Progetto di METIN - HABIBI

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Ritratto di Nazanin Habibi Kilakjani

 

  • La genesi della volumetria
  • Lo schema volumetrico iniziale semplice (quasi elementare) si complica attraverso delle operazioni puntuali che nascono da una lettura attenta degli edifici attorno. 
  • Come si può capire a prima vista, i quattro corpi di fabbrica ipotizzati fanno i conti con la scala e gli allineamenti degli edifici attorno. Il corpo A si allinea in altezza e in spessore all'edificio X, il corpo B all'edificio Y, il corpo C all'edificio Z e il corpo D all'edificio adiacente K. Questo ultimo corpo ha uno spessore minore rispetto all'edificio adiacente in modo tale da offrire più luce al cortile interno. Il corpo B, a differenza dei corpi A e C ( che insieme definiscono la piazza) ha un volume indietreggiato all'ultimo livello, in modo da risolvere il problema di raccordo tra diverse altezze dei corpi di fabbrica. Questo volume è pensato come qualcosa di trasparente, che ospiterà la zona giorno degli appartamenti dell'ultimo livello con delle terrazze sulla Via Castaldi, in modo analogo agli ultimi piani degli edifici dirimpettati. Gli unici appartamenti duplex dell'intero progetto sono questi tre. 

 

  • La distribuzione delle funzioni parte dalla volontà di creare un'unione naturale e efficace tra le diverse parti dell'organismo. Il basamento ospita: 
  • Corpo A- un bar, accesso alle residenze, 3 appartamenti sopraelevati di 1 m per impedire l'introspezione (riferimento: Alvaro Siza, Edificio Zaida, Granada) 
  • Corpo B- commercio ( 2 negozi grandi e uno piccolo),  accesso al parcheggio sotterraneo, accesso alle residenze
  • Corpo C- Casa del Quartiere (accesso, accoglienza- informazioni, spazio bambini) 
  •  Il primo piano ospita:
  • Corpo A- 4 appartamenti
  • Corpo B- 3 spazi dedicati all'attività terziaria raggiungibili attraverso un ballatoio in facciata che offre un accesso independente anche al volume vetrato del corpo . Corpo C- (il volume vetrato) open space (mostre, incontri ecc) Grazie al suo secondo accesso dal ballatoio è dotato di una certa autonomia, che permetterebbe di affitattare questo spazio anche la sera quando il resto della CDQ è chiusa. I piani superiori dei corpi A e B ospitano degli appartamenti e il corpo C, come accennato precendemente ospita interamente la CDQ. Il corpo D è dedicato allo studentato, con i suoi spazi comuni al piano terra e le camere nei livelli superiori. 

  • Come della tradizione romana, un basamento di 4,2 m di altezza, rivestito in una pietra ben presente , percorre tutto il perimetro della piazza e definisce i pianterreni dei tre corpi.  Il corpo C, interamente dedicato alla Casa del quartiere (un edificio pubblico polifunzionale a scala modesta) ha un volume che flotta su quattro grossi pilastri scultorei, facendo da accesso alla piazza e mettendosi in sretta relazione con il mercato e il Tevere. Qui viene collocata una loggia su due livelli che segue l'asse del mercato e indentifica questo edificio come qualcosa di publico, diverso dagli edifici che lo circondano, senza essere un monumento nel senso ottocentesco della parola. Questo volume è staccato dal basamento tramite un piano vetrato che ospiterà piccole mostre temporanee, incontri ecc. L'introduzione di questo piano vetrato risolve il problema della proporzione tra il volume flottante e il basamento della Casa del quartiere, oltre ad offrire uno spazio attraente che domina visivamente sia il mercato che la piazza. 

