"B.F." LAMP: classi di parametri

Raggiunta una tregua negli ambiti di ricerca formale e regole matematiche fondanti, è possibile una precisa descrizione della struttura gerarchica su cui si è sviluppato l'oggetto.

1) FLESSIBILITA' ALLA VARIAZIONE DI SCALA

Dopo un'attenta analisi delle diverse variabili in gioco nel processo che va dalla modellazione dell'oggetto fino all' ipotetica fase realizzativa, è emersa la necessità di ridurre il numero di vincoli che ne condizionavano lo sviluppo. Da ciò la scelta di legare tutto il successivo sviluppo dimensionale dell'oggetto a una sola dimensione di modo che il futuro confronto con la quantità di materiale a disposizione non  ne condizionasse il numero di elementi (quindi l'aspetto formale di dettaglio) ma ne determinasse, appunto, semplicemente la scala. Mi spiego meglio con un esempio: nel caso in cui un nesting pur ottimizzato comportasse inevitabilmente la revisione della quantità di materiale richiesto, piuttosto che ridurre il numero di elementi (scelta comunque possibile ma che comporterebbe una peggiore approssimazione delle curve bi e tridimensionali) la soluzione potrebbe trovarsi  nella riduzione di una sola dimensione a cui tutte le altre sono legate attraverso una proporzione diretta. Nel caso specifico ho identificato come paramentro di "prima classe" il lato del triangolo alla base, che può essere visto come la sezione minore della fiaccola o come la degenerazione della terna di listelli rotanti. Altro parametro di prima classe, ossia di gestione degli aspetti più generali dell'oggetto, è rappresentato dallo spessore dei listelli che determina snellezza ed effetto luminoso della lampada. 

2) IMPOSTAZIONE DEI DETTAGLI COSTRUTTIVI

Viene avviata quindi una struttura gerarchica che, in funzione di vincoli costruttivi già noti (come la necessità di angoli sempre smussati, se lavorati sul piano ortogonale al braccio della fresatrice), è approfondita con l'introduzione di parametri di "seconda classe", aventi lo scopo di identificare le linee d'asse di ciascun elemento.

3) GENERATORI DI FORMA

Impostato quello che può considerarsi il template di riferimento generale (anche in previsione di una possibile scissione della famiglia base in tante piccole famiglie poi da nidificare), la ricerca formale è ruotata totalmente attorno alla "terza classe" di parametri, definibili come generatori di forma. Nei primi studi di modello la tendenza nella gestione della crescita lineare di angolo, lunghezza e quota dei listelli era di esprimerla con una semplice formula di proporzionalità diretta al parametro di prima classe o limitarla in un range definito attraverso una struttura di "if" consequenziali, come mostra il caso seguente:

Poi la recente reinterpretazione dei canali luminosi ha portato ad un maggiore rigore matematico, stabilendo una relazione tra la crescita di petali e fiaccole.

Questa relazione non può essere espressa se non attraverso la condivisione di un parametro di dipendenza (sia diretta che indiretta).

 

4) PARAMETRO DI ASSEMBLAGGIO

Se i parametri di terza classe rappresentano il DNA dell'oggetto, questo parametro ne è la chiave di lettura. A ciascuna istanza di questo parametro corrisponde una lunghezza, un angolo (solo in un elemento) e una quota per ciascun elemento variabile della lampada. La scelta di una complessiva dipendenza da un solo parametro trova un' ulteriore motivazione in ragione dell'obiettivo di un rapido assemblaggio nell' rvt, possibile attraverso l'utilizzo di una macro, che data l'impostazione parametrica della famiglia, verrebbe ridotta alla sola scrittura di un' unica semplice struttura "FOR EACH".

 

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