TELAIO IN CALCESTRUZZO ARMATO
Progetto il telaio in calcestruzzo armato in Categoria B2 (Uffici aperti al pubblico) definendo la stratigrafia di solaio e andandone a calcolare con il foglio Excel i carichi strutturali qs (kN/m2) e i sovraccarichi permanenti qp (kN/m2); il sovraccarico accidentale qa è di 3 kN/m2 come da normativa.
Dopo aver definito i carichi utilizzo il foglio Excel per dimensionare la trave maggiormente sollecitata a flessione, ovvero la trave di luce 7 m nella campata centrale, utilizzando lo schema statico della trave doppiamente appoggiata. Il momento flettente massimo in mezzeria è di 398,89 kNm e, scegliendo un calcestruzzo di classe C40/50 con una base di 30 cm, ottengo un’altezza della trave di 55 cm. Aggiungendo al carico strutturale qs il peso proprio (kN/m) della trave ho verificato che la sezione 30x55 cm è adeguata a portare il carico qu (kN/m).
Proseguo calcolando con il foglio Excel lo sforzo normale alla base (kN), utilizzando il modello della pilastrata, prendendo in considerazione il pilastro più sollecitato, ovvero quello centrale con area di influenza 6,5x5 m. Lo sforzo normale di un piano, dovuto al peso del solaio e delle travi che influiscono sul pilastro, è di 470,75 kN. L’edificio si eleva per 5 piani, quindi lo sforzo normale alla base è di 2353,75 kN.
Progetto il pilastro per un carico di 2353,75 kN utilizzando sempre un calcestruzzo di classe C40/50 e prendendo 3,5 m per l’altezza del pilastro e β=2 come condizioni di vincolo (asta incastrata ad una estremità e libera nell’altra). Per avere un raggio di inerzia minimo (cm) sufficientemente alto da impedire l’instabilità scelgo una base di 30 cm, per cui avrò un’altezza di 30 cm.
Disegno il telaio piano su SAP assegnando alla base dei pilastri del piano terra il vincolo di incastro. Assegno le sezioni 30x30 cm ai pilastri e 30x55 cm alle travi. Assegno a tutte le travi i carichi lineari qs (kN/m), qp (kN/m) e qa (kN/m) e ai pilastri su un lato esterno il carico da vento preso come 0,7xinterasse kN/m; imposto una combinazione di carico qu (kN/m) assegnando i coefficienti di sicurezza 1,3 al carico strutturale e 1,5 ai sovraccarichi permanenti e accidentali e ai carichi da vento.
Avvio l’analisi e mi appare il telaio nella configurazione deformata.
Osservando i momenti flettenti sulle travi trovo che il momento massimo si ha nella campata centrale del piano terra e vale 285,43 kNm, quindi devo riprogettare la trave perché sovradimensionata. Sul foglio Excel imposto il nuovo momento flettente e, mantenendo la stessa base, trovo la nuova altezza per la trave pari a 45 cm.
Su SAP sostituisco la sezione delle travi con la nuova sezione 30x45 cm e riavvio l’analisi. Stavolta osservo i pilastri del piano terra (che sono i più sollecitati poiché portano il carico di tutto l’edificio) tenendo conto sia dello sforzo normale (costante) sia del momento flettente (prendo il valore massimo), verificando quindi a pressoflessione. Calcolo, sul foglio Excel, le tensioni σ=(N/A)+(M/W) e noto che sono superiori alla tensione di progetto fcd=28,33 MPa: aumentando la sezione dei pilastri da 30x30 cm a 35x35 cm e, quindi, aumentando l’area A (cm2) e il modulo di resistenza a flessione W (cm3), le tensioni σ nei pilastri scendono al di sotto della tensione di progetto fcd e sono verificati.
TELAIO IN LEGNO
Progetto il telaio in legno in Categoria A (Ambienti ad uso residenziale) definendo la stratigrafia di solaio e andandone a calcolare con il foglio Excel i carichi strutturali qs (kN/m2) e i sovraccarichi permanenti qp (kN/m2); il sovraccarico accidentale qa è di 2 kN/m2 come da normativa.
Dopo aver definito i carichi utilizzo il foglio Excel per dimensionare la trave maggiormente sollecitata a flessione, ovvero la trave di luce 6 m nella campata centrale, utilizzando lo schema statico della trave doppiamente appoggiata. Il momento flettente massimo in mezzeria è di 144,65 kNm e, scegliendo un legno d’abete di classe C24 con una base di 30 cm, ottengo un’altezza della trave di 50 cm. Aggiungendo al carico strutturale qs il peso proprio (kN/m) della trave ho verificato che la sezione 30x50 cm è adeguata a portare il carico qu (kN/m).
Proseguo calcolando con il foglio Excel lo sforzo normale alla base (kN), utilizzando il modello della pilastrata, prendendo in considerazione il pilastro più sollecitato, ovvero quello centrale con area di influenza 5,5x4 m. Lo sforzo normale di un piano, dovuto al peso del solaio e delle travi che influiscono sul pilastro, è di 185,347 kN. L’edificio si eleva per 5 piani, quindi lo sforzo normale alla base è di 926,734 kN.
Progetto il pilastro per un carico di 926,734 kN utilizzando sempre un legno d’abete di classe C24 e prendendo 3,2 m per l’altezza del pilastro e β=2 come condizioni di vincolo (asta incastrata ad una estremità e libera nell’altra). Per avere un raggio di inerzia minimo (cm) sufficientemente alto da impedire l’instabilità scelgo una base di 30 cm, per cui avrò un’altezza di 30 cm.
