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ESERCITAZIONE 5: Ripartizione forza sismica

 

La quinta esercitazione consiste nel calcolare la ripartizione di una forza orizzontale, come

può essere il sisma o il vento, sui diversi telai che compongono una struttura. 

Prendiamo in considerazione un generico edificio, il cui piano tipo è costituito da telai

shear-type, un particolare tipo di telaio in c.a. che, oltre a trasmettere i carichi verticali a

terra, è capace di svolgere il ruolo di controvento.

 

STEP 1

La pianta strutturale dell'edificio preso in considerazione è composta da 7 telai, di cui 4

verticali e 3 orizzontali.

I pilastri hanno sezione 25 cm x 50 cm.

Possiamo dividere i telai in questo modo:

v= pilastri 1 e 2                                        o1 = pilastri 1, 3, 5 e 8

v= pilastri 3 e 4                                        o2 = pilastri 2, 4, 6 e 9

v3 = pilastri 5, 6 e 7                                    o3 = pilastri 7 e 10

v4 = pilastri 8, 9 e 10

Posso rappresentare in pianta i controventi come molle, ovvero come vincoli elastici. Questi

sono un particolare tipo di vincoli che esercitano una forza reattiva ma allo stesso tempo

subiscono una deformazione. Forza reattiva e deformazione sono direttamente proporzionali. 

 

 

Nella prima parte del foglio Excel mi ricavo la rigidezza traslante di ogni telaio data dalla

formula k = 12 EI/ h+ 12 EI/ h3.

Bisogna però fare attenzione al momento d'inerzia di ogni pilastro, diverso a seconda del loro

orientamento.

I due valori possibili sono 65.104 cme 260.416 cm4.

 

 

STEP 2

Nella seconda tabella sono riportate le rigidezza di ogni telaio, e la distanza di ciascuno di

essi dall'origine.

 

 

STEP 3 e STEP 4

La terza e quarta tabella servono a trovare il centro di massa G e il centro delle rigidezze C.

Per calcolare G suddivido l'impalcato in due figure elementari

1) il rettangolo verde, di area pari a 147,00 mq

2) il rettangolo arancione, di area pari a 73,50 mq

Dopo aver individuato il centro di massa dei due rettangoli, trovo G dell'impalcato con la

seguente formula:

xG = A1 xG1 + A2 xG2  / Atot

yG = A1 yG1 + A2 yG2  / Atot

 

Il centro di massa G dell'impalcato ha coordinate (12,83; 6,42).

Sostituendo nella formula del centro di massa la rigidezza dei telai al posto dell'area e la loro

distanza da O al posto di xG1, xG2, yG1 e yG2 è possibile trovare il centro delle rigidezze C

dell'impalcato.

 

 

Il centro delle rigidezze C dell'impalcato ha coordinate (14,95; 3,75).

 

Siccome la forza sismica F, sia in direzione x che in direzione y, viene applicata nel centro di

massa, se G e C coincidessero l'impalcato sarebbe soggetto solo a traslazione verticale e

orizzontale. In questo caso però G e C non coincidono e la loro distanza crea un braccio che

genera un Momento. Quindi la forza sismica, oltre alla traslazione, provocherà anche una

rotazione.

 

STEP 5

Nella quinta tabella attraverso l'analisi dei carichi sismici siamo in grado di ricavare la forza

sismica complessiva che agisce sul centro di massa. Ho ripreso i valori di qs, qp e qa trovati

nella prima esercitazione, mentre il valore del coefficiente di contemporaneità ψ = 0,3 è dato

dalla destinazione d'uso ( residenziale) dell'edificio. Il valore del coefficiente di intensità

sismica c è invece dato dall'area geografica dell'edificio e in questo caso c = 0,10. 

 

 

La forza sismica F = 130, 32 KN e deve essere applicata sia in direzione x che in

direzione y. 

 

STEP 6 e STEP 7

Le ultime due tabelle servono a capire la ripartizione della forza sismica sui vari telai e quali

effetti essa produca sull'impalcato. Nella tabella 6 si analizza la traslazione e la rotazione

dovute a Fx, mentre nella tabella 7 quelle dovute a Fy.

 

 

Schematicamente possiamo dire che gli effetti dovuti a Fx sono:

 

 

Mentre quelli provocati da Fy sono:

 

 

ESERCITAZIONE 4: Dimensionamento pilastro in LEGNO, ACCIAIO e C.A.

 

La quarta esercitazione prevede il dimensionamento , tramite un foglio di calcolo Excel, del

pilastro più sollecitato di un edificio generico a più livelli nelle varie tecnologie : in legno,

acciaio e c.a.

Per quanto riguarda il legno e l'acciaio, il foglio Excel può essere diviso in quattro parti: la

prima riguarda i dati relativi all'area di influenza del pilastro, la seconda mira ad ottenere il

valore dello sforzo normale agente sul pilastro, la terza ci permette di calcolare l'area

minima che la sezione del pilastro dovrà avere per far sì che il materiale non arrivi a rottura e

infine la quarta parte riguarda l'area finale del pilastro e il suo momento di inerzia minimo.

