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VERBALE RIUNIONE SOLAR DECATHLON    del giorno 17_06_2011 -ordine del giorno STRUTTURE E ILLUMINOTECNICA-

In data 17 Giugno 2011 con inizio alle ore 10.00 presso la sala riunioni del Dipartimento di Progettazione e Studio dell'Architettura , Piazza della Repubblica,  si è svolta la una riunione per la valutazione e la programmazione dei prossimi eventi inerenti al Solar Decathlon Europe.

 

PRESENTI   Professoressa Chiara Tonelli; Professor Gabriele Bellingeri; Mario Grimaudo; Valentina Taibi;Valentina Urbini; Maria Leporelli;Francesco Cusani; Ugo Carusi; Stefano Converso; Fernanda Pellecer; Marco Frascarolo; Marco Neri; Gaia Romeo.

 

Argomenti del giorno :

- ASPETTI STRUTTURALI- Ginevra Salerno; Ugo Carusi-

- ASPETTI ILLUMINOTECNICI- Marco Frascarolo; Laura Freddo ; Fernanda Pellecer

 

1 – ASPETTI STRUTTURALI Lo studente UGO CARUSI, ha illustrato attraverso un power point, che è possibile trovare nel blog med in italy (src="/it/node/337)  gli avanzamenti e le problematiche strutturali che stanno affrontando.

  • SABBIA: le problematiche strutturali delle mura perimetrali riguardano il riempimento in sabbia, che comporta un incremento del peso di circa 5,3 volte in più. Questo forse ( verrà verificato) rende necessario l’utilizzo di pannelli in fibrogesso all’interno e di un inserimento di controventature ( non in legno) . Bisogna dunque verificare se sia necessario controventare tutta la parete o ogni singola cella. Si sta procedendo con uno studio della spinta della sabbia in tutte le possibili direzioni all’interno del pacchetto murario. Ci si trova in una situazione intermedia tra una SPINTA ATTIVA ed una PASSIVA. Per quanto riguarda la forza di taglio generata viene fatto riferimento ad un libro consigliato dal professor Brancaleoni.
  • PROTOTIPO DI PANNELLO: E’ stata presa in considerazione la possibilità di creare un prototipo di una parte della muratura in laboratorio, di misure circa 16 cm di spessore 30 cm di larghezza e 2,70 cm di altezza.
  • PILASTRI: per quanto riguarda i pilastri si è deciso di relazionarli al pacchetto del solaio

 

 

2 –ASPETTI ILLUMINOTECNICI:  Marco Frascarolo e Fernanda Pellecer, hanno illustrato come vogliono procedere per quanto riguarda gli aspetti dell’illuminazione naturale e artificiale.

  • PRESENZA O MENO DI LUCERNARI: immaginati come una specie di taglio nella copertura, un’asola semitrasparente. Quanti lucernari sono necessari? In quali zone della casa? Quali sono le nostre postazioni di lavoro che devono essere illuminate?
  • TEMPERATURA: Deve essere verificata nella parte delle rules del contest se le zone prese in considerazione per il monitoraggio sono il soggiorno e la camera da letto.
  • ARREDI: risulta importante relazionare la parte degli arredicon la parte illuminotecnica.

 

Roma il 17-06-2011

Ecco di seguito le immagini dell'aggiornamento
in corso di copertura e pianta, con il rivestimento in vimini :

Stiamo inserendo lo strato che a distanza piccola
dalla superficie isolante costruisca il rivestimento
in intreccio delle nasse anche intorno alla casa - in
questa immagine dista 5 cm dal piano della parete isolante.

Per le prossime immagini tenteremo l'uso del nuovo servizio
di "Cloud Rendering" online Project Neon da poco rilasciato
nei Labs di Autodesk.

Qui di seguito alcune ipotesi per la copertura, in cui l'edificio
sottostante non è aggiornato:

Arte e Salute - Med in Italy: l'eco-casa del futuro - 11 April 2011


Pensate a una casa che produce sei volte l'energia che consuma, che può essere realizzata in due giorni e montata in otto, che è in grado di rispondere persino all'emergenza di un post terremoto o ai drammatici problemi di un'ondata di migranti in fuga da un conflitto.
Pensate a una casa adatta al caldo soprattutto, ma ideata e realizzata per resistere anche al cambiamento climatico, perfetta insomma per una struttura di turismo sostenibile e progettata in modo che le pareti possano essere realizzate con materiali locali, per adattarsi a tutti i paesaggi. 
Pensate, infine, a una casa che consuma un quarto dell'energia usata nelle abitazioni tradizionali...

Un sogno? Forse no.

Questo capolavoro di architettura sostenibile esiste e fa parte di un progetto che un team composto da docenti e studenti dell'Università di Roma TRE in partenariato con il Laboratorio di disegno industriale della Sapienza porterà aSolar Decathlon di Madrid del 2012.

E questo la dice già lunga sulla bontà del progetto. In 12 anni di esistenza della prestigiosa gara internazionale ideata dal Dipartimento Energia degli Stati Uniti, una vera e propria Olimpiade dell'architettura green, l'Italia non era, infatti, mai stata ammessa tra i 20 finalisti. L'anno prossimo avremo dunque la nostra occasione di tenere alto il nome del made in Italy nell'ambito della bioedilizia. Anzi, del Med in Italy. È questo il nome scelto per il progetto di casa ecologica mediterranea dagli architetti e ricercatori italiani. Per conoscere i vincitori del concorso bisogna aspettare fino a settembre 2012, ma come spiega il team leader del progetto italiano, l'architetto Chiara Tonelli, con questa candidatura "Abbiamo già vinto una tappa fondamentale. Siamo stati scelti tra le centinaia di progetti presentati e questo ci consentirà di avere i fondi per realizzare l'edificio. Inoltre l'idea è davvero buona perché è la prima volta che una casa bioclimatica viene studiata con maggiore attenzione all'isolamento dal caldo rispetto a quello dal freddo".

