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Intervention by Professor Paris, La Sapienza Unviersity

The lobby before Press Conference, Sala Stampa Estera, Rome



 


Il principale aggiornamento riguarda la Pianta, che è ora SPECCHIATA:

I moduli rimangono inalterati, e sono 1.52 m asse-asse


Il modulo centrale, quello che ospita sia il bagno che la cucina, ha un controsoffitto
che arriva all'altezza interna di 2.4 m.

L'estensione di questo controsoffitto va decisa in relazione alle necessità impiantistiche,
visto che confligge con la posizione delle finestre:

Ecco le principali quote e spessori che ci risultano:

TERRA - quota del terreno a Madrid

PIATTAFORMA - totale al finito pavimento interno quota 45 CM

CONTROSOFFITTO
- SU TUTTA LA CASA 5 CM, compreso lo spessore del materiale (?)
- SUL MODULO BAGNO E CUCINA - 35 compreso lo spessore del materiale

Ne risultano le seguenti altezze interne:

- Su tutta la casa: 270 cm
- Su Cucina, Bagno, Corridoio: 240 cm - con PROBLEMA SULLE FINESTRE DA CHIARIRE, potrebbe tornare 270 cm
 

SOLAIO STRUTTURALE - Sandwich con travi e sopra-sotto tavolato in legno, con isolante tra le travi - 30 CM

INTERCAPEDINE D'ARIA - Altezza Variabile - min. 5 cm - max 35 cm

PACCHETTO DEL TETTO - Spessore 15 cm totale (soletta/sandwich inclinata)

La quota di colmo del tetto, cioè il punto più alto è da terra (terreno di Madrid): 4.00 m

Problemi/questioni aperte:

1. STRUTTURA -
Ipotizzando un passo strutturale pari al doppio modulo, cioè 3.04 m asse-asse.

si sono:
- tolte la trave e il relativo pilastro in camera da letto
- tolte trave e pilastro in mezzeria nel modulo bagno-cucina

I pilastri restano invece nella zona soggiorno, anche perché sono 3 moduli, quindi
andrebbe deciso quale eventualmente sottrarre. Inoltre andrebbe di conseguenza modificato il sistema di porte scorrevoli.


 

Struttura del tetto, anche da capire, per ora si ipotizzano appoggi puntuali.

Bisogna capire come funziona il sistema di travi sia di fondazione, che del solaio di copertura, soprattutto in relazione ai "margini", ovvero dove alle estremità dei moduli c'è l'involucro. Questa è la soluzione attuale:

Altri due problemi che abbiamo individuato sono :

Il solido di inviluppo se ruotato di 20 gradi, al fine di rispecchiare l'orientamento dato alla casa nei confronti del lotto, non contiene più la casa

Il secondo è legato alla struttura del tetto: La sua attuale conformazione, legata alla necessita di mantenere le altezze contenute(all'interno del solido di inviluppo),  fa in modo che l'isolante non sia continuo ma si interrompa in corrispondenza di ogni trave portante, ogni 1,5 m circa.

Inoltre, non avendo informazioni fresche sullo stato di avanzamento della progettazione degli impianti,  vorremmo portare all'attenzione dei progettisti  che al momento, nell'orditura del tetto sotto le travi principali lo spazio per far passare cavi o altro è intorno ai 3 cm,

 

 

 

 

 

 

Terra - L'Italia all'Oscar dell'architettura green - 20 March 2011


 

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zeroEmission - Solar Decathlon, anche Italia in corsa per Oscar architettura green - 22 March 2011


A Madrid, in Spagna, si sfideranno il prossimo anno le case più ecologiche del mondo, in una gara di prototipi abitativi basati su sostenibilità, autosufficienza, utilizzo di  materiali locali, inserimento nel paesaggio ed energia solare. L’Italia è stata ammessa per la prima volta in 12 anni alla competizione lanciata nel 1999 dal Dipartimento Energia del Governo degli Stati Uniti. MED in Italy è il nome del team italiano che, sotto la guida dell’architetto Chiara Tonelli dell'Università Roma 3, presenterà un prototipo di abitazione pensato per recuperare la tradizione mediterranea armonizzando le tecnologie del futuro con i metodi del passato.

Dovrà gareggiare con progetti provenienti da paesi come Cina, Egitto, Francia, Danimarca, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Romania, Spagna e Ungheria. “Già essere stati inclusi nella rosa dei 20 partecipanti al Solar Decathlon rappresenta una vittoria”, spiega Tonelli. “Nei 12 anni passati la nostra architettura ecologica e solare non è stata rappresentata nella competizione, mentre la progettazione statunitense e soprattutto tedesca dettavano le linee guida mondiali”. Ognuno dei prototipi che verranno presentati al Solar Decathlon parteciperà a dieci prove, come in una vera e propria gara di Decathlon. La sfida si snoda in campo architettonico, costruttivo, in termini di efficienza e bilancio energetico, comfort, funzionalità, comunicazione, fattibilità industriale ed economica, innovazione e sostenibilità.

MED in Italy è formato da un team di docenti di Architettura, Economia e Ingegneria dell'Università di Roma TRE, assieme a un'equipe di disegno industriale dell'Università di Roma La Sapienza, supportato dal contributo attivo degli studenti. L’iniziativa, il team italiano e il plastico del progetto verranno presentati lunedì 11 aprile alle ore 11 presso la sala Stampa Estera, in via dell’Umiltà 83/C a Roma.

 

 

http://www.zeroemission.tv/ze/site/news.php?id=11625

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Adnkronos - L'Italia per la prima volta al "Solar Decathlon 2012" le olimpiadi dell'architettura green - 11 april 2011


Con la casa mediterranea, l'Italia parteciperà per la prima volta al Solar Decathlon 2012, ossia alle olimpiadi dell'architettura green. Ma l'impegno che il Bel paese rivolge all'edilizia sostenibile è dimostrato anche dal concorso internazionale Holcim Awards, dove, tra i paesi europei, registra il numero maggiore di progetti candidati.

Al Solar Decathlon, la gara internazionale ideata dal Dipartimento Energia degli Stati Uniti, l'Italia porterà una casa che produce sei volte l’energia che consuma, che può essere realizzata in due giorni e montata in otto, che è in grado di rispondere persino all’emergenza di un post terremoto o ai drammatici problemi di un’ondata di migranti in fuga da un conflitto.

Una casa adatta soprattutto al caldo, pensata e realizzata per resistere al cambiamento climatico, perfetta per una struttura di turismo sostenibile. Una casa progettata in modo che le pareti potranno essere realizzate con materiali locali, per adattarsi a tutti i paesaggi. Infine, una casa che consuma un quarto dell’energia usata nelle abitazioni tradizionali. È 'Med in Italy', il progetto che un team composto da docenti e studenti dell’Università di Roma Tre in partenariato con il Laboratorio di disegno industriale della Sapienza.

