blog di ilaria.pandolfi

Esercitazione 4: Ripartizione forze sismiche.

L’obiettivo di questa esercitazione è quello di calcolare come viene ripartita una forza orizzontale, in questo caso quella sismica, su diversi telai che compongono una struttura, applicando il  metodo delle rigidezze.

Prendiamo in considerazione un generico edificio ad un solo piano, la cui struttura è composta da telai piani che, se ben progettati, oltre a trasmettere i carichi verticali alla fondazione possono fungere da controventi per le azioni orizzontali.

In particolare, i telai piani che compongono la struttura sono di tipo Shear-type.

Nel presente impalcato si possono individuare otto telai, quattro paralleli all’asse x e e quattro paralleli all’asse y.

  • Telaio 1 verticale: pilastri 1-4
  • Telaio 2 verticale: pilastri 2-5-7-10
  • Telaio 3 verticale: pilastri 3-6-8-11
  • Telaio 4 verticale: pilastri 9-12
  • Telaio 1 orizzontale: pilastri 1-2-3
  • Telaio 2 orizzontale: pilastri 4-5-6
  • Telaio 3 orizzontale: pilastri 7-8-9
  • Telaio 4 orizzontale: pilastri 10-11-12

Complessivamente sono presenti due tipologie di pilastro, uno rettangolare di dimensioni 30x40 cm e uno quadrato di dimensioni 30x30 cm. Pertanto otterremo tre momenti di inerzia distinti (bh2/12), due per il pilastro rettangolare, a seconda se viene calcolato rispetto ad x o rispetto ad y, e uno per il pilastro quadrato.

I controventi, che per il solaio rappresentano vincoli cedevoli elasticamente, possono essere schematizzati nel piano dell’impalcato come molle.

STEP 1: tramite la tabella excel, calcoliamo la rigidezza traslante associata a tutti i controventi, inserendo per ognuno di essi l’inerzia dei pilastri che lo compongono. Stiamo parlando di telai Shear type, pertanto, per trovare la rigidezza traslante di un telaio composto da n pilastri utilizziamo la formula:

STEP 2: otteniamo una tabella riassuntiva in cui vengono riportate le rigidezze di tutti i controventi calcolati nel primo step. In più, nella stessa tabella, inseriamo le distanze di ogni controvento da un’origine O arbitraria, che per comodità collochiamo nell’angolo in basso a sinistra dell’impalcato.

STEP 3: a questo punto calcoliamo il centro di massa dell’edificio, che corrisponde al centro delle aree dato che consideriamo l’impalcato con densità di massa uniforme, suddividendo la struttura in tre figure elementari di cui conosciamo il centro in modo intuitivo.

Per farlo utilizziamo la formula derivata da quella per ottenere le coordinate del centro di un sistema di vettori paralleli:

STEP 4: calcoliamo la rigidezza totale orizzontale, data dalla somma delle singole rigidezze dei controventi orizzontali, e la rigidezza totale verticale, data dalla somma delle singole rigidezze dei controventi verticali.

In questo modo sarà possibile calcolare il centro delle rigidezze riadattando la formula precedentemente utilizzata per il centro di massa, e la rigidezza torsionale totale.

Si possono ora posizionare centro di massa e centro delle rigidezze all’interno del sistema di riferimento in cui abbiamo disegnato l’impalcato. Questa operazione ci consente di verificare se l’impalcato subisce una rotazione, infatti, dal momento che la forza orizzontale derivante dal sisma deve essere applicata sul centro di massa, l’unico caso in cui non abbiamo rotazione, ma solo traslazione verticale o orizzontale, è quello in cui centro di massa e centro delle rigidezze coincidono.

 Come evidente dall’immagine i due centri non coincidono, pertanto applicando la forza sismica nel centro di massa una volta lungo X e una volta lungo Y, otteniamo in entrambi i casi traslazione e rotazione.