  • Gli appartamenti sono distribuiti in maniera da consolidare i rapporti con la piazza: la zona giorno (la parte publica della casa) si affaccia sulla piazza e le stanze danno sulla strada (zona notte). Per quanto riguarda i tre duplex del corpo B, la zona giorno sarà tutto il livello superiore e sotto verrano organizzate le stanze. Il trattamento delle facciate rivelerà l'uso degli spazi retrostanti: per il perimetro esterno (la zona notte degli appartamenti) sono previste delle aperture che riprendono le proporzioni delle aperture degli edifici residenziali attorno senza imitarle. Qui il riferimento è un edificio  di Santatecla arquitectos nel centro storico di Valencia, che fa un'operazione simile in maniera molto elegante. Qui la nozione della continuità con le due vie è di fondamentale importanza. Il perimetro interno invece, verso la piazza, verrà trattato con aperture più ampie e ariose. L'ultimo piano della CDQ  (che ospiterà la biblioteca), verso la piazza sarà interamente cieca, per offrire la massima privacy al piano attico vetrato del corpo B. La biblioteca sarà illuminata dalla loggia e dai lucernari sulla copertura e sarà uno spazio che stimola la concentrazione e la lettura. 

 

Ritratto di Nazanin Habibi Kilakjani

CORPO A E B (RESIDENZE , COMMERCIO E TERZIARIO) 
Seguendo i consigli dell'ultima revisione, abbiamo riorganizzato la struttura dandole un ordine molto preciso basato su una maglia rettangolare. Abbiamo ridotto i corpi scala e li abbiamo posizionati in modo da avere il meno ingombro possibile per il parcheggio e una distribuzione semplice per l'insieme. Questi si affacciano sul perimetro esterno quindi sulle strade e godono di un'illuminazione naturale abbondante. Lo spazio retrostante ai corpi scala (quindi con affaccio alla piazza) fa parte della zona giorno degli appartamenti. Ci sono diverse tipologie di appartamenti per quanto riguarda le dimensioni, numero di stanze e la presenza di una terrazza. Gli unici 3 duplex del corpo B sono stati ridisegnati con più cura. 
Nessuno degli appartamenti è monoafffaccio. Eccetto l'appartamento d'angolo sono tutti organizzati in modo da avere la massima apertura verso la piazza. Il corridoio di distribuzione delle stanze è pensato come un muro di altezza non superiore a 1,8m, per non impedire la fluidità degli spazi e in modo da infatizzare le caratteristiche della zona giorno in stretta relazione con la piazza come l'elemento principale della concezione degli appartamenti. 
Al pianoterra (quota piazza) ci sono 3 hall di accesso che permettono di accedere agli appartamenti sia dalle strade che dalla piazza e mettono in relazione i due perimetri degli edifici.  Qui verranno  collocati le cassette per la posta, un locale per la spazzatura come disegnato e una zona di accoglienza e di attesa. Il corpo A ospita un bar all'estremità, due hall di accesso e due appartamenti a quota +1m rispetto alla piazza. Il corpo B ospita 3 negozi, hall di accesso, la rampa del garage e una scala esterna (ma inglobata all'interno dell'edificio) che porta alla galleria terziaria. 

B=BAGNO,C=CUCINA,L=CAMERA DA LETTO,T=TERRAZZA

 

  • CORPO A E B (RESIDENZE , COMMERCIO E TERZIARIO) 
  • Seguendo i consigli dell'ultima revisione, abbiamo riorganizzato la struttura dandole un ordine molto preciso basato su una maglia rettangolare. Abbiamo ridotto i corpi scala e li abbiamo posizionati in modo da avere il meno ingombro possibile per il parcheggio e una distribuzione semplice per l'insieme. Questi si affacciano sul perimetro esterno quindi sulle strade e godono di un'illuminazione naturale abbondante. Lo spazio retrostante ai corpi scala (quindi con affaccio alla piazza) fa parte della zona giorno degli appartamenti. Ci sono diverse tipologie di appartamenti per quanto riguarda le dimensioni, numero di stanze e la presenza di una terrazza. Gli unici 3 duplex del corpo B sono stati ridisegnati con più cura. 
  • Nessuno degli appartamenti è monoafffaccio. Eccetto l'appartamento d'angolo sono tutti organizzati in modo da avere la massima apertura verso la piazza. Il corridoio di distribuzione delle stanze è pensato come un muro di altezza non superiore a 1,8m, per non impedire la fluidità degli spazi e in modo da infatizzare le caratteristiche della zona giorno in stretta relazione con la piazza come l'elemento principale della concezione degli appartamenti. 
  • Al pianoterra (quota piazza) ci sono 3 hall di accesso che permettono di accedere agli appartamenti sia dalle strade che dalla piazza e mettono in relazione i due perimetri degli edifici.  Qui verranno  collocati le cassette per la posta, un locale per la spazzatura come disegnato e una zona di accoglienza e di attesa. Il corpo A ospita un bar all'estremità, due hall di accesso e due appartamenti a quota +1m rispetto alla piazza. Il corpo B ospita 3 negozi, hall di accesso, la rampa del garage e una scala esterna (ma inglobata all'interno dell'edificio) che porta alla galleria terziaria.