Nella capitale spagnola, nel settembre 2012, Med in Italy parteciperà a una vera e propria gara tra prototipi abitativi assieme ad altre 19 case provenienti da 14 paesi: Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria.

È la prima volta in 12 anni, a partire dalla prima edizione di Solar decathlon nel 1999, che un team italiano viene ammesso alla competizione mondiale dell’architettura sostenibile. Per vincere la palma di edificio più verde dell’anno dovrà superare dieci prove (decathlon, appunto, come nelle vere Olimpiadi).

La sfida si snoda lungo i percorsi dell’architettura, della capacità costruttiva, dell’efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell’innovazione, della sostenibilità. Per ognuna delle ‘gare’ i prototipi riceveranno un punteggio da una giuria internazionale (fino a un massimo che, a seconda dei settori, arriverà a 80 o 120 punti).

L’architettura verde ha avuto enormi sviluppi negli ultimi anni. Segno tangibile della rilevanza dell’edilizia sostenibile anche le 6.065 candidature alla terza edizione degli Holcim Awards, il concorso internazionale per progetti e visioni di edilizia sostenibile con premi complessivi per 2 milioni di dollari.

Il numero di progetti e visioni presentati e i Paesi partecipanti sono cresciuti in modo significativo rispetto alla precedente edizione e testimoniano ancora una volta di più che la sostenibilità è diventata un tema centrale nel mondo delle costruzioni. Le candidature verranno ora esaminate in termini di rispetto delle regole del concorso prima di essere sottoposte alla valutazione delle cinque giurie composte da architetti ed esponenti del mondo accademico noti a livello internazionale.

La localizzazione dei progetti in 146 Paesi diversi dimostra che l’edilizia sostenibile è di interesse globale ed è promossa tramite partnership multi-disciplinari e da gruppi di lavoro internazionali. Gli Holcim Awards sono condotti in parallelo in cinque regioni geografiche. I progetti candidati provengono nell’ordine dall’America Latina (29%), seguita da Asia Pacific (27%), Europa (25%), Nord America (10%) e Africa Middle East (8%).

L’incremento più significativo rispetto alla precedente edizione è stato registrato in Nord America (+73%), il numero più elevato di candidature agli Holcim Awards (categoria principale) proviene da Asia Pacific, mentre la più ampia partecipazione alla categoria 'Next Generation' (categoria aperta agli studenti) si è avuta in America Latina. All’interno della regione Europa, l’Italia è il Paese che registra il numero maggiore di progetti candidati.

Le candidature considerate complete passeranno al controllo formale e quelle ritenute valide verranno sottoposte alla giuria indipendente della regione in cui il progetto presentato verrà realizzato (o in cui il progetto è stato concettualizzato nel caso della categoria Next Generation). Ogni giuria esaminerà un numero di progetti compreso tra 150 e 550 in tutti i campi dell'edilizia sostenibile.

I risultati dei concorsi regionali Holcim Awards saranno annunciati nelle cerimonie che si svolgeranno negli ultimi mesi del 2011 a Milano (15-16 Settembre), Washington Dc, Buenos Aires, Casablanca e Singapore e comunicati a tutti i partecipanti. Infine, i vincitori dei premi oro, argento e bronzo di ognuna delle cinque regioni si qualificheranno automaticamente per il Global Holcim Awards nel 2012.

 

 

http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/World_in_Progress/LItalia-per-la-prima-volta-al-Solar-Decathlon-2012-le-olimpiadi-dellarchitettura-green_311891278533.html

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AGI news on - AMBIENTE: CASA BIOCLIMA ITALIANA PARTECIPA A OLIMPIADI “ARCHIGREEN” - 11 April 2011


Una casa ispirata allo stile di vita mediterraneo, capace di difendere i propri abitanti tanto dal freddo quanto dal caldo, costruita con i materiali del luogo in cui sorge, che produce sei volte l'energia che consuma, che puo' essere realizzata in due giorni e montata in otto. E' la casa ecologica, a basso impatto ambientale, pensata dal team Med in Italy che partecipera' all'edizione 2012 del "Solar decathlon", l'olimpiade dell'architettura green ideata dal Dipartimento energia solare degli Stati Uniti. Al progetto partecipano docenti e studenti delle universita' Roma Tre e Sapienza che, nel settembre 2012 porteranno a Madrid il plastico e un prototipo dell'abitazione che concorrera' insieme ad altre diciannove realizzate in quattordici paesi, dalla Cina al Brasile, dall'Egitto alla Danimarca, dal Giappone all'Ungheria. La produzione annua di energia, attraverso pannelli fotovoltaici, permettera' di avere un saldo positivo in termini tra energia prodotta (oltre 11mila kilowattora) e consumata (1900 kilowattora), tanto da arrivare in due anni a compensare l'energia primaria utilizzata per la produzione, il trasporto e l'assemblaggio dei componenti del prototipo e ad alleggerire dell'84% la bolletta elettrica. Quanto al risparmio di combustibile fossile in vent'anni, questo e' stato stimato in 43,12 tonnellate equivalenti di petrolio pari a 121 tonnellate di anidride carbonica in meno immesse nell'atmosfera. Pensata per essere un'unita' abitativa autonoma, la casa Med in Italy potra' essere utilizzata non solo come alloggio classico, ma anche come elemento di agglomerati orizzontali e verticali in zone turisticamente appetibili o come alloggio di prima accoglienza in caso di emergenze umanitarie causate da disastri ambientali o flussi migratori straordinari. Ammessa per la prima volta in nove edizioni del "Solar decathlon", la casa in stile mediterraneo dovra' superare dieci prove per vincere la palma dell'edificio piu' verde: l'architettura, la capacita' costruttiva, l'efficienza, il bilancio energetico, il comfort, la funzionalita', la comunicazione, la produzione e la fattibilita' economica, l'innovazione e la sostenibilita'.
Sostenibile ed ecologica, la casa dovra' pero' essere archiettonicamente piacevole, abitabile e funzionale. Per questo, tra le prove previste, ci sono anche tre cene che i partecipanti dovranno preparare e offrire agli altri concorrenti. "E' la prima volta - ha spiegato la team leader di Med in Italy, Chiara Tonelli, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto - che una casa bioclimatica viene progettata con maggiore attenzione all'isolamento dal caldo piuttosto che a quello dal freddo. La nostra casa restera' isolata dall'esterno nelle ore piu' calde e si aprira' quando il sole cala". "La tradizione dell'abitare mediterranea - ha sottolineato Tonino Paris, del laboratorio di Disegno industriale della Sapienza - sara' coniugata a tutte le tecnologie a basso consumo energetico e all'utilizzo del solare fotovoltaico". "Med in Italy - ha osservato il manager del gruppo degli sponsor del progetto, Carlo Alberto Pratesi - veicola anche uno stile di vita, sara' un vero e proprio manifesto - ha concluso - del mediterranean way of life".

