Per iniziare vorrei spiegare il tema della tesi e proporre alcuni input iniziali che spero possano servire al fine progettuale della copertura.
Il tema è la copertura dello Stadio del nuoto di Roma, facente parte del complesso del Foro italico. Per motivi storici ed artistici non è possibile porre nulla sul complesso delle piscine e dunque gli unici appoggi consentiti sono sui bordi dell'area che ha una dimensione di 80 m sul lato corto e 210 m sul lato lungo...
caro Daniele per cominciare, perchè non inserisci una tua foto sul tuo profilo? il rapporto sarà meno impersonale.
Ciò premesso, mi hai fatto due esempi apparentamente molto diversi tra loro. Cosa li accomuna? le dimensioni? quali sono le dimensioni nei due casi? quali sono i materiali?
I 2 esempi di copertura postati hanno in comune certamente la grande luce tra gli appoggi e anche il materiale strutturale, ovvero l'acciaio.
Ho pensato di partire da questi 2 input per far capire alcuni esempi di strutture in acciaio di grandi dimensioni e come si è pensato di risolvere il problema.
Detto questo posto un'altra immagine che vorrei fosse il risultato visivo finale della copertura:
vorrei che la "pelle" esterna fosse una sorta di lago su cui si abbatte una leggera pioggia che va a creare una serie di cerchi concentrici creati dalle gocce...
Come procedo? creo una rappresentazione iniziale in rhinoceros della copertura? Grazie :)
le 2 immagini che seguono sono state fatte con rhinoceros e la seconda con 3d studio max. Sono la rappresentazione iniziale del risultato che vorrei ottenere:
ovvero, ci mettiamo nel solco della forma libera in un contesto di dimensioni enormi. In più, questa forma libera è praticamente piatta, quindi non può far ricorso ad una resistenza per forma, e con una tessitura anch'essa libera, ossia che non ottimizza lo stato tensionale.
Vedo grandi difficoltà, ma se la tesi vuol essere un percorso formativo non si può far altro che procedere come fatto con Daniele Nardone, ossia iniziando, sbagliando e correggendosi.
Cominciamo ad essere un minimo dettagliati:
1) dove appoggia questa superficie?
2) quali sono le sue esatte dimensioni di ingombro?
3) E', come a me sembra, praticamente piatta?
4) Sei disposto a mettere tutto in discussione?
Spiego meglio il punto 4) . E' tutto troppo rigido. Le dimensioni sono fisse, la tessitura è rigida, la curvatura è assente. Cosa sei disposto a trattare?
la copertura può appoggiarsi solo sul perimetro e le sue dimensioni esatte sono 210x80m...
sono assolutamente disponibile a cambiare la curvatura (dunque non una copertura perfettamente piatta) e e mettere in discussione tutto il resto, però i vincoli assoluti sono le dimensioni che purtroppo non possono esser diminuite e vorrei che l'idea dei cerchi, creati dalle onde, rimanesse anche con una tessitura differente.
ora le dimensioni sono chiare. Dovresti chiarirmi se è possibile appoggiare la copertura sull'intero perimetro, oppure su di una parte di esso, oppure ancora su di una serie di appoggi isolati. Strutturalmente fa veramente molta differenza. la proposta sta nel procedere per gradi di complessità, per arrivare ad avere in tempi rapidi un ordine di grandezza delle dimensioni strutturali. Si potrebbe in primissima approssimazione trascurare l'increspatura e considerare la copertura come piatta. In tal caso il modello meccanico sarebbe quello di una piastra inflessa, ottenuta tramite un graticcio di travi reciprocamente incastrate. Le travi sarebbero molto alte e fitte, in prima approssimazione formanti un reticolo ortogonale a passo regolare, e di acciaio. Questa prima approssimazione potrebbe fornirci un'idea di cosa stiamo dimensionando.
Si tratta di diventare rapidamente operativi. Disgna una tessitura regolarissima che immagini un graticcio di travi ortogonali piano, distribuiti su di un rettangolo di lati pari alle dimensioni della copertura. Ognuna delle travi sarà appoggiata tridimensionalmente. All'incrocio tra due travi, c'è un incastro reciproco. Il passo dovrebbe essere molto fitto. Potresti ipotizzare il passo che si vede in una delle due strutture che hai postato, con quelle stesse dimensioni delle travi. Sembra una con dimensioni reciproche (altezza, spessore delle travi, interassi) molto eleganti.
