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LA STAMPA.it - Casa ecologica italiana alle olimpiadi dell'architettura green - 11 April 2011


Una casa ispirata allo stile di vita mediterraneo, capace di difendere i propri abitanti tanto dal freddo quanto dal caldo, costruita con i materiali del luogo in cui sorge, che produce sei volte l’energia che consuma, che può essere realizzata in due giorni e montata in otto. È la casa ecologica, a basso impatto ambientale, pensata dal team Med in Italy che parteciperà all’edizione 2012 del “Solar decathlon” l’olimpiade dell’architettura green ideata dal Dipartimento energia solare degli Stati Uniti. 

Al progetto partecipano docenti e studenti delle università Roma Tre e Sapienza che, nel settembre 2012 porteranno a Madrid il plastico e un prototipo dell’abitazione che concorrerà insieme ad altre diciannove realizzate in quattordici paesi, dalla Cina al Brasile, dall’Egitto alla Danimarca, dal Giappone all’Ungheria.

La produzione annua di energia, attraverso pannelli fotovoltaici, permetterà di avere un saldo positivo in termini tra energia prodotta (oltre 11mila kilowattora) e consumata (1900 kilowattora), tanto da arrivare in due anni a compensare l’energia primaria utilizzata per la produzione, il trasporto e l’assemblaggio dei componenti del prototipo e ad alleggerire dell’84% la bolletta elettrica. Quanto al risparmio di combustibile fossile in vent’anni, questo è stato stimato in 43,12 tonnellate equivalenti di petrolio pari a 121 tonnellate di anidride carbonica in meno immesse nell’atmosfera. 

Pesata per essere un’unità abitativa autonoma, la casa Med in Italy potrà essere utilizzata non solo come alloggio classico, ma anche come elemento di agglomerati orizzontali e verticali in zone turisticamente appetibili o come alloggio di prima accoglienza in caso di emergenze umanitarie causate da disastri ambientali o flussi migratori straordinari.

Ammessa per la prima volta in nove edizioni del «Solar decathlon», la casa in stile mediterraneo dovrà superare dieci prove per vincere la palma dell’edificio più verde: l’architettura, la capacità costruttiva, l’efficienza, il bilancio energetico, il comfort, la funzionalità, la comunicazione, la produzione e la fattibilità economica, l’innovazione e la sostenibilità. Sostenibile ed ecologica, la casa dovrà però essere archiettonicamente piacevole, abitabile e funzionale. Per questo, tra le prove previste, ci sono anche tre cene che i partecipanti dovranno preparare e offrire agli altri concorrenti.

«È la prima volta - ha spiegato la team leader di Med in Italy, Chiara Tonelli, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto - che una casa bioclimatica viene progettata con maggiore attenzione all’isolamento dal caldo piuttosto che a quello dal freddo. La nostra casa resterà isolata dall’esterno nelle ore più calde e si aprirà quando il sole cala».

«La tradizione dell’abitare mediterranea - ha sottolineato Tonino Paris, del laboratorio di Disegno industriale della Sapienza - sarà coniugata a tutte le tecnologie a basso consumo energetico e all’utilizzo del solare fotovoltaico». «Med in Italy - ha osservato il manager del gruppo degli sponsor del progetto, Carlo Alberto Pratesi - veicola anche uno stile di vita, sarà un vero e proprio manifesto - ha concluso - del mediterranean way of life».

 

 

http://www3.lastampa.it/ambiente/sezioni/ambiente/articolo/lstp/397477/

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Risparmio di Energia - Med in Italy, l'eco-casa del futuro - 11 Apr 2011


Parteciperà a Solar Decathlon, gara di abitazione sostenibile, si chiama “Med in Italy” ed è un’eco-casa capace di produrre autonomamente ombra d’estate e luce d’inverno.

 

La nuova forma della tecnologia moderna sarà infatti capace di adattarsi ad ogni tipologia di stagione grazie al funzionamento bioclimatico che si adatta alle diverse fasi della luce durante la giornata. Si tratta di un’abitazione che affronta i cambiamenti climatici con estrema attenzione tanto da poter partecipare alle olimpiadi dell’architettura eco-sostenibile, Solar decathlon, ideata dal dipartimento energia degli Stati Uniti.

Non solo tecnologia ma anche interesse verso l’ambiente per la nuovissima “Med in Italy” che azzera le emissioni, combattendo contro l’esponenziale aumento diCO2 ed è energeticamente autosufficiente. Inoltre potrà essere costruita in una decina di giorni con la possibilità di produrre sei volte l’energia che consuma producendo quindi 11.400 kwh attraverso i pannelli fotovoltaici consumandone pochissimi, solo 2000, consentendo l’immissione in rete dei rimanenti. Inoltre non da meno sarà il risparmio in termini di CO2 che sarà di 121 tonnellate in 20 anni, come se fosse un piccolo bosco. Se invece ci si preoccupa degli altri costi derivanti dalla bolletta questi saranno soppiantati dalle tecnologie dell’abitazione tra cui il serbatoio d’acqua e la mancanza di impianto a gas.

Il progetto è stato realizzato da progettisti e architetti, studenti e docenti dell’Università di Roma insieme al laboratorio di disegno industriale dellaSapienza, e non meno importante insieme alle industrie di elettrodomestici che hanno messo a disposizione le eco-novità del settore. Saranno infatti inseriti nell’abitazione delle lavatrici capaci di raggiungere 43 gradi e mezzo e lavastoviglie che arrivano ad un massimo di 49 gradi. Il tutto potrebbe raggiungere un costo di un milione di euro considerando che la sola struttura è costata circa 300.000 euro.