 

 

http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/201104111348-eco-rt10123-ambiente_casa_bioclima_italiana_partecipa_a_olimpiadi_archgreen

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ANSA.it - Ombra d'estate luce d'inverno, è la biocasa - 13 April 2011


Ombra d'estate e luce d'inverno: su questo semplice assunto si fonda l'idea alla base della eco-casa Mediterranea che si adegua al ciclo delle stagioni attraverso un funzionamento bio-climatico. Si riesce così a sfruttare a pieno le diverse fasi della luce nel corso della giornata. E' la casa adatta per combattere i cambiamenti climatici, il cui progetto tutto italiano - presentato a Roma - parteciperà a settembre 2012 alle Olimpiadi dell'archittetura 'verde', il Solar decathlon, una gara internazionale per l'abitazione sostenibile ideata dal dipartimento energia degli Stati Uniti.

La casa mediterranea sostenibile si chiama 'Med in Italy': tra i tanti accorgimenti per rispettare l'ambiente c'é l'autosufficienza energetica, il taglio di CO2, e l'azzeramento della produzione di emissioni. Secondo il team di progettisti e architetti, composto da docenti e studenti dell'università di Roma Tre insieme con il laboratorio di disegno industriale della Sapienza, l'eco-casa potrà essere costruita in poco più di una settimana con la capacità di produrre sei volte l'energia che consuma. Ogni anno sarà, infatti, in grado di offrire 11.400 kilowattora grazie ai pannelli fotovoltaici consumandone circa 2.000 ed immettendone in rete quasi 9.500.

Il risparmio di CO2 sarà di 121 tonnellate in 20 anni, equivalente all'aver piantato un mini bosco di 120 alberi. Inoltre, le tecnologie presenti all'interno dell'abitazione (per esempio, serbatoio d'acqua che consente di sganciarsi dalla rete idrica e assenza di impianto a gas) riusciranno ad abbattere dell'84% i costi in bolletta.

E anche la filiera industriale degli elettrodomestici si sta mettendo a disposizione del progetto per garantire la sostenibilità: la casa ospiterà, infatti, lavatrici che arriveranno fino a massimo di 43 gradi e mezzo, mentre le lavastoviglie rimarranno entro i 49 gradi. L'estensione dell'area interna è di 50 metri quadri per arrivare a un totale di 150 con gli habitat esterni. Tutta l'operazione che ha portato alla realizzazione del prototipo ammesso al Solar decathlon - spiega Chiara Tonelli, leader del progetto - potrebbe arrivare "a costare circa un milione di euro" mentre soltanto "la struttura potrebbe aggirarsi intorno ai 250-300 mila euro per poi diminuire una volta a regime".

Per vincere il titolo di miglior edificio, superando gli altri 19 prototipi abitativi provenienti da 14 Paesi diversi, bisognerà superare 10 prove (come nel decathlon): dall'architettura alla capacità costruttiva, dall'efficienza alla produzione e fattibilità economica fino all'innovazione, la miglior casa 'verde' sarà giudicata da giurati internazionali anche in base all'effettiva concretezza del progetto e alla sua operatività. In questo caso, dicono i progettisti, la destinazione d'uso immaginata per il 'Med in Italy' potrebbe essere quella di fornire una risposta alle emergenze (come un post-terremoto o l'accoglienza di un'ondata di migranti) o degli alloggi per un turismo amico dell'ambiente, oppure qualora l'Italia dovesse aggiudicarsi le Olimpiadi del 2020 venire adibite a comodi loft per l'occasione.

 

 

http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/collection/clima/2011/04/11/visualizza_new.html_903329127.html

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archinfo.it - Med in Italy al Solar Decathlon - 11 April 2011


Presentato a Roma dal team MED in Italy il progetto in gara, una casa che consuma un quarto dell'energia usata nelle abitazioni tradizionali, pensata e realizzata per resistere ai cambiamenti climatici, soprattutto al caldo; perfetta per una struttura di turismo sostenibile ma anche in grado di rispondere a diverse emergenza abitative come ad esempio un post terremoto o un'ondata di migranti. Il progetto, realizzato da un team di docenti e studenti dell'Università di Roma TRE, in partenariato con il Laboratorio di disegno industriale della Sapienza, verrà portato a Solar Decathlon 2012, la gara internazionale ideata dalDipartimento Energia degli Stati Uniti, una vera e propria Olimpiade dell'architettura sostenibile.

È la prima volta, a partire dalla prima edizione di Solar decathlon nel 1999, che unteam italiano viene ammesso a questa competizione mondiale. Per vincere la palma di edificio più verde dell'anno sarà necessario superare dieci prove di efficienza dal punto di vista: costruttivo, energetico, comfort, funzionale, comunicativo, produttivo, e infine dell'innovazione tecnologica e della fattibilità economica. La finale si "disputerà" a Madrid nel settembre 2012. In gara altri 19 prototipi provenienti da 14 paesi: Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria. 

"In realtà, la vera vittoria è già nell'essere stati scelti fra le centinaia di progetti presentati: quest'ammissione dà diritto a un premio che ha permesso l'avvio del progetto per il prototipo", spiega la Team leader di MED in Italy, l'architetto Chiara Tonelli. "È sostanzialmente la prima volta - aggiunge - che una casa bioclimatica viene progettata con maggiore attenzione all'isolamento dal caldo piuttosto che a quello dal freddoL'architettura verde ha avuto negli ultimi decenni caratteristiche più nordiche che meridionali, ma noi mediterranei abbiamo una tradizione antichissima, che abbiamo recuperato e reinterpretato nella progettazione. Così la nostra casa resterà isolata dall'esterno nelle ore più calde e si aprirà quando il sole cala, mentre uno spazio aperto a patio funzionerà da zona di raffrescamento.L'amplissimo bagaglio di conoscenze tradizionali della regione mediterranea verrà declinato in un'architettura contemporanea e bella a vedersi. Inoltre sarà coniugato a tutte le tecnologie a basso consumo energetico e all'utilizzo del solare fotovoltaico: MED in Italy produrrà più energia di quanta ne consumi".

 

 

http://www.archinfo.it/med-in-italy-al-solar-decathlon/0,1254,53_ART_3748,00.html

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archinfo.it - Med in Italy si presenta - 13 April 2011


Per la prima volta un team universitario italiano è stato ammesso a partecipare aSolar Decathlon Europe, un concorso che si pone l'obiettivo di realizzareprototipi abitativi innovativi, sostenibili ed autosufficienti, grazie in particolare all'energia solare. La competizione nasce negli Stati Uniti nel 1999, promossa dal Dipartimento di Energia, e nel 2002 si svolge il primo evento nell'area del National Mall di Washington DC. Nel 2010 la competizione si trasferisce anche in Europa e dal 2013 avrà anche luogo a Pechino, Cina. 

