spazi è il bar/caffè letterario. La diversità di carattere tra i due spazi esterni è accentuata dalla differenza di quota e dalla differenza di funzioni che vengono ospitate.

                          

                  

A seguito della revisione di giovedì con il professore abbiamo deciso di accentuare il dislivello per una maggiore gerarchizzazione dello spazio. Lo spazio superiore a quota Via Rolli ospita attività commerciali (tipo mercato, servizi per il quartiere, negozi) mentre a quota -3.00 m sono collocati locali di servizio per lo studentato (tipo sala lettura, atelier, locali tecnici, deposito biciclette) e l’accesso alle residenze. Per comprendere meglio la nostra idea ci siamo fatte ispiarare delle suggestioni di spazio ribassato ma (speriamo) non claustrofobico come nel progetto per la biblioteca Joan Maragall a Barcellona di BCQ ARQUITECTURA BARCELONA 

  

o il Mercato di Covent Garden a Londra.

L'idea è quella di creare un piano basamentale interrato che unisca i piani interrati di tutti e tre gli edifici.

      

          

 

Stiamo riflettendo anche sulla natura e la posizione dei tagli volumetrici, che possono offrire un dialogo tra il progetto e il palazzo dei ferrovieri, che anche a seguito della revisione pensiamo debbano dialogare con quest’ultimo solo dal punto di vista di Ponte Testaccio. L’analisi del taglio e la sua riproposizione all’interno del progetto non è una semplice emulazione, ma ha l’intento di creare volumetricamente degli spazi aperti dedicati agli studenti.

 

 

 

 

Abbiamo fatto un passo indietro: siamo “ripartite” dalla struttura che aveva bisogno di essere ripresa in esame e chiarita, sia a seguito della revisione sia influenzate dalla lezione del professore di oggi. L’idea di partenza di avere un pian terreno commerciale, più libero e permeabile ci ha portato a prendere in considerazione una struttura con un passo modulare di 1.20 m che si traduce in arcate con campate che assumo 3 passi principali: 3.60, 4.80, 7.20 m.

Immaginiamo uno spazio voltato (volte come? incrocio tra due volte o unica volta a botte per campata?) che sostiene un grosso solaio sul quale si poggia una struttura più leggera e fitta (3.60 x 4.80 m) che possa adattarsi meglio alla tipologia degli alloggi.Per lasciare la facciata libera, il solaio aggetta su entrambi i lati lunghi (est-ovest) di 2.40 m.

   

Abbiamo ripensato gli alloggi ipotizzando dei moduli abitativi da circa 26 mq, 7.2x3.6 m, quindi “stretti e lunghi” che ospiteranno anche un piccolo angolo cottura di modo che siano del tutto indipendenti. A seguito di un ragionamento che ha compreso la dimensione abitativa dell’alloggio, la qualità dello spazio comune, nonché l’affaccio sulla corte e sulle strade perimetrali, abbiamo spostato la distribuzione interna dal centro al perimetro interno.

L’intenzione di dotare gli alloggi di spazi comuni sia aperti che articolati all’interno ha prodotto uno slittamento della cellula alloggio. Questo slittamento, differenziato su ogni piano, segue anche la ricerca di una articolazione in facciata che ora è caratterizzata da logge alternate. 

    

In realtà le decisioni prese hanno sollevato numerosi dubbi, sia sulla struttura che sull’articolazione degli spazi comuni interni ed esterni. Quest’ultimi legati soprattutto alla destinazione della stecca a sud: non sappiamo infatti se sia più opportuno dedicarla esclusivamente agli studenti (sala lettura) o ad una utenza esterna (coworking) o ad entrambe.

Stiamo continuando a studiare la zona centrale della corte che ospita il bar/caffe letterario e il sistema di scale che porta dalla quota di via Rolli alla parte interrata, ma crediamo che prima sia più opportuno definire e capire la natura degli edifici perimetrali.

