blog di Marta Guglielmetti

Giuli, Guglielmetti, Sigillò_ Esercitazione III

DIMENSIONAMENTO DI UN GRATICCIO IN C.A.

Pianta 

Il graticcio è una struttura senza gerarchie, è un reticolo di travi in cui nel punto di intersezione tra le due travi, è presente un nodo rigido, che impedisce, quindi, la rotazione, in cui si concentrano i carichi o vengono appoggiati altri elementi strutturali. La geometria del graticcio deve essere il più possibile regolare, quindi, può avere una disposizione dei moduli quadrata, ma può avere anche una disposizione radiale, con travi curve.

Il graticcio simmetrico avrà quindi, nell’asse baricentro la tangente orizzontale.

Viene scelta una pianta rettangolare di dimensioni 40x20m, con modulo 2x2 m.

Viene definito come materiale il calcestruzzo, la classe C40/50 e viene definita la sezione delle travi, in cui consideriamo un primo dimensionamento di 1 x 0,4 m. Con le travi di bordo più grandi di 1 x 0,9 m.

Viene preso in considerazione il fatto che il graticcio sosterrà un peso di 4 piani.

Successivamente si deve calcolare FTOT che sarà una forza espressa in kN, quindi una forza concentrata, che corrisponda al peso di tutto l’edificio, quindi:

dove n= numero di solai.

Stratigrafia del solaio

È stato ripreso il solaio dell’esercitazione precedente ed abbiamo:

Definiti i carichi, vengono considerate le combinazioni di carico fornite dalla normativa per le verifiche dello stato limite ultimo e dello stato limite d’esercizio utilizzando i coefficienti di sicurezza.

COMBINAZIONE ALLO STATO LIMITE D’ESERCIZIO

Questo valore servirà per le verifiche degli abbassamenti.

COMBINAZIONE ALLO STATO LIMITE ULTIMO

Questo valore servirà per le verifiche di resistenza degli elementi inflessi e presso inflessi (travi e pilastri).

Quindi

A questo si deve aggiungere il peso proprio del graticcio, che verrà aggiunto in SAP2000.

Definita la Forza, questa, deve essere attribuita ai nodi centrali, perimetrali e angolari.

Quindi, vengono calcolati quanti sono i nodi centrali, perimetrali e angolari.

N= 171

Np = 56

Na = 4

Nei nodi, la forza sarà moltiplicata per l’area di influenza. Quindi, se nel nodo centrale viene applicata una forza F, nei nodi perimetrali una forza F/2 mentre in quelli angolari una forza F/4.

Di conseguenza

Quindi, la forza da applicare al nodo sarà:

177,6 kN è la forza massima.

Quindi ai nodi centrali vengono assegnati i 177,6 kN; ai nodi perimetrali viene applicata la forza moltiplicata per 1/2, mentre ai nodi angolari viene applicata la forza moltiplicata per 1/4.

Quindi Fp = 88,8 kN e Fa = 44,4 kN.

Quindi, definita la forza su SAP2000 e posto il moltiplicatore di peso proprio pari a 1, viene assegnata a tutti i nodi.

Stessa cosa viene fatta con la combinazione dello stato limite d’esercizio per la verifica degli abbassamenti.

Quindi:

Definita la Forza, questa, deve essere attribuita ai nodi centrali, perimetrali e angolari.

Quindi

La forza da applicare al nodo sarà:

102,56 kN è la forza massima.

Quindi ai nodi centrali vengono assegnati i 102,56 kN; ai nodi perimetrali viene applicata la forza moltiplicata per 1/2, mentre ai nodi angolari viene applicata la forza moltiplicata per 1/4.

Quindi Fp = 51,28 kN e Fa = 25,64 kN

Definita la forza su SAP2000 e posto il moltiplicatore di peso proprio pari a 1, viene assegnata a tutti i nodi.

ANALISI SAP2000

Viene fatta partire una prima analisi di SAP2000, in cui viene calcolata la forza F.

Deformata

MOMENTO 3-3

Presenterà dei picchi proprio dove sono applicati i pilastri.

Sulla trave di bordo l’andamento è simile a quello di una trave continua, non uguale, perché non c’è continuità di momento. Questo perché siamo in una struttura tridimensionale in cui entra in gioco anche la trave ortogonale quella di bordo.

Nelle travi centrali ortogonali alla trave di bordo, invece, il comportamento è quello di una trave inflessa. Notiamo che il momento non è proprio nullo agli estremi, perché lì c’è un nodo rigido e la trave centrale si innesta su un’altra trave che ha una sua deformazione e un suo comportamento. Comunque, le travi si inflettono tutte verso il centro.