Il team italiano, denominato «Med in Italy», è composto da docenti e studenti di Architettura, Economia ed Ingegneria dell'Università di Roma TRE e di Disegno industriale della Sapienza Università di Roma, e sta lavorando al progetto di una casa che affonda le sue radici nella tradizione del sud del Mediterraneo e nella sua cultura materiale, in un rapporto dialettico con la contemporaneità. Il clima di riferimento è quello delle regioni meridionali della penisola italiana, dove la difesa dal caldo assume pari importanza rispetto alla difesa dal freddo, ed in molti casi anche maggiore. Le strategie base per difendersi dal caldo in tali contesti prevedono la protezione dall'irraggiamento solare, l'accumulo inerziale del calore e la sua dissipazione sfruttando l'alternanza di temperature tra il giorno e la notte. Tali necessità combinate di raffrescamento estivo e riscaldamento invernale implicano una configurazione variabile e una logica gestionale per adattare l'edificio alle diverse sollecitazioni esterne, in particolare in estate quando durante il giorno l'edificio deve essere chiuso allo scambio con l'esterno, mentre nelle ore notturne deve essere aperto per favorire le operazioni di ventilazione. A tale scopo è stato concepito un sistema-involucro che: 

·        funziona come ammortizzatore climatico per ridurre la dispersione di energia, - favorisce il guadagno energetico attraverso l'impiego di impianti PV,

·       è abitabile grazie a buffer zones intermedie,

·       è in grado di modificare il suo assetto per adattarsi alle sollecitazioni climatiche stagionali e giornaliere.


Tale comportamento lo rende un organismo "vivo", principalmente organizzato in due parti: 

·       una interna, dotata di massa inerziale a diretto contatto con lo spazio interno, consente di accumulare calore durante il giorno. La massa funziona infatti come volano termico sia d'inverno che d'estate. In estate preservando la temperatura media radiante procura una vera sensazione di freschezza, diversa per qualità da quella che produce il raffreddamento dell'aria prodotto con impianti di condizionamento;

·       una esterna, caratterizzata da uno strato isolante e separata tramite un film d'aria ferma dall'involucro interno, permette di isolare l'edificio dal freddo invernale e dall'irraggiamento estivo. Questo secondo involucro riveste l'intero edificio, ed in particolare la copertura. Nell'intercapedine d'aria tra la parte dell'involucro isolante e la parte massiva, nei periodi caldi viene attivata la ventilazione che raffresca la massa portando all'esterno il calore accumulato durante il giorno e impedendo quindi che questo, durante le ore notturne, venga rilasciato all'interno, come invece avviene in inverno.

 

Per localizzazioni dell'edificio in zone in cui il freddo invernale è trascurabile si prevede di adottare una copertura mobile, azionabile tramite building management system, che scorrendo lungo le pareti perimetrali dello spazio esterno, libera dall'isolante termico la massa interna, permettendo il rilascio del calore accumulato durante il giorno direttamente all'esterno. Contemporaneamente questa soluzione consente di proteggere dall'umidità notturna il giardino, rendendolo più confortevole. La massa inerziale e il materiale isolante sono inseriti in un sistema di involucro leggero, prodotto industrialmente e trasportato in loco. Questo involucro reinterpreta una antica tradizione costruttiva mediterranea, che precede l'uso della pietra, e fa riferimento ad un uso tessile di materiali quali frasche, canne ed elementi lignei. È costituito da casseforme intrecciate, resistenti grazie a strutture in legno, e riempito di inerti incoerenti, reperiti nel luogo di costruzione. L'intreccio, rendendo trasparente il "contenitore", lascia intravedere il materiale di riempimento, inserendo cromaticamente l'edificio nel contesto di realizzazione. Dato il carattere vulcanico prevalente delle coste mediterranee, e italiane in particolare, i materiali potranno essere di origine piroclastica. Questi infatti, pur offrendo prestazioni inerziali comparabili a quelle dei tradizionali paramenti murari, hanno pesi specifici inferiori e garantiscono così facilità di movimentazione per il riempimento dell'involucro e conseguente riduzione dei costi di assemblaggio. Tra i materiali vulcanici sono reperibili in particolare i materiali isolanti, che sono inseriti a riempimento della parte esterna dell'involucro. Anche nei climi caldi, infatti, la realizzazione di una efficiente barriera di isolamento è il migliore sistema da utilizzare per garantire l'efficienza dell'involucro. La tipologia di posa prescelta a cappotto esterno realizza una barriera continua di protezione termica eliminando i ponti termici. 

Ai fini della Solar Decathlon Europe Competition, la casa Med in Italy viene progettata per essere in grado di funzionare come un'unità abitativa autonoma: tuttavia si ritiene che tale soluzione non sia la migliore cui destinare il progetto, in quanto in netta antitesi con l'obiettivo di preservare il territorio da un'antropizzazione diffusa, causa di inquinamento, distruzione del paesaggio e difficoltà di fornire servizi aggregati per le comunità insediate. Med in Italy è quindi una cellula di un complesso più ampio e denso, che prevede la realizzazione diunità abitative minime espandibili, costruite intorno a blocchi bagno-cucina compatti, destinate ad accogliere diverse tipologie di utenza: 

·       da un lato sono possibili aggregazioni orizzontali e verticali per creare in zone turisticamente appetibili agglomerati di alloggi con tagli dalle 2 alle 6 persone destinati ad un turismo consapevole e attento all'ambiente; 

·       dall'altro lato, tramite una semplificazione del sistema di finitura e di arredo interno si dà origine ad "alloggi di prima accoglienza", in grado di soddisfare la domanda di ospitalità per rifugiati politici, immigrati e profughi, sempre più crescente ed impellente sulle sponde del Mediterraneo del nord o ad "alloggi di emergenza" rapidamente assemblabili a sostegno di comunità colpite da calamità naturali, quali in particolare i terremoti, cui la penisola italiana e molte parti del Mediterraneo sono purtroppo soggette.


Al fine di poter soddisfare tutte queste diverse esigenze d'uso, Med in Italy nasce sulla base di un modulo costruttivo che ne permette un rapido assemblaggio in molteplici configurazioni. I moduli che lo compongono sono elementi prefabbricati bidimensionali e tridimensionali che possono essere trasportati con trasporti stradali standard. Inoltre il fatto che il materiale pesante, con cui le pareti delle unità abitative vengono riempite ai fini di realizzare la massa inerziale tipica delle costruzioni mediterranee, sia reperito nel luogo di costruzione, riduce i costi di trasporto dalle officine, richiedendo l'invio dei soli componenti leggeri.