Le speranze, insomma, ci sono. Non resta che lasciare il lasciare un "in bocca al lupo" ai nostri portacolori. 

 

http://arteesalute.blogosfere.it/2011/04/energia-med-in-italy-per-stupire-il-mondo.html

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Asca - ENERGIA: Med in Italy al Solar Decathlon 2012 di Madrid - 12 April 2011 


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PD idee in cammino Brescia - L'ecocasa difende dal caldo un primato "Med in Italy" - 12 April 2011


Per la prima volta l'Italia entra nella finale delle Olimpiadi dell'architettura green. E per la prima volta tra le case super ecologiche spunta un concorrente progettato per difendersi dal caldo più che dal freddo: un'abitazione nata per combattere il riscaldamento climatico. I due primati coincidono perché il concorrente che fa arrivare lo spirito del Mediterraneo in una gara molto anglosassone è italiano.
Si chiama Med in Italy il progetto che un team composto da docenti e studenti dell'università Roma 3 e della Sapienza porterà a Solar Decathlon, la competizione internazionale lanciata nove anni fa dal Dipartimento Energia degli Stati Uniti che stavolta si svolge a Madrid. E' una maratona verde composta da dieci gare. I 20 finalisti, scelti in una rosa di centinaia di concorrenti, dovranno misurarsi in campo costruttivo, dell'architettura, dell'efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell'innovazione, della sostenibilità.
E Med in Italy si è attrezzata per sostenere la sfida. La casa progettata dalle università romane produce sei volte più energia di quella che consuma, può essere realizzata in due giorni e montata in otto e potrebbe dunque essere utilizzata anche per far fronte a situazioni drammatiche come un terremoto o a un'ondata massiccia di migranti.
In 20 anni grazie al risparmio realizzato da una casa di questo tipo si eviterà l'emissione di 121 tonnellate di anidride carbonica: è come se chi la abita avesse piantato un piccolo bosco di 120 alberi senza aver rinunciato a nessun comfort, anzi avendo utilizzato il massimo della tecnologia disponibile. Inoltre la casa è stata progettata in modo che le pareti possano essere riempite con materiali locali, in modo da raggiungere una buona integrazione con il paesaggio.
"La finale verrà disputata nel settembre 2012 e quindi ci aspetta un altro anno di lavoro, ma noi abbiamo già vinto una tappa fondamentale", commenta il team leader del progetto, l'architetto Chiara Tonelli. "Siamo stati scelti tra le centinaia di progetti presentati e questo ci consentirà di avere i fondi per realizzare l'edificio. Inoltre è la prima volta che una casa bioclimatica viene studiata con maggiore attenzione all'isolamento dal caldo rispetto a quello dal freddo. Noi mediterranei abbiamo una tradizione antichissima nel campo della bioclimatica e con Med in Italy abbiamo recuperato la ricchezza di questa storia costruttiva coniugandola con le possibilità offerte dalla tecnologia moderna. Questo binomio, unito a una forte attenzione all'aspetto estetico, è la chiave che può permettere all'Italia di tornare a giocare un ruolo di primo piano in questo campo".  

 

http://bresciaincontriamoci.blogspot.com/2011/04/lecocasa-difende-dal-caldo-un-primato.html#more 

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2011-06-22 _ Incontro a Mogliano (Macerata) con gli “intrecciatori” di Emilio Tamburrini

Esistono diversi materiali che danno origine a tessuti di materia vegetale

  1. Salice, salix: con cui si fa il vimini. Il salice era tipico della campagna italiana, ma ormai non c’è quasi più perché poco redditizio e viene importato dalla Spagna o dalla Iugoslavia (?). In origine veniva bollito per poterlo privare della scorza, una buccia scura. Il suo colore è chiaro, ma in commercio si trova anche rossastro, perché essiccato al sole prima dell’uso. Per lavorarlo deve essere tenuto a bagno 5 o 6 ore. Per mantenerlo umido, poi, si tiene avvolto in sacchi di iuta.
  2. Rattan core: con cui si fa il midollino. Il rattan core è il midollo del giunco, pianta orientale che crea elementi flessibili come le frasche del salice, ma molto più lunghi, fino a 7 – 8 metri. Il midollo è poroso (forato all’interno).
  3. Canne palustri: i materiali intrecciati più tipici italiani per usi edilizi sono quelli derivati dalle canne palustri, presenti ovunque.
  4. Rami di nocciolo o di sangonella: si possono creare intrecci più robusti, generalmente utilizzati per perimetrare aiuole e giardini.
  5. Bamboo: viene lavorato come la canna palustre, ma può anche costituire le strutture lignee dei mobili, diversamente dagli intrecci 1, 2 e 3 che hanno invece bisogno di un’anima in legno se vengono utilizzati per mobili.