 

 

 

http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=39515afd091c3a95

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ViP.it - Med in Italy, la casa verde del futuro - 11 April 2011


Una casa che produce sei volte l’energia che consuma, che può essere realizzata in due giorni e montata in otto, che è in grado di rispondere persino all’emergenza di un post terremoto o ai drammatici problemi di un’ondata di migranti in fuga da un conflitto.

Una casa adatta soprattutto al caldo, pensata e realizzata per resistere al cambiamento climatico, perfetta per una struttura di turismo sostenibile. Una casa progettata in modo che le pareti potranno essere realizzate con materiali locali, per adattarsi a tutti i paesaggi.

Infine, una casa che consuma un quarto dell’energia usata nelle abitazioni tradizionali.

È MED in Italy, il progetto che un team composto da docenti e studenti dell’Università di Roma TRE in partenariato con il Laboratorio di disegno industriale della Sapienza porterà a Solar Decathlon, la gara internazionale ideata dal Dipartimento Energia degli Stati Uniti, una vera e propria Olimpiade dell’architettura green.

È stato presentato oggi a Roma, alla Sala Stampa Estera, assieme al plastico dell’abitazione che verrà progettata nei minimi particolari e spedita a Madrid dopo più di un anno di ulteriore lavoro. Nella capitale spagnola, nel settembre 2012, MED in Italy parteciperà a una vera e propria gara tra prototipi abitativi assieme ad altre 19 case provenienti da 14 paesi: Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria.

È la prima volta in 12 anni, a partire dalla prima edizione di Solar decathlon nel 1999, che un team italiano viene ammesso alla competizione mondiale dell’architettura sostenibile. Per vincere la palma di edificio più verde dell’anno dovrà superare dieci prove (decathlon, appunto, come nelle vere Olimpiadi): la sfida si snoda lungo i percorsi dell’architettura, della capacità costruttiva, dell’efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell’innovazione, della sostenibilità.

Per ognuna delle ‘gare’ i prototipi riceveranno un punteggio da una giuria internazionale (fino a un massimo che, a seconda dei settori, arriverà a 80 o 120 punti). “In realtà, la vera vittoria è già nell’essere stati scelti fra le centinaia di progetti presentati: quest’ammissione dà diritto a un premio che ha permesso l’avvio del progetto per il prototipo”, spiega la Team leader di MED in Italy, l’architetto Chiara Tonelli.

“È sostanzialmente la prima volta – aggiunge – che una casa bioclimatica viene progettata con maggiore attenzione all’isolamento dal caldo piuttosto che a quello dal freddo. L’architettura verde ha avuto negli ultimi decenni caratteristiche più nordiche che meridionali, ma noi mediterranei abbiamo una tradizione antichissima, che abbiamo recuperato e reinterpretato nella progettazione. Così la nostra casa resterà isolata dall’esterno nelle ore più calde e si aprirà quando il sole cala, mentre uno spazio aperto a patio funzionerà da zona di raffrescamento.

L’amplissimo bagaglio di conoscenze tradizionali della regione mediterranea verrà declinato in un’architettura contemporanea e bella a vedersi. Inoltre sarà coniugato a tutte le tecnologie a basso consumo energetico e all’utilizzo del solare fotovoltaico: MED in Italy produrrà più energia di quanta ne consumi”.

Ogni anno MED in Italy produrrà 11.400 kilowattora con i pannelli fotovoltaici, ma consumerà solo un sesto di questa energia: così la casa immetterà in rete quasi 9.500 kilowattora. In 20 anni saranno 121 le tonnellate di CO2 risparmiate, come se gli abitanti avessero piantato un piccolo bosco di 120 alberi. Meno CO2, più comfort e più risparmio: l’efficienza dei sistemi permetterà alla casa di funzionare perfettamente, con elettrodomestici, illuminazione, acqua calda e temperature adeguate, alleggerendo la bolletta elettrica di circa l’84 per cento (si spenderà solo un sesto di quello che costerebbe una casa convenzionale).

 

 

http://www.vip.it/med-in-italy-la-casa-verde-del-futuro/

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Sassari Notizie - L'italia per la prima volta al "Solar Decathlon 2012", le olimpiadi dell'architettura green - 11 April 2011


