restauro

modulo di estimo alla laurea specialistica in restauro

Revisione Tesina

Gentile professor Passeri

in attesa di poter inserire nel blog la tesina definitiva le abbiamo postato la bozza al suo indirizzo di posta elettronica dell'ateneo.

In attesa di osservazioni e consigli, la ringraziamo anticipatamente.

Il gruppo di Palazzo Maccarani _ Bucchieri, Capone, Congiu, De Marco.

tesina estimo

Gentile Professore A. Passeri

Siamo Elena Cerro, Nadine Lubeley, Carlos Orteu e Sara Vicente, e ci piacerebbe farli vedere la nostra tesina di estimo già che dovremmo fare il prossimo apello ( lunedi 11) l'esame di Restauro perchè alcuni di noi devono ripartire alla sua città.

Grazie mille,

In atessa alla sua risposta,

E.Cerro
N. Lubeley
C. Orteu
S. Vicente
 

the belly of an Architect, Peter Greenaway 1987 (II)

Un'ossessione che divora la coscienza, suadente come le note sferzanti di Wim Mertens, ipnotizzante come le forme pure di Étienne Louis Boullée, magniloquente come l'eclettismo di Giuseppe Sacconi - cosí lontano, cosí vicino alla monumentalita' alienante degli architetti visonari del diciottesimo secolo -, inquietante come la malattia, terrifico come l'horror vacui, sensuale come un corpo nudo avvolto in un nastro rosso, ha contagiato tutto il mio immaginario e alimentato una fonte nascosta. Il presagio, una musica interiore con tutto il subdolo fascino di una pratica magica, l'ossessione, di nuovo, come unica risposta plausibile al delirio onirico del polisenso.
 
Scoprire che tutto cio' che ha ruotato intorno a questo film - finanche le gelosie e le invidie tra scenografi e architetti piu' o meno legati alla figura del regista - e' stato contagiato dalla morbosa e angosciante atmosfera della messa in scena, ha nuovamente acceso in me cuoriosita' e straniamento.
 
Sarei davvero interessato a sentire dalla bocca di un testimone - se non ho capito male si tratta dell'arch. Stefano Cacciapaglia - quanto piu' possibile sull'occasione che lo studio Nanni-Dardi ha avuto negli anni ottanta di intervenire, seppure nella finzione, sul Vittoriano, emblema del voracissimo ventre di Roma, monstrum adamantino ed icastico della necessita' fagocitante di risimbolizzare ciclicamente la citta', esso stesso forma archetipa fuori scala, proprio come un cenotafio di Boulée alla messa in scena architettonica del potere.
 

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