 

 

http://www.archinfo.it/med-in-italy-si-presenta/0,1254,53_ART_3756,00.html

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DNews (ed. Milano) - UNA ECO-CASA CHE SI COSTRUISCE IN UN LAMPO E' UN PROGETTO DI ROMA TRE CON LA SAPIENZA - 13 April 2011


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LA STAMPA.it - Pulita e trasportabile, ecco la casa del futuro - 14 April 2011


Una casa «med in Italy», mediterranea, bella, sostenibile e anche trasportabile. Sarà questa l’abitazione dell’Italia alle Olimpiadi dell’architettura «Solar Decathlon Europe», una competizione internazionale con 20 Paesi che presenteranno prototipi di case costruite a basso impatto ambientale e paesaggistico. Tre le caratteristiche che dovranno avere le case «green» del futuro: più efficienza, più ecologia, più sostenibilità. La migliore verrà premiata a Madrid nel 2012, dopo un esame severo di 10 prove su risparmio, abitabilità e resistenza. 

La carta d’identità del progetto italiano è eloquente: 47 metri quadrati calpestabili, 150 metri l’ingombro della struttura e un consumo di 2 mila kw-ora l’anno contrapposti a una produzione di 11 mila. In poche parole, un guscio ad alta efficienza per proteggerla dal freddo in inverno e dal caldo in estate. «Il vero problema delle case nell’area del Mediterraneo è il caldo, non il freddo», ha spiegato ieri la team manager Chiara Tonelli, architetto e docente dell’Università Roma Tre, che con quella de La Sapienza ha reso concreta una collaborazione tra atenei «non sempre possibile in Italia», mettendo insieme un gruppo di docenti, neolaureati e studenti: 50 cervelli per costruire il prototipo della casa del futuro che viene dal passato. Sì, perché la pianta della casa «med in Italy» richiama le antiche abitazioni dei Sumeri con un giardino «raffrescante» all’esterno del patio. Il tocco di modernità, invece, sarà l’energia rivenduta al fornitore e un’auto elettrica collegata alla rete di produzione che servirà come batteria per conservare l’energia in eccesso. La gara, ideata a fine Anni 90 dal dipartimento dell’Energia Usa, otto anni fa si è parzialmente trasferita a Madrid, assumendo il nome di «Solar Decathlon Europe»: negli anni pari ha sede in Spagna, nei dispari oltreoceano. E dal 2013 il concorso approderà a Pechino.

Tra le prove per «Med in Italy», è prevista anche quella di comunicazione e fattibilità, perché le case devono pure saper «accogliere»: per questo tra i test da superare ci sono i tre inviti a cena rivolti ad altrettanti concorrenti. «Uno studio sociologico ha stabilito che ciò che rende più sano lo stile di vita mediterraneo è lo stare a tavola insieme. E la casa sarà un manifesto della “Mediterranean way of life”», spiega Carlo Alberto Pratesi, docente di Economia e gestione delle imprese a Roma Tre che si occupa degli sponsor. Il progetto prevede una spesa complessiva di un milione di euro, mentre il prototipo ne costerà circa 250 mila. Nella realizzazione sarà coinvolto anche un artista che affrescherà un muro con una sostanza fonoassorbente.

La casa mediterranea ha anche la prerogativa di poter essere assemblata in tempi brevi e posizionata dove mancano collegamenti con fognature ed elettricità. «Ciò consentirà di utilizzarla anche in territori turistici oppure dopo catastrofi naturali come i terremoti o nella prima accoglienza per i profughi», spiega Chiara Tonelli. Un’abitazione che, di fatto, è un modulo che si potrà aggregare sia in orizzontale sia in verticale: sarà una «cellula» pulita, che permetterà di creare un nuovo modo di vivere senza distruggere risorse sempre più preziose.

 

 

http://www3.lastampa.it/ambiente/sezioni/ambiente/articolo/lstp/397950/

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Terra - Blueconomy: Italia leader nel Mediterraneo - 15 April 2011


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BUR.it - MED in Italy: una casa mediterranea a Solar Decathlon Europe 2012 - 11 April 2011


Oggi, ore 11 Stampa Estera, via Dell’umiltà 83/C. Una competizione tra venti prototipi di case ecosostenibili, realizzate da altrettanti team provenienti da tutto il mondo. È Solar Decathlon (www.sdeurope.org), la prestigiosa competizione promossa dal Dipartimento Energia del Governo degli Stati Uniti nel 1999, a cui l’Italia per la prima volta è stata ammessa a partecipare. La finale dell'edizione 2012 si svolgerà a Madrid. Così, il team MED in Italy (www.medinitaly.eu), composto da docenti e studenti delle Università Roma Tre e di Sapienza Università di Roma, progetterà e realizzerà una casa con alte prestazioni ambientali, per risparmiare energia e inquinamento, realizzata in materiali tipici del paesaggio dei diversi ambienti mediterranei e che può essere utilizzata anche in situazioni di emergenza, ad esempio nelle fasi delle ricostruzioni post terremoto.

 

 

http://bur.it/2011/N_G_110729.php

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Casa24 - Per la prima volta progetto italiano ammesso a Solar decathlon, il campionato mondiale dell'architettura ecosostenibile - 11 April 2011


Una casa che produce sei volte l'energia che consuma, che può essere realizzata in due giorni e montata in otto, che è in grado di rispondere persino ad emergenze - tristemente presenti nelle cronche di questi giorni - come quelle che seguono un terremoto o ai drammatici problemi di un'ondata di migranti in fuga da un conflitto. Una casa progettata in modo che le pareti potranno essere realizzate con materiali locali, per adattarsi a tutti i paesaggi. Una casa che consuma un quarto dell'energia usata nelle abitazioni tradizionali.

Una casa adatta soprattutto al caldo, pensata e realizzata per resistere al cambiamento climatico, perfetta per una struttura di eco-turismo sostenibile. Una casa, infine, che potrebbe rappresentare una soluzione per il villaggio degli atleti nel caso le olimpiadi 2020 se le aggiudicasse Roma. È Med in Italy, il progetto che un team composto da docenti e studenti dell'università di Roma tre, in partenariato con il laboratorio di disegno industriale dell'università di Roma La Sapienza, porterà a solar decathlon, la gara internazionale ideata dal dipartimento energia degli Stati Uniti, una vera e propria olimpiade dell'architettura green. 

Il progetto è stato presentato oggi a Roma e ha ricevuto l'alto patronato della presidenza della Repubblica e il patrocinio della Provincia di Roma.

L'abitazione eco-mediterranee - perché dovrà essere adeguata nelle prestazioni e nello stile all'area del Mediterraneo - verrà progettata, realizzata e spedita a Madrid, dove a settembre 2012 si terrà la competizione. Dalla prima edizione di Solar decathlon - che ovviamente prevede il più ampio ricorso al solare - nel 1999, è la prima volta che un team italiano viene ammesso alla competizione mondiale dell'architettura sostenibile. 