MOMENTO 2-2

È presente anche il momento 2-2 perché sono presenti i pilastri. Sui pilasti il momento agisce in entrambe le direzioni.

Quindi, dobbuamo considerare entrambi i momenti.

VERIFICHE

Come prima verifica si prosegue con l’ABBASSAMENTO MASSIMO, fatto con il carico SLE.

Lo spostamento verticale deve essere inferiore a 1/200 della luce. La nostra è di 40 m.

Estrapolando le tabelle da SAP2000 riguardanti l’abbassamento dei punti, possiamo verificare che il punto che subisce maggiore spostamento verticale è il 154.

Il punto 154 subisce un abbassamento di 0,025 m.

Quindi

L’abbassamento massimo risulta verificato.

Ora passiamo alla VERIFICA DELLE TRAVI, fatta con il carico SLU. Estrapoliamo le tabelle soltanto delle travi e non dei pilastri.

Le ordiniamo e prendiamo il momento massimo da verificare.

Notiamo che il momento maggiore lo troviamo nelle travi 15 e 818 (cioè la sua speculare).

Trovando queste travi sul modello SAP2000, vediamo che sono le travi che si trovano sul lato corto ortogonali alla trave di bordo.

Il valore del momento massimo delle travi lo inseriamo nella tabella delle travi, e notiamo che inserendo tutti i dati, i valori non risultano verificati.

Quindi, proviamo a cambiare la base e l’altezza delle travi e notiamo come con una base di 60 cm con abbiamo bisogno di un’altezza di 115 cm.

Quindi, torniamo su SAP2000 e modifichiamo le basi e le altezze delle travi centrali e le altezze delle travi di bordo, perché le travi centrali e quelle di bordo devono almeno avere la stessa altezza.

TRAVE CENTRALE SOGGETTA A FLESSIONE: 60 x 115 cm;

TRAVE DI BORDO: 90 x 115 cm.

Estrapoliamo la tabella con un nuovo momento massimo:

Verifichiamo questo nuovo momento massimo:

La trave risulta verificata

Quindi:

TRAVE CENTRALE SOGGETTA A FLESSIONE: 60 x 115 cm;

TRAVE DI BORDO: 90 x 115 cm.

DIMENSIONAMENTO E VERIFICA DEI PILASTRI

Passiamo ora al DIMENSIONAMENTO DEI PILASTRI.

Sappiamo che:

PESO UNITARIO TRAVE DI BORDO 25,875 Kn/m

PESO UNITARIO TRAVE 17,25 Kn/m

Da un primo dimensionamento risultano le seguenti sezioni:

PILASTRO D’ANGOLO N.830: 60 x 80 cm;

PILASTRO PERIMETRALE N.831: 80 x 100 cm;

PILASTRO PERIMETRALE N.842: 120 x 150 cm.

SFORZO NORMALE

MOMENTO 2-2

 

MOMENTO 3-3

TABELLA SAP2000 PILASTRI.

VERIFICA A PRESSOFLESSIONE

Verifica a piccola eccentricità

Da una prima verifica, i pilastri d’angolo e quello perimetrale sul lato lungo non risultano verificati a piccola eccentricità.

Quindi, aumentiamo le sezioni dei pilastri non verificati.

Risultano verificate le seguenti sezioni:

PILASTRO D’ANGOLO N.830: 150 x 180 cm;

PILASTRO PERIMETRALE N.831: 150 x 180 cm;

PILASTRO PERIMETRALE N.842: 120 x 150 cm.

TABELLA SAP2000 PILASTRI

VERIFICA A PRESSOFLESSIONE

Verifica a piccola eccentricità

DEFORMATA

SFORZO NORMALE

MOMENTO 2-2

MOMENTO 3-3

TORSIONE DELLA TRAVE DI BORDO

Da SAP2000 estrapoliamo le tabelle della torsione, notiamo che la trave con maggiore Momento torcente Mt, è la n.580, e la sua speculare la trave n.660 dove:

Ora è necessario determinare la tensione massima:

Dove Mt 

è il momento torcente che sollecita la sezione;

a e b sono i lati della sezione dove a è il lato lungo;

α è un coefficiente che dipende dal rapporto a/b.

TRAVE DI BORDO: 90 x 115 cm

Quindi

a = 1.15 m

b = 0.9 m

per cui si trova che

Sapendo che è stato preso il calcestruzzo C40/50, con Rck = 50 e sapendo che

In questo caso, è necessario aumentare la sezione della trave di bordo, ma questo comporterebbe una maggiore deformazione del pilastro. Quindi, per aumentare la rigidezza torsionale della trave di bordo, possiamo utilizzare una sezione rettangolare cava, in questo modo è possibile avere una maggiore larghezza della trave di bordo senza gravare ulteriormente sul pilastro.