Con la casa mediterranea, l'Italia parteciperà per la prima volta al Solar Decathlon 2012, ossia alle olimpiadi dell'architettura green. Ma l'impegno che il Bel paese rivolge all'edilizia sostenibile è dimostrato anche dal concorso internazionale Holcim Awards, dove, tra i paesi europei, registra il numero maggiore di progetti candidati. (FOTO) Al Solar Decathlon, la gara internazionale ideata dal Dipartimento Energia degli Stati Uniti, l'Italia porterà una casa che produce sei volte l’energia che consuma, che può essere realizzata in due giorni e montata in otto, che è in grado di rispondere persino all’emergenza di un post terremoto o ai drammatici problemi di un’ondata di migranti in fuga da un conflitto. Una casa adatta soprattutto al caldo, pensata e realizzata per resistere al cambiamento climatico, perfetta per una struttura di turismo sostenibile. Una casa progettata in modo che le pareti potranno essere realizzate con materiali locali, per adattarsi a tutti i paesaggi. Infine, una casa che consuma un quarto dell’energia usata nelle abitazioni tradizionali. È 'Med in Italy', il progetto che un team composto da docenti e studenti dell’Università di Roma Tre in partenariato con il Laboratorio di disegno industriale della Sapienza. Nella capitale spagnola, nel settembre 2012, Med in Italy parteciperà a una vera e propria gara tra prototipi abitativi assieme ad altre 19 case provenienti da 14 paesi: Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria. È la prima volta in 12 anni, a partire dalla prima edizione di Solar decathlon nel 1999, che un team italiano viene ammesso alla competizione mondiale dell’architettura sostenibile. Per vincere la palma di edificio più verde dell’anno dovrà superare dieci prove (decathlon, appunto, come nelle vere Olimpiadi). La sfida si snoda lungo i percorsi dell’architettura, della capacità costruttiva, dell’efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell’innovazione, della sostenibilità. Per ognuna delle ‘gare’ i prototipi riceveranno un punteggio da una giuria internazionale (fino a un massimo che, a seconda dei settori, arriverà a 80 o 120 punti). L’architettura verde ha avuto enormi sviluppi negli ultimi anni. Segno tangibile della rilevanza dell’edilizia sostenibile anche le 6.065 candidature alla terza edizione degli Holcim Awards, il concorso internazionale per progetti e visioni di edilizia sostenibile con premi complessivi per 2 milioni di dollari. Il numero di progetti e visioni presentati e i Paesi partecipanti sono cresciuti in modo significativo rispetto alla precedente edizione e testimoniano ancora una volta di più che la sostenibilità è diventata un tema centrale nel mondo delle costruzioni. Le candidature verranno ora esaminate in termini di rispetto delle regole del concorso prima di essere sottoposte alla valutazione delle cinque giurie composte da architetti ed esponenti del mondo accademico noti a livello internazionale. La localizzazione dei progetti in 146 Paesi diversi dimostra che l’edilizia sostenibile è di interesse globale ed è promossa tramite partnership multi-disciplinari e da gruppi di lavoro internazionali. Gli Holcim Awards sono condotti in parallelo in cinque regioni geografiche. I progetti candidati provengono nell’ordine dall’America Latina (29%), seguita da Asia Pacific (27%), Europa (25%), Nord America (10%) e Africa Middle East (8%). L’incremento più significativo rispetto alla precedente edizione è stato registrato in Nord America (+73%), il numero più elevato di candidature agli Holcim Awards (categoria principale) proviene da Asia Pacific, mentre la più ampia partecipazione alla categoria 'Next Generation' (categoria aperta agli studenti) si è avuta in America Latina. All’interno della regione Europa, l’Italia è il Paese che registra il numero maggiore di progetti candidati. Le candidature considerate complete passeranno al controllo formale e quelle ritenute valide verranno sottoposte alla giuria indipendente della regione in cui il progetto presentato verrà realizzato (o in cui il progetto è stato concettualizzato nel caso della categoria Next Generation). Ogni giuria esaminerà un numero di progetti compreso tra 150 e 550 in tutti i campi dell'edilizia sostenibile. I risultati dei concorsi regionali Holcim Awards saranno annunciati nelle cerimonie che si svolgeranno negli ultimi mesi del 2011 a Milano (15-16 Settembre), Washington Dc, Buenos Aires, Casablanca e Singapore e comunicati a tutti i partecipanti. Infine, i vincitori dei premi oro, argento e bronzo di ognuna delle cinque regioni si qualificheranno automaticamente per il Global Holcim Awards nel 2012.

 

 

http://www.sassarinotizie.com/24ore-articolo-20484-l_italia_per_la_prima_volta_al__solar_decathlon_2012__le_olimpiadi_dell_architettura_green.aspx

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Repubblica.it - L'ecocasa difende dal caldo un primato "Med in Italy" - 11 Apr 2011


Per la prima volta l'Italia entra nella finale delle Olimpiadi dell'architettura green. E per la prima volta tra le case super ecologiche spunta un concorrente progettato per difendersi dal caldo più che dal freddo: un'abitazione nata per combattere il riscaldamento climatico. I due primati coincidono perché il concorrente che fa arrivare lo spirito del Mediterraneo in una gara molto anglosassone è italiano.

Si chiama Med in Italy il progetto che un team composto da docenti e studenti dell'università Roma 3 e della Sapienza porterà a Solar Decathlon, la competizione internazionale lanciata nove anni fa dal Dipartimento Energia degli Stati Uniti che stavolta si svolge a Madrid. E' una maratona verde composta da dieci gare. I 20 finalisti, scelti in una rosa di centinaia di concorrenti, dovranno misurarsi in campo costruttivo, dell'architettura, dell'efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell'innovazione, della sostenibilità.

E Med in Italy si è attrezzata per sostenere la sfida. La casa progettata dalle università romane produce sei volte più energia di quella che consuma, può essere realizzata in due giorni e montata in otto e potrebbe dunque essere utilizzata anche per far fronte a situazioni drammatiche come un terremoto o a un'ondata massiccia di migranti.

In 20 anni grazie al risparmio realizzato da una casa di questo tipo si eviterà l'emissione di 121 tonnellatedi anidride carbonica: è come se chi la abita avesse piantato un piccolo bosco di 120 alberi senza aver rinunciato a nessun comfort, anzi avendo utilizzato il massimo della tecnologia disponibile. Inoltre la casa è stata progettata in modo che le pareti possano essere riempite con materiali locali, in modo da raggiungere una buona integrazione con il paesaggio.