STEP 5: effettuiamo l’analisi dei carichi sismici per ricavare la forza che agisce nel centro di massa. Ipotizziamo di avere un solaio in latero cemento e calcoliamo il carico totale permanente (G) e accidentale (Q) partendo dal valore dei carichi per unità di superficie [kN/mq], utilizzando le seguenti formule:

G = (qs + qu) Atot      Q = qa Atot

In accordo con la normativa tecnica utilizziamo la combinazione sismica per calcolare i pesi sismici:

W = G + ψ2j · Q   in cui ψ rappresenta il coefficiente di contemporaneità indicato dalla normativa.

F = W c    moltiplicando W, ossia il peso sismico, per un coefficiente di intensità sismica c che tiene conto della sismicità del luogo di progettazione dell’edificio, otteniamo F, la forza sismica da applicare al centro di massa.

STEP 6 e 7: consideriamo l’azione della forza sismica lungo x e poi lungo y e troviamo lo spostamento orizzontale, verticale e la rotazione tramite le seguenti formule:

Per ricavare la forza sui singoli controventi nei due casi di carico utilizziamo:

Esercitazione 3: Dimensionamento di una mensola e verifica dell'abbassamento

La terza esercitazione consiste nel dimensionamento di una mensola considerando le tre principali tecnologie, ossia acciaio, legno e calcestruzzo, e nella verifica dell’abbassamento verticale massimo vmax. Il rapporto tra la luce e l'abbassamento deve essere minore di 1/250 della luce in esame.

Come prima cosa è necessario disegnare l’impalcato strutturale di un solaio (travi principali, secondarie e travetti) e individuare la mensola con la maggiore area di influenza –a parità di area di influenza consideriamo la trave con la luce maggiore-.

In questo caso abbiamo una trave di luce 2,5m e un interasse di 3,5m, pertanto l’area di influenza è di 8,75m2.

Dimensioniamo la mensola utilizzando lo stesso procedimento utilizzato nella precedente esercitazione, tuttavia in questo caso il momento (non essendo una trave biappoggiata) sarà Mmax = qul2/2.

 

SOLAIO IN ACCIAIO

  • Peso proprio strutturale (qs) =  1,47 kN/m2
  • Carico permanente (qp) = 2,69 kN/m2
  • Carico accidentale (qa) = 4kN/m2 (per normativa)

A questo punto è possibile inserire i dati ottenuti per il dimensionamento della trave all’interno del foglio Excel (compresi luce e interasse) in modo da ottenere la combinazione a stato limite ultimo qu, il momento Mmax e il modulo di resistenza Wxmin.

Si ottiene una trave IPE 300

Verifichiamo ora l’abbassamento verticale

Vmax = qel4/8EIx             l/vmax > 250

In cui qe è lo SLE qe= (qs+ qp+ psi11 x qa) x i

 

SOLAIO IN LEGNO

  • Peso proprio strutturale (qs) =  0,29 kN/m2
  • Carico permanente (qp) = 2,69 kN/m2
  • Carico accidentale (qa) = 4kN/m2 (per normativa)

A questo punto è possibile inserire i dati ottenuti per il dimensionamento della trave all’interno del foglio Excel (compresi luce e interasse) in modo da ottenere la combinazione a stato limite ultimo qu, il momento Mmax e la resistenza di progetto fd.

Da questo valore, fissando una base si determina l’altezza minima che la sezione della trave deve avere.

Si ottiene una trave in legno di 30x50 cm

Verifichiamo ora l’abbassamento verticale

 

SOLAIO IN LATEROCEMENTO

  • Peso proprio strutturale (qs) =  3 kN/m2
  • Carico permanente (qp) = 2,69 kN/m2
  • Carico accidentale (qa) = 4kN/m2 (per normativa)

A questo punto è possibile inserire i dati ottenuti per il dimensionamento della trave all’interno del foglio Excel (compresi luce e interasse) in modo da ottenere la combinazione a stato limite ultimo qu, il momento Mmax e la resistenza di progetto sia dell’acciaio che compone l’armatura sia del calcestruzzo.