LA CASA DELLO STUDENTE 

  • La casa dello studente è distribuita con un ballatoio che si affaccia verso la CDQ. La stanze danno sul giardino interno del cortile. Al piano terra ci sono gli spazi comuni come la cucina, il soggiorno, la lavanderia. Un taglio che divide questi spazi dal corpo scala consente il passaggio al cortile interno. 

  • CORPO C (CASA DEL QUARTIERE) 
  • Abbiamo riorganizzato tutto l'edificio spostando la distribuzione al centro. Un cambiamento importante è stato l'introduzione di un'apertura verso la piazza del pianoterra. Qui viene elaborata la differenza di quota anche all'interno dell'edificio. Lo spazio per i bambini viene messo in relazione con la piazza e ne riprende l'altezza. Tutti gli altri spazi del pianterreno sono alla quota della Via Castelbolognese. L'ampio ingresso dell'edificio mette in evidenza questa peculiarità. In questo piano oltre allo spazio per i bambini e l'accoglienza ci sono un laboratorio musicale, uno spazio per i giovani e i servizi. Questi sono gli spazi più rumorosi del programma e sono staccati dal resto dell'edificio attraverso il volume vetrato per piccole mostre temporanee e/o incontri al 1° piano
  • Il 2° piano ospita: una grande sala per eventi, una seconda sala piccola, una sala riunioni e uno spazio per proiezioni. Il solaio di questo piano sarà un graticcio in cls armato. 
  • Il 3° piano ospita: un atelier d'arte, un'aula studio, due piccoli spazi di carattere simile e un grande open space per un bar/ristorante attorno alla loggia. 
  • Il 4° piano è interamente occupato dalla biblioteca. 
  • La loggia riprende l'inclinazione dell'asse del mercato per indicare lo sguardo verso il Tevere.
  • La scala circolare che percorre verticalmente tutto l'edificio ha un carattere monumentale. Man mano si sale si scoprono le diverse operazioni di luce messe in atto (orizzontali, diagonali e zenitali). Qui il riferimento sono le scale tese di Franco Albini. (per es. la famosa scala a Genova). Oppure Aarus Townhall di Arne Jacobsen. 

 

  • Aarhus town hall, Arne Jacobsen 1937

 

  • scala-ottagonale di franco albini al palazzo rosso di genova   

 

  • Il trattamento delle facciate della CDQ è ancora in fase di definizione, i riferimenti sono due edifici di Jordi Badia in Catalogna.  
  • instituto els gorgs,cerdanyola.baas.Jordi Badia

 

 

ULTERIORI SEMPLIFICAZIONI

Dopo aver fatto varie prove prendendo viste da diversi punti, ci siamo resi conto del fatto che la galleria terziaria collocata al primo piano del corpo B creava problemi legati agli affacci e all'organizzazione dell'insieme. La stessa cosa valeva per i due appartamenti posti al piano terra del corpo A. Dunque abbiamo spostato gli spazi commerciali-terziari del corpo B al piano terra del corpo A, creando così una piazza di carattere completamente pubblico. In questo modo abbiamo semplificato molto il problema di diverse quota del pianterreno del corpo A. 

Gli spazi che attualmente circondano la piazza sono : spazi commerciali-terziari, un bar, le hall d'accesso agli appartamenti, spazio per i bambini e l'accesso secondario della cdq. 