"La finale verrà disputata nel settembre 2012 e quindi ci aspetta un altro anno di lavoro, ma noi abbiamo già vinto una tappa fondamentale", commenta il team leader del progetto, l'architetto Chiara Tonelli. "Siamo stati scelti tra le centinaia di progetti presentati e questo ci consentirà di avere i fondi per realizzare l'edificio. Inoltre è la prima volta che una casa bioclimatica viene studiata con maggiore attenzione all'isolamento dal caldo rispetto a quello dal freddo. Noi mediterranei abbiamo una tradizione antichissima nel campo della bioclimatica e con Med in Italy abbiamo recuperato la ricchezza di questa storia costruttiva coniugandola con le possibilità offerte dalla tecnologia moderna. Questo binomio, unito a una forte attenzione all'aspetto estetico, è la chiave che può permettere all'Italia di tornare a giocare un ruolo di primo piano in questo campo".

 

 

http://www.repubblica.it/ambiente/2011/04/11/news/casa_anticaldo-14759946/

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On the 18th of May in Rome our Construction Manager, the Professor Bellingeri will attend the Expomeeting Lazio and will present our project “Med in Italy”.

The Expomeeting are professional conventions spread in many cities of Italy, that assemble sustainable business experts (especially about architecture and construction). The participants share together new ideas and concepts.

The conference is very important in order to build a network about the “green architecture” and to discover new trends and projects.

To know more about the meeting click here.

The 27th of May in Frascati (a little village in the South of Rome) our Student Team Leader Valeria Vitale and our Graphic Designer and Web Editor Francesco Cusani, will present “Med in Italy” at the event “Giornalisti nell’erba”.

“Giornalisti nell’erba” is an outstanding competition for students from 5 until 21 years old that aim to be reporters or journalists about ecological and sustainable issues.

The award ceremony will be just the 27th of May in a great structure: the ESRIN, known as the ESA (European Space Agency) Centre for Earth Observation, which is one of the five ESA specialised centres situated in Europe.

To know more about “Giornalisti nell’erba” click here.

To read our press release created for the event, click here.

Buongiorno a tutti, vi aggiorno sulle ultime novità rispetto agli aspetti costruttivi/strutturali del progetto. Con la prof.sa Tonelli abbiamo incontrato l'ingegnere Carniello, con il quale abbiamo avuto modo di ragionare un po'.

Elenco sinteticamente gli aspetti di cui abbiamo parlato, sperando di essere comprensibile!

1. moduli e struttura dei moduli
- i moduli, la cui larghezza andrebbe portata a 3 metri, dovrebbero essere il più possibile identici. Nel senso che la disposizione di travi e pilastri dovrebbe essere la stessa su ogni modulo. In generale, bisogna evitare qualsiasi tipo di eccezione.

- Questo vuol dire che i moduli "marginali", quelli cioè che sono a contatto con l'involucro sui due lati dell'edificio, non possono essere eccezionali. L'ipotesi è che la tamponatura rappresenti un modulo a sè stante, autoportante, bidimensionale, che si affianchi ai moduli standard.

-sempre parlando di eccezioni, poichè i moduli "di bordo", quelli cioè cui sarà affiancata la tamponatura, avranno solo il pilastro singolo, c'è la necessità che nella tamponatura sia inserito un pilastro da giuntare a quello del modulo. Visto che così non si capisce niente metto un'immagine:

In questo modo, il pilastro a L che si viene a creare risponde anche bene a flessione (è vero?)

2.Tamponatura
-bisogna ridurre la dimensione dei "contenitori" di sabbia, perciò oltre ai pilastri ci saranno dei montanti intermedi, probabilmente che portino l'interasse delle casseformi a 35cm (se ho capito bene). perciò il modulo da 3m andrebbe diviso tipo in 8 moduli.

-c'è un problema di SVUOTAMENTO dei contenitori, una volta che la casa andrà smontata. mi spiego: quando la casa verrà assemblata, si tratterà semplicemente di riempire le nasse di sabbia, rovesciandola dentro dai sacchetti. Nel momento in cui però la casa andrà smontata e riportata indietro, non è pensabile portarsi dietro i muri riempiti!
L'ipotesi è questa: le fondazioni su cui si attestano i muri, che non saranno in legno ma in acciaio, saranno fatte con dei profili a U (come si vede nel disegno che ha fatto Carniello) in cui con qualche meccanismo potrebbe svuotarsi la sabbia, e poi essere tirata fuori tramite una coclea (http://it.wikipedia.org/wiki/Coclea_(idraulica)), riutilizzabile lungo tutte le facciate.

3.Fondazioni, Pedana, Pavimentazione
-Le travi di fondazione tubolari, come si vede dal disegno qua sopra, si imposteranno su delle piastre di ripartizione dei carichi, tramite degli appoggi regolabili che consentano di avere l'edificio in piano. Sopra alle travi verrà posta una pedana grande come tutto l'ingombro della casa più il patio, che sarà la base piana su cui si appoggerà il pavimento interno ed esterno della casa, e la sistemazione del giardino.

4. Copertura
-E' necessario, probabilmente, che anche la copertura "interna", quella dei moduli, acquisisca una maggiore inerzia termica. Per ottenere ciò, un'ipotesi potrebbe essere quella di ventilarla artificialmente all'interno, se ho capito bene.
Inoltre, si potrebbero fare due diversi strati di isolante, uno leggero in lana di roccia/vetro che riempia lo spazio vuoto fra i travetti, e uno pesante, in lana di legno, che invece faccia lo strato attualmente esistente. Lo strato pesante ci aiuterebbe anche ad aumentare la massa del solaio.

-La copertura "fotovoltaica" sarà agganciata in corrispondenza delle travi dei moduli. non dovrebbero esserci grossi problemi di "effetto vela", e probabilmente sarà fatta da un'intelaiatura metallica rivestita.

5. problemi architettonici generali
-Ci deve essere un sopralluce su tutto il perimetro dell'edificio. Là dove il muro è coperto dall'involucro fotovoltaico, ci sarà una porzione di vetro serigrafato al posto del fotovoltaico.