Daniele, stavo guardando i due edifici che hai proposto e vorrei che prima di iniziare a fare tentativi sia necessario un attimo di approfondimento, di studio, insomma, di ascolto. Le due coperture che hai evidenziato sono per ora solo delle suggestioni, anche se belle. Per prendere spunto da esse, dobbiamo conoscerne le dimensioni. Il motivo per cui te lo chiedo è legato ad un fattore che stai al momento trascurando: la scala. Nel passaggio tra una copertura 30mx80 m ad una copertura 80 m x 240 m, la struttura cambia non solo quantitativamente, ossia nelle dimensioni delle membrature, o nello spessore delle solette (per il CA) ma può drasticamente cambiare qualitativamente, ossia tipologicamente. Il passaggio continuo/discreto (soletta continua o membrature?) o nella geometria globale (struttura piatta (piastra) o curva (guscio)?) sono cambiamenti di tipologia strutturale che ti fanno rapidamente passare da un modello fisico matematico ad un altro, da una tecnologia ad un'altra, da un'organizzazione di cantiere ad un'altra. Ergo: va ponderato.
Tutto questo sermone deve intendersi in questo modo: prima di partire, vuoi fare un'analisi dettagliata delle coperture a grandi dimensioni che hai proposto? per me, quella di Foster è infinitamente più piccola: sembra un 30X70 ed in più è curva. Tra parentesi pare copiata da una copertura in legno di cui mima perfettamente sia la forma esterna, sia la tessitura e quindi l'effetto interno. La allego:
Intanto le rispondo alla domanda del messaggio di ieri: gli appoggi possono esser posti tranquillamente su tutto il perimetro della copertura.
Per quanto rigarda lo studio della copertura del Waater Cube avevo già iniziato a cercare materiali sia per approfondimento personale sia per capire bene la tecnologia utilizzata. Se fosse possibile vorrei portare avanti i 2 studi in parallelo, anche per capire quali sono i limiti che avrò.
Intanto oggi ho provato a eseguire quanto da lei richiesto nello scorso messaggio (anche perchè internet non funzionava in facoltà e duqnue non avevo letto il contrordine) e dunque ho provato 2 diverse orditure:
La prima ha le campate di dimensioni 4m x 1,5m, sul perimetro ho posto degli incastri mentre all'intersezione delle travi ho posto dei special joint dove ho applicato dei constraints in modo da incastrare reciprocamente le travi.
La seconda maglia provata ha le campate da 5m x 3m:
Le travi principali sono state inizialmente pensate con un'altezza di 8m ( ho pensato rozzamente a 1/10 della luce).
Spero di esser stato abbastanza diligente e aver interpretato decentemente quello che mi aveva chiesto :)
sinceramente non conoscevo questo "special constraint" e non so bene come funziona. Sto immaginando che tu abbia disegnato le travi nella loro interezza, ossia lunghe 80 m e 240 m, e poi, all'incrocio tra due di esse hai imposto l'incastro reciproco. E' così? ovviamente, sei già su SAP2000. In che versione? Con Fabiana, ed anche mi pare con Daniele Nardone, stamo avendo problemi di interfaccia tra Rhino e la versione 11 di Sap2000. Non abbiamo ancora risolto il problema, ma alla fine ci accorderemo sulla release 14, che ti invito a procurarti.
Premesso ciò, i tuoi graticci di travi sono già disegnati su SAP ed ora vanno analizzati. Per fare ciò devi:
1) scegliere un materiale (acciaio, ma immagino dovremo spostarci sugli acciai ad elevatissima resistenza di ultima generazione: dovresti cominciare a cercare in rete dati su questi materiali. Mi pare che Stefano Gabriele (gabriele@uniroma3.it) abbia lavorato ad un progetto di ricerca su tali acciai. Se gli scrivi un'email magari ti fai dare delle indicazioni in merito. Servono resistenza, peso specifico, duttilità, tutti i parametri in suo possesso)
2) scegliere una sezione per queste travi. Credo che sarà impossibile scegliere un profilo laminato di quelli standard e forse dovremo riferisci a sezioni saldate scatolari, di grande altezza.
3) ipotizzare un vincolo esterno, ossia il vincolo tra le travi e gli elementi verticali che stanno lungo il perimetro. Per ora va bene l'incastro, ma poi bisogna vedere se si riuscirà a realizzarli.
4) ipotizzare un carico a metro quadro. Anzitutto ci sarà il peso proprio, che SAP2000 calcola in automatico, una volta decisi i materiali e le sezioni. Ma non basta: la struttura porterà certamente una copertura di completamento che deve essere vista come un sovraccarico permanente ed il peso di questi completamento (lastra di vetro?) dipende dalla tecnologia prescelta. Questa è una tua scelta. Poi c'è il sovraccarico accidentale, che va calcolato in base alla funzione. Alla fine questo carico a metro quadro sarà riportato a metro lineare sulle travi, moltiplicando per gli interassi. E quindi si farà 'analisi dello stato tensionale.