 

TRATTAMENTO DELLE FACCIATE

Come avevamo già accennato nei primissimi post, le nostre intenzioni sul trattamento delle facciate erano:

- Creare un basamento rivestito in pietra che percorra tutto l'insieme riprendendo la tradizione romana. Abbiamo ipotizzato di usare un granito grigio chiaro che diventa allo stesso tempo la pavimentazione della piazza. Il resto sarà semplicemente intonacato di bianco.

- Muri ciechi ai due punti di "attacco" al resto dell'isolato, in modo da potenziare la lettura dell'insieme con il contesto.  Qui i due muri nord del corpo A e corpo C (cdq) sono privi di aperture, come se rifiutassero di essere letti come delle facciate. Sono i negativi delle facciate storiche di fronte. 

- Rielaborare le proporzioni delle aperture degli edifici storici residenziali di rimpetto per il perimetro esterno. Queste sono le aperture delle camere da letto e i servizi. Sfruttando della differenza tra le altezze dell'interpiano degli edifici storici e il progetto, le finestre con rapporto 1x2 che in questi primi non partono dal livello del pavimento, nel nostro caso diventano delle porte-finestre. Progetteremo delle serrande verticali per queste aperture. 

- Più apertura possibile verso la piazza per la zona giorno. Abbiamo creato un disegno che permetta la lettura di ogni singolo appartamento. La continuità quasi severa del disegno con piccole variazioni è dovuta all'intenzione di dare la massima unificazione ai due corpi residenziali. Dalla piazza percepiamo subito che il corpo A e B sono la stessa cosa, invece il corpo C appartiene a tutto un'altra logica. Come se le aperture del corpo B avessero girato l'angolo a diventare le aperture del corpo A. L'angolo è curvato per dare la massima fluidità e unità ai due corpi. Allo stesso tempo, dal punto di vista pragmatico risolve la distribuzione di questo appartamento evitando gli affacci inopportuni. Il soggiorno e la cucina di questo appartamento non sono più separati come due scatole chiuse ma hanno una certa continuità spaziale. 

 

 

LA CASA DEL QUARTIERE

Abbiamo deciso di usare l'u-glass per la CDQ in due punti. Facciata ovest vicino all'angolo con il corpo B e facciata Sud. Trattandosi di un materiale che fa passare la luce ma filtra le viste, nel primo punto risolve la questione di affacci con il corpo B, allontanando più possibile le viste dall'angolo. Nel secondo punto invece inonda gli spazi retrostanti (atelier d'arte, biblioteca e sala piccola) di una luce abbondante, caratterizzando questa facciata come qualcosa di pubblico in contrastro con le facciate sud degli altri corpi che sono residenziali. 

Qui il nostro riferimento è un edificio di Tuñon y Mansilla a Madrid, El Aguila. 

 

 

PIANTA TIPO RESIDENZE E APPARTAMENTO TIPO

Gli appartamenti sono organizzati in modo da infattizare la differenza tra la zona giorno e zona notte, senza però ostacolare la fluidità spaziale. Si è pensato un corridoio separato dal soggiorno con dei pannelli. La pianta mostra la pianta tipo delle residenze e il piano terzo della casa del quartiere. 