Da questo valore, fissando una base si determina l’altezza minima che la sezione della trave deve avere fino al centro delle aree dell’armatura, a cui bisogna aggiungere un certo delta che rappresenta la distanza tra il centro delle aree dell’armatura e la “fibra” maggiormente tesa.

Verifichiamo ora l’abbassamento verticale

Esercitazione 2: Dimensionamento di una trave appoggiata

La seconda esercitazione consiste nel dimensionamento di una trave inflessa considerando le tre principali tecnologie, ossia acciaio, legno e calcestruzzo.

Come prima cosa è necessario disegnare l’impalcato strutturale di un solaio (travi principali, secondarie e travetti) e individuare la trave principale con la maggiore area di influenza –a parità di area di influenza consideriamo la trave con la luce maggiore-.

In questo caso abbiamo una trave di luce 4,5m e un interasse di 3,5m, pertanto l’area di influenza è di 15,75m2.

Per poter dimensionare una trave, dobbiamo tener conto di tre distinte tipologie di carico:

  1. Il peso proprio (qs) rappresenta il peso della struttura portante;
  2. I sovraccarichi permanenti (qp) sono tutti quelli che scaricano costantemente sul solaio (intonaco, controsoffitto, massetto di allettamento, pavimento, incidenza dei tramezzi, incidenza degli impianti);
  3. Il sovraccarico accidentale (qa) è rappresentato dal sovraccarico d’uso, che varia in funzione della destinazione d’uso dell’edificio, più un sovraccarico del sottotetto per la manutenzione.

Di conseguenza la combinazione a stato limite ultimo è qu = 1,3·qs + 1,5·qp + 1,5·qa  in cui 1,3 e 1,5 sono coefficienti di sicurezza imposti dalla normativa per cautelarci da eventuali collassi.

 

SOLAIO IN ACCIAIO

1.Calcolo peso proprio strutturale (qs)

  • Lamiera grecata = 0,12 kN/m2
  • Cls alleggerito = (0,075mx12kN/m3 + 0,15mx12kN/m3)/2 = 1,35 kN/m2
  • TOT = 1,47 kN/m2

2.Calcolo carico permanente (qp)

  • Pavimentazione = 0,4kN/m2
  • Massetto = 0,035mx21kN/m3 = 0,73kN/m2
  • Isolante in fibra di legno = 0,04mx1,6 kN/m3 = 0,064kN/m2
  • Incidenza impianti = 0,5kN/m2
  • Incidenza tramezzi = 1kN/m2
  • TOT = 2,69 kN/m2

3.Calcolo carico accidentale (qa)

  • Uso residenziale = 2kN/m2

A questo punto è possibile inserire i dati ottenuti per il dimensionamento della trave all’interno del foglio Excel (compresi luce e interasse) in modo da ottenere la combinazione a stato limite ultimo qu, il momento Mmax e il modulo di resistenza Wxmin.

Carico distribuito qu

qu = (1,3 qs + 1,5 qp + 1,5 qa) x interasse

M max

Si tratta di una trave doppiamente appoggiata il cui momento massimo si trova alla mezzeria della luce e equivale a ql2/8, in cui “l” è la luce dell’elemento e “q” il carico qu distribuito.

Wx min

Utilizzando la formula di Navier σmax = (Mmax/Ix) ymax in cui Ix è il momento d’inerzia della sezione secondo l’asse x e y è la distanza massima delle fibre dall’asse baricentrico, si ricava Wmin = Mmax/fd in cui fd è la resistenza di progetto dell’acciaio scelto.