5) il cantiere: la cosa che mi preoccupa di più è dove e come si organizza il cantiere di quest'opera. Si può organizzare a piè d'opera?
dopo aver analizzato il materiale fornitomi dal prof. gabriele sugli acciai inox duplex e ho cercato di estrapolare alcune delle caratteristiche richieste nel punto 1:
resistenza a trazione: 700/950 N/mm^2
spessore : 8 mm
allungamento dopo la rottura: 20%
la mia ricerca mi ha portato a cercare tecnologie più contemporanee (la tesi era di 4 anni fa) e mi sono imbattuto in alcuni tipi di acciaio molto resistenti di ultima generazione di cui elenco alcune caratteristiche:
Spessore: 4mm
Limite di snervamento: > 1100 MPa
Resistenza a trazione: 1200/1500 MPa
Allungamento rottura: > 8%
In realtà avevo trovato anche un tipo di acciaio duplex che aveva una resistenza a trazione di 1800 MPa però ne sto cercando ancora alcune caratteristiche e attualmente è utilizzato solo in campo automobilistico.
per quanto riguarda la copertura di completamento per ora ipotizzerei il vetro.
la sezione delle travi direi assolutamente uno scatolare.
Commenti
daniele.ceraudo
Sab, 03/12/2011 - 10:27
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Intanto salve a tutti! Per
Intanto salve a tutti!
Per iniziare vorrei spiegare il tema della tesi e proporre alcuni input iniziali che spero possano servire al fine progettuale della copertura.
Il tema è la copertura dello Stadio del nuoto di Roma, facente parte del complesso del Foro italico. Per motivi storici ed artistici non è possibile porre nulla sul complesso delle piscine e dunque gli unici appoggi consentiti sono sui bordi dell'area che ha una dimensione di 80 m sul lato corto e 210 m sul lato lungo...
daniele.ceraudo
Sab, 03/12/2011 - 10:45
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Ecco alcuni input
Ecco alcuni input strutturali:
Il Water Cube di Pechino
Smithsonian Institution a Washington:
http://www.fosterandpartners.com/Projects/1276/Default.aspx
GinevraSalerno
Lun, 05/12/2011 - 19:57
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per cominciare metti una fotina
caro Daniele per cominciare, perchè non inserisci una tua foto sul tuo profilo? il rapporto sarà meno impersonale.
Ciò premesso, mi hai fatto due esempi apparentamente molto diversi tra loro. Cosa li accomuna? le dimensioni? quali sono le dimensioni nei due casi? quali sono i materiali?
insomma, cominciamo ad entrare nel merito?
Ginevra Salerno
daniele.ceraudo
Mar, 06/12/2011 - 13:06
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Salve a tutti! I 2 esempi
Salve a tutti!
I 2 esempi di copertura postati hanno in comune certamente la grande luce tra gli appoggi e anche il materiale strutturale, ovvero l'acciaio.
Ho pensato di partire da questi 2 input per far capire alcuni esempi di strutture in acciaio di grandi dimensioni e come si è pensato di risolvere il problema.
Detto questo posto un'altra immagine che vorrei fosse il risultato visivo finale della copertura:
vorrei che la "pelle" esterna fosse una sorta di lago su cui si abbatte una leggera pioggia che va a creare una serie di cerchi concentrici creati dalle gocce...
Come procedo? creo una rappresentazione iniziale in rhinoceros della copertura? Grazie :)
Daniele
daniele.ceraudo
Mar, 13/12/2011 - 11:02
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forma iniziale della copertura
le 2 immagini che seguono sono state fatte con rhinoceros e la seconda con 3d studio max. Sono la rappresentazione iniziale del risultato che vorrei ottenere:
GinevraSalerno
Mar, 13/12/2011 - 13:20
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mamma mia, bruscolini..
ovvero, ci mettiamo nel solco della forma libera in un contesto di dimensioni enormi. In più, questa forma libera è praticamente piatta, quindi non può far ricorso ad una resistenza per forma, e con una tessitura anch'essa libera, ossia che non ottimizza lo stato tensionale.
Vedo grandi difficoltà, ma se la tesi vuol essere un percorso formativo non si può far altro che procedere come fatto con Daniele Nardone, ossia iniziando, sbagliando e correggendosi.
Cominciamo ad essere un minimo dettagliati:
1) dove appoggia questa superficie?
2) quali sono le sue esatte dimensioni di ingombro?