-Il fatto che i moduli originari (quelli da 1.52) siano dispari, implica che raddoppiando la dimensione, e dunque dimezzando il numero di moduli, ne rimanga uno grande la metà. Questo comporta un problema nel momento in cui bisogna tendere ad una standardizzazione più esatta possibile, perchè un modulo grande la metà, o un modulo mezzo aperto e mezzo chiuso come sarebbe se unissimo la passeggiata di ingresso a uno dei moduli del soggiorno, rappresenterebbero delle grosse eccezioni. Gli aspetti di avanzamento progettuale in questo momento dovrebbero tendere verso una soluzione su questo punto, magari ipotizzando l'eleiminazione del terzo mezzo-modulo del soggiorno, o l'inglobamento del percorso di accesso all'interno della casa, spostando l'accesso principale alla casa sul fianco.

Naturalmente una cosa del genere avrebbe un forte impatto sul concept originario della casa, bisogna interrogarsi su come risolvere la situazione.

 

Terra - Blueconomy: Italia leader nel Mediterraneo - 15 Apr 2011


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AFFARI & FINANZA - Ecocase e rinnovabili per la ripresa - 18 Apr 2011


 

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edilportale.com - La casa "MED in Italy" al Solar Decathlon 2012 - 18 April 2011


Una casa che produce sei volte l’energia che consuma, che può essere realizzata in due giorni e montata in otto, che è in grado di rispondere persino all’emergenza di un post terremoto o ai drammatici problemi di un’ondata di migranti in fuga da un conflitto. Una casa adatta soprattutto al caldo, pensata e realizzata per resistere al cambiamento climatico, perfetta per una struttura di turismo sostenibile. Una casa progettata in modo che le pareti potranno essere realizzate con materiali locali, per adattarsi a tutti i paesaggi. Infine, una casa che consuma un quarto dell’energia usata nelle abitazioni tradizionali.

 

È MED in Italy, il progetto che un team composto da docenti e studenti dell’Università di Roma TRE in partenariato con il Laboratorio di disegno industriale della Sapienza porterà a Solar Decathlon, la gara internazionale ideata dal Dipartimento Energia degli Stati Uniti, una vera e propria Olimpiade dell’architettura green.
È stato presentato lo scorso 11 aprile a Roma, alla Sala Stampa Estera, assieme al plastico dell’abitazione che verrà progettata nei minimi particolari e spedita a Madrid dopo più di un anno di ulteriore lavoro. Nella capitale spagnola, nel settembre 2012, MED in Italy parteciperà a una vera e propria gara tra prototipi abitativi assieme ad altre 19 case provenienti da 14 paesi: Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria.
 
È la prima volta in 12 anni, a partire dalla prima edizione di Solar decathlon nel 1999, che un team italiano viene ammesso alla competizione mondiale dell’architettura sostenibile. Per vincere la palma di edificio più verde dell’anno dovrà superare dieci prove (decathlon, appunto, come nelle vere Olimpiadi): la sfida si snoda lungo i percorsi dell’architettura, della capacità costruttiva, dell’efficienza, del bilancio energetico, del comfort, della funzionalità, della comunicazione, della produzione e fattibilità economica, dell’innovazione, della sostenibilità. Per ognuna delle ‘gare’ i prototipi riceveranno un punteggio da una giuria internazionale (fino a un massimo che, a seconda dei settori, arriverà a 80 o 120 punti).
“In realtà, la vera vittoria è già nell’essere stati scelti fra le centinaia di progetti presentati: quest’ammissione dà diritto a un premio che ha permesso l'avvio del progetto per il prototipo”, spiega la Team leader di MED in Italy, l’architetto Chiara Tonelli. “È sostanzialmente la prima volta - aggiunge - che una casa bioclimatica viene progettata con maggiore attenzione all’isolamento dal caldo piuttosto che a quello dal freddo. L’architettura verde ha avuto negli ultimi decenni caratteristiche più nordiche che meridionali, ma noi mediterranei abbiamo una tradizione antichissima, che abbiamo recuperato e reinterpretato nella progettazione. Così la nostra casa resterà isolata dall’esterno nelle ore più calde e si aprirà quando il sole cala, mentre uno spazio aperto a patio funzionerà da zona di raffrescamento. L’amplissimo bagaglio di conoscenze tradizionali della regione mediterranea verrà declinato in un’architettura contemporanea e bella a vedersi. Inoltre sarà coniugato a tutte le tecnologie a basso consumo energetico e all’utilizzo del solare fotovoltaico: MED in Italy produrrà più energia di quanta ne consumi”.
 
Il progetto della casa Med in Italy
La casa Med in Italy affonda le sue radici nella tradizione del sud del Mediterraneo e nella sua cultura materiale, in un rapporto dialettico con la contemporaneità.
Il clima di riferimento è quello caldo temperato della penisola italiana, dove la difesa dal caldo assume pari importanza rispetto alla difesa dal freddo, ed in molti casi maggiore. Ciò anche in considerazione del progressivo riscaldamento globale, che porterà sempre più paesi del mondo a dover fronteggiare questa problematica.