Per vincere dovrà superare dieci prove (decathlon, appunto, come nelle vere olimpiadi), lungo i percorsi dell'architettura, della capacità costruttiva, dell'efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell'innovazione, della sostenibilità. Per ognuna delle gare i prototipi riceveranno un punteggio da una giuria internazionale (fino a un massimo che, a seconda dei settori, arriverà a 80 o 120 punti). I concorrenti saranno altre 19 case provenienti da 14 Paesi: Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria. 

Ogni anno la casa Med in Italy, 47 metri quadri utili, produrrà 11.400 kilowattora con i pannelli fotovoltaici, ma consumerà solo un sesto di questa energia: così la casa immetterà in rete quasi 9.500 Kwh. In 20 anni saranno 121 le tonnellate di co2 risparmiate, come se gli abitanti avessero piantato un piccolo bosco di 120 alberi. Meno co2, più comfort e più risparmio: l'efficienza dei sistemi permetterà alla casa di funzionare perfettamente, con elettrodomestici, illuminazione, acqua calda e temperature adeguate, alleggerendo la bolletta elettrica di circa l'84% (si spenderà solo un sesto di quello che costerebbe una casa convenzionale).

La casa Med in Italy tiene conto dei rendimenti energetici di tutti gli elettrodomestici presenti: ogni angolo della casa viene progettato pensando a quanto riuscirà a incidere sul risparmio energetico globale dell'abitazione. Lavatrici che garantiscono il bianco più bianco senza superare i 43 gradi e mezzo,lavastoviglie che non vanno oltre i 49 gradi

Ma non sono solo le performance energetiche ed ambientali a costituire gli asset con cui il team italiano si presenterà al Solar decathlon Europe (la competizione si svolge ad anni alternati negli Stati Uniti e in Europa, e dal 2013 anche in Cina). Nelle strettissime regole di gara, ad avere peso rilevante sono la piacevolezza delle linee architettoniche, la facilità di costruzione e la replicabilità, ma anche la gradevolezza dell'abitare: tra le prove, ad esempio, sono previste tre cene che i team partecipanti dovranno preparare e offrire agli altri concorrenti, da cui saranno giudicati. Così, anche la capacità di comunicazione sarà valutata nelle prove.

Così la team leader di Med in Italy, l'architetto Chiara Tonelli. «È sostanzialmente la prima volta - aggiunge- che una casa bioclimatica viene progettata con maggiore attenzione all'isolamento dal caldo piuttosto che a quello dal freddo».

 

 

http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2011-04-11/prima-volta-progetto-italiano-152351.php?uuid=AaIc04ND

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CLIMASCIENZA - A Roma Tre la casa più ecologica che c'è - 11 April 2011


Una casa che produce sei volte l’energia che consuma, che può essere realizzata in due giorni e montata in otto, che è in grado di rispondere persino all’emergenza di un post terremoto o ai drammatici problemi di un’ondata di migranti in fuga da un conflitto. Una casa adatta soprattutto al caldo, pensata e realizzata per resistere al cambiamento climatico, perfetta per una struttura di turismo sostenibile. Una casa progettata in modo che le pareti potranno essere realizzate con materiali locali, per adattarsi a tutti i paesaggi. Infine, una casa che consuma un quarto dell’energia usata nelle abitazioni tradizionali.

 

È MED in Italy, il progetto che un team composto da docenti e studenti dell’Università di Roma TRE in partenariato con il Laboratorio di disegno industriale della Sapienza porterà a Solar Decathlon, la gara internazionale ideata dal Dipartimento Energia degli Stati Uniti, una vera e propria Olimpiade dell’architettura green. È stato presentato oggi a Roma, alla Sala Stampa Estera, assieme al plastico dell’abitazione che verrà progettata nei minimi particolari e spedita a Madrid dopo più di un anno di ulteriore lavoro. Nella capitale spagnola, nel settembre 2012, MED in Italy parteciperà a una vera e propria gara tra prototipi abitativi assieme ad altre 19 case provenienti da 14 paesi: Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria.

È la prima volta in 12 anni, a partire dalla prima edizione di Solar decathlon nel 1999, che un team italiano viene ammesso alla competizione mondiale dell’architettura sostenibile. Per vincere la palma di edificio più verde dell’anno dovrà superare dieci prove (decathlon, appunto, come nelle vere Olimpiadi): la sfida si snoda lungo i percorsi dell’architettura, della capacità costruttiva, dell’efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell’innovazione, della sostenibilità. Per ognuna delle ‘gare’ i prototipi riceveranno un punteggio da una giuria internazionale (fino a un massimo che, a seconda dei settori, arriverà a 80 o 120 punti).

“In realtà, la vera vittoria è già nell’essere stati scelti fra le centinaia di progetti presentati: quest’ammissione dà diritto a un premio che ha permesso l'avvio del progetto per il prototipo”, spiega la Team leader di MED in Italy, l’architetto Chiara Tonelli. “È sostanzialmente la prima volta – aggiunge - che una casa bioclimatica viene progettata con maggiore attenzione all’isolamento dal caldo piuttosto che a quello dal freddo. L’architettura verde ha avuto negli ultimi decenni caratteristiche più nordiche che meridionali, ma noi mediterranei abbiamo una tradizione antichissima, che abbiamo recuperato e reinterpretato nella progettazione. Così la nostra casa resterà isolata dall’esterno nelle ore più calde e si aprirà quando il sole cala, mentre uno spazio aperto a patio funzionerà da zona di raffrescamento. L’amplissimo bagaglio di conoscenze tradizionali della regione mediterranea verrà declinato in un’architettura contemporanea e bella a vedersi. Inoltre sarà coniugato a tutte le tecnologie a basso consumo energetico e all’utilizzo del solare fotovoltaico: MED in Italy produrrà più energia di quanta ne consumi”.

Ogni anno MED in Italy produrrà 11.400 kilowattora con i pannelli fotovoltaici, ma consumerà solo un sesto di questa energia: così la casa immetterà in rete quasi 9.500 kilowattora. In 20 anni saranno 121 le tonnellate di CO2 risparmiate, come se gli abitanti avessero piantato un piccolo bosco di 120 alberi. Meno CO2, più comfort e più risparmio: l’efficienza dei sistemi permetterà alla casa di funzionare perfettamente, con elettrodomestici, illuminazione, acqua calda e temperature adeguate, alleggerendo la bolletta elettrica di circa l’84 per cento (si spenderà solo un sesto di quello che costerebbe una casa convenzionale).

Un risultato straordinario a cui si è arrivati attraverso una valutazione che tiene conto dei rendimenti energetici di tutti gli elettrodomestici presenti: ogni angolo della casa viene progettato pensando a quanto riuscirà a incidere sul risparmio energetico globale dell’abitazione. Lavatrici che garantiscono il bianco più bianco senza superare i 43 gradi e mezzo, lavastoviglie che non vanno oltre i 49 gradi: l’impegno sarà altissimo anche dal punto di vista della progettazione della filiera industriale italiana e il team sta raccogliendo le sponsorizzazioni e le collaborazioni necessarie alla messa a punto di ogni dettaglio.

