Displaying 261 - 280 of 1220
1
2
3
4
5
6
7
8
9

The fifth most important newspaper in Spain talked about our project!

Click here to see the article.

 

Il sito del team di “ Med in Italy” è a zero CO2

Il team di “Med in Italy” compensa le emissioni di gas serra relative agli accessi e al tempo medio di navigazione associati al sito medinitaly.eu per il 2011.

Le emissioni sono pari a 1 tonnellata di CO2 e verrà compensata attraverso l’acquisto di 1 credito di emissione provenienti da un progetto di forestazione in Italia..

 

AzzeroCO2 in breve

AzzeroCO2 è una società di consulenza ambientale che offre a imprese, enti pubblici e cittadini la possibilità di contribuire attivamente a ridurre le emissioni dei gas serra. In veste di ESCo fornisce supporto tecnico per definire strategie di promozione dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, della mobilità sostenibile e sull’uso e la scelta dei materiali. Inoltre, AzzeroCO2 compensa le emissioni associate a una particolare attività tramite l’acquisto di crediti sul mercato volontario, azione che permette di contribuire spontaneamente al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Protocollo di Kyoto.

 

Come si calcolano le emissioni

AzzeroCO2 svolge un’analisi dettagliata delle emissioni associate alla realizzazione di un evento, al ciclo di vita di un prodotto, all’offerta di un servizio o ad altre attività. Gli strumenti di calcolo sono definiti sulla base di studi ampiamente avallati dalla comunità scientifica e realizzati da organismi internazionali (World Resources Institute, World Business Council for Sustainable Development, International Panel on Climate Change).

 

Come si compensano le emissioni

Le emissioni di CO2 relative alle varie attività vengono compensate tramitel’acquisto di crediti sul mercato volontario: tali crediti, generati da interventi di forestazione o dallo sviluppo di fonti rinnovabili, vengono inseriti ed annullati in un apposito registro; nel primo caso il credito si genera con l’assorbimento di CO2 da parte degli alberi, nel secondo la CO2 viene evitata grazie alla produzione di energia pulita. Si attribuisce un credito di emissione per ogni tonnellata di CO2 assorbita o evitata.

 

La certificazione

I crediti generati sono di tipo VER (Verified Emissions Reductions), ovvero crediti verificati da un ente certificatore, accreditato in base ai parametri dettati dal Protocollo di Kyoto e dall’UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change).

 

Il marchio AzzeroCO2

AzzeroCO2 rilascia la licenza del marchio che attesta l’azzeramento delle attività in questione.

Buongiorno,

scrivo ora il post che dovevo fare ieri sera ma ho avuto dei problemi,

non sono dal mio pc quindi non posso allegare immagini ma volevo comunque comunicare :

1 - il footprint attuale, patio incluso, è di 155 mq circa, il che vuole dire stingendo ulteriormente il giardino di un mezzo metro ci dovremmo stare,

 

2- la piramide di inviluppo era corretta e il modello ci sta dentro,

Claudio

 

file: 2011_05_30_MEDINITALY_1900

Stiamo andando avanti con il modello energetico su ecotect, estratto del modello di Revit.

Ai fini energetici utilizzeremo il comando "room", che individua delle zone termiche, che poi possono essere studiate separatamente.

Le abbiamo suddivise in questo modo:

 


Nota bene:
Essendo le murature che stiamo usando dei curtain wall,
Le stanze vengono computate solo sull'asse, non c'è modo
di farle partire dalle superfici interne dei muri (sembra al momento).

Abbiamo anche applicato una ROOM SEPARATION LINE
per dividere soggiorno e camera da letto. Anche in questo
caso la linea deve arrivare FINO ALL'ASSE DEL CURTAIN WALL
(VEDI IN ALTO IN QUESTA IMMAGINE):


 


per farlo abbiamo applicato ad una delle viste del modello
- che si chiama LAVORO ZONE TERMICHE - un color scheme
così suddiviso:

IL RISULTATO E' CHE LE ZONE TERMICHE SONO ORA IDENTIFICATE
DA NOMI E COLORI NELLA VISTA DI PIANTA:

 

A SEGUITO DI QUESTO MODELLO, CON L'ERRORE MINIMO
LEGATO ALLA QUESTIONE DEI MURI, SI HANNO I SEGUENTI VOLUMI:

SOGGIORNO - 70.7 MC
SERVIZI - 21.3 MC
CAMERA DA LETTO - 39.5 MC

In questo momento abbiamo un po' di problemi a chiudere le rooms in altezza, non riconosce il controsoffitto come confine. Stiamo cercando di capire come mai, ora come ora non è possibile fare una nuova esportazione con ecotect.