   

Gli intrecci possono essere realizzati come si vuole. Nel vimini lo spazio tra un elemento e l’altro viene dato dal diametro del salice, che varia nella lunghezza della frasca, determinando giochi di infittitura della trama. Nell’intreccio di canna palustre può invece essere realizzato a piacere, perché la canna viene fissata alla strutture in legno con le graffe. Il midollino può essere a sezione circolare oppure schiacciata, di modo da dare origine a diverse configurazioni. Il midollino viene anche sfogliato per realizzare intrecci con sezioni piatte.

  

  

Il materiale garantisce una certa trasparenza sempre.

Telai per la realizzazione dei mobili in vimini

 

Sequenze di realizzazione degli intrecci in canna palustre: scortecciatura, inserimento di un cuneo speciale nella canna, battitura del cuneo, divisione della canan in tre parti.

     

 

Colori un cesto di 50 anni

Med In Italy festeggia
il risultato del referendum
sull'energia nucleare!
Speriamo che esso porti
alla crescita dell'energia rinnovabile

 

        

 

 

Cari tutti,

a seguito del nostro incontro,
ho effettuato una prima esportazione "bruta" delle quantità
di materiali del modello Revit allo stadio attuale:

Se ne ricava che il materiale di intreccio corrisponde al momento
a circa: 374 + 56 + 23 = 443 metri quadrati il che a 125 euro/mq
corrisponderebbe a circa 55.000 euro, se si calcolasse strettamente.

Lunedì pomeriggio presso il DIPSA,
si terrà una riunione sulla strutturazione del modello
che verrà impostato anche in base ai settori di computo

Lunedì, ecco dati aggiornati,
il VIMINI ammonta a 374 Mq,
che corrispondono a queste superfici

 

Considerando che a noi serve solo UNA FACCIA...
il totale del vimini nelle pareti evidenziate corrisponde a: 187 mq (374/2).
 Il che a 125 euro/mq corrisponderebbe a : 23.375 euro

Sabbia

Per quanto riguarda la SABBIA, nella configurazione attuale, l'ammontare di Sabbia necessaria, tolti i montanti ipotizzati al momento corrisponde a 6 Metri Cubi

Strato Isolante

Lo strato isolante esterno, per ora computato come materiale continuo, senza considerare quindi eventuali montanti per tenere la parete, ammonta a circa 18 mc:
il che rende importante computare il numero e lo spessore delle strutture, che decurtano di molto il contributo complessivo.

 

 

 

27 Giugno 2011 - RSA Modello Analitico


Iniziamo ad impostare un modello analitico della nostra casa "MED in italy"

 

Utilizziamo le griglie per unire in modo corretto i nodi in corrispondenza delle intersezioni.

Lucchettiamo i pilastri ed in seguito il framing per evitare qualsiasi problema nel trasfermento al software d'analisi.

Le linee del modello analitico corrisponderanno alle linee di griglia.

Per evitare ulteriori errori, utilizziamo il comando "Auto-detected" (Propriety > Analytical Model) per le prioiezioni del modello analitico: REVITs assegnerà la posizione più logica alle linee analitiche.

Nel nostro progetto troviamo una situazione particolare: due travi affiancate (8x16) poggiano su un unico pilastro (16x16).

 

 

Quasi tutti i casi, con un'unica eccezione, l'utilizzo del comando "Auto-detected" ha portato ad ottenere una sovrapposizione delle linee analitiche, continuando a leggere separatamente i due elementi.

 

 

Proviamo ad affrontare il problema modellando una famiglia di framing inserendo due elementi in corrispondenza di un'unica linea analitica centrale.

 

 

In data 24 Giugno 2011 con inizio alle ore 10.00 presso la sala riunioni del Dipartimento di Progettazione e Studio dell'Architettura , Piazza della Repubblica,  si è svolta la una riunione per la discussione dei vari aspetti progettuali ,architettonici  ed organizzativi del prototipo Med In Italy concorrente al Solar Decathlon Europe.

 

PRESENTIProf.ssa Chiara Tonelli; Mario Grimaudo; Aurora Berna; Maria Francesca Di Alessandro; Francesco Cusani; Ludovica Principato; Pamela Moretto; Valeria Vitale; Alessandra Shmid; Enrico Caiolo; Stefano Martorelli; Francesca Romano; Stefano Converso; Valentina Urbini; Maria Leporelli; Valentina Taibi; Marco Neri;Claudio Vittori Antisari;Di Carlo;Agnese Pizzuti;Daniele Micozzi;Valentina Pini;Gattinaro; Luigi Castelli; Fabio Liberati;

 

Sono stati stabiliti i prossimi passi e alcune considerazioni :

 

1 – Gli aspetti ECONOMICI,  il team dedicato agli aspetti di stima dei costi del nostro prototipo si è occupato dei trovare un range di costi , hanno lavorato generando delle macroaree quali INTERNO, ESTERNO, IMPIANTI, STRUTTURA DEL FOTOVOLTAICO. E’ stato calcolato un valore aggiunto di una percentuale per la realizzazione del primo prototipo, costi che verranno successivamente abbattuti nell’industrializzazione del prodotto. Ogni materiale ha una percentuale variabile, un esempio è per i componenti di legno è stato aggiunto un 15%. Il calcolo estimativo della parte fotovoltaica, è stata generata prendendo in considerazione una struttura classica di fotovoltaico e dovrà essere aggiornato in base alla successiva scelta dell’utilizzo del CIS. Per quanto riguarda il rivestimento esterno invece si può calcolare 125 euro al mq da aggiungere al computo metrico estimativo. Il totale aggiornato in data odierna, decifrato da Micozzi Pini e Pizzuti  è di 250,000 euro esclusi i costi degli impianti ( che dovranno essere comunicati da chi di competenza) e del rivestimento esterno. Invieranno degli aggiornamenti nei giorni successivi mano a mano che le decisioni progettuali andranno sempre più prendendo forma.