Le strategie base per la difesa dal caldo prevedono la protezione dall’irraggiamento solare, l’accumulo inerziale del calore e la sua dissipazione sfruttando l’alternanza di temperature tra il giorno e la notte. Tali necessità combinate di raffrescamento estivo e riscaldamento invernale implicano una configurazione variabile e una logica gestionale per adattare l’edificio alle diverse sollecitazioni, in particolare in estate quando durante il giorno l’edificio deve essere chiuso allo scambio con l’esterno, mentre nelle ore notturne deve essere aperto per favorire le operazioni di ventilazione.
A tale scopo è stato concepito un sistema-involucro che:
• funziona come ammortizzatore climatico per ridurre la dispersione di energia,
• favorisce il guadagno energetico attraverso l’impiego di impianti PV;
• è abitabile grazie a buffer zones intermedie;
• è in grado di modificare il suo assetto per adattarsi alle sollecitazioni climatiche stagionali e giornaliere.

Tale comportamento lo rende un organismo “vivo”, principalmente organizzato in due parti:
• una parte interna in legno che funziona da struttura portante, dotata di massa (sabbie reperite in loco) a diretto contatto con lo spazio interno. La massa consente di accumulare calore durante il giorno, funzionando come volano termico sia d’inverno che d’estate. In estate, in particolare, preservando la temperatura media radiante procura una vera sensazione di freschezza, diversa per qualità da quella che produce il raffreddamento dell’aria prodotto con impianti di condizionamento;
• una parte esterna, che permette di isolare l’edificio dal freddo invernale e dall’irraggiamento estivo e viene separata tramite un film d’aria ferma dall’involucro interno. Anche nei climi caldi, infatti, la realizzazione di una efficiente barriera di isolamento è il migliore sistema da utilizzare per garantire l’efficienza dell’involucro. La tipologia di posa prescelta a cappotto esterno realizza una barriera continua di protezione termica eliminando i ponti termici. Essa è costituita da casseforme intrecciate di materiali rinnovabili, controventate da strutture in legno, e riempite di materiale isolante (isolanti piroclastici reperiti in loco). L’intreccio, rendendo trasparente il “contenitore”, lascia intravedere il materiale di riempimento, inserendo cromaticamente l’edificio nel contesto di realizzazione. Questo secondo involucro riveste le chiusure verticali opache e la copertura.

Nell’intercapedine d’aria tra la parte dell’involucro isolante e la parte massiva, nei periodi caldi, viene attivata la ventilazione per raffrescare la massa portando all’esterno il calore accumulato durante il giorno e impedendone il rilascio all’interno durante le ore notturne, come invece accade in inverno.

Ma non sono solo le performance energetiche ed ambientali a costituire gli asset con cui il team italiano si presenterà al Solar Decathlon Europe (la competizione si svolge ad anni alternati negli Stati Uniti e in Europa, e dal 2013 anche in Cina). Nelle strettissime regole di gara, ad avere peso rilevante sono la piacevolezza delle linee architettoniche, la facilità di costruzione e la replicabilità, ma anche la gradevolezza dell’abitare: tra le prove, ad esempio, sono previste tre cene che i team partecipanti dovranno preparare e offrire agli altri concorrenti, da cui saranno giudicati. Così, anche la capacità di comunicazione sarà valutata nelle prove: questo comunicato stampa sarà visionato dalla giuria internazionale, assieme ai servizi prodotti a seguito di questa conferenza stampa. 

MED in Italy veicola di fatto anche uno stile di vita”, spiega Carlo Alberto Pratesi, Sponsorship manager del team. “La famosa dieta mediterranea non consiste solo nel cibo che viene servito. Da noi non si apre il frigorifero per prendere, quando capita, un alimento precotto da ingoiare in piedi o di fronte alla televisione: si mangia in una certa fascia oraria, tutti assieme, chiacchierando. E questo fa bene alla salute almeno quanto l’uso di verdure e cereali che caratterizza i nostri piatti. La casa sarà quindi un vero e proprio manifesto del Mediterranean way of life”.

Il progetto della casa mediterranea ha ricevuto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della provincia di Roma.
Partner istituzionale, l'Agenzia Casaclima.
Sponsor tecnici e professionali: Massimo Catalani, Pasquinelli spa e Rubner Haus AG.

 

 

 

http://www.edilportale.com/news/2011/04/case-%26-interni/la-casa-med-in-italy-al-solar-decathlon-2012_22349_53.html

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FASTWEB.it - La casa contro l'effetto serra - 19 April 2011


Si chiama MED in Italy ed è il primo progetto abitativo italiano a partecipare al Solar Decathlon, le olimpiadi dell'architettura ecosostenibile. Economica e facile da costruire, è una casa capace di sconfiggere il freddo, ma soprattutto il caldo, consumando meno.

 

Per la prima volta l’Italia parteciperà al Solar Decathlon 2012, le olimpiadi dell’architettura verde promosse dal 2001 dal Dipartimento dell’Energia Americano, che da due anni coinvolgono anche location europee e che per la prossima edizione (l’evento è biennale) si sposteranno a Madrid. Ad essere selezionato per sfidare nella capitale spagnola i prototipi di eco-casa concorrenti in dodici campi di eccellenza, il progetto MED in Italy.

Nato da un gruppo di lavoro costituito da docenti di Architettura, Economia e Ingegneria dell'Università Roma Tre e un piccolo team di Disegno industriale della Università La Sapienza, si propone di superare gli altri partecipanti nelle “gare” di architettura, capacità costruttiva, efficienza, bilancio energetico, comfort, funzionalità, comunicazione, produzione e fattibilità economica, innovazione e sostenibilità. Il tutto puntando su un mix di contemporaneità e tradizione che rielabora e fonde i punti cardine dello stile abitativo mediterraneo. Il progetto di abitazione rovescia l’approccio classico alla progettazione ecologica, improntato sul modello culturale, ambientale e paesaggistico dei paesi non mediterranei, i più all’avanguardia nel settore, utilizzando materiali tipici delle zone affacciate sul mare nostrum e focalizzandosi sul problema del cambiamento climatico. Pensata per l’autoefficienza energetica e l’isolamento non tanto dal freddo quanto dal caldo, MED in Italy è la risposta al problema del surriscaldamento terrestre.