La soluzione trovata è stata quella di re-inserire le room, cancellando le precedenti.
Sembra non possibile assegnare il bounding a una room esistente, bisogna rimettere
la room e a quel punto il bound viene riconosciuto:

Revit - Sezione Trasversale Servizi - ZONE TERMICHE

 

 

Zona termica servizi in ECOTECT

 


Revit - Sezione Trasversale Soggiorno - ZONE TERMICHE


 

zona termica soggiorno in ECOTECT

 

Revit - Zona termica camera da Letto

 

 

zona termica camera da letto in ECOTECT

 

L'IMPORTAZIONE IN ECOTECT viene resa più semplice attraverso un file di "traduzione", che associa una famiglia di revit ad una "famiglia" di ecotect.

 

Questa è un fase abbastanza delicata, in cui bisogna conoscere bene il modello di revit, e sapere COME  vogliamo che sia il modello di ecotect.

Per facilitare il più possibile questa fase di transizione, è importante che le famiglie di revit rimangano le stesse, o che comunque si discutano insieme i cambiamenti, ed è altrettanto importante che in ecotect ci  sia una libreria di materiali (in realtà componenti costruttivi) personalizzata e pronta per l'uso. Non è necessario imortare tutte le famiglie da revit, ma solo quelle che devono essere rappresentate in ecotect!

Ora come ora nella libreria cho ho fatto ci stanno le seguenti componenti:

- un muro che rappresenta tutto l'involucro esterno:

-un pavimento che include anche il terreno e le fondazioni (per adesso rappresentata solo come "air gap", bisogna scoprire come è meglio fare)

 

-il tetto in legno:

 

-le partizioni interne spesse 20cm, che fungono da irrigidimento del blocco servizi centrale:

e poi ci sono il tetto fotovoltaico, le finestre, le partizioni sottili di metallo etc., che sono inserite nella libreria, ma ancora non sono definite in modo molto approfondito.

Per tutti questi materiali è stata fatta un'analisi, sia dentro ecotect che tramite una tabella di calcolo excel, che ne individua il comportamento termico.

Questo perchè ecotect non è in grado di calcolare lo sfasamento, che invece è fondamentale per le analisi che tengano conto dell'inerzia dei materiali.

 

Cosa va ancora modificato MANUALMENTE in ecotect:

- I curtain wall arrivano con due pannelli sovrapposti, a volte, perciò ne va eliminato uno.
- Il recinto esterno non viene esportato, dunque bisogna disegnarlo manualmente
- Come abbiamo visto, le caratteristiche dei materiali non sono interamente calcolate in ecotect

Cosa bisogna ancora implementare:

-approfondire come sono fatti alcuni elementi costruttivi e come modellarli in ecotect (fotovoltaico, parete con armadi tecnici, intercapedini ventilate...)
- in particolare c'è un problema di distinzione fra roof e ceiling, nel senso che le zone termiche sono chiuse dal controsoffitto, e di conseguenza il tetto in legno risulta un elemento di ombreggiamento, e non l'involucro termico. bisogna capire come risolvere questa cosa, ad esempio in revit chiudendo le rooms col tetto e non col controsoffitto, e poi in ecotect modellare un solaio che abbia anche il controsoffitto.

Ho analizzato, prendendo separatamente le facciate di soggiorno e zona notte, senza per ora scendere nel dettaglio della singola vetrata, la maschera d'ombreggiamento e la percentuale di facciata esposta al sole nell'arco dell'anno.

Questi sono i grafici che ne derivano:

 

maschera d'ombreggiamento della vetrata del soggiorno:

 

percentuale d'esposizione:

Il grafico mostra, per ogni mese (colonne), la percentuale di facciata esposta all'irraggiamento solare (colore), ora dopo ora (righe).