In conclusione, tutti i pilastri sono verificati a presso flessione, tutte le travi sono verificate a flessione, ma le travi di bordo, non essendo verificate a torsione, assumeranno una sezione rettangolare cava.

Giuli, Guglielmetti, Sigillò_ Esercitazione II

PROGETTO DI UNA TRAVE RETICOLARE SU PIANTA IRREGOLARE

MODELLAZIONE DELLA TRAVE

Pianta e Sezione

È stata scelta una pianta irregolare, con un modulo iniziale di 3 x 3 m. La base, quindi, sarà di 68 m, la profondità di 30 m, per un’altezza di 3 m.

La trave reticolare è formata da aste verticali e orizzontali di diametro 0,355 e da aste diagonali con diametro di 0,406.

Definiti i materiali e costruita la trave, è necessario che il comportamento delle aste sia uguale a quello delle aste incernierate tra loro, quindi, si deve imporre che all’inizio e alla fine di tutte le aste, il momento sia uguale a 0. Viene, inoltre, imposto che alla fine delle aste la torsione sia uguale a 0.

Successivamente vengono assegnati i vincoli nel piano xz=0, non mettendoli agli estremi, altrimenti la trave si infletterebbe ed avrebbe l’abbassamento massimo in mezzeria. Non ponendo i vincoli alle estremità, l’inflessione della trave sarà più contenuta.

Viene preso in considerazione il fatto che alla trave reticolare saranno appesi quattro pianI.

Successivamente si deve calcolare FTOT che sarà una forza espressa in kN, quindi una forza concentrata, che corrisponda al peso di tutto l’edificio, quindi:

dove n= numero di solai che la trave reticolare sta portando.

 

Analisi dello sforzo normale calcolando solo il peso proprio

STRATIGRAFIA DEL SOLAIO

È stato ripreso il solaio dell’esercitazione precedente, e si ottiene che

A questo, si deve aggiungere il peso proprio della trave reticolare.

Si fa, quindi, partire una prima analisi su SAP2000, in cui viene analizzato il peso proprio della trave. Dall’analisi, il momento risulterà molto basso, molto vicino allo 0; mentre, lo sforzo assiale, sarà in dei punti maggiore, ed altri in cui, invece, sarà relativamente basso. Quindi, lo sforzo normale sarà più significativo rispetto al momento, questo, perché, è considerata una forza concentrata e non un carico distribuito, per cui, il momento viene trascurato. In SAP2000 però, il peso proprio, viene calcolato come carico distribuito; quindi, si deve calcolare il peso proprio della trave e successivamente deve essere sommata al carico concentrato. Si procede estrapolando le tabelle Excel di SAP2000, in particolare, le tabelle riguardanti le reazioni vincolari.

Da qui, F1 e F2 sono le reazioni vincolari orizzontali, mentre F3 è la reazione vincolare orizzontale. Considerando il fatto che l’unico carico agente è il peso proprio, sommando tutte le reazioni vincolari verticali, si ottiene il peso della struttura.

 

 

quindi, alla FTOT, viene aggiunto il Peso Proprio

 

Questo è tutto il peso portato dalla trave reticolare, che deve essere ridistribuito sui nodi.

Quindi, vengono calcolati quanti sono i nodi centrali, perimetrali e angolari.

NC = 180

NP = 58

NA = 4

Nei nodi, la forza sarà moltiplicata per l’area di influenza. Quindi, se nel nodo centrale viene applicata una forza F, nei nodi perimetrali una forza F/2  mentre in quelli angolari una forza F/4.

Di conseguenza:

Quindi, la forza da applicare al nodo sarà:

307 kN è la forza massima.

Quindi ai nodi centrali vengono assegnati i 307 kN; ai nodi perimetrali viene applicata la forza moltiplicata per 1/2 , mentre ai nodi angolari viene applicata la forza moltiplicata per 1/4.

Quindi FP = 153,5 kN e FA = 76,75 kN.

(Per verificare l’abbassamento, è necessario lo stato limite d’esercizio, perché la verifica dell’abbassamento si fa con lo SLE.)

Assegnato il carico e le sezioni, viene fatta partire una nuova analisi in cui viene analizzato solo il caso F e vengono analizzate le tabelle “Joint Displacement”, cioè lo spostamento dei punti.

L’abbassamento massimo si trova nel nodo n.41.