Wmin < Wdesign

trave scelta :IPE 240

 

SOLAIO IN LEGNO

1.Calcolo peso proprio strutturale (qs)

  • Travetti in legno = [(0,08mx0,12m)·6kN/m3 ]ntravetti = 0,11 kN/m2
  • Tavolato in legno = 0,03mx6kN/m3= 0,18 kN/m2
  • TOT = 0,29 kN/m2

2.Calcolo carico permanente (qp)

  • Pavimentazione = 0,4kN/m2
  • Massetto = 0,035mx21kN/m3 = 0,73kN/m2
  • Isolante in fibra di legno = 0,04mx1,6 kN/m3 = 0,064kN/m2
  • Incidenza impianti = 0,5kN/m2
  • Incidenza tramezzi = 1kN/m2
  • TOT = 2,69 kN/m2

3.Calcolo carico accidentale (qa)

  • Uso residenziale = 2kN/m2

A questo punto è possibile inserire i dati ottenuti per il dimensionamento della trave all’interno del foglio Excel (compresi luce e interasse) in modo da ottenere la combinazione a stato limite ultimo qu, il momento Mmax e la resistenza di progetto fd.

Da questo valore, fissando una base si determina l’altezza minima che la sezione della trave deve avere.

 

SOLAIO IN LATEROCEMENTO

1.Calcolo peso proprio strutturale (qs)

  • Pignatte = 0,12 kN/m2
  • Travetti = [(0,14mx0,25m)·25kN/m3 ]ntravetti = 1,75 kN/m2
  • Gettata in cls = 0,05m·25kN/m3= 1,25 kN/m2
  • TOT = 3 kN/m2

2.Calcolo carico permanente (qp)

  • Pavimentazione = 0,4kN/m2
  • Massetto = 0,035mx21kN/m3 = 0,73kN/m2
  • Isolante in fibra di legno = 0,04mx1,6 kN/m3 = 0,064kN/m2
  • Incidenza impianti = 0,5kN/m2
  • Incidenza tramezzi = 1kN/m2
  • TOT = 2,69 kN/m2

3.Calcolo carico accidentale (qa)

  • Uso residenziale = 2kN/m2

A questo punto è possibile inserire i dati ottenuti per il dimensionamento della trave all’interno del foglio Excel (compresi luce e interasse) in modo da ottenere la combinazione a stato limite ultimo qu, il momento Mmax e la resistenza di progetto sia dell’acciaio che compone l’armatura sia del calcestruzzo.

Da questo valore, fissando una base si determina l’altezza minima che la sezione della trave deve avere fino al centro delle aree dell’armatura, a cui bisogna aggiungere un certo delta che rappresenta la distanza tra il centro delle aree dell’armatura e la “fibra” maggiormente tesa.

Esercitazione 1: Analisi e Dimensionamento di una trave reticolare spaziale

Di seguito il dimensionamento delle aste di una struttura reticolare spaziale piramidale. La struttura è complessivamente assimilabile ad un ottagono ed i moduli che la compongono sono di 2x2x2 metri.1. CREAZIONE DI UN NUOVO MODELLO

All'apertura di Sap2000 selezionare File => New Model => Select Template => Grid Only, inserire il numero di linee di griglia e infine assegnare un valore alla distanza tra ognuna di esse. Utilizzare come unità di misura [kN, m, C].

Una volta dato l'ok apparirà la griglia e potremo iniziare a modellare la struttura piramidale inserendo le varie aste con il comando Draw Frame/Cable.A questo punto selezionare il modulo di base e, con il comando Ctrl+C/Ctrl+V, copiarlo più volte inserendo le coordinate corrette fino ad ottenere il modello desiderato. E' importante fare attenzione a non sovrapporre le aste tra loro al momento della ripetizione del modulo di base, onde evitare errori di calcolo. A modello ultimato inserire eventuali ulteriori aste per garantire che ogni parte della reticolare sia ben connessa.2. ASSEGNAZIONE DI VINCOLI E CARICHI

Una volta modellata la struttura possiamo procedere con l'assegnazione dei vincoli esterni: selezionare i punti in cui si vogliono collocare le cerniere e tramite Assign => Joint => Restraints scegliere l'icona del vincolo desiderato (in questo caso cerniera)

.

Siccome stiamo trattando un modello reticolare, in cui le aste sono sottoposte esclusivamente a sforzo normale, dobbiamo effettuare il rilascio di entrambe le estremità di ogni asta in modo che il programma le legga come cerniere e non trasmetta il momento all'interno della struttura. Per farlo selezioniamo l'intero modello e tramite Assign => Frame => Releases/Partial Fixity mettiamo la spunta su Momento 2-2 e 3-3.