3) E', come a me sembra, praticamente piatta?
4) Sei disposto a mettere tutto in discussione?
Spiego meglio il punto 4) . E' tutto troppo rigido. Le dimensioni sono fisse, la tessitura è rigida, la curvatura è assente. Cosa sei disposto a trattare?
Ginevra Salerno
daniele.ceraudo
Mar, 13/12/2011 - 13:38
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Allora... la copertura può
Allora...
la copertura può appoggiarsi solo sul perimetro e le sue dimensioni esatte sono 210x80m...
sono assolutamente disponibile a cambiare la curvatura (dunque non una copertura perfettamente piatta) e e mettere in discussione tutto il resto, però i vincoli assoluti sono le dimensioni che purtroppo non possono esser diminuite e vorrei che l'idea dei cerchi, creati dalle onde, rimanesse anche con una tessitura differente.
GinevraSalerno
Mar, 13/12/2011 - 17:20
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qualche altra domanda ed una proposta
ora le dimensioni sono chiare. Dovresti chiarirmi se è possibile appoggiare la copertura sull'intero perimetro, oppure su di una parte di esso, oppure ancora su di una serie di appoggi isolati. Strutturalmente fa veramente molta differenza. la proposta sta nel procedere per gradi di complessità, per arrivare ad avere in tempi rapidi un ordine di grandezza delle dimensioni strutturali. Si potrebbe in primissima approssimazione trascurare l'increspatura e considerare la copertura come piatta. In tal caso il modello meccanico sarebbe quello di una piastra inflessa, ottenuta tramite un graticcio di travi reciprocamente incastrate. Le travi sarebbero molto alte e fitte, in prima approssimazione formanti un reticolo ortogonale a passo regolare, e di acciaio. Questa prima approssimazione potrebbe fornirci un'idea di cosa stiamo dimensionando.
Si tratta di diventare rapidamente operativi. Disgna una tessitura regolarissima che immagini un graticcio di travi ortogonali piano, distribuiti su di un rettangolo di lati pari alle dimensioni della copertura. Ognuna delle travi sarà appoggiata tridimensionalmente. All'incrocio tra due travi, c'è un incastro reciproco. Il passo dovrebbe essere molto fitto. Potresti ipotizzare il passo che si vede in una delle due strutture che hai postato, con quelle stesse dimensioni delle travi. Sembra una con dimensioni reciproche (altezza, spessore delle travi, interassi) molto eleganti.
Ginevra Salerno
GinevraSalerno
Mer, 14/12/2011 - 10:55
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contrordine, compagni
Daniele, stavo guardando i due edifici che hai proposto e vorrei che prima di iniziare a fare tentativi sia necessario un attimo di approfondimento, di studio, insomma, di ascolto. Le due coperture che hai evidenziato sono per ora solo delle suggestioni, anche se belle. Per prendere spunto da esse, dobbiamo conoscerne le dimensioni. Il motivo per cui te lo chiedo è legato ad un fattore che stai al momento trascurando: la scala. Nel passaggio tra una copertura 30mx80 m ad una copertura 80 m x 240 m, la struttura cambia non solo quantitativamente, ossia nelle dimensioni delle membrature, o nello spessore delle solette (per il CA) ma può drasticamente cambiare qualitativamente, ossia tipologicamente. Il passaggio continuo/discreto (soletta continua o membrature?) o nella geometria globale (struttura piatta (piastra) o curva (guscio)?) sono cambiamenti di tipologia strutturale che ti fanno rapidamente passare da un modello fisico matematico ad un altro, da una tecnologia ad un'altra, da un'organizzazione di cantiere ad un'altra. Ergo: va ponderato.
Tutto questo sermone deve intendersi in questo modo: prima di partire, vuoi fare un'analisi dettagliata delle coperture a grandi dimensioni che hai proposto? per me, quella di Foster è infinitamente più piccola: sembra un 30X70 ed in più è curva. Tra parentesi pare copiata da una copertura in legno di cui mima perfettamente sia la forma esterna, sia la tessitura e quindi l'effetto interno. La allego:
Ginevra Salerno
daniele.ceraudo
Mer, 14/12/2011 - 20:53
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rispondo al controdine :)
Salve e buonasera!
Intanto le rispondo alla domanda del messaggio di ieri: gli appoggi possono esser posti tranquillamente su tutto il perimetro della copertura.
Per quanto rigarda lo studio della copertura del Waater Cube avevo già iniziato a cercare materiali sia per approfondimento personale sia per capire bene la tecnologia utilizzata. Se fosse possibile vorrei portare avanti i 2 studi in parallelo, anche per capire quali sono i limiti che avrò.
