L’obiettivo dell’esercitazione è quello di dimensionare una travatura reticolare spaziale da me progettata. Ho scelto di disegnare una struttura composta da dei moduli piramidali con una base di 3 x 3 m e un’altezza di 2 m.
Ho quindi tre aste di lunghezze diverse : 3 m (lato della base)
2,91 m (lato della piramide)
4,24 m (controventamento)
La struttura è a sbalzo, e ha due aggetti di 6m.
Per disegnare e analizzare la struttura ho aperto un nuovo file di SAP200, ho impostato le unità di misura (KN,m,C) e ho disegnato il mio modulo partendo da una griglia di un solo modulo (2,2,3) sul quale ho disegnato il modulo strutturale.
Ho copiato il modulo secondo una griglia,(Ctrl+c, Ctrl+v) facendo attenzione a non sovrapporre le aste. E ho posizionato otto cerniere esterne per simulare i pilastri (Assign >Joint > Releases).
Poiché è una travatura reticolare, tutte le aste sono connesse tra loro tramite una cerniera interna, eseguo quindi il rilascio dei momenti nella struttura così momento in esse sarà nullo (Assign > Frame > Releases, spunto il momento di inizio e fine in 22 e 33]
A questo punto definisco una sezione generica per le mie aste [Define > Section Propreties > Frame Sections; metto “Add new property > Pipe]. Fatto questo la assegno alla mia struttura. Scelgo un tubolare poichè è una sezione ottimale per lo sforzo a compressione e trazione (come abbiamo visto le reticolari non devono resistere a momento).
I carici agenti sulla struttura non sono tutti uguali, normalmente infatti ci si comporta in maniera differente sui nodi di bordo (dove agisce solo metà del carico) e su quelli interni. Definisco quindi due diversi casi di carico (Define > Load patterns) togliendo il peso proprio e dando un nome alla mia forza (F). Per il perimetro utilizzo una F pari a 50 KN (-50 poiché è rivolta verso il basso) in direzione Z, e assegno questo carico su ogni nodo della struttura utilizzando la vista con Z=3. Per i nodi interni faccio la stessa operazione con il doppio del carico (Assign > Joint Loads > Forces).
Adesso è possibile far partire l’analisi del modello, eseguendo solo l’analisi del caso di carico di cui ho bisogno (F). Il programma mi mostra sia la struttura deformata che i grafici degli sforzi. Ma essendo una reticolare dovrei avere risultati solo nella tabella dello sforzo assiale. Se ho risultati anche nei grafici di taglio e momento ho sbagliato qualcosa. Nel grafico dello sforzo assiale compariranno gli sforzi normale, blu per la trazione e rosso per la compressione.
A questo punto posso ricavarmi i risultati numerici dell’analisi. Apro le tabelle (Ctrl+T) impostando il caso di carico che ho analizzato. (Utilizzerò la tabella Element Forces – Frames). Poi la esporto per poterla aprire su Excel.
L'analisi è finita. Ora bisogna assegnare una sezione ad ogni asta.
Su Excel posso ordinare le aste secondo vari criteri.
Per prima cosa le ho distinte a seconda della loro lunghezza (3m, 2,91m e 4,24m) utilizzando tre colori diversi. Ho fatto questo perché la tabella SAP analizza automaticamente ogni asta in diversi punti, ma poiché lo sforzo assiale è costante elimino tutti i dati delle sezioni diverse da 0.
Poi ho fatto una distinzione tra aste compresse (lo sforzo normale è evidenziato in giallo) e aste tese. Per il dimensionamento è necessario fare questo poiché si devono fare due procedimenti differenti.
La prima parte della tabella Excel è uguale per il dimensionamento di tutte le aste.
La N ci è data dall’ analisi di SAP
L’fyk dipende dal tipo di acciaio che scegliamo (235,000 Mpa)
Il γ per l’acciaio è 1,05
L’ fyd = fyk/ γ e viene calcolato da Excel
L’Amin (area minima )= N/fyd e viene calcolato da Excel
Per le aste tese sono sufficienti questi dati. Con le aree minime posso scegliere da una tabella di profilati standard delle sezioni adeguate. Ovviamente è impensabile scegliere una sezione diversa per ogni asta, quindi è possibile dividerle in macrogruppi.
Per le aste tese ho scelto 4 profilati diversi.
Per le aste compresse è necessario inserire ulteriori dati, poiché potrebbero essere soggette ad instabilità.
E= modulo elastico dell’acciaio (210 000 Mpa)
β= è un coefficiente che dipende dai vincoli (cerniera-cerniera β=1)
l= luce dell’asta (da progetto)
λ*= π (E/fyd)1/2 è la snellezza (calcolata da Excel)
ρmin= l0 / λ* il raggio di inerzia (calcolata da Excel)
Imin= Amin ρ2min Il momento di inerzia minimo (calcolata da Excel)
Con l’aggiunta di questi dati possiamo assegnare le sezioni anche alle aste compresse (anche qui per macrogruppi), scrivo i nuovi valori di Area Adesign Momento d’Inerzia Idesign e raggio d’inerzia ρdesign in modo tale da ricalcolarmi la snellezza λ, da normativa tale valore deve essere inferiore a 200 (coefficiente adimensionale poichè la snellezza è il rapporto di due lunghezze).
Per le aste compresse ho scelto 4 profilati differenti. Le aste più fine sono decisamente sovradimensionate, poiché non riuscivo a rientrare nel parametro della snellezza, quindi ho dovuto scegliere una sezione con un ρ molto maggiore, in modo tale da diminuire il valore di λ.
Il passo successivo sarà quello di riassegnare le sezioni su SAP2000 e rimandare l’analisi.