Insieme al grafico ho esportato anche questa tabella:

 

stessa cosa per la facciata della camera da letto:

 

 

 

 SAIE is a leading international building exhibition that takes place in Bologna (North of Italy) from the 5th to the 8th of October 2011. During the days of the fair 170,000 industry professionals discuss about building solutions, projects and technologies for building architecture. SAIE consists of three Theme Areas that combine the specialized SAIE sections with several exhibition paths in order to explore the sector’s production activities and innovation processes.

The areas are: SAIENERGIA & SUSTAINABILITY, SAIECANTIERE & PRODUCTION, SAIESERVIZI FOR DESIGNING & BUILDING.

In the Saienergia & Sustainability area will be a dedicated stand for Med in Italy.

Saienergia & Sustainability aims to integrate the spaces devoted to renewable energy with those devoted to sustainable and safe building systems, components and materials.

Click here to know more about the exhibition.

Colgo l'occasione del lavoro fatto "in parallelo" da Mario Grimaudo e me in questi ultimi giorni per fare un confronto fra i dati che emergono dalle analisi sui diversi modelli.

Riassumendo, quello che è successo ieri è che le stesse analisi sono state fatte su due modelli che si differenziavano per questi motivi:

- la geometria; volume e superfici erano lievemente differenti.
- Il weather data; il file che contiene i dati climatici era diverso nei due modelli.
- le caratteristiche dei materiali;

Mentre i primi due punti sono una questione di "aggiornamento" dei file con cui si lavora, vorrei soffermarmi sull'ultimo punto. Questo infatti rappresenta un approccio diverso all'analisi, dal momento che:

in un caso si è scelto di inserire la trasmittanza che noi ci aspettiamo dai componenti dell'involucro, con l'idea di poi far sì che il nostro involucro arrivi necessariamente a quelle prestazioni;

nell'altro caso si sono modellati i componenti geometricamente, rispettando quelle che sono le indicazioni progettuali di questo momento, e da questo si è ricavato il comportamento termico degli elementi.

Naturalmente i dati che escono da due modelli così diversi si discostano enormemente gli uni dagli altri. Per fare un esempio, nell'immagine qua in basso potete vedere la differenza dei carichi termici totali nell'arco dell'anno. Si può notare come l'andamento delle due curve sia coerente, ma come i carichi siano molti di più in un caso rispetto all'altro.

 

E' quasi certo che le differenze così pesanti siano legate esclusivamente alla differenza nelle caratteristiche termiche dei materiali. However, ho deciso di eliminare più variabili possibili, e di ripetere le analisi lasciando come unica differenza i materiali.

Per avere un'idea di quanto si discostano i valori utilizzati nei due modelli, ecco il confronto:

-U parete = 0.07 [MG] - 0.27 [ML]
-U vetro = 1 [MG] - 2.90 [ML]
-U soffitto = 0.1 [MG] - 0.29 [ML]
-U pavimento = 0.12 [MG] - 0.17 [ML]

 
STATO D'AVANZAMENTO DI OGGI 1. GIUGNO
 
Per far sì che l'unica differenza che ci fosse fra i due "approcci" fosse appunto quella dei materiali, così da avere la possibilità di capire QUANTO cambia il comportamento termico dell'edificio al variare delle caratteristiche dell'involucro, ho agito in questo modo:
 
-Ho utilizzato la geometria esportata da revit, e il weather data più aggiornato.
 
-Ho sfruttato le potenzialità di automatizzazione di ecotect per creare una libreria dei materiali e una libreria delle schedules per esportare i dati dal modello di Mario al mio.
 
 
 
 

 
Mettendo a confronto il modello di Mario [MG] con il nuovo modello [ML2] possiamo vedere le differenze generate da:
 
- geometria di partenza diversa
- weather data diverso
 
vediamo ad esempio i carichi legati a riscaldamento e raffrescamento calcolati mensilmente, per tutte le zone termiche insieme:
 
 
In questo grafico ho messo a confronto le due colonne del totale dei Wh utilizzati, così come vengono misurati nei due modelli:
 
 
 
Ulteriori differenze si possono riscontrare nell'andamento orario delle temperature, che abbiamo misurato nell'arco di una settimana di settembre in cui ci saranno le misurazioni del contest.
vediamo ad esempio cosa succede il 17 settembre nei due casi:
 
 
 
Come si può notare, l'aver utilizzato due file con dati climatici differenti, (guardate la curva gialla e quella azzurra, che dovrebbero essere identiche) fa sì che i risultati cambino.
 