Spazio alle soluzioni impiantistiche più performanti e attualicome il fotovoltaico organico, il solare freddo e ottimizzazione del know-how classico attraverso le nuove tecnologie, come sistemi wireless oapps di ultimissima generazione, capaci di creare comunicazione diretta tra ambienti e utente anche a distanza. E ancora materiali leggeri (legno), poveri, economici e facilmente trasportabili, tutte espressioni di quella via italiana all’innovazione che risulta ben rappresentata da esempi come la produzione di PVC organico dell’Università di Roma Tor Vergata, dalla ricerca – promossa da Italcementi - di materiali fotocatalitici in grado di abbattere le emissioni CO2, dalla produzione di bioplastiche derivanti dal mais di Mater-B (Novamont) o dalle bucce della mela e del pomodoro (quest’ultime messe a punto dal CNR di Napoli).

Capace di produrre sei volte l’energia che consuma, la “casa mediterranea” può essere realizzata in due giorni e montata in otto. Pensata per un nucleo unifamiliare è moltiplicabile per rispondere alle esigenze di insediamenti turistici o d’emergenza (case per le vittime di un disastro naturale o destinata all’accoglienza di profughi). Si scontrerà nella gara di chiusura della competizione, prevista a settembre 2012, con gli altri 19 finalisti, provenienti da Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria.
Ma in ogni caso sarà un successo – e una vittoria – per l’ambiente. 

 

 

http://www.fastweb.it/portale/canali/attualita/reportage/contenuti/articolo/?id=24513054

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Panorama - Questione di etichetta. Verde - April 2011


 

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ARCHITETTI.com - Sostenibilità, il MED in Italy alle Olimpiadi dell'architettura verde - 20 April 2011


Che cos'è MED in Italy? E' il primo progetto abitativo italiano che partecipa al Solar Decathlon, le olimpiadi dell'architettura ecosostenibile. Questa casa sconfigge il freddo e il caldo, è economica, facile da costruire e consuma meno. Il progetto è la risposta al problema del surriscaldamento terrestre e può essere realizzata in due giorni e montata in otto.

 

Finalmemente l’Italia parteciperà al Solar Decathlon! La prossima edizione sara nel 2012 a Madrid. Si tratta delle olimpiadi biennali dell’architettura verde, promosse dal 2001 dal Dipartimento dell’Energia Americano. E da due anni vengono coinvolte anche location europee. MED in Italy sfiderà i prototipi di eco-casa concorrenti nei campi: architettura, capacità costruttiva, efficienza, bilancio energetico, comfort, funzionalità, comunicazione, produzione e fattibilità economica, innovazione e sostenibilità.

 

La casa produce sei volte l’energia che consuma. E' pensata per un nucleo unifamiliare ma anche moltiplicabile per divenire insediamento turistico o d’emergenza (case per le vittime di un disastro naturale o destinata all’accoglienza di profughi). 
Docenti di Architettura, Economia e Ingegneria dell'Università Roma Tre e un team di Disegno industriale della Università La Sapienza hanno realizzato il progetto puntando su un mix di contemporaneità e tradizione. Il progetto rielabora i punti cardine dello stile abitativo mediterraneo e rovescia l’approccio classico alla progettazione ecologica, improntato sul modello culturale, ambientale e paesaggistico dei paesi non mediterranei, che sono i più all’avanguardia nel settore. MED in Italy utilizza materiali tipici mediterranei.

 

Le tecnologie
E dunque si dà spazio alle soluzioni impiantistiche più performanti e attuali:
- il fotovoltaico organico;
- solare freddo;
- sistemi wireless o apps di ultimissima generazione per il controillo a distanza.

 

Materiali
Vengono utilizzati materiali leggeri, poveri, economici e facilmente trasportabili, tutte espressioni italiane che dimostrano che l'Italia lavora e ottiene risultati (buoni prodotti) innovativi.

 

MED in Italy "si scontrerà" a settembre 2012 con gli altri 19 finalisti, daBrasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria.

 

 

http://www.architetti.com/articolo/6083/Sostenibilita-il-MED-in-Italy-alle-Olimpiadi-dellarchitettura-verde

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La Provincia (di CREMONA) - Abitazioni sostenibili Ecco la nuova frontiera - 20 April 2011


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la Provincia (PAVESE) - Le radici mediterranee della casa moderna - 20 April 2011


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ROBOT Structural Analisys - Interoperability with REVIT Structure


Cerchiamo di scoprire come le possibili soluzioni date da un utilizzo parallelo di questi due software possono aiutarci nella progettazione strutturale.

Questo collegamente serve infatti a snellire il "workflow" tra il disegno di progetto e le relative informazioni analitiche che provengono, invece, dal progetto della struttura: se REVITs aiuta il processo di modellazione permettendoci di creare un modello fisico (utile al disegno, alla documentazione e alla consapevolezza progettuale) e, associato a questo, un modello analitico, ROBOT funge da supporto con le sue analisi, proponendosi come "soluzione ai potenziali errori risultanti dalla cordinazione manuale tra i risultati delle analisi e le informazioni progettuali", e riducendo, inoltre, il tempo necessario alla creazione e all'aggiornamento di più modelli destinati a calcoli analitici.