2 – INTRECCIO- v.di verbale del 28_06_2011

 

 

Roma il 24-06-2011                      

 

In data 28 Giugno 2011 con inizio alle ore 9.30 presso la sala riunioni del Dipartimento di Progettazione e Studio dell'Architettura , Piazza della Repubblica,  si è svolta la una riunione per la discussione dei vari aspetti progettuali ,architettonici  ed organizzativi del prototipo Med In Italy concorrente al Solar Decathlon Europe.

 

PRESENTIProf.ssa Chiara Tonelli; Prof. Gabriele BellingeriMario; Prof. Luigi Fraciosini; Mario Grimaudo; Maria Leporelli; Valentina Urbini; Cristina Casadei; Valentina Taibi; Stefano Converso;

 

Sono stati stabiliti i prossimi passi e alcune considerazioni :

1 – MATERIALI-

RIVESTIMENTO ESTERNO/RECINZIONE ESTERNA

Per quanto riguarda i rivestimenti esterni si  sta procedendo verso lo studio di materiali quali : Canna Palustre. E’ stato selezionato un campionario ( consultabile al DIPSA) di possibili materiali per realizzare un intreccio che permetta la schermatura della facciata esterna. E’ importante l’aspetto culturale che viene messo in risalto, ovvero di un voluto recupero della tradizione della qualità artigianale che ormai si va via via diradandosi.

I materiali sono:

  • CANNA PALUSTRE
  • VIMINI- viene bagnato per 5/6 ore per mantenerlo morbido quando si lavora e poi raggiunge il colore affiancandolo con delle ebollizioni di zolfo che lo sbianca.
  • SALICE-tipico italiano non si riesce più a trovare in loco deriva quindi dalla Spagna o dalla Jugoslavia; è possibile ottenere una brunitura grazie ad un’essiccazione al sole.
  • NOCCIOLO
  • GIUNCO-proviene dall’oriente e raggiunge lunghezze fino a 8 mt, diverso dal salice viene scortecciato e liberato il midollo interno. ( preferiamo non prenderlo in considerazione in quanto non fa parte della nostra tradizione mediterranea)
  • MIDOLLINO-viene estratto dal giunco, può avere una sezione circolare o schiacciata

Il costo totale preventivato dei nostri 174 mq di rivestimento esterno in questo materiale è di circa 21.750 euro ( partendo da un costo di 125 euro al mq). Questo materiale non è dei più economici ed ha una durata di 10 anni circa. Bisogna quindi prevedere delle alternative che vadano al di là del concorso solar decathlon ma che permettano delle realizzazioni future per altri scopi. Le proposte di materiali alternatvi sono state :

  • Lamier
  • Plastiche
  • Laterizio
  • Listelli di legno

Rendendo così possibile, come detto nelle precedenti riunioni, una mutevolezza del prototipo a seconda del contesto dove viene inserito.

Deve  inoltre essere studiato l’intreccio giusto che renda possibile un’irraggiamento interno dove possibile ed una schermatura più fitta dove necessaria.

RIEMPIMENTO MURATURE-

Bisogna pensare a questa costruzione in grado di accogliere varie tipologie di :

- materiali isolanti

- sabbie di riempimento

Facendo in modo che le performance molto alte richieste dal concorso e la tradizione mediterranea trovino una giusta combinazione. Deve essere studiato un metodo di isolamento efficiente che eviti ponti termici e garantisca un ottimo confort interno, associato alla scelta di un giusto materiale sabbioso di riempimento.

Roma il 28-06-2011


Abbiamo iniziato le prove di interazione tra Revit e DesignBuilder via gbXML.
Ecco il primo commento all'importazione, di Mario Grimaudo:

Ho importato il modello xml, riconosce le zone termiche che sembrano essere ok, al di là che purtroppo non posso fare prove perchè la licenza sul portatile mi + scaduta...ma sembra ad occhio buona.

Le shading surface le vedo ma non riesco a trovarle nell'albero degli elementi, non so dovreste provare a farle su un altra famiglia o altro (boh) in modo che io possa visualizzarlo come "blocco componente" all'interno del mio "blocco edificio"

 

Abbiamo fatto una prova utilizzando Ecotect per vedere quant'è il FLD all'interno della casa. I colori delle superfici dovrebbero essere tendenzialmente affidabili, possiamo approfondire meglio più in là. non abbiamo per adesso inserito lucernari, e il solaio in legno sulle logge è chiuso. Ecco il risultato "visivo", come possiamo vedere dalla legenda i valori variano da 2,4% a 82,4%. Il minimo è da ritenersi sufficiente.

 

 

ROBOT Structural Analisys - Meshing


Dai vari incontri e dalle varie discussioni che ho avuto sul programma è uscito fuori che "tra le cose che contraddistinguono ROBOT c'è un algoritmo potentissimo alla base del disegno delle meshature".

Per capire meglio di cosa si tratta e quindi come lavora il programma ho fatto un piccolo approfondimento.

 


Le MESH sono una discretizzazione, attraverso la creazione di una griglia (mesh, appunto) composta da primitive - più comunemente elementi finiti -, di forma codificata: triangoli e quadrilateri per domini 2D, esaedri e tetraedri per domini 3D.