Dubbi sulla struttura: la connotazione dello spazio voltato che abbiamo scelto per il piano terra è stata inizialmente estesa al piano interrato (che ospita gli atelier). Tuttavia non sappiamo se una sovrapposizione di due spazi voltati ci piaccia e se sia ottimale da un punto di vista tettonico, piuttosto che voltare solo il piano terra e far proseguire i suoi pilastri al piano interrato fino alle fondazioni.

 

 

L'uso delle volte è oggi quanto mai inusuale (anche perché è costoso); tuttavia non  ho niente in contrario, anzi. Però è necessario essere ben consapevoli della loro natura statica e costruttiva, che provo qui a elencare sommariamente (bisogna in ogni caso che ne parliate col professore di strutture) limitandomi al caso di più volte a botte parallele (tutte le altre soluzioni geometriche mi sembramo fuori luogo e impraticabili).

Le volte a botte sono strutture monodirezionali (sono reiterazioni di archi), quindi implicano appoggi continui (o muri, o travi continue a loro volta sostenute da pilastri o setti); quindi è impossibile appoggiarle direttamente su pilastri (ci sarà sicuramente, visibile o nascosta, una trave che li collega, vedi A, A', A'').

Le volte sono strutture che trasferiscono le forze verticalmente solo se c'è qualche cos'altro che annulla del tutto la componente orizzontale: quindi o prevedono delle catene (tiranti in genere di acciaio) oppure collaborano con le strutture orizzontali immediatamente superiori, che quindi risultano non solo da esse sostenute, ma anche sollecitate a trazione.

In sostanza si tratte di strutture staticamente molto rigide che ammettono poche deroghe e sono poco maneggevoli: nello schizzetto che allego vedete che è possibile interromperle per campi regolari (da trave a trave) e forse, con qualche problema, secondo piani diagonali.

infine le volte sono strutture piuttosto pesanti, il che implica una certa leggerezza di quanto c'è sopra di esse e una notevole robustezza di quel che c'è al di sotto (dove io non prevederei altre volte, ma solo setti e solai). Inoltre esse vorebbero un carico uniformemente ripartito, il che è possibile se ciò che è al di sopra avrà una maglia strutturale assai fitta e regolare. 

Per venire poi a temi estetici ed architettonici in generale, c'è da dire che questa scelta implica una notevole accentuazione dello spazio coinvolto nei sistemi voltati, che assume un senso quasi monumentale o comunque molto caratteristico e inevitabilmente evocativo dell'antico. Quindi mi sembrerebbe contraddittorio usare dei passi strutturali troppo stretti, per altro inadatti a spazi pubblici e accoglienti; infine mi permetterei di consigliarvi l'uso di volte non solo ampie, ma decisamente ribassate ed a sezione circolare (archi di cerchi di raggio molto ampio).

È, per finire, indispensabile che cerchiate degli esempi credibili, che sono tutto sommato abbastanza rari nell'architettura moderna e contemporanea (ci sono le case Jaoul di L.C.., qualcosa di Kahn; poi,- ma sono riferimenti difficilissimi da usare - Gaudi, Torroja, Dieste ecc.).

 

 

Rispetto all’ultimo post abbiamo ragionato sulla qualità degli alloggi e degli spazi comuni a loro annessi

PIANTA PRIMO PIANO

riflettendo sul fatto che un differente affaccio giustificasse una differente logica distributiva. Per questo gli alloggi nell’edificio fronte via Rolli sono concepiti come piccoli nuclei autonomi serviti da un unico spazio comune longitudinale che si apre verso la corte interna 

mentre quelli appartenenti all’edificio su via Castel Bolognese sono pensati più come dormitorio, ovvero stanze singole con cucine condivise ogni 3-4 stanze e spazi comuni affacciati verso lo sperone del palazzo dei ferrovieri.

La facciata inclinata del lato settentrionale dell’edificio est forma con quest’ultimo dei propilei, che inquadrano da ponte Testaccio l’area di progetto.

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Questa idea di adottare un trattamento diverso tra il fronte su via Rolli e quello su via Castel Bolognese si ritrova anche nell’idea di creare uno spazio commerciale su via Rolli che non dialoghi con la corte interna, preservandone il carattere più raccolto e intimo. Sull’altro fronte invece abbiamo spazi commerciali passanti poiché non ci sembra necessario proteggere la corte interna dal flusso più pedonale di via Castel Bolognese. 