Ma non sono solo le performance energetiche ed ambientali a costituire gli asset con cui il team italiano si presenterà al Solar Decathlon Europe (la competizione si svolge ad anni alternati negli Stati Uniti e in Europa, e dal 2013 anche in Cina). Nelle strettissime regole di gara, ad avere peso rilevante sono la piacevolezza delle linee architettoniche, la facilità di costruzione e la replicabilità, ma anche la gradevolezza dell’abitare: tra le prove, ad esempio, sono previste tre cene che i team partecipanti dovranno preparare e offrire agli altri concorrenti, da cui saranno giudicati. Così, anche la capacità di comunicazione sarà valutata nelle prove: questo comunicato stampa sarà visionato dalla giuria internazionale, assieme ai servizi prodotti a seguito di questa conferenza stampa.

“MED in Italy veicola di fatto anche uno stile di vita”, spiega Carlo Alberto Pratesi, Sponsorship manager del team. “La famosa dieta mediterranea non consiste solo nel cibo che viene servito. Da noi non si apre il frigorifero per prendere, quando capita, un alimento precotto da ingoiare in piedi o di fronte alla televisione: si mangia in una certa fascia oraria, tutti assieme, chiacchierando. E questo fa bene alla salute almeno quanto l’uso di verdure e cereali che caratterizza i nostri piatti. La casa sarà quindi un vero e proprio manifesto del Mediterranean way of life”.

 

 

http://www.climascienza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=184:a-roma-tre-la-casa-piu-ecologica-che-ce&catid=10:mitigazione-rischio&Itemid=20

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clorofilia - L'Ecocasa tutta italiana - 11 April 2011


Per la prima volta l’Italia entra nella finale delle Olimpiadi dell’architettura green. E per la prima volta tra le case super ecologiche spunta un concorrente progettato per difendersi dal caldo più che dal freddo: un’abitazione nata per combattere il riscaldamento climatico. I due primati coincidono perché il concorrente che fa arrivare lo spirito del Mediterraneo in una gara molto anglosassone è italiano.

Si chiama Med in Italy il progetto che un team composto da docenti e studenti dell’università Roma 3 e della Sapienza porterà a Solar Decathlon, la competizione internazionale lanciata nove anni fa dal Dipartimento Energia degli Stati Uniti che stavolta si svolge a Madrid. E’ una maratona verde composta da dieci gare. I 20 finalisti, scelti in una rosa di centinaia di concorrenti, dovranno misurarsi in campo costruttivo, dell’architettura, dell’efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell’innovazione, della sostenibilità.

E Med in Italy si è attrezzata per sostenere la sfida. La casa progettata dalle università romane produce sei volte più energia di quella che consuma, può essere realizzata in due giorni e montata in otto e potrebbe dunque essere utilizzata anche per far fronte a situazioni drammatiche come un terremoto o a un’ondata massiccia di migranti.

In 20 anni grazie al risparmio realizzato da una casa di questo tipo si eviterà l’emissione di 121 tonnellate

di anidride carbonica: è come se chi la abita avesse piantato un piccolo bosco di 120 alberi senza aver rinunciato a nessun comfort, anzi avendo utilizzato il massimo della tecnologia disponibile. Inoltre la casa è stata progettata in modo che le pareti possano essere riempite con materiali locali, in modo da raggiungere una buona integrazione con il paesaggio.

 

 

http://www.clorofilla.org/?p=1562

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DIRE - Ecco la casa eco-attiva: produce sei volte l'energia che consuma - 11 April 2011


E’ l’eco-casa di “Med in Italy”, rappresenterà l’Italia al Solar Decathlon 2012

ROMA - Una casa che produce sei volte l'energia che consuma, che puo' essere realizzata in due giorni e montata in otto, che e' in grado di rispondere persino ad emergenze - tristemente presenti nelle cronche di questi giorni - come quelle che seguono un terremoto o ai drammatici problemi di un'ondata di migranti in fuga da un conflitto. Una casa progettata in modo che le pareti potranno essere realizzate con materiali locali, per adattarsi a tutti i paesaggi. Una casa che consuma un quarto dell'energia usata nelle abitazioni tradizionali. Una casa adatta soprattutto al caldo, pensata e realizzata per resistere al cambiamento climatico, perfetta per una struttura di eco-turismo sostenibile. Una casa, infine, che potrebbe rappresentare una soluzione per il villaggio degli atleti nel caso le Olimpiadi 2020 se le aggiudicasse Roma.

È 'Med in Italy', il progetto che un team composto da docenti e studenti dell'Universita' di Roma Tre, in partenariato con il Laboratorio di disegno industriale dell'Universita' di Roma 'La Sapienza', portera' a 'Solar Decathlon', la gara internazionale ideata dal Dipartimento Energia degli Stati Uniti, una vera e propria 'Olimpiade dell'architettura green'. Il progetto e' stato presentato oggi a Roma ed ha ricevuto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica ed il patrocinio della Provincia di Roma. Partner istituzionale, l'Agenzia Casaclima, sponsor tecnici e professionali KlimaHaus, Massimo Catalani, Pasquinelli trasporti, Autodesk e Rubner Haus.

L’abitazione 'eco-mediterranea' - perché dovrà essere adeguata nelle prestazioni e nello stile all'area del Mediterraneo - verrà progettata, realizzata e spedita a Madrid, dove a settembre 2012 si terrà la competizione. Dalla prima edizione di Solar decathlon - che ovviamente prevede il più ampio ricorso al solare - nel 1999, è la prima volta che un team italiano viene ammesso alla competizione mondiale dell’architettura sostenibile. Per vincere dovrà superare dieci prove (decathlon, appunto, come nelle vere Olimpiadi), lungo i percorsi dell’architettura, della capacità costruttiva, dell’efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell’innovazione, della sostenibilità. Per ognuna delle ‘gare’ i prototipi riceveranno un punteggio da una giuria internazionale (fino a un massimo che, a seconda dei settori, arriverà a 80 o 120 punti). I concorrenti saranno altre 19 case provenienti da 14 paesi: Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria.

Ogni anno la casa 'Med in Italy', 47 metri quadri utili, produrrà 11.400 kiloWattora con i pannelli fotovoltaici, ma consumerà solo un sesto di questa energia: così la casa immetterà in rete quasi 9.500 kWh. In 20 anni saranno 121 le tonnellate di CO2 risparmiate, come se gli abitanti avessero piantato un piccolo bosco di 120 alberi. Meno CO2, più comfort e più risparmio: l’efficienza dei sistemi permetterà alla casa di funzionare perfettamente, con elettrodomestici, illuminazione, acqua calda e temperature adeguate, alleggerendo la bolletta elettrica di circa l’84% (si spenderà solo un sesto di quello che costerebbe una casa convenzionale).
La casa 'Med in Italy' tiene conto dei rendimenti energetici di tutti gli elettrodomestici presenti: ogni angolo della casa viene progettato pensando a quanto riuscirà a incidere sul risparmio energetico globale dell’abitazione. Lavatrici che garantiscono 'il bianco più bianco' senza superare i 43 gradi e mezzo, lavastoviglie che non vanno oltre i 49 gradi: l’impegno sarà altissimo anche dal punto di vista della progettazione della filiera industriale italiana e il team sta raccogliendo le sponsorizzazioni e le collaborazioni necessarie alla messa a punto di ogni dettaglio.

