blog di Federica Paolucci

CONFRONTO

Dovendo superare una luce di 20 m con una carico distribuito di 20 kN/m i tre esercizi riportati di seguito mostrano le differenti sezioni che può assumere una trave in base alla sua tipologia.

ESERCIZIO 1 | Trave appoggiata

Sapendo che il momento massimo è Mmax = ql2/8 = 20 * 202 /8 = 1.000 kN*m

Quindi attraverso la formula che ci fornisce il modulo di resistenza:

Wmin = Mmaxam con σam = σc / υ

Ottengo:

σam = 235/1,15 = 204,35 MPa

Wmin = 1.000/204,35*1000 = 0,005 m3 = 5.000 cm3

Non avendo trovato tra i profili un’IPE con un modulo di resistenza soddisfacente provo utilizzando un acciaio più resistente:

σam = 355/1,15 = 308,7 MPa

Wmin = 1.000/308,7*1.000 = 0,0033 m3 = 3.300 cm3

Nonostante questa modifica non si ottiene un riscontro adeguato tra i profili standard.

ESERCIZIO 2 | Trave reticolare

Sapendo che il carico distribuito q = 20 kN/m ottengo, in base alle zone di influenza, un carico puntuale F1 = 100 kN nei tre nodi centrali e un carico di F2 = 50 kN nei nodi estremi.

Calcolando le sollecitazioni con SAP ottengo i valori delle forze assiali che agiscono sulle aste. Il puntone più sollecitato ha NC = 200 kN (ca.) mentre il tirante più sollecitato ha NT = 215 kN (ca.)

Progetto del tirante:

Amin = NT / σam = 215*1.000/308,7 = 696,5 mm2 = 6,965 cm2

Ottengo così un profilo tubolare a sezione circolare con diametro d = 76,1 mm e spessore s = 3,2 mm

Progetto del puntone:

Imin = NC * υ* lo2 / π2 * E  

dove E è il modulo elastico dell’acciaio pari a E = 2.100.000 kg/cm2 e lo è la lunghezza equivalente che in questo caso è uguale a quella reale.

Quindi Imin = 200*1,15*(52*104)/π2*21.000 = 277,5 cm4

Ottengo così un profilo tubolare a sezione circolare con diametro d = 127 mm, spessore s = 4 mm, momento di inerzia I = 293 cm^4 e sezione A = 15,5 cm^2

Posso così calcolarmi la snellezza:

λ = lo / ρmin

ρ = √ I / A = √ 293/15,5 = 4,34 cm

λ = 500/4,34 = 115,2

ESERCIZIO 3| Trave Vierendeel

Ottenuto il momento massimo con SAP pari a Mmax = 230,3 kN*m, avendo utilizzato rigidezza nelle travi pari a 1 e nei pilastri pari a 1.000, posso calcolare il modulo di resistenza:

Wmin = Mmax / σam = 230,3/308,7*1.000 = 0,00075 m3 = 750 cm3

Adotto quindi un profilo IPE 360 con h = 360 mm, b = 170 mm e Wx = 904 cm3

Posso quindi notare come le tre tipologia di travi richiedano, a parità di condizioni e materiale, altezze differenti. La trave appoggiata risulta essere tra le tre la soluzione più svantaggiosa.

Telaio Shear Type

ESERCIZIO

Come primo passaggio ipotizzo la deformata, partendo sempre dal basso verso l’alto. Man mano che la disegno identifico δ sapendo che δ1 deforma il piano terra, e trascina quelli sopra. Quindi δ2 sarà la deformazione del primo piano mentre il terzo si sposta orizzontalmente di δ1 + δ2 e si deforma di δ3.

Usando come modello di riferimento una trave doppiamente incastrata che ha un cedimento δ determino il taglio che agisce su ogni traverso.

Posso quindi definire le equazioni di equilibrio alla traslazione orizzontale dei traversi:

1)    F = (4 x 12EI/h^3) x δ3

Da cui ottengo δ3 = Fh^3/48EI

E quindi T = 12EI/h^3 x Fh^3/48EI = F/4

2)    2F = (4 x –F/4) + [(3 x 12EI/h^3) x δ2]

Da cui ottengo δ2 = Fh^3/12EI

E quindi T = 12EI/h^3 x Fh^3/12EI = F

3)    -3F +3F = (2 x 12EI/h^3) x δ1 + 12EI/(h/2)^3 x δ1

Da cui ottengo δ1 = 0

E quindi T = 0

Sapendo che per questo modello di trave il momento è M = 6EI/h^3 x δ ottengo i momenti:

  1. M =6EI/h^3 x Fh^3/48EI = Fh/8
  2. M = 6EI/h^3 x Fh^3/12EI = Fh/2
  3. M = 0

Sap 2000

Imposto l'esercizio su Sap inserendo h=2m e F=100kN

Metodo delle forze

Inserisco nuovamente la seconda esercitazione perchè si è cancellata dal blog.

ESERCIZIO 1

La struttura presa in esame è 2 volte iperstatica quindi per poterne studiare la deformazione le conferisco 2 GdL consentendo la rotazione relativa nei punti B e C. Così facendo posso trovare il valore dell’azione esercitata dai vincoli in B e C, rispettivamente x1 e x2.

Inoltre per semplificare il calcolo sostituisco la mensola con il momento da essa prodotto: q(l/2)^2/2 = ql^2/8 

Punto B: la rotazione relativa ΔφB = ΔφBs - ΔφBd = 0

ΔφB = ql^2/16 -2x1/3 –x2/6 = 0

Punto C:la rotazione relativa ΔφC = ΔφCs – ΔφCd = 0

ΔφC = ql^2/12 -x1/6 –2x2/3 = 0

Mettendo a sistema le equazioni delle rotazioni relative ottengo x1 e x2:

x1 = ql^2/15

x2 = 13ql^2/120

ESERCIZIO 2

La struttura presa in esame è 1 volta iperstatica quindi per poterne studiare la deformazione le conferisco 1 GdL sostituendo l’asta BD con x, supponendo l’asta tesa. In questo modo ottengo due strutture isostatiche: la mensola con carico distribuito q e forza concentrata all’estremo B, x, e la trave appoggiata con carico distribuito q e forza concentrata in mezzeria x.

Dobbiamo porre come condizione vB = vC poiché abbiamo eliminato l’asta ma teniamo in considerazione la sua azione: impedisce l’allontanamento e l’avvicinamento dei punti B e D.

Punto B:lo spostamento relativo vB = vB(q) + vB(x)

vB = ql^4/8EI – xl^3/3EI

Punto D: lo spostamento relativo vD = vD(q) + vD(x)

vD = 5ql^4/384EI + xl^3/48EI

Posto vB = vC ottengo: x = 43ql^2/136

 

Federica Paolucci

...Acquario

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