I primi dati mostrati infatti, mostrano il carico in Wh che serve agli impianti di climatizzazione a mantenere una certa temperatura all'interno della casa.
Se però la temperatura esterna presa in esame cambia, a parità di impianto, di materiali, e di intervallo di temperatura interna da mantenere, i consumi saranno diversi, e da qui ecco un'ipotesi del perchè della divergenza anche nel primo grafico.
 
 
Mettiamo ora a confronto i due modelli ML1 e ML2, che si differenziano tra loro solamente per le caratteristiche termiche dei materiali.
 
cominciamo sempre dal carico dovuto alla climatizzazione:
 
                       
 
Nella prima tabella vediamo i dati appartenenti al modello ML1, ovvero quello in cui il comportamento dei materiali è evinto dalla loro composizione, mentre nel secondo caso, il modello ML2, sono stati inseriti valori di trasmittanza che ci auspichiamo. Vediamo come i valori di carico si differenziano per un intero ordine di grandezza.
Questo è il grafico:
 
 
 
Questi invece le temperature ora per ora calcolate per il 17 settembre. Essendo stato utilizzato lo stesso weather data, abbiamo un'unica curva per la temperatura esterna, e due diverse curve che ci raccontano come risponde il modello a seconda dei materiali che gli vengono assegnati:
 
            
Modello ML1                                                           Modello ML2
 
 
 
 
Come possiamo notare, la differenza di temperatura è quasi irrilevante. Questo perchè è stato impostato in entrambi i modelli un sistema di climatizzazione con termostato, che fa sì che la temperatura interna sia sempre compresa fra 19 e 25 gradi. La differenza, ancora una volta, è sul grafico precedente. I consumi, infatti, che ci consentono di mantenere questa temperatura, sono enormemente differenti.
 

Chiara Tonelli, our Faculty Advisor, will take part to the SaieEnergia online seminar in order to discuss about “Innovative materials”. The participants of this relevant webinar will be: the Architect Mario Cucinella (coordinator and speaker), Graziano Verdi, Graniti Fiandre President and CEO (a company that works on advanced technological solutions) and Gianfranco Sassi, Graniti Fiandre Key Account Manager.

The main topic will be the energetical issue and its solutions.

Click here to read more about the webinar.

photo by Flavio Graviglia 

DIPSA Meeting_May photo by Flavio Graviglia 

 photo by Flavio Graviglia 

 photo by Flavio Graviglia 

photo by Flavio Graviglia 

 photo by Flavio Graviglia 

 photo by Flavio Graviglia 

photo by Flavio Graviglia

 

ROBOT Structural Analisys - Workflows


Il collegamento tra due software quali ROBOT e REVITs ci da la possibilità di portare avanti il nostro lavoro attraverso metodi completamente differenti: partendo, infatti, sia dalla creazione di un modello utile ai fini della documentazione durante il processo di progettazione che dalla definizione di un modello analitico possiamo utilizzarlo per collegare questo e la nostra progettazione a diversi aspetti e discipline.

Possiamo quindi iniziare la modellazione, creando una documentazione ed un coordinamento della struttura basato sul nostro metodo di lavoro.

Avviando, però, il progetto in REVITs, avremo sia un modello fisico creato per il coordinamento e la documentazione iniziale che un modello semplificato di analisi. Questo ci permette di avere modelli modificabili indipendentemente, ma in grado di sostenere un rapporto coerente con l'altro.

Il modello creato con un’applicazione di analisi come ROBOT contiene solo modelli analitici semplificati senza particolare riguardo a caratteristiche fisiche: per esempio tutte le rappresentazioni vengono create utilizzando il “centerline” al posto del “Top of Beam” o di un particolare offset sotto le Slabs. Quindi quando il modello dovesse essere inviato a REVITs andrebbero corrette tutte queste cose riassegnando proprietà e parametri (anche fisici).

Problema che porterebbe ad allungare i tempi della progettazione.

 


Questo legame consente di inviare porzioni selezionate di un modello a Robot per le analisi, continuando a lavorare anche separatamente sui diversi aspetti del progetto.