PIANTA PIANO TERRA

Per quanto riguarda la stecca che ospita la sala lettura e i laboratori abbiamo pensato ad una fascia distributiva (a sud) a doppia altezza voltata longitudinalmente e una campata principale che ospita al piano interrato i laboratori e al piano terra la sala lettura, entrambi affacciati sulla corte. 

Pur avendo fissato un passo strutturale e una logica distributiva, la caratterizzazione degli spazi comuni è ancora in via di definizione: ci stiamo domandando se uno spazio voltato (o semi voltato) possa valorizzarli o se invece la loro ridotta dimensione non vi si adatti.

Definendone la caratterizzazione modifichiamo di volta in volta la struttura e il prospetto, per questo ci risulta ancora difficile fissarli. 

 

IPOTESI PROSPETTO EDIFICIO EST

  

RIFERIMENTO PROSPETTI : CARMASSI - RIABILITAZIONE SAN MICHELE IN BORGO, PISA

Dopo la revisione di giovedì abbimo capito che dovevamo ristudiare con attenzione le tipologie dello studentato, in merito alla nuova impostazione del basamento interrato e della sala lettura/atelier. Quest'ultima genera insieme al piano interrato uno spazio misurato e articolato, mentre gli alloggi non sembravano avere ancora una forma ben definita, soprattutto per quanto riguarda la logica distributiva.

Abbiamo capito che una soluzione poteva essere quella di invertire le due diverse tipologie e cambiare la distribuzione a galleria in una a ballatoio "abitato", così che entrambi potessero avere uno spazio più raccolto ma comunque collettivo, affacciato sulla corte interna.

Nella sala lettura/atelier abbiamo deciso di articolare lo spazio interno con doppie altezze in modo da poter percepire le volte anche dagli atelier a -4m. Inoltre abbiamo definito un vero e proprio ingresso pubblico a questo edificio e di conseguenza sono state apportare delle leggere modifiche sia ad esso che al bar antistante. Pensiamo che sia giusto prolungare la logica strutturale delle volte anche nel bar perchè in questo modo riusciamo ad uniformare i lati principali della piazza.

Postiamo alcune ipotesi di prospetti attreverso i quali vogliamo evidenzire la "natura muraria" delle facciate degli edifici residenziali.

 

                                     

PIANTA PRIMO PIANO ALLOGGI VIA ROLLI                   PRIMO PIANO ALLOGGI VIA CASTEL BOLOGNESE        

PIANTA PIANO -1

      

PIANTA PIANO 0

 

SEZIONE A-A' (EST-OVEST)

 

IPOTESI PROSPETTO LATO CORTE EDIFICIO VIA ROLLI

IPOTESI PROSPETTO LATO CORTE EDIFICIO VIA CASTEL BOLOGNESE

SEZIONE B-B'(NORD-SUD)

SEZIONE EDIFICIO VIA CASTEL BOLOGNESE

 

In vista della revisione di lunedì pubblichiamo alcuni sviluppi riguardanti un'ipotesi di sistemazione della corte interrata( sulla quale stiamo ancora lavorando soprattutto sulla definizione di una relazione tra quest'ultima e quella a quota 0 ) e i prospetti sia dello studentato che dei fronti principali.

SISTEMAZIONE CORTE INTERRATA

PIANTA PIANO -1

L'idea di base è quella di organizzare una differente pavimentazione che evidenzi il prolungamento delle volte della sala lettura all'interno del bar antistante. 

SEZIONE NORD-SUD

Non sappiamo se questo tipo di disposizione molto regolare possa essere adatto alla tipologia del costruito che vi si affaccia, già abbastanza regolare. Abbiamo cercato esempi in merito, trovando due alternative: una regolare mentre l'altra apparentemente più disordinata (ma che comunque potrebbe essere generata dall'incrocio di percorsi diversi)

GIBELLINA

BB ARQUITECTOS - PATIOS DAS ESCOLAS - COIMBRA

PROSPETTO BAR 

SALA LETTURA

Come già scritto nel post precedente abbiamo mantenuto l'idea delle doppie altezze nella sala lettrura, mentre ci siamo concentrate sulla definizione del prospetto su via Castaldi, sulla quale non vogliamo che sia palese la struttura interna a volte.