IL PERIMETRO ESTERNO

Come accennato precedentemente, per le residenze la nostra volontà è quella di una doppia lettura tra il perimetro interno e  esterno. Questi sono due cose molto distinte sia dal punto di vista funzionale che per quanto riguarda il disegno. Il perimetro interno è dotato di grandi aperture e mette la zona giorno degli appartamenti in stretta relazione con la piazza. E' qui che "succedono delle cose". Le facciate del perimetro esterno invece hanno il compito di offrire la massima privacy alla zona notte, quindi le aperture si fanno più piccole e riprendono le proporzioni delle aperture degli edifici storici adiacenti. Queste sono facciate volutamente molto più domestiche. Non sono altro che la continuazione dell'isolato che stiamo ricucendo. Infatti per poter mantenere "la monotonia" delle aperture abbiamo modificato il trattamento delle terrazze. Queste terrazze si possono chiudere con vetri o vetri+persiane e possono diventare un prolungamento della stanza. Sui corpi scala abbiamo ancora dei dubbi, potrebbe essere un'idea riprendere la monotonia delle stanze e ( quasi nasconderli )però per la questione del livello dei pianerottoli potrebbe non rendere. Oppure fare il contrario e farli leggere veramente come dei corpi scala con grandi vetrate che danno sulle strade. Gli appartamenti d'angolo oltre alle persiane sono dotate degli elementi aggettanti simili a quelli di Siza per proteggersi dall'incidenza solare del Sud quando le persiane sono aperte, perché sono gli unici appartamenti che non hanno affaccio alla piazza quindi qui si trova la zona giorno. Questi elementi oltre alla questione bioclimatica servono per individuare il corpo A con più evidenza, in relazione con l'edificio cha ha di fronte che aveva determinato anche la sua altezza esatta.

 

 

PERIMETRO INTERNO

Condiviamo alcune modifiche avvenute nel corso di questo finesettimana. 

Riflettendo sulla questione dell'introspezione abbiamo sostituito le grandi vetrate della zona giorno con delle aperture più orizzontali e panoramiche.

Anche la facciata interna della CDQ ha subito delle modifiche a riguardo. 

PERIMETRO ESTERNO

Alcune aperture verranno sfaslate, in modo da avere un'immagine più dinamica mantenendo le proporzioni urbane. Le persiane scorrevoli sono state sostituite da dei piccoli aggetti che ingloberanno anche un sistema di oscuramento. 

 

PIANO TERRA (QUOTA PIAZZA)

PIANTA 1-2 PIANO   (PIANO TIPO)          

Abbiamo liberato gli appartamenti dai corridoi che creavano spreco di spazio. Abbiamo precisato le linee e gli spessori delle pareti. Infine abbiamo allargato le logge dei due appartamenti e tutte le cucine.                                                         

APPARTAMENTO TIPO

APPARTAMENTO CON ANGOLO CURVO

 

PIANTA PIANO 3° (PIANO INFERIORE DEI DUPLEX) 

PIANTA PIANO 4° (PIANO SUPERIORE DEI DUPLEX) 

ALCUNE MODIFICHE : NUCLEI AL CENTRO

Abbiamo ridisegnato i corpi residenziali seguendo i consigli della revisione. Abbiamo collocato i bagni al centro degli appartamenti come due fasce lunghe che corrono tutti di due corpi e intersecandosi creano la distribuzione dell'appartamento d'angolo. A queste due fasce si aggiungono perpendicolarmente le cucine. I bagni, le cucine e i piccoli disimpegni avranno l'altezza di 2.4 m, con una controsoffittatura continua. Da questo controsoffitto ricevono l'aria condizionata sia gli spazi serventi stessi, sia le camere da letto che la zona giorno. Si risolve così in un unico sistema tutto ciò che riguarda gli spazi serventi, gli impianti idraulici, gli impianti per l'aria condizionata e la distribuzione degli appartamenti senza avere nessun corridoio. Questa operazione ci consente anche di avere una grande zona giorno, infatizzando il carattere duplice degli appartamenti. Gli appartamenti sono stati disegnati attraverso le piccole variazioni dello stesso schema basato sui moduli degli spazi serventi.

I riferimenti per queste modifiche sono stati due: un appartamento risistemato da Iñigo Beguiristain a Pamplona(in pianta) e un edificio paulistano di Mendes da Rocha (in sezione). 

I bagni centrali di Beguiristain.

 

In questo schema il rosso rappresenta le due fasce dei bagni e disimpegni, il blu e cucine e il verde vano ascensore+ un piccolo spazio che connette il sistema dei controsoffitti dei primi due. 

 

Piano terra (quota piazza):

Pianta tipo:  

Piano inferiore dei duplex: 

Piano superiore dei duplex: 

 

Condividiamo alcune immagini del progetto nel suo contesto.