L’abbassamento massimo non deve essere superiore a 1/200 della luce.

La luce sarà uguale alla distanza del punto di massimo abbassamento dal vincolo più vicino.

Il nodo 41 dista di 4 moduli lungo l’asse x e di 2 moduli lungo l’asse y dalla cerniera più vicina.

Quindi

Una volta verificato l’abbassamento, viene esportata la tabella “Element Forces Frame” dove si trovano i risultati in termini di taglio, momento e sforzo normale delle aste verticali e orizzontali e delle aste diagonali; e la tabella “Frame Assignments”, che è una tabella in cui vengono ricapitolati il numero del frame e il tipo di aste, se diagonale o orizzontale e verticale.

Si procede con il raggruppamento degli elementi compressi in cinque gruppi e vengono considerati per ogni gruppo l’elemento con maggiore kN. 

Successivamente si deve verificare se le sezioni delle varie aste possano andare bene, altrimenti viene data una nuova sezione con l’ausilio del sagomario.

Quindi, per il primo raggruppamento, viene presa l’asta con sforzo normale maggiore e viene verificata. Stesso procedimento viene fatto per gli altri raggruppamenti.

 

 

 

 

 

CALCOLO DELL’AREA MINIMA DA SFORZO DI COMPRESSIONE

Stessa verifica viene fatta per la trazione, quindi:

CALCOLO DELL’AREA MINIMA DA SFORZO DI TRAZIONE

 

Questi valori devono essere importati su SAP2000.

Quindi, su SAP2000 vengono ridefinite le sezioni e successivamente viene importata la tabella.

 

TRAVE RETICOLARE CON LE SEZIONI NUOVE IMPORTATE DA EXCEL

Successivamente, viene rifatta l’analisi solo con il peso proprio, per ottenere il nuovo peso della trave; il valore di peso proprio viene aggiunto all’analisi dei carichi che rimane invariata perché si parla dei carichi appesi alla trave reticolare. Quindi, vengono calcolate di nuovo le forze da applicare sui singoli nodi e viene fatta una nuova analisi. Infine, vengono analizzate tutte le nuove tabelle e viene controllato che siano tutte quante verificate.

 

Questo è tutto il peso portato dalla trave reticolare, che deve essere ridistribuito sui nodi.

Nei nodi, la forza sarà moltiplicata per l’area di influenza. Quindi, se nel nodo centrale viene applicata una forza F, nei nodi perimetrali una forza F/2 mentre in quelli angolari una forza F/4.

Di conseguenza

Quindi, la forza da applicare al nodo sarà:

291,9 kN è la forza massima.

Ai nodi centrali saranno assegnati i 291,9 kN.

Ai nodi perimetrali sarà assegnata la forza moltiplicata per 1/2, mentre ai nodi angolari sarà applicata la forza moltiplicata per 1/4.

Quindi FP = 145,95 kN e FA = 72,97 kN.

Successivamente queste forze vengono di nuovo assegnate ai nodi; viene fatta di nuovo l’analisi e viene controllato che nuove sezioni siano verificate.

DEFORMATA LUNGO L’ASSE xz

Vengono estrapolate le tabelle “Element Forces Frame” e “Frame Section Assignment”, vengono riportati tutti i gruppi e viene fatta la verifica finale.

CALCOLO DELL’AREA MINIMA DA SFORZO DI COMPRESSIONE

CALCOLO DELL’AREA MINIMA DA SFORZO DI TRAZIONE

Dall’analisi, due aste di due sezioni non risultano verificate, quindi, per queste aste, è necessario aumentare la sezione prendendo un momento di inerzia e un raggio maggiore.

 

Esercitazione I_ Giuli, Guglielmetti, Sigillò

PROGETTO PER UNA PALAZZINA CON STRUTTURA IN CEMENTO ARMATO.

1_Descrizione del progetto

Pianta e Sezione

2_Solaio

Stratigrafia del solaio

Calcolo dei carichi dei singoli elementi del solaio

3_Travi Principali

Area di influenza Travi Principali

Dimensionamento Travi

Per il predimensionamento delle travi viene utilizzato il modello della trave "doppiamente appoggiata" e viene preso in considerazione il peso del solaio e la luce che devono coprire le travi.

È stata scelta come classe di resistenza caratterista (fck) del cls la C28/35 e dell’acciaio (fyk) 450.

Da queste, vengono trovati la resistenza di progetto del cls (fcd) e la resistenza di progetto dell’acciaio (fyd):

Vengono, successivamente, fatte delle distinzioni tra le diverse travi:

  • TRAVI PRINCIPALI CENTRALI;
  • TRAVI PRINCIPALI PERIMETRALI;
  • TRAVE PRINCIPALE VANO SCALA.