Questa discretizzazione è la caratteristica principale del metodo degli elementi finitI (FEM).

L’analisi di una struttura effettuata attraverso metodi numerici, vede nell’utilizzo del metodo degli elementi finiti il sistema più vantaggioso per lo studio dei problemi strutturali.

Cercherò di parlare di questi aspetti, descrivendo "semplicemente" e con terminologia "grezza" procedimenti e calcoli in realtà complessi, senza entrare troppo nello specifico. Il tutto richiederebbe studi molto più approfonditi, lontano dal mio percorso universitario. Perciò utilizzerò sià i guanti che le pinze...

Il FEM è in parole "povere" una tecnica numerica ideata per trovare soluzioni approssimative di problemi descritti da equazioni differenziali alle derivate seconde, che vengono poi ridotte ad un sistema di equazioni algebriche.

 

L'applicazione di questo metodo riguarda i corpi fisici che vengono suddivisi in un certo numero, anche grande, di elementi di forma definita e dimensioni contenute: ciascuno di questi singoli elementi verrà considerato come campo di integrazione numerica di caratteristiche omogenee.

Tutti i programmi che usano questo metodo sono dunque dotati di una libreria di elementi finiti (in campo elastico-plastico): aste, travi, lastre, piastre, elementi solidi meriterebbero ciascuno un approfondimento sulle loro caratteristiche.

 


Nel tentativo di confrontarmi con questa tecnica ho portato avanti un paio di prove con ROBOT structural analisys:

Solitamente le meshature vengono create automaticamente dal programma con parametri standard: una delle qualità di Robot, come abbiamo già detto, sta nell'abilità di creare rapidamente una mesh automatica su qualsiasi superfice e modificarla e rifinirla quando richiesto.

Se volessimo intraprendere la creazione di una mesh manualmente possiamo andare su Mesh EF - opzioni di generazione

 


Modello di calcolo del pannello

Possiamo scegliere il modello più adatto alle nostre esigenze di calcolo, oppure abbiamo la possibilità di crearne di nuovi, impostando parametri come: Rigidezza elestica, Legami rigidi dei nodi per il solaio, Traferimento dei carichi.

  

  

 


Opzioni avanzate di Meshatura

Con queste opzioni scegliamo tra i metodi di meshatura ammissibili - Coons (più semplice) o Delaunay (completo) - o lasciamo al programma la possibilità di scegliere automaticamente il modello di meshatura.

Una volta scelto il modello impostiamo i rispettivi parametri: il livello di approfondimento dei due diversi metodi ci permette i avere un buon controllo sul disegno finale delle Mesh.

A questo punto definiaimo sia in che modo debba avvenire la "Generazione della mesh" sia la tipologia degli "Elementi finiti" (ed il Metodo).

 


Emettitori

Definiscono nel punto di applicazione stabilito un incremento di densità della meshatura che può essere costante o variabile; il secondo rispetto al primo si differenzia per i parametri r1 e r2 che ci permettono di avere una migliore approssimazione

    

 


Consolidamento / Raffinamento /Qualità della Mesh

Ci aiutano a migliorare e a definire ulteriormente il disegno delle Mesh.

        

 


Errore

In un primo tentativo di modellazione ho però riscontrato un problema. Il mio disegno di meshatura si è rilevato errato: una definizione così accurata comporterà molte difficoltà alla analisi del nostro modello. La precisione delle mesh corre parallela con tutti gli altri elementi che servono a definire l'analisi; di conseguenza andrà migliorata notevolmente l'accuratezza con cui progetteremo e posizioneremo il carico. Uno sviluppo superficiale porterebbe a risultati errati in quanto, in un caso come questo, avremmo un carico che si sommerà per ogni punto che più approssima l'emettitore.

 


Francesco Cusani

 

ANSA.IT - AMBIENTE: CASACLIMA STILE MEDITERRANEO PER SOLAR DECATHLON - 01 July 2011
 


(ANSA) - BOLZANO, 1 LUG - C'e' anche il CasaClima Research
Team della Libera Universita' di Bolzano nel gruppo che
rappresentera' l'Italia a Solar Decathlon, l'Olimpiade
dell'architettura green ideata dal Dipartimento di energia degli
Stati Uniti, che si svolge alternativamente a Washington e
Madrid. Il progetto riguarda una casa in stile mediterraneo con
bassissimo impatto ambientale.
   I diversi gruppi di ricerca si cimentano nella progettazione
e costruzione di edifici autosufficienti che utilizzano solo
energia solare e che sfruttano in modo efficiente le risorse
naturali. I prototipi abitativi che le universita' di Europa,
Africa, Asia ed America proporranno, dovranno essere sostenibili
a livello ambientale, economico e sociale. Il team italiano
''Med in Italy'' e' composto dalle universita' di Roma 3 e La
Sapienza, che si avvarranno della consulenza del gruppo di
ricerca del master CasaClima della Libera Universita' di
Bolzano, coinvolto in qualita' di Energetical Strategy
Consultant.
    ''L'obiettivo e' arrivare all'ideazione di una casa che
richiami le antiche origini del sud del Mediterraneo
confrontandosi contemporaneamente con la contemporaneita''',
spiega l'architetto Maria Teresa Girasoli, del CasaClima
Research Team. Nell'estate del 2012 i prototipi in concorso
saranno esposti a Madrid, dove saranno valutati sotto 10 punti
di vista (decathlon): architettura, aspetti costruttivi,
efficienza energetica, bilancio energetico elettrico, confort
interno, funzionalita' della casa, comunicazione,
industrializzazione e fattibilita' economica, innovazione,
sostenibilita'. Vincera' la competizione chi otterra' il
punteggio piu' alto. (ANSA).
 

http://www.ansa.it/web/notizie/notiziari/qualitaaltoadige/2011/07/01/visualizza_new.html_810834768.html 

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Salve,

Il lavoro che ho svolto oggi è stato: ho rifatto le facciate secondo la nuova modulazione e ho modellato la soluzione con la grande trave di legno per il retro dell'edificio.