Ma non sono solo le performance energetiche ed ambientali a costituire gli asset con cui il team italiano si presenterà al Solar Decathlon Europe (la competizione si svolge ad anni alternati negli Stati Uniti e in Europa, e dal 2013 anche in Cina). Nelle strettissime regole di gara, ad avere peso rilevante sono la piacevolezza delle linee architettoniche, la facilità di costruzione e la replicabilità, ma anche la gradevolezza dell’abitare: tra le prove, ad esempio, sono previste tre cene che i team partecipanti dovranno preparare e offrire agli altri concorrenti, da cui saranno giudicati. Così, anche la capacità di comunicazione sarà valutata nelle prove.

"E' la prima volta che l'Italia partecipa alla competizione- spiega Mario De Caro, professore associato di Filosofia morale all'Università Roma Tre, delegato di Guido Fabiani, rettore di Roma Tre- e partecipa con i suoi studenti, in una sana partnership con l'industria", e ciò mentre "la situazione dell'università italiana è particolarmente cupa, con i tagli molto drastici ai finanziamenti fanno prevedere un futuro molto più cupo".

“In realtà, la vera vittoria è già nell’essere stati scelti fra le centinaia di progetti presentati: quest’ammissione dà diritto a un premio che ha permesso l'avvio del progetto per il prototipo”, spiega la Team leader di 'Med in Italy', l’architetto Chiara Tonelli. “È sostanzialmente la prima volta– aggiunge- che una casa bioclimatica viene progettata con maggiore attenzione all’isolamento dal caldo piuttosto che a quello dal freddo. L’architettura verde ha avuto negli ultimi decenni caratteristiche più nordiche che meridionali, ma noi mediterranei abbiamo una tradizione antichissima, che abbiamo recuperato e reinterpretato nella progettazione". Così, "la nostra casa resterà isolata dall’esterno nelle ore più calde e si aprirà quando il sole cala, mentre uno spazio aperto a patio funzionerà da zona di raffrescamento- spiega Tonelli- l’amplissimo bagaglio di conoscenze tradizionali della regione mediterranea verrà declinato in un’architettura contemporanea e bella a vedersi. Inoltre sarà coniugato a tutte le tecnologie a basso consumo energetico e all’utilizzo del solare fotovoltaico: 'Med in Italy' produrrà più energia di quanta ne consumi”.

Nel villaggio che a Madrid ospiterà le case concorrenti, 'Villa solar', "i prototipi si potranno visitare- aggiunge la Team leader di 'Med in Italy'- e dovremo organizzare tre cene per i team concorrenti, cucinando ed ascoltando musica facendo ricorso alla produzione energetica della casa". E la cena, conclude, "sarà senzaltro un punto a favore del nostro team".

 

 

http://www.dire.it/HOME/ecco_la.php?c=38606&m=3&l=it

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ecologia digitale - L'italia tra i finalisti alle Olimpiadi dell'architettura green - 11 April 2011


L'Italia (rappresentata da un progetto sviluppato in collaborazione dalle Università "La Sapienza" e "Roma Tre") è tra i 20 finalisti del "Solar Decathlon Europe 2012", una sfida che coinvolge studenti da 15 nazioni e 4 continenti.
Per la prima volta l'Italia entra nella finale delle Olimpiadi dell'architettura green. E per la prima volta tra le case super ecologiche spunta un concorrente progettato per difendersi dal caldo più che dal freddo: un'abitazione nata per combattere il riscaldamento climatico. I due primati coincidono perché il concorrente che fa arrivare lo spirito del Mediterraneo in una gara molto anglosassone è italiano.
Si chiama Med in Italy il progetto che un team composto da docenti e studenti dell'università Roma 3 e della Sapienza porterà a Solar Decathlon, la competizione internazionale lanciata nove anni fa dal Dipartimento Energia degli Stati Uniti che stavolta si svolge a Madrid. E' una maratona verde composta da dieci gare. I 20 finalisti, scelti in una rosa di centinaia di concorrenti, dovranno misurarsi in campo costruttivo, dell'architettura, dell'efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell'innovazione, della sostenibilità.
E Med in Italy si è attrezzata per sostenere la sfida. La casa progettata dalle università romane produce sei volte più energia di quella che consuma, può essere realizzata in due giorni e montata in otto e potrebbe dunque essere utilizzata anche per far fronte a situazioni drammatiche come un terremoto o a un'ondata massiccia di migranti.
In 20 anni grazie al risparmio realizzato da una casa di questo tipo si eviterà l'emissione di 121 tonnellate
di anidride carbonica: è come se chi la abita avesse piantato un piccolo bosco di 120 alberi senza aver rinunciato a nessun comfort, anzi avendo utilizzato il massimo della tecnologia disponibile. Inoltre la casa è stata progettata in modo che le pareti possano essere riempite con materiali locali, in modo da raggiungere una buona integrazione con il paesaggio.
"La finale verrà disputata nel settembre 2012 e quindi ci aspetta un altro anno di lavoro, ma noi abbiamo già vinto una tappa fondamentale", commenta il team leader del progetto, l'architetto Chiara Tonelli. "Siamo stati scelti tra le centinaia di progetti presentati e questo ci consentirà di avere i fondi per realizzare l'edificio. Inoltre è la prima volta che una casa bioclimatica viene studiata con maggiore attenzione all'isolamento dal caldo rispetto a quello dal freddo. Noi mediterranei abbiamo una tradizione antichissima nel campo della bioclimatica e con Med in Italy abbiamo recuperato la ricchezza di questa storia costruttiva coniugandola con le possibilità offerte dalla tecnologia moderna. Questo binomio, unito a una forte attenzione all'aspetto estetico, è la chiave che può permettere all'Italia di tornare a giocare un ruolo di primo piano in questo campo".

 

 

http://www.ecologiadigitale.org/index.php?option=com_content&view=article&id=68:per-la-prima-volta-litalia-e-tra-i-finalisti-delle-olimpiadi-dellarchitettura-green-&catid=40:news

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il VELINO.it - Architettura green, ecco la casa Med in Italy - 11 April 2011


Una casa che produce sei volte l’energia che consuma, che può essere realizzata in due giorni e montata in otto, che è in grado di rispondere persino all’emergenza di un post terremoto o ai drammat...

 

 

http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1332750

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