Quindi, vengono calcolate le basi e le altezze delle sezioni di ogni trave:

 Quindi, fissata la base, viene calcolata l’altezza utile della trave, a cui andranno aggiunti i 5 cm di copriferro  

L’altezza viene, infine, ingegnerizzata.

TRAVE PRINCIPALE CENTRALE: 30x60 cm                                                                                                     TRAVE PRINCIPALE PERIMETRALE: 30x50 cm

TRAVE PRINCIPALE VANO SCALA (1): 30x35 cm                                                                                            TRAVE PRINCIPALE VANO SCALA (2): 30x35 cm

4_Travi Secondarie

Area di influenza Travi Secondarie

Dimensionamento Travi

Per il predimensionamento delle travi secondarie viene utilizzato lo stesso procedimento delle travi principali.

Nel caso delle travi secondarie, però, viene dato un interasse pari a 0,25 m per le travi perimetrali e 0,50 m per quelle centrali.

TRAVE SECONDARIA CENTRALE: 30x35 cm                                                                                                 TRAVE SECONDARIA PERIMETRALE: 30x35 cm

5_Travi in Aggetto

Area di influenza Travi in Aggetto

Dimensionamento Travi 

Per il pre-dimensionamento delle travi in aggetto viene utilizzato il metodo della mensola.

È stata scelta come classe di resistenza caratterista (fck) del cls la C28/35 e dell’acciaio (fyk) 450.

Da queste, vengono trovati la resistenza di progetto del cls (fcd) e la resistenza di progetto dell'acciaio (fyd):

Viene, successivamente fatta la distinzione tra:

  • TRAVE IN AGGETTO CENTRALE;
  • TRAVE IN AGGETTO PERIMETRALE.

L’altezza viene, infine, ingegnerizzata.

TRAVE IN AGGETTO PERIMETRALE: 30x40 cm                                                                                               TRAVE IN AGGETTO CENTRALE: 30x45 cm

6_Pilastri

Area di influenza Pilastri

Dimensionamento Pilastri

Il modo più semplice per predimensionare i pilastri è a sforzo normale, attraverso il "modello di pilastrata".

I pilastri sono stati predimensionati a sforzo normale e successivamente verificati considerando anche la pressoflessione. 

Per determinare lo sforzo normale sui pilastri, viene introdotto il concetto di Area di influenza.

Quindi:

con n = numero di piani.

Per un preciso predimensionamento, vengono studiati quattro pilastri per piano:

  1. PILASTRO ANGOLARE;
  2. PILASTRO PERIMETRALE;
  3. PILASTRO CENTRALE;
  4. PILASTRO DELLA SCALA.

L’area di influenza viene determinata a partire dalla lunghezza delle travi principali e secondarie, e varia a seconda del pilastro (angolare, perimetrale, centrale o della scala).

Il peso delle travi gravante sui pilastri è dato dalla somma del peso unitario della singola trave moltiplicato per 1,3.

 

7_Vento

Il vento è un carico aleatorio e dinamico, ma nelle costruzioni (da normativa), viene considerato come una variabile statica, come una pressione.

Il vento viene, quindi, considerato come un carico distribuito applicato ortogonalmente alla facciata e provoca pressoflessione nei pilastri.

Dove q è la pressione cinetica di riferimento legata alla velocità dell’aria.

Dove ρ è la densità dell’aria e v è la velocità dell’aria.

Nel Lazio alla pressione generata dal vento è assegnato un valore che va da 0,5 kN/mq a 1 kN/mq.

Quindi viene moltiplicata la pressione per l’interasse, proprio come nelle travi.

8_Analisi del Telaio in SAP2000

Una volta predimensionato tutto il telaio, viene ricostruito su SAP2000.

Quindi, vengono definiti gli elementi strutturali per ogni piano e i rispettivi carichi. Successivamente, viene aggiunto anche il carico dato dal vento.

Infine, vengono verificate le travi e i pilastri.

CONFIGURAZIONE INDEFORMATA

CONFIGURAZIONE DEFORMATA DEL LATO CORTO

MOMENTO 2 DEL LATO Y

MOMENTO 3 DEL LATO Y

TAGLIO 2 DEL LATO Y

TAGLIO 3 DEL LATO Y

MOMENTO 3 DEL LATO X

TAGLIO 2 DEL LATO X

VERIFICA DELLE TRAVI

Tabella SAP2000

VERIFICA DEI PILASTRI

Tabella SAP2000

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