Disegno il telaio piano su SAP assegnando alla base dei pilastri del piano terra il vincolo di incastro. Assegno le sezioni 30x30 cm ai pilastri e 30x50 cm alle travi. Assegno a tutte le travi i carichi lineari qs (kN/m), qp (kN/m) e qa (kN/m) e ai pilastri su un lato esterno il carico da vento preso come 0,7xinterasse kN/m; imposto una combinazione di carico qu (kN/m) assegnando i coefficienti di sicurezza 1,3 al carico strutturale e 1,5 ai sovraccarichi permanenti e accidentali e ai carichi da vento.
Avvio l’analisi e mi appare il telaio nella configurazione deformata.
Osservando i momenti flettenti sulle travi trovo che il momento massimo si ha nella campata centrale del piano terra e vale 110,95 kNm, quindi devo riprogettare la trave perché sovradimensionata. Sul foglio Excel imposto il nuovo momento flettente e, mantenendo la stessa base, trovo la nuova altezza per la trave pari a 45 cm.
Su SAP sostituisco la sezione delle travi con la nuova sezione 30x45 cm e riavvio l’analisi. Stavolta osservo i pilastri del piano terra (che sono i più sollecitati poiché portano il carico di tutto l’edificio) tenendo conto sia dello sforzo normale (costante) sia del momento flettente (prendo il valore massimo), verificando quindi a pressoflessione. Calcolo, sul foglio Excel, le tensioni σ=(N/A)+(M/W) e noto che sono superiori alla tensione di progetto fmd=13,24 MPa: aumentando la sezione dei pilastri da 30x30 cm a 35x35 cm e, quindi, aumentando l’area A (cm2) e il modulo di resistenza a flessione W (cm3), le tensioni σ nei pilastri scendono al di sotto della tensione di progetto fmd e sono verificati.
TELAIO IN ACCIAIO
Progetto il telaio in acciaio in Categoria B2 (Uffici aperti al pubblico) definendo la stratigrafia di solaio e andandone a calcolare con il foglio Excel i carichi strutturali qs (kN/m2) e i sovraccarichi permanenti qp (kN/m2); il sovraccarico accidentale qa è di 3 kN/m2 come da normativa.
Dopo aver definito i carichi utilizzo il foglio Excel per dimensionare la trave maggiormente sollecitata a flessione, ovvero la trave di luce 6 m nella campata centrale, utilizzando lo schema statico della trave doppiamente appoggiata. Il momento flettente massimo in mezzeria è di 259,93 kNm e, scegliendo un acciaio di classe S275 ottengo un modulo di resistenza a flessione minimo W=992 cm3. Scelgo, quindi, un profilo IPE400 con W=1156 cm3. Aggiungendo al carico strutturale qs il peso proprio (kN/m) della trave ho verificato che il profilo IPE400 è adeguata a portare il carico qu (kN/m).
Proseguo calcolando con il foglio Excel lo sforzo normale alla base (kN), utilizzando il modello della pilastrata, prendendo in considerazione il pilastro più sollecitato, ovvero quello centrale con area di influenza 6x5 m. Lo sforzo normale di un piano, dovuto al peso del solaio e delle travi che influiscono sul pilastro, è di 353,87 kN. L’edificio si eleva per 7 piani, quindi lo sforzo normale alla base è di 2477,08 kN.
Progetto il pilastro per un carico di 2477,08 kN utilizzando sempre un acciaio di classe S275 e prendendo 3,2 m per l’altezza del pilastro e β=2 come condizioni di vincolo (asta incastrata ad una estremità e libera nell’altra). Per avere un raggio di inerzia minimo (cm) sufficientemente alto da impedire l’instabilità e un’area minima (cm2) per resistere alla rottura del materiale scelgo un profilo HEB300.
Disegno il telaio piano su SAP assegnando alla base dei pilastri del piano terra il vincolo di incastro. Assegno le sezioni HEB300 ai pilastri e IPE400 alle travi. Assegno a tutte le travi i carichi lineari qs (kN/m), qp (kN/m) e qa (kN/m) e ai pilastri su un lato esterno il carico da vento preso come 0,7xinterasse kN/m; imposto una combinazione di carico qu (kN/m) assegnando i coefficienti di sicurezza 1,3 al carico strutturale e 1,5 ai sovraccarichi permanenti e accidentali e ai carichi da vento.
Avvio l’analisi e mi appare il telaio nella configurazione deformata.
Osservando i momenti flettenti sulle travi trovo che il momento massimo si ha nella campata laterale (esposta all’azione del vento) del piano terra e vale 221,31 kNm, quindi devo riprogettare la trave perché sovradimensionata. Sul foglio Excel imposto il nuovo momento flettente e trovo il nuovo modulo di resistenza a flessione minimo W=845 cm3 e scelgo un profilo IPE360 con W=903,6 cm3.
Su SAP sostituisco la sezione delle travi con la nuova sezione IPE360 e riavvio l’analisi. Stavolta osservo i pilastri del piano terra (che sono i più sollecitati poiché portano il carico di tutto l’edificio) tenendo conto sia dello sforzo normale (costante) sia del momento flettente (prendo il valore massimo), verificando quindi a pressoflessione. Calcolo, sul foglio Excel, le tensioni σ=(N/A)+(M/W) e noto che sono inferiori alla tensione di progetto fyd=261,90 MPa; i pilastri sono verificati.
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