Intanto oggi ho provato a eseguire quanto da lei richiesto nello scorso messaggio (anche perchè internet non funzionava in facoltà e duqnue non avevo letto il contrordine) e dunque ho provato 2 diverse orditure:
La prima ha le campate di dimensioni 4m x 1,5m, sul perimetro ho posto degli incastri mentre all'intersezione delle travi ho posto dei special joint dove ho applicato dei constraints in modo da incastrare reciprocamente le travi.
La seconda maglia provata ha le campate da 5m x 3m:
Le travi principali sono state inizialmente pensate con un'altezza di 8m ( ho pensato rozzamente a 1/10 della luce).
Spero di esser stato abbastanza diligente e aver interpretato decentemente quello che mi aveva chiesto :)
Daniele
GinevraSalerno
Gio, 15/12/2011 - 08:31
Collegamento permanente
gestire la complessità
caro Daniele,
sinceramente non conoscevo questo "special constraint" e non so bene come funziona. Sto immaginando che tu abbia disegnato le travi nella loro interezza, ossia lunghe 80 m e 240 m, e poi, all'incrocio tra due di esse hai imposto l'incastro reciproco. E' così? ovviamente, sei già su SAP2000. In che versione? Con Fabiana, ed anche mi pare con Daniele Nardone, stamo avendo problemi di interfaccia tra Rhino e la versione 11 di Sap2000. Non abbiamo ancora risolto il problema, ma alla fine ci accorderemo sulla release 14, che ti invito a procurarti.
Premesso ciò, i tuoi graticci di travi sono già disegnati su SAP ed ora vanno analizzati. Per fare ciò devi:
1) scegliere un materiale (acciaio, ma immagino dovremo spostarci sugli acciai ad elevatissima resistenza di ultima generazione: dovresti cominciare a cercare in rete dati su questi materiali. Mi pare che Stefano Gabriele (gabriele@uniroma3.it) abbia lavorato ad un progetto di ricerca su tali acciai. Se gli scrivi un'email magari ti fai dare delle indicazioni in merito. Servono resistenza, peso specifico, duttilità, tutti i parametri in suo possesso)
2) scegliere una sezione per queste travi. Credo che sarà impossibile scegliere un profilo laminato di quelli standard e forse dovremo riferisci a sezioni saldate scatolari, di grande altezza.
3) ipotizzare un vincolo esterno, ossia il vincolo tra le travi e gli elementi verticali che stanno lungo il perimetro. Per ora va bene l'incastro, ma poi bisogna vedere se si riuscirà a realizzarli.
4) ipotizzare un carico a metro quadro. Anzitutto ci sarà il peso proprio, che SAP2000 calcola in automatico, una volta decisi i materiali e le sezioni. Ma non basta: la struttura porterà certamente una copertura di completamento che deve essere vista come un sovraccarico permanente ed il peso di questi completamento (lastra di vetro?) dipende dalla tecnologia prescelta. Questa è una tua scelta. Poi c'è il sovraccarico accidentale, che va calcolato in base alla funzione. Alla fine questo carico a metro quadro sarà riportato a metro lineare sulle travi, moltiplicando per gli interassi. E quindi si farà 'analisi dello stato tensionale.
5) il cantiere: la cosa che mi preoccupa di più è dove e come si organizza il cantiere di quest'opera. Si può organizzare a piè d'opera?
saluti
Ginevra Salerno
daniele.ceraudo
Lun, 02/01/2012 - 18:56
Collegamento permanente
news sulle caratteristiche degli acciai duplex
dopo aver analizzato il materiale fornitomi dal prof. gabriele sugli acciai inox duplex e ho cercato di estrapolare alcune delle caratteristiche richieste nel punto 1:
resistenza a trazione: 700/950 N/mm^2
spessore : 8 mm
allungamento dopo la rottura: 20%
la mia ricerca mi ha portato a cercare tecnologie più contemporanee (la tesi era di 4 anni fa) e mi sono imbattuto in alcuni tipi di acciaio molto resistenti di ultima generazione di cui elenco alcune caratteristiche:
Spessore: 4mm
Limite di snervamento: > 1100 MPa
Resistenza a trazione: 1200/1500 MPa
Allungamento rottura: > 8%
In realtà avevo trovato anche un tipo di acciaio duplex che aveva una resistenza a trazione di 1800 MPa però ne sto cercando ancora alcune caratteristiche e attualmente è utilizzato solo in campo automobilistico.
per quanto riguarda la copertura di completamento per ora ipotizzerei il vetro.
la sezione delle travi direi assolutamente uno scatolare.