Si può dunque passare all'assegnazione dei carichi. Tramite View => Set 2D view posizioniamo la vista nel piano XY con Z=2 in modo da poter selezionare esclusivamente i nodi che si trovano a questa altezza. Con il comando Assign => Joint Loads => Forces creiamo un nuovo caso di carico che chiameremo F selezionando + e poi Add New Load Pattern, non considerando il peso proprio (quindi Self Weight Multiplier = 0). Ai nodi interni daremo un carico arbitrario di 100kN verso il basso (quindi negativo) lungo l'asse Z, mentre ai nodi agli estremi daremo un carico pari alla metà del precedente, sempre negativo, sempre lungo Z (50kN).

3. ASSEGNAZIONE SEZIONE

Assegnamo ora alle aste disegnate una sezione: scegliamo una sezione circolare cava. Per farlo selezionare il modello e scegliere Assign => Frame => Frame Section => Add new Property. Utilizzeremo come materiale l'acciaio scegliendo il tipo di sezione desiderata (Pipe). A questo punto dare l'ok lasciando al materiale le impostazioni di default.       

4. CALCOLO

Per finire avviamo il calcolo della struttura selezionando l'icona Play (Run) e scegliendo come caso di carico esclusivamente F, quello da noi creato, che corrisponde alle forze applicate di 50 e 100 kN. Come risultato ci aspettiamo di ottenere una struttura con aste sottoposte al solo sforzo normale, in caso contario potrebbe essere stato commesso qualche errore nella modellazione.5. DIMENSIONAMENTO ASTE

Per poter sfruttare i dati del calcolo al fine di dimensionare le aste, apriamo le tabelle contenenti dati premendo Ctrl+T e selezionando analisis results (scegliendo come caso di carico sempre solo F). Una volta dato l'ok, sotto la voce Elements Forces-Frames, troveremo l'elenco dei valori degli sforzi di trazione o compressione che ogni singola asta deve sopportare, i quali possono essere esportati in Excel per utilizzarli tramite File => Export current table => to Excel.

A questo punto otteniamo un elenco di aste numerate con le corrispettive normali, che possono essere ordinate dalla più piccola alla piu grande in modo da poter distinguere le aste compresse (N negativa) da quelle tratte. Dal momento che i valori delle normali serviranno ad effettuare dei calcoli moltiplichiamo tutti gli sforzi di compressione per -1 in modo da evitare di ottenere valori negativi tra i risultati.

Inseriamo ora questi valori all'interno del foglio di calcolo di Excel il quale ci fornirà l'Area minima che ogni asta deve avere in base alla Normale e alla fyd (Amin= N/fyd). Sapendo che l'Area di design deve essere maggiore dell'Area minima possiamo scegliere, utilizzando una tabella dei profilati a sezione circolare cava, l' asta con l'area immediatamente maggiore di quella minima ottenuta. Questo è sufficiente per il dimensionamento delle aste sottoposte a trazione.

Nel caso della compressione, oltre che dell'area minima bisogna tener conto anche dell'inerzia e del raggio di inerzia, in quanto le aste compresse sono soggette ad instabilità dovuta alla luce che sottendono e alla loro snellezza.

In base al raggio di inerzia dell'asta che prendiamo in considerazione otterremo un certo valore di lambda, che per normativa deve essere inferiore a 200. Nel caso in cui non lo sia utilizzeremo l'asta con il raggio di inerzia immediatamente più grande.

Una volta terminati i passaggi, essendo la struttura studiata molto grande e composta da più di 800 elementi, otteniamo circa quaranta aste diverse, che possono essere raggruppate (prendendo in considerazione sempre l'asta più grande) fino ad ottenerne un numero massimo di 10 aste diverse.

 

Abbonamento a Feed RSS - blog di ilaria.pandolfi