Ad esempio, possiamo creare modelli di progettazione ed ottenere un'analisi distinta per studiare:

- La gravità e “lateral systems”

- Sistemi strutturali in acciaio ed in cemento armato

- Suddivisioni logiche della struttura

- La valutazione di specifici elementi

- La costruzione per fasi

 


Anche se sono preferibili gli strumenti di modellazione di REVITs, alcuni elementi o parametri possono essere più facili da modellare e regolare in ROBOT (“member end releases”, carichi e condizioni al contorno).  Ad esempio la creazione di combinazioni di carico è migliore in ROBOT, perchè può auto-generare numerose combinazioni in una volta, oltre ad avere più opzioni per la creazione di carichi.

Per l'analisi e la progettazione è preferibile procedere in questo modo:

- Effettuare una preliminare modellazione in REVITs di questi elementi

          - Griglie e livelli

          - Colonne strutturali e framing

          - Piani strutturali e delle fondazioni

          - Progetto preliminare di casi di carico e carichi.

          - Eseguire un 'analisi preliminare

- Inviare il modello a Robot Structural Analysis

- Effettuare una modellazione in ROBOT di questi elementi

- Progetto finale di ipotesi di carico, carichi e combinazioni di carico

          - Condizioni al contorno e “bar end releases”

          - Meshing e parametri di analisi avanzate

- Eseguire l'analisi e la progettazione definitiva in ROBOT

- Quindi aggiornare questi elementi REVITs

          - Membri

          - Forze interne e le reazioni (se desiderato)

          - Progetto del cemento armato

 


Ovviamente non vi è alcun flusso di lavoro corretto o non per l'integrazione di questi due programmi nell’analisi. Esistono comunque numerosissimi fattori che possono rendere migliore un processo rispetto ad un altro.

 


Francesco Cusani

 

 

ROBOT Structural Analysis - Best Practices


Questi consigli servono a facilitare il trasferimento di elementi tra REVITs e ROBOT

 


Allineamento e vincoli

La creazione di nodi in corrispondenza delle intersezioni è un problema comune che si incontra quando colleghiamo un modello di REVITs ad un software di analisi.

Questo si verifica spesso quando gli elementi di definizione non sono uniti in modo corretto: per eliminare o ridurre i doppioni dei nodi è quello di allineare o vincolare gli elementi strutturali a griglie, livelli o piani di riferimento.

 


Avvertenze

Assicuratevi di controllare e correggere tutti gli elementi che portando ad un avvertimento del tipo: "Beam o Brace is slighty off axis and may cause inaccuracies”. La manovra correttiva è tipicamente di allineare e vincolare l'elemento di una griglia o piano di riferimento.

 


Proiezioni del modello analitico

Per impostazione predefinita, REVITs assegna parametri "Auto-detect" per le proiezioni orizzontali e verticali.

Quando si utilizza Auto-detect, il programma cercherà di determinare la posizione più logica per le linee del modello analitico. Nella maggior parte dei casi la posizione migliore della linea analitica è determinata automaticamente.

 


Framing inclinati

Tra i due programmi è supportato lo scambio di framing inclinati. Se in REVITs possono essere usati più livelli (ad esempio a bordi bassi o alti) per la documentazione della costruzione, in ROBOT potrebbe essere sufficiente un unico livello o addirittura, nessun livello o offset.

Un framing complanare di un pavimento inclinato con il parametro(i) di proiezione impostato su "Auto-detect" può allineare la “analytical framing line” al “analytical plane” del pavimento in cui il pavimento è impostato come “Top of Slab” or “Bottom of Slab”.

 


Fasi e opzioni di progettazione

Il legame non supporta i parametri “Phase” di REVITs. Pertanto si raccomanda di inviare a ROBOT gli elementi selezionati filtrati da “Phase”, ottenendo come conseguente risultato più modelli analitici. L'invio del modello intero invierà tutti gli elementi, a prescindere dalla fase.

 


Strumenti di Controllo per il modello analitico

Prima di inviare un modello è importante utilizzare il controllo “Member Supports” e il controllo “Analytical/Physical Model Consistency”.

L’esecuzione di questi, serve ad impedire la creazione di nodi duplicati e la generazione di altri errori o avvisi durante il collegamento a ROBOT.