PIANTA PIANO TERRA SALA LETTURA

PROSPETTO SALA LETTURA

PROSPETTO DA VIA CASTALDI

ALLOGGI STUDENTATO

Riguardo i prospetti degli alloggi che presentano le logge (sia sul lato corte che su via Castel Bolognese) abbiamo cercato esempi per comprendere la relazione tra esse e il carattere murario delle facciate. Il disegno di alcune facciate ci soddisfa, ma pensiamo che potrebbero risultare eccessivamente "piatte" e quindi opprimere lo spazio della corte ribassata. Stiamo quindi considerando l'ipotesi di arretrare alcune fasce di infissi in corrispondenza delle doppie altezze negli spazi comuni.

CINO ZUCCHI - TORRI PORTELLO - MILANO

   

PROSPETTO ALLOGGI DOPPI LATO CORTE

PROSPETTO ALLOGGI DOPPI LATO VIA CASTEL BOLOGNESE

 

PROSPETTO ALLOGGI SINGOLI LATO CORTE

PROSPETTO ALLOGGI SINGOLI LATO VIA ROLLI

 

 

Dopo l'ultima revisione abbiamo capito che era necessaria una definizione di stile che si è concretizzata nel ridisegno dei prospetti degli edifici residenziali. 

     

Per mezzo dell'arretramento degli infissi e del filo esterno dei solai abbiamo voluto rendere evidente il carattere murario delle facciate: da cielo a terra, fasce piene rivestite di laterizio si alternano a fasce che concentrano tutte le bucature necessarie. Questa logica ci permette di unificare formalmente anche bucature di natura differente (logge, doppie altezze e finestre classiche) giustificate da affacci di diversa entità. Le fasce che si affacciano sulla sala lettura voltata hanno un carattere più introverso e di distacco da essa, mentre nelle fasce rivolte direttamente su corte la volontà di far dialogare e completare gli spazi comuni a doppia altezza (esterni o interni) con quello della corte, si concretizza nell'uso di una parete inclinata che allo stesso tempo direziona la doppia altezza sotto e incanala la luce per uno spazio studio sopra.

Un ritmo più regolare è riservato ai prospetti su strada che danno luce agli alloggi privati, per quanto la differenza tipologica tra i due edifici renda necessario distinguerli: su via Castel Bolognese sono presenti logge private e cucine comuni, mentre su via Rolli affacciano direttamente le stanze. 

PROSPETTO OVEST - VIA CASTEL BOLOGNESE 

In questo caso la logica delle fasce comprende il trattamento del pilastro, messo così in evidenza; pannelli parapetto (ipotizziamo di legno laccato di rosso) unificano bucature di diversa profondità: le logge e la finestra che illumina la cucina; con riferimento ad un progetto per residenze dell'arch. Carmassi, abbiamo ridisegnato la linea della testata nord, perché dialoghi in modo meno emulativo con i caratteristici contrafforti del palazzo dei ferrovieri.

    

 

PROSPETTO NORD - VIA DEGLI STRADIVARI

La natura muraria delle facciate viene enfatizzata dalla totale trasparenza del prospetto, garantendo anche una sufficiente illuminazione agli spazi comuni, essendo questa l'unica loro fonte di luce.

 

PROSPETTO EST- LATO CORTE

Si può notare che il degradare delle due facciate parallele non corrisponde, consentendo alle terrazze un affaccio verso la corte e una protezione dalla strada.

 

 

 SEZIONE NELLA CAMPATA DELLE DOPPIE ALTEZZE     VISTA INTERNA ZONA STUDIO   

 

  VISTA DELLA DOPPIA ALTEZZA LATO CORTE 

 

PROSPETTO OVEST - LATO CORTE

 

STRALCIO PIANTA SPAZI COMUNI 

           

SEZIONE A                                                    SEZIONE B

 

PROSPETTO OVEST - VIA ROLLI