come primo passo realizzo una superficie in rhinoceros con il comando patch, ne tronco la parte inferiore in modo tale successivamente da potervi applicare dei vincoli in sap, successivamente la semplifico riducendone la suddivisione.
Il cambio di tipologia da 2D a 3D lavora analizzando non più il singolo pezzetto di trave, ma bensì la singola superficie in cui è stata discretizzata quest'ultima lavorando come una membrana: mentre nel modello di trave venivano analizzate le sollecitazioni lungo un singolo asse di riferimanto ora l'analisi viene compiuta su tutte e 4 le facce di sezione della superficie stessa. nel caso specifico però l'analisi viene fatta su elementi trave, per poter esser effettuata su superfici dovrei suddividere la superficie in mesh triangolari; importare il file in cad rinominando il layer "shells"; esplodere le mesh (molto importante in quanto altrimenti non sarebbe possibile l'analisi dell'intera superficie nel sap); importo il file in dxf ed assegno il layer shells e concludo l'imporatzione. il computer riesce molto meglio a gestire singole superfici che elementi trave. Allo stesso modo assegno dei vincoli e mi studio le sollecitazioni sulla struttura.
Dal grafico degli sforzi flettenti notiamo come questi siano maggiori nelle zone in cui la pendenza è maggiore, mentre gli sforzi di trazione li abbiamo lungo gli assi principali.
Osservando il grafico del lavoro compiuto dalla struttura notiamo come le zone più distanti a sbalzo della struttuta si sforzino maggiormente rispetto a quelle con profilo ad arco per tenersi su. Daltronde questo era prevedibile in quanto la forza peso propria di questi sbalzi tende a far ribaltare questi ultimi verso l'esterno.