I vincoli non sono riuscito a metterli meglio perchè il mio portatile non reggeva, considera che ogni è composta da miglia di frammenti di trave. Tuttavia guardando nella sezione calcolo automatico mi sono imbattuto nella discussione sulla tesi e allora ho provato a ricreare la struttura utilizzando le mesh.
Per prima cosa ho sostituito le polilinee con delle mesh (assicurandomi che fossero tutte triangolari)
A questo punto ho provato ad importare il file in SAP ma non funzionava. Ho scoperto quindi che è necessario un altro passaggio prima di procedere con l'import. Ho passato il file in Autocad e lì ho rinominato il layer della struttura shells ed esploso le mesh (importante)
Adesso possiamo procedere con l'importazione in SAP (ho usato come formato DXF 2000). Importato il file invece di andare su frames clicco su shells ed assegno il layer omonimo e questo è il risultato.
La struttura non è più composta da elementi lineari ma da superfici. Il computer riesce a gestire il file molto più facilmente rispetto agli elementini di trave. Quindi posiziono i vincoli alla base, seguendo l'esempio della tesi di Daniele ho applicato una serie di cerniere.
Ora do uno spessore e un materiale alla mebrana. Nonostante sia facile immaginare che il cls non si presta affatto a una struttura del genere ho deciso di provare comunque con una soletta di cls di 25cm.
Faccio partire l'analisi, usando come carico unicamente il peso proprio della struttura.
Vediamo il risultato dell'analisi:
Quello che vediamo qui sopra, dovrebbe essere lo sforzo (trazione) della membrana, vista dall'alto. Con sforzi quindi che raggiungo notevoli picchi (anche provando altri output di analisi il risultato è pressoché identico). Come era prevedibile le frange più lontane sono le più sollecitate, questo diagramma dovrebbe mostrarci le direnzioni degli principali degli sforzi massimi e minimi:
La deformata pure non lascia dubbi sulle zone più problematiche:
In conclusione, come all'inizio della tesi di Daniele Nardone, mi ritrovo con un materiale inadatto alla forma che costituisce, frutto di un disegno semplicistico (questo nel mio caso) ma il quale, apportando le oppurtune modifiche, ci può portare a una struttura interessante ma anche ragionata.
Per pura curiosità ho riflettuto sulla forma e sulla struttura. Ho pensato che il guscio di una conchiglia (fatto in madreperla e policarbonato di calcio) possa essere assimilabile al cls e quindi ho voluto provare a realizzare un struttura a forma di guscio di conchiglia. Questo è il risultato:
A differenza della prima struttura questa non rappresenta picchi di sforzo di mebrana, mantenendo lo sforzo uniforme su tutta la superficie, il che ritengo sia soltanto un bene!
Commenti
Fabio Mantuano
Gio, 16/06/2011 - 22:10
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Ma non hai esagerato con i
Ma non hai esagerato con i vincoli?
Che tipo di diagrammi sono quelli? non hai usato quelli degli sforzi di membrana?
GinevraSalerno
Gio, 23/06/2011 - 19:03
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bel lavoro!
i miei complimenti! non entro nel merito, ma apprezzo moltissimo lo sforzo.
Ginevra Salerno
Vincenzo Panasiti
Mer, 29/06/2011 - 02:36
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I vincoli non sono riuscito a
I vincoli non sono riuscito a metterli meglio perchè il mio portatile non reggeva, considera che ogni è composta da miglia di frammenti di trave. Tuttavia guardando nella sezione calcolo automatico mi sono imbattuto nella discussione sulla tesi e allora ho provato a ricreare la struttura utilizzando le mesh.
Per prima cosa ho sostituito le polilinee con delle mesh (assicurandomi che fossero tutte triangolari)
A questo punto ho provato ad importare il file in SAP ma non funzionava. Ho scoperto quindi che è necessario un altro passaggio prima di procedere con l'import. Ho passato il file in Autocad e lì ho rinominato il layer della struttura shells ed esploso le mesh (importante)
Adesso possiamo procedere con l'importazione in SAP (ho usato come formato DXF 2000). Importato il file invece di andare su frames clicco su shells ed assegno il layer omonimo e questo è il risultato.
La struttura non è più composta da elementi lineari ma da superfici. Il computer riesce a gestire il file molto più facilmente rispetto agli elementini di trave. Quindi posiziono i vincoli alla base, seguendo l'esempio della tesi di Daniele ho applicato una serie di cerniere.
Ora do uno spessore e un materiale alla mebrana. Nonostante sia facile immaginare che il cls non si presta affatto a una struttura del genere ho deciso di provare comunque con una soletta di cls di 25cm.
Faccio partire l'analisi, usando come carico unicamente il peso proprio della struttura.
Vediamo il risultato dell'analisi:
Quello che vediamo qui sopra, dovrebbe essere lo sforzo (trazione) della membrana, vista dall'alto. Con sforzi quindi che raggiungo notevoli picchi (anche provando altri output di analisi il risultato è pressoché identico). Come era prevedibile le frange più lontane sono le più sollecitate, questo diagramma dovrebbe mostrarci le direnzioni degli principali degli sforzi massimi e minimi:
La deformata pure non lascia dubbi sulle zone più problematiche:
In conclusione, come all'inizio della tesi di Daniele Nardone, mi ritrovo con un materiale inadatto alla forma che costituisce, frutto di un disegno semplicistico (questo nel mio caso) ma il quale, apportando le oppurtune modifiche, ci può portare a una struttura interessante ma anche ragionata.
Vincenzo Panasiti
Mer, 29/06/2011 - 11:55
Collegamento permanente
Per pura curiosità ho
Per pura curiosità ho riflettuto sulla forma e sulla struttura. Ho pensato che il guscio di una conchiglia (fatto in madreperla e policarbonato di calcio) possa essere assimilabile al cls e quindi ho voluto provare a realizzare un struttura a forma di guscio di conchiglia. Questo è il risultato:
A differenza della prima struttura questa non rappresenta picchi di sforzo di mebrana, mantenendo lo sforzo uniforme su tutta la superficie, il che ritengo sia soltanto un bene!