Stai pagando oro per il ciclo più semplice senza saperlo: c’è un piccolo gesto quotidiano, invisibile e abituale, che può raddoppiare i consumi della lavatrice. No, non è il prelavaggio né il carico. Dipende dall’orologio, dalle fasce orarie e da una scelta furba.
Il vero salasso non è la lavatrice in sé, ma il momento in cui la fai partire. Quante volte l’hai accesa “al volo” dopo pranzo o subito prima del TG? Proprio lì si nasconde l’errore n. 1 che ti costa caro. Se ti dicessi che due lavaggi identici possono avere prezzi opposti solo cambiando orario, non vorresti sapere come invertire subito la rotta?

Il problema di base è semplice: l’energia non costa sempre uguale. Le giornate sono divise in fasce orarie e il prezzo del kWh sale durante le ore di punta, quando tutti consumano. La lavatrice, che in media usa tra 1,2 e 2,5 kWh a ciclo a seconda del programma, diventa un “moltiplicatore” di spesa se la fai lavorare nei momenti sbagliati.
Secondo l’Autorità di regolazione ARERA, i consumi si distinguono in F1, F2, F3: la F1 copre le ore centrali dei giorni feriali ed è la più cara, la F2 si concentra sulla prima mattina, la sera e il sabato, mentre la F3 comprende la notte e i festivi, risultando in genere la più conveniente.
Chi ha una tariffa bioraria o multioraria paga sensibilmente meno nelle ore F2 e F3 rispetto alla F1. E qui sta l’inghippo: se la tua lavatrice parte sempre quando rientri a casa, stai probabilmente insistendo in F1, cioè nella fascia meno amica del portafogli.
Come riconoscere se sei nella trappola? Apri l’ultima bolletta: se trovi la dicitura “monoraria”, paghi lo stesso prezzo tutto il giorno. Se leggi F1/F2/F3 con consumi separati, hai una bioraria o multioraria. In quel caso, spostare i lavaggi in F2 e soprattutto in F3 è la scorciatoia per tagliare la spesa senza cambiare abitudini drastiche.
Io l’ho testato a casa: grazie all’avvio programmato, ho fatto partire i cicli dopo le 23 e al mattino presto. Il risultato? Una bolletta più leggera e zero stress, confermando quello che i tecnici del settore ripetono da anni: il timing vale oro.
Fasce orarie: il trucco decisivo
La soluzione è più pratica di quanto credi: allinea la lavatrice alle ore giuste. Le tariffe biorarie/multiorarie premiano chi usa gli elettrodomestici la sera, di notte e nei festivi. In media, la differenza tra fasce può arrivare a un 30% e, in certi casi, pesare anche di più a seconda dell’offerta del tuo fornitore.
ARERA indica come riferimento i blocchi F1–F2–F3, ma ogni contratto può avere condizioni leggermente diverse: per questo è fondamentale leggere la scheda prezzo o chiamare il servizio clienti e farsi dire quando la tua energia costa meno.

Non sottovalutare gli strumenti che hai già in casa. Quasi tutte le lavatrici moderne hanno l’avvio ritardato/programmato: impostala perché parta dopo le 23 o alle prime ore del mattino. Se preferisci non farla lavorare mentre dormi, un compromesso furbo è avviare in F2 serale (spesso dalle 19 alle 23 nei giorni feriali) o la mattina presto, quando i costi sono più bassi e sei comunque in casa.
E una nota importante per chi ha il fotovoltaico: se autoconsumi la tua produzione, il momento migliore è spesso il mezzogiorno, quando c’è più sole. In quel caso, conviene spostare il ciclo proprio nel picco solare, anche se la F1 di rete è più cara, perché l’energia la stai auto-producendo.