Claudio

Poche considerazioni:

Continuando sulla strada di Claudio mi sono concentrato su alcuni nodi delle pareti e sulla ripartizione interna degli ambienti.

1) Questa è la mia soluzione revittara per l'isolante: ho pensato fosse la cosa migliore; anche perchè non era chiarissimo dal disegno autocad (nel senso, quelli che disegnamo come cassoni, per revit sono un wall, forse nello stesso modo funziona l'angolo)

  

 

2) Non è chiaro questo montante disegnato da cristina. In revit ho optato per un pilastro, ma non so che cosa andrà a riempire quel vuoto tra gli armadi tecnici.

    

 

3) Nella pianta CAD il riempimento della parte di curtain wall esterna è diversa (nel terzo spazio tra i montanti c'è l'isolante per evitare ponti termici): ho provato ad editare il tipo di CV ma non sono riuscito a modificarne il riempimento di uno su tre. Creandone uno nuovo ho riscontrato problemi con l'aumento della larghezza. 23,5 cm contro i 20 cm di progetto.

Inoltre non è "revittarististicamente" chiaro quello che succede in questo muro (vicino al passaggio), ma ho evitato di indagare a fondo per evitare sicuri danneggiamenti.

 

4) Il blocco servizio deve essere allargato di 10 centimetri: essendo un pò schiappa non mi sono preso questa responsabilità a 10 minuti dal mio ritorno a casa.

 

Francesco Cusani

 

IO E VALENTINA URBINI STIAMO SCHEDANDO I PRIMI TRE CLASSIFICATI IN OGNI CONTEST DEL SDE 2010 ECCO QUI UN'IMMAGINE ESEMPIO, NON SONO RIUSCITA AD ALLEGARE PIù IMMAGINI..

 

HO MESSO LA PRIMA SCHEDA DEL CONTEST "INGENERIA E COSTRUZIONE" SU QUESTO LINK PERCHE NON RIESCO A CARICARE LE IMMAGINI..

 

http://issuu.com/francescafieri/docs/02_contest_engineering_and_construction

 

La Logica di Funzionamento

Una costruzione ad alta efficienza energetica che utilizzi una strategia che integra dispositivi passivi ed attivi per ottimizzare i livelli di comfort e minimizzare i consumi deve necessariamente avere una gestione molto attenta.

Gli aspetti da controllare per assicurarsi le condizioni di comfort all’interno dell’edificio sono molteplici, li possiamo suddividere in questo modo:

 

-Temperatura

- Luce

- Umidità dell’aria

- Purezza dell’aria

 

Inoltre, c’è la necessità di tenere sotto costante monitoraggio la produzione ed il consumo di energia. Questo avviene misurando i consumi dei sistemi di climatizzazione  e ventilazione, degli elettrodomestici e della luce artificiale, nonché la produzione di energia che deriva dal sistema fotovoltaico.

 

Questa prima suddivisione concettuale fra “comfort” e “consumi” evidenzia un aspetto importante di distinzione fra due parti del sistema automatico. Da un lato infatti, nel caso dei livelli di comfort, immaginiamo di avere un cerchio chiuso che facciamo partire dai sensori, che leggono le condizioni presenti; i sensori passano questi dati al “cervello”, che legge le informazioni, le traduce, le interpreta sulla base di algoritmi; manda dunque un comando agli attuatori, ultimo anello, che intervengono direttamente e automaticamente su quegli elementi fisici che producono il cambiamento nelle condizioni iniziali; a quel punto, i sensori leggeranno le nuove condizioni, e così ricomincia il giro.

Dall’altro lato invece, per quanto riguarda il monitoraggio dei consumi, il discorso è un po’ diverso. I dati raccolti dai sensori infatti vengono semplicemente resi leggibili attraverso un’interfaccia, per creare consapevolezza. Non ci sono attuatori che spengono i macchinari se consumano troppo, in questo caso è l’utente che, sulla base delle informazioni che legge per mezzo dell’inferfaccia, può scegliere con maggiore consapevolezza come comportarsi.

 

Per avere un'idea iniziale di tutti gli elementi che sono coinvolti, ecco uno schema che raccoglie questi elementi in tre tipologie diverse.

Al centro, di colori diversi, ci sono gli aspetti che abbiamo scelto di controllare, ognuno dei quali è influenzato, e controllato, da fattori differenti.

In arancione abbiamo tutto ciò che dobbiamo misurare all'interno della casa.

In verde invece ciò su cui interveniamo per assicurarci i livelli di comfort che ci interessano.

Le frecce colorate mettono in relazione i diversi aspetti fra loro, evidenziando le potenziali incompatibilità.

 

 

 

Approfondendo di più la questione, andiamo a vedere nello specifico come ci aspettiamo di intervenire sui diversi aspetti.