 

In termini "architettonici" ROBOT serve a dare vita ad un calcolo degli elementi finiti e alle analisi che ci consentono di valutare il comportamento lineare e non lineare delle strutture, sia nella loro totalità che nelle singole parti.

Quindi, ciò che ci interessa capire sono i workflow tra questi due programmi, per capire nel modo più semplice possibile, attraverso una buona pratica nel disegno analitico, i dati e le informazioni scambiate.

 


Per iniziare ad utilizzare ROBOT e le sue funzionalità partiamo però da REVITs: abbiamo infatti utilizzato questo programma nella modellazione architettonica.

Creiamo un nuovo progetto (in questo caso una "pilastrata") con REVITs. Non ci preoccupiamo della povertà di questo modello in quanto ci interessa, come primo passo, capire come avviene l'inserimento di questo all'interno di ROBOT.

 


Tra le voci di REVITs cerchiamo sotto Add-Ins il comando Extensions Manager (per trovare la voce in questione bisogna scaricare l'estensione per REVIT ed installarla), tra le cui voci possiamo far partire l'integrazione con ROBOT Structural Analisys.

 


A questo punto ci viene fornita la possibilità di inviare il nostro modello a ROBOT o di caricarlo da questo, ma avendo modellato a partire da REVIT selezioniamo la prima opzione.

La terza opzione consente di trasferire i dati ad un file separato di ROBOT, così che possiamo continuare a lavorare al modello simultaneamente sui due programmi. Se questa non dovesse essere selezionata verrà creato un nuovo file di ROBOT: questa soluzione è consigliata per una analisi veloce di controllo o per prendere singole decisioni. La scelta sarà sempre influenzata dal nostro medoto di lavoro e dal tipo di contollo che abbiamo sul modello.

 


Ci sono delle opzioni base da considerare quando inviamo il nostro modello.

Scope and correction - Possiamo infatti scegliere se inviare l'intero modello o se selezionare una porzione di questo, ovviamente nel caso volessimo dare vita ad un analisi o riprogettare determinati elementi o sistemi strutturali. Inoltre l'esecuzione di una correzione al modello attraverso Robot, consentirà l'applicazione della procedura di correzione (di default) del programma.

Maggiori informazioni, settaggi e comportamenti riguardanti questa procedura sono rintracciabili nella guida, una volta studiata aggiungerò anche questi.

Specify the case that contains self-weight - Il "Self-weight" della struttura può essere ignorato o settato su uno dei casi da noi definito. In questo caso scegliamo il "Load Case" DL1, ma credo che questa opzione è legata alla definizione di carichi che operiamo su REVITs prima di mettere in funzione l'estensione. Per vedere come creare questi carichi vi rimando a questo tutorial

Bar end realeses - Questo aspetto è il meno chiaro tra tutti. Si parla della lettura che il programma fa sulle "bar end releases" (estremità dei componenti comunicanti): poichè questa può essere settata per ciascun componente all'interno di REVITs, le Basic Options ci danno la possibilità di scegliere tra mantenere i settaggi del modello (impostati per default Pinned-Pinned), oppure ignorarli definendo gli aggiustamenti di tutte le (end-releases) estremità comunicanti in ROBOT.

Se decidiamo di mantenere invariati questi settaggi, una prima analisi di calcolo potrebbe rilevare, e sicuramente lo farà, numerose instabilità date da errori di calcolo.

Tra queste opzioni c'è anche la possibilità di cambiare le estremità Pinned-Pinned in Fixed-Fixed, soluzione che verrà assegnata a tutti gli estremi, compresi quelli dovuti alla nuova modellazione in ROBOT.

Ciò che veramente non è chiaro, sta nel significato che si nasconde dietro questi due termini: Pinned-Pinned, Fixed-Fixed

 


Dopo le Opzioni Base ci sono da prendere in considerazione delle Opzioni Addizionali da inviare al fine dell'integrazione.

Materials - Possiamo inviare materiali definiti in REVITs per poi farli diventare nuovi in ROBOT, oppure potremmo scegliere di utilizzare i materiali di default. Un ulteriore ipotesi consiste nel lasciare che l'estensione paragoni i materiali dei programmi selezionando quelli con il maggior numero di caratteristiche simili. Selezionando quest'opzione i materiali di REVITs vengono mantenuti nel modello ed i nuovi corrispondenti materiali sono definiti in ROBOT.

Poichè i materiali di REVITs sono caratterizzati da parametri legati a standards grafici, opzioni di rendering ed altre informazioni a questi attribuite, vi consiglio di continuare ad utilizzarli.

Curtain walls - Nel loro trasferimento a ROBOT queste vengono trasferite come "Claddings elements" (elementi di rivestimento) piuttosto che elementi finiti, così da assegnare aree di carico e direzioni delle campate.

Transfer (optionally) - Trasferendo il modello utilizzando "drawing model offsets" avremo maggiore controllo sulla posizione di determinati elementi. Questa opzione risulterà utile quando un particolare allineamento della geometria risulterà importante per l'analisi almeno quanto la documentazione.

 


Dopo aver calibrato le opzioni a seconda di ciò che ci interessa studiare, premiamo OK e il modello viene inviato a ROBOT in pochi minuti.

 


Questo comando, una volta completato con successo, ci da la possibilità di vedere una piccola relazione sui passaggi effettuati durante l'integrazione tra i due programmi.

 


La schermata di Robot Structural Analysis Professional 2011. Ed il nostro modello, pronto ad essere analizzato.

 


Francesco Cusani

 

Aggiunto primo abaco nella cartella valutazione economica, dentro la cartella progetto.

 

 

Aggiunti abachi nella cartella valutazione economica, all'interno della cartella progetto.

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