Con il controllo automatico "Member Support" verrà valutata ogni elemento strutturale per verificare che sia correttamente supportato. Una trave, per esempio, dovrebbe essere sostenuta da un altra trave, colonna o muro. Per ogni elemento che non è supportato, REVITs genererà un messaggio di avvertimento. Il comando “Member Support” dovrebbe inoltre individuare le condizioni di sostegno circolari.

Il controllo “Analytical/Physical Model Consistency” verificherà la coerenza di relazione tra la posizione fisica di un elemento e la sua linea analitica. Le tolleranze possono essere configurati nella finestra di dialogo “Structural Settings”. Per esempio, un avviso verrà generato se la linea del modello analitico è maggiore di 12"(1'-0") al modello "fisico" per le impostazioni mostrate di seguito.

Questo controllo è particolarmente importante per gli elementi su cui è stato eseguito un'override delle proiezioni orizzontali o verticali. Durante il processo di progettazione, un elemento può essere spostato o modificato in modo significativo. Se il parametro di proiezione overriden non è aggiornato, il modello analitico sarà significativamente diverso rispetto al modello fisico.

Entrambi i controlli possono essere effettuati manualmente o automaticamente. Il controllo automatico non è raccomandato durante la creazione iniziale di un modello o durante una sua revisione significativa per una struttura. Possiamo attivare il controllo automatico (selezionando il parametro Auto-check), una volta che il processo di progettazione si è stabilizzata e saranno necessari solo piccoli cambiamenti.

 


Regolazione manuale del modello analitico

Revit Structure fornisce due strumenti aggiuntivi per aiutare con l'adeguamento del modello analitico: “Analytical Adjust” e “Analytical Reset”. Questi strumenti permettono di mettere a punto o ignorare la analitycal model location di REVITs.
Gli utenti possono sfruttare la “Analytical Adjust” (keybord shortcut "AA") per sostituire il percorso di analisi del modello. Ad esempio, quando vengono allineate le linee del modello analitico di un muro di cemento a una colonna di cemento, l’intersezione column-to-wall è "fisicamente" rappresentata con la fine della parete in unione con il volto della colonna. Tuttavia, per fini di analisi, l'utente deve spostare la fine analitica del muro sulla linea centrale della colonna e allineare entrambe le linee del modello analitico (bordo verticale della parete con il modello analitico della colonna). Possiamo utilizzare “Analytical Reset” (RA) per spostare il modello analitico di nuovo nella posizione predefinita determinata dalla proiezione orizzontale e verticale dei parametri.

 


Member End Releases

Member end Releases” possono essere regolati sia in REVITs che in ROBOT, ma si raccomanda che tali rettifiche siano effettuate utilizzando il “comprehensive toolset” in ROBOT. Pertanto, durante l'esportazione iniziale bisogna selezionare "Do not use REVIT settings” ed effettuare tutte le regolazioni in ROBOT. Tutte le regolazioni del end release possono essere trasferiti a REVITs nel caricamento da ROBOT.

Per le esportazioni successive possiamo invece selezionare l'opzione "Use REVIT Settings".

 


Bracing

L'utilizzo delle linee guida aiuta a prevenire la creazione di nodi duplicati in rinforzo intersezioni. Si raccomanda di utilizzare griglie, livelli, e piani di riferimento per braced frames offset a partire dalle linee di griglia primarie.

Per una definizione del brace, si consiglia di allegare il brace Start and End nodes alle travi invece che alle colonne. Bisogna prestare attenzione alle parameter distinctions nella finestra proprietà dell’elemento. Ciò influisce nel momento in cui la distanza “Cutback” è collocata (tagliata su colonna o trave) ed il comportamento di come si muove il bracing node quando gli altri elementi di analisi sono adeguati.

Ispezionare con cura le bracing intersections permette di verificare che il brace node si intersechi con gli altri elementi. In caso contrario, utilizzare il comando “Analytical Adjust” per regolare manualmente la posizione al beam-end node, utilizzando il tasto Tab per scorrere ciascun elemento.

 


Francesco Cusani

 

Pagine


Contacts    Info    Press    Webmaster    Sponsorship

 

Roma TRE La Sapienza sde europe