 

Temperatura

Durante il contest ci viene richiesto di mantenere la temperatura interna costantemente compresa nell’intervallo 23-25 gradi. Viene monitorata costantemente, eccetto durante le visite, e fino ad un’ora dopo la fine delle visite.

I componenti attraverso cui controlliamo la temperatura sono i seguenti:

 

- Il sistema di climatizzazione, composto da un sistema a pompa di calore reversibile ad alta efficienza con scambiatore acqua aria per la produzione del fluido caldo e freddo e per la deumidificazione dell’aria, il quale alimenta dei pannelli radianti a soffitto. A seconda delle condizioni, posso variare temperatura e velocità di circolazione del fluido nei pannelli radianti per modificare la temperatura negli ambienti.

 

- Il sistema di ventilazione. Poiché l’aria immessa negli ambienti viene post – riscaldata / raffreddata attraverso dei radiatori sulle bocchette di ventilazione, posso variare la temperatura dei radiatori e di conseguenza quella dell’aria.

Questo sistema dev’essere prediletto nel momento in cui c’è l’esigenza di un cambiamento repentino delle condizioni di temperatura interne.

 

- Il sistema di ombreggiamento. Attraverso gli schermi a soffietto presenti in facciata posso scegliere se bloccare o meno l’irraggiamento diretto del sole, che genera dei guadagni termici all’interno dell’edificio.

Naturalmente mi interessa gestire questo sistema solo nei momenti dell’anno in cui effettivamente i raggi del sole entrerebbero direttamente all’interno della casa.

 

 

Luce

Ci viene richiesto di assicurare minimo 500 lux su alcune postazioni di lavoro, in vicinanza delle quali non possono essere posti corpi illuminanti artificali (min45 cm di distanza). Le misurazioni verranno fatte in determinati intervalli di tempo.

 

Le carenze di luce naturale verranno compensate nei seguenti modi:

 

- accensione graduale della Luce artificiale

 

- Apertura schermature per l’ombreggiamento.

Naturalmente qui è presente un possibile conflitto con il controllo della temperatura

 

Questi accorgimenti verranno però presi esclusivamente se viene rilevata la presenza di persone all’interno della casa, dal momento che qualsiasi sistema di compensazione della luce naturale porta ad un aumento di consumi.

 

 

Umidità dell’aria

L’umidità relativa misurata durante il contest all’interno degli ambienti dovrà essere compresa fra il 40 e il 55%. Anche questa verrà misurata nelle stesse modalità della temperatura.

 

Per controllarla possiamo agire essenzialmente sul sistema di ventilazione, dal momento che attraverso il sistema di radiatori sul sistema di ventilazione posso gestire la quantità di umidità presente nell’aria che immetto. Di conseguenza aumentando i ricambi d’aria posso riportare il livello di umidità più rapidamente a quello atteso.

 

 

Purezza dell’aria

La CO2 presente nell’aria non deve superare il valore di 800 ppm.

 

Anche questa viene controllata attraverso il sistema di ventilazione e dunque modulando i ricambi d’aria, anche in funzione della presenza di persone negli ambienti.

 

 

Tutte queste variazioni saranno gestite da una logica capace di valutare i dati provenienti dai sensori installati all’interno ed all’esterno della costruzione e di inviare comandi agli attuatori elettromeccanici.

 

È necessario però che gli utenti possano avere il controllo delle principali funzioni di gestione del

comfort temoigrometrico visivo ed acustico.

 

Tutte queste funzioni automatizzate infatti devono avere la possibilità di essere “sovrascritte” da un intervento manuale dell’utente, prendendolo in considerazione e agendo di conseguenza.

 

Per questo il progetto prevede la messa a punto di una interfaccia grafica che consenta all’utente di

poter dialogare in maniera trasparente con il sistema di automazione e controllo.

 

Nell’ottica di una maggiore consapevolezza nell’abitare, l’interfaccia sarà anche strumento per monitorare i consumi e la produzione di energia.

 

Immaginiamo un sistema interattivo, che mettendo insieme tutti i dati sia in grado, accanto all’automazione, di “suggerire” dei comportamenti positivi all’utente, o di proiettare sul futuro, sulla base di simulazioni, quali saranno i consumi ed i livelli di comfort se le condizioni si mantengono uguali, o se vengono cambiate.

 

 

Ci saranno dunque alcuni elementi non controllati automaticamente, ma comunque monitorati, che concorreranno ad avere un quadro più completo del funzionamento globale dell’edificio.

 

Sistema fotovoltaico

Devo sapere quanto sto producendo.

potenza istantanea generata

picco massimo raggiunto durante la giornata in corso

produzione giornaliera giorni passati

conversione in € in rapporto alla tipologia di incentivazione

indicazione della CO2 non emessa

produzione mensile

(stessi parametri della produzione giornaliera)

 

Sulla base dell’inclinazione del sole e dei dati dei pannelli posso simulare quanto potrei produrre in futuro?

 

 

Elettrodomestici

Devo sapere quanto sto consumando per singolo elettrodomestico

Il sistema può dirmi se spengo qualcosa quanto risparmio, etc.

 

 

Finestre

So se sono aperte e chiuse.

In alcune condizioni esterne favorevoli so di poter aprire le finestre, so quando tenerle aperte/chiuse migliora/peggiora le condizioni interne. (temperatura, umidità, purezza)

 


 

Il Sistema Domotico

Componenti di un sistema domotico

Prima di passare alla definizione di come funzionerà il nostro sistema nello specifico, almeno a livello schematico, è bene soffermarsi sugli elementi base che compongono un qualsiasi sistema domotico, così da avere chiaro il ruolo di ogni soggetto.

