L’analisi fatta con DIALux delle campate della biblioteca descritta nella seconda fase ha permesso una prima verifica dell’illuminazione ottenuta dai corpi illuminanti scelti nel progetto. Premetto che è stato il mio primo approccio a questo software ed all’analisi dell’illuminazione in generale, non avendo mai affrontato nel mio corso di studi questo tema; è perciò ancora più importante un confronto dei risultati ottenuti modellando lo stesso ambiente anche in Revit.
Piccola parentesi sulla modellazione degli arredi:
Alcuni elementi della biblioteca sono già definiti nelle loro dimensioni come ad esempio tavoli e sedie, moduli delle librerie; altri invece si differenziano solo per dimensioni tra il lato sud ed il lato nord. Questo è ad esempio il caso delle finestre che nel lato sud sono larghe 2,40 m mentre nel lato nord 1,20 e che al piano terra su entrambi i lati sono alte 3,60 m e ripartite in 2 elementi da 1,80m, mentre nel piano superiore, al livello del ballatoio, sono alte 5,40 e ripartite in 3 elementi. E’ perciò più conveniente riuscire a parametrizzare alcune misure in modo da creare più tipi.
Sono perciò partita da una famiglia di finestra generica, ho creato gli infissi e doppio vetro per ogni ripartizione di questa. Ho poi vincolato i montanti verticali alla sommità della finestra (parametrizzando l’altezza totale) e ad un estremo laterale (parametrizzando la larghezza). Ho poi ripartito la finestra nei vari elementi (2 o 3) ed ho creato i quattro tipi in cui varia l’altezza e la larghezza. Poiché le dimensioni che mi servono sono multipli di 1,80 m che è anche l’interasse tra gli infissi trasversali, non è stato necessario vincolare anche questi. Ho fatto vari tentativi per ottenere una parametrizzazione che funzionasse al mio scopo, perché mettendo troppi vincoli si rischia l’effetto contrario, bloccando il modello.
Ho fatto lo stesso lavoro anche per altre famiglie come le sedute in legno davanti alle finestre, i costoloni in legno di rivestimento di travi e pilastri.
Passiamo ora alle lampade.
Premetto che i muri hanno tutti una vernice bianca.
Ho modellato su revit le 5 tipologie di lampade che avevo già inserito su DIALux. Fatto questo ho scaricato i solidi fotometrici di ogni lampada dal sito della Zumtobel, ho creato una nuova famiglia basata su dispositivo di illuminazione generico metrico, ho definito la sorgente di illuminazione come solido fotometrico, sono andata tra le proprietà ed inserito il file .ies scaricato relativo alla lampada. Ho poi caricato la sorgente di illuminazione nella famiglia della lampada, caricata a sua volta nel progetto delle campate.
Nota: nell’inserire i solidi fotometrici ho avuto qualche problema perché dopo un po’ che lavoravo Revit ha deciso di non riconoscerli più, ovvero li inserivo, davo ‘applica’ ma non cambiava nulla nel solido. Dopo vari tentativi, ricerche sulla rete, chiusure e riaperture, disperazione è bastato lanciare un render e riprovare a fare il procedimenti di inserimento dei file .ies…tutto ha funzionato. Non so se può essere utile a qualcuno ma io avrei tanto voluto leggere qualcosa che mi avesse potuto dare almeno una soluzione!
Prima di lanciare il render, ho regolato l’esposizione secondo i parametri provati nel primo post di simulazione della stanza.
Questo è il risultato:
Confrontando le immagini ottenute dall’analisi di DIALux con quelle dei render di Revit si vede come in quest’ultimo l'effetto dei faretti non sia ottimale. Gli apparecchi così posizionati soddisfano comunque il valore di lux necessari (300 lux circa sui tavoli, 200 lux circa sui pavimenti).
Le luci sui tavoli risultano molto 'gialle' e andando a ricontrollare tra le opzioni del solido fotometrico mi sono accorta di essermi dimenticata di modificare l'opzione del colore, come avevo analizzato nella prima fase sullo studio della stanza. Infatti questo vaolre risulta esser 3000K invece che 3500K, come invece ho modificato nei solidi della altre lamapade.
Commenti
Non si vede il render
Non si vede il render finale!!!