mi è venuto in mente che il gioco del castello di carte possa avere una qualche attinenza con il discorso che si faceva a lezione relativo agli archi a 3 cerniere, all'attrito e la spinta... devo rifletterci un po' ma volevo sapere se e quanto fosse realmente attinente la mia riflessione
Commenti
Noemi. Cruciani.
Mar, 15/06/2010 - 21:49
Collegamento permanente
mi spiego meglio: la mia
mi spiego meglio: la mia riflessione è stata la seguente:
per far si che questa sorta di sistema "strutturale" rimanga in equilibrio (in questo caso molto precario ) contribuiscono:
1) l'attrito fornito dalla superficie di appoggio delle carte inclinate - nelle foto sono visibili 3 casi, la sabbia in cui le carte sono praticamente incastrate (basamento più resistente), e 2 superfici di legno e plastica sicuramente meno scabre
2) il vicolo fornito dalla congiunzione delle carte inclinate: visto che sono solo poggiate tra di loro e le carte sono lisce in questo caso è molto facile che queste scivolino tra di loro
3) il contributo fornito dalle carte messe in orizzontale (che collegano il sistema di carte oblique
,,,,tutto ciò è solo un'enorme elugubrazione mentale o c'è qualche barlume di intuizione "sana"? ??
Noemi Cruciani
GinevraSalerno
Ven, 18/06/2010 - 12:23
Collegamento permanente
elucubrando, elucubrando...
Noemi, hai perfettamente capito.. le due carte sono le due debolezze di cui parla Leonardo da Vinci..
buon lavoro
Ginevra Salerno