Un sistema domotico si compone di:

 

  • Sensori: trasduttori in grado di convertire in dati differenti grandezze fisiche (temperatura, umidità, luminosità, onde sonore, campi magnetici, presenza di particolari particelle chimiche ecc.). Seguendo una analogia con un essere umano, i sensori possono essere considerati gli “occhi”, le “orecchie”, il “naso” e l’”epidermide” del sistema. Forniscono i dati la cui interpretazione permette di creare una percezione della realtà.

 

  • Attuatori: dispositivi in grado di tradurre in azioni sul modo fisico comandi logici trasmessi sotto forma di segnali elettrici (aprire o chiudere valvole o porte, accendere o spegnere luci o circuiti in genere, regolare intensità luminose o il passaggio d’aria o di luce ecc.). Sono le “mani” del sistema. Gli strumenti tramite i quali è possibile operare degli interventi sull’ambiente controllato modificando lo stato del sistema.

 

  • Interfaccia uomo-macchina: qualsiasi mezzo tramite il quale gli utenti finali interagiscono con il sistema (touch-screen, monitor, tastiere, pulsanti, interruttori, interfacce vocali, segnalatori acustici o luminosi ecc.). Costituiscono il sistema di comunicazione ad alto livello tra il sistema e l’utente. Possono essere considerati come degli interpreti in grado di trasferire comandi dall’utente al sistema ed inviare informazioni dal sistema all’utente.

 

  • Sistema connettivo: tutte le tecnologie in grado di collegare sensori, attuatori ed interfaccia utente tra loro e/o ad unità di elaborazione. Possono essere costituiti da fili elettrici o segnali radio ed in alcuni casi, oltre alle informazioni, permettono di distribuire anche l’alimentazione agli apparati. Sono a tutti gli effetti il “sistema nervoso, sanguigno e linfatico” del sistema domotico.
  • Standard di comunicazione del sistema connettivo: tutti i protocolli e gli standard utilizzabili per far comunicare i vari dispositivi. Ne esistono innumerevoli di tipo proprietario e di tipo aperto, di tipo wired e di tipo wireless, ognuno con le sue caratteristiche peculiari. Possono essere considerati come il protocollo sottostante alla trasmissione degli impulsi elettro-chimici del sistema nervoso umano.

 

  • Unità di elaborazione: sono circuiti elettronici in grado di interpretare i segnali dei sensori, di interpretare la realtà contingente, prendere decisioni ed operare degli interventi sull’ambiente tramite gli attuatori. Nei casi più evoluti permettono di creare una percezione della realtà nel tempo e di mettere in relazione informazioni provenienti da più fonti. Sono il “cervello” del sistema.

 

  • Algoritmi: qualsiasi forma di logica implementativa in senso lato del sistema. Sono realizzati tramite semplici circuiti logici e nei casi più evoluti da firmware e software. Sono la “mente” del sistema e ne implementano l’intelligenza.

 

 

 

Il nostro sistema

 

 

Per quanto riguarda il sistema che utilizzeremo per Med in Italy, possiamo fare riferimento allo schema a blocchi qui rappresentato. Il suo funzionamento è il seguente:

 

  • Catena di sensori: I sensori che raccolgono le informazioni sono collegati fra loro con un sistema a catena, che fa “rimbalzare” i dati da un sensore all’altro. E’ un sistema distribuito, composto di elementi a basso costo e bassissimi consumi. Sono collegati fra loro in maniera wireless, attraverso una rete a bassa potenza.Sono collegati fra loro in maniera wireless, attraverso una rete a bassa potenza.

    Ci saranno probabilmente anche sensori che comunicano in maniera wired.

 

  • Sensor Network Gateway: E’ una sorta di router, raccoglie i dati provenienti da tutti i sensori wired e wireless per inoltrarli ai passaggi successivi. Ha un unico indirizzo IP, ma c’è sempre la possibilità di risalire al singolo sensore, alla sua posizione e ai dati che sta raccogliendo. Le informazioni vengono mandate allo Switch, un nodo del sistema che fondamentalmente associa un ramo d'ingresso ad uno d'uscita, inviando ciò che arriva dal gateway al Server Google e all’Unità di elaborazione.

 

  • Embedded Controller: Di fatto è la nostra Unità di eleborazione. Sopra c’è il software di controllo, basato su degli algoritmi. La sua funzione è centrale, legge le informazioni provenienti dai sensori, le elabora attraverso il software, e conseguentemente produce dei segnali da inviare agli attuatori. In particolare, dal Controller, attraverso dei BUS, partono dei segnali digitali, che quindi agiscono direttamente su tutto ciò che controlliamo elettronicamente. Ad esempio, il nostro sistema di climatizzazione dovrebbe avere la possibilità, attraverso uno standard di comunicazione aperto, di entrare direttamente in contatto col nostro sistema. In questo modo, il segnale che gli comunica come comportarsi gli arriverà direttamente, sotto forma di dati, dal Controller.

 

  • Power Control Board: Alcuni attuatori, come ad esempio il motore che aziona le schermature, non sono controllati digitalmente, ma elettricamente, perciò il segnale da inviare loro è un segnale elettrico. Per rendere questa cosa possibile c’è bisogno della power control board.

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