Nel foglio di calcolo relativo al c.a. vi è in più una quinta parte che prende in considerazione il

fatto che il cemento armato, oltre allo sforzo di compressione, è soggetto anche a presso-flessione

 

PIANTA PIANO TIPO E SEZIONE DELL'EDIFICIO

 

  

 

Considerato il seguente impalcato, il pilastro più sollecitato sarà sicuramento il pilastro B2 al

piano terra. Esso ha un'area di influenza di lati 6m x 4m, per un totale di 24m2, e un'altezza di

2,70m.

 

LEGNO

Per prima cosa inserisco i dati relativi all'area di influenza del pilastro. Poi inserisco il peso

delle travi e il carico del solaio (per i quali faccio riferimento alla prima

 esercitazione http://design.rootiers.it/strutture/node/1810) che, insieme

al numero di livelli dell'edificio, contribuiscono a calcolare lo sforzo normale totale agente sul

pilastro. 

 

 

Come si può vedere dalla tabella, lo sforzo normale è pari a N = 847 kN

Procedo poi con l'inserimento dei dati relativi alle caratteristiche del materiale, a partire dalla

resistenza, che mi permettono di calcolare l'Area minima che la sezione del pilastro dovrà

avere, il momento di inerzia minimo e il valore massimo sopportato di snellezza. 

Questi risultati mi permettono di calcolare la base e l'altezza minima della sezione del

pilastro, in questo caso bmin = 11,55 cm e hmin = 42,67 cm.

 

 

Sovradimensionando questi valori, ottengo un pilastro di 15 cm x 45 cm, la cui area finale 

Adesign = 675 cm2 > Amin = 640 cm2.

 

ACCIAIO

Anche nel caso dell'acciaio per prima cosa inserisco i dati relativi all'area di influenza del

pilastro, al peso delle travi e del solaio (ancora una volta faccio riferimento ai risultati della

prima esercitazione  http://design.rootiers.it/strutture/node/1810) e al numero di piani

dell'edificio. 

Questa volta lo sforzo normale agente sul pilastro risulta pari a N = 983 kN

 

 

Aggiungo poi le informazioni che riguardano le proprietà del materiale, che mi permettono di

calcolare l'area minima che il pilastro dovrà avere, il raggio di inerzia minimo, il momento di

inerzia minimo e il valore di snellezza massimo consentito. 

Tenendo conto di questi risultati posso infine scegliere un profilato che soddisfi tutte le

condizioni necessarie. 

 

 

In questo caso il profilato migliore è un HEA180, con :

Adesign = 45,3 cm2 > Amin = 37,5 cm2

Idesign = 2510 cm4 > Imin = 346 cm4

ρmin = 7,45 cm > ρmin = 3,04 cm.

 

C.A.

Come per l'acciaio e il legno, anche per il cemento armato come prima cosa inserisco le

informazioni finalizzate al calcolo dello sforzo normale agente sul pilastro, in questo caso pari

a N = 1118 kN.

 

 

Passo poi all'inserimento dei dati relativi alle caratteristiche del materiale, che mi permettono

di ottenere la base e l'altezza minima che la sezione del pilastro dovrà avere. In questo caso

bmin = 4,89 cm e hmin = 19,72 cm

Da notare il valore di β, diverso rispetto ai casi precedenti perchè tiene conto dell'incastro

presente nel nodo del telaio in c.a. (a differenza della cerniera nel caso del legno e

dell'acciaio).

 

 

Sovradimensionando i valori della bmin e della hmin, ottengo un pilastro di 25 cm x 50 cm.

La sezione scelta verifica i requisiti richiesti, infatti: σmax = 21,01 Mpa < fcd = 22,7 Mpa.

 

 

 

 

ESERCITAZIONE 3: Deformabilità di una trave a sbalzo (mensola)

 

Questa terza esercitazione consiste nel dimensionare una trave a sbalzo in legno, in acciaio

e in c.a., in modo che alla fine il valore dello spostamento massimo vmax  soddisfi la

disequazione l / vmax > 250.

La prima differenza rispetto alla prima esercitazione è nel valore del momento massimo:

infatti lo schema statico di riferimento non è più quello della trave doppiamente appoggiata

(Mmax = qul2/8) ma quello della mensola (Mmax = qul2/2). Inoltre per questa esercitazione

bisogna prendere in considerazione il valore del modulo elastico E proprio di ogni materiale e

del momento di inerzia Ix, che servono a calcolare lo spostamento massimo.

 

 

Prendo in esame la trave maggiormente sollecitata, ovvero la trave B.

 

SOLAIO IN LEGNO

 

La sezione del solaio è la stessa di quella usata nella ESERCITAZIONE 1, per questo motivo

ho già i valori q= 0,33 KN/mq      qp = 3, 22 KN/mq       q= 2 KN/mq, che mi

determinano  q= 33,036 KN/mq.

Scelgo un legno lamellare GL24H che ha fm,k = 24,00 MPakmod = 0,80  e ym = 1,45.

Imposto come base 25 cm e, siccome viene determinata un'altezza minima di 43,26 cm,

scelgo un altezza di 45 cm. Inserisco poi il modulo elastico del materiale  E = 8000 N/mm2

e il momento di inerzia Ix = 189844 cm4.

A questo punto il sistema calcola lo spostamento massimo e siccome

 l / vmax = 427,25 > 250 la trave 25 cm x 45 cm risulta verificata. 

 

 

SOLAIO IN ACCIAIO

 

 

Anche per il solaio in acciaio ho già i valori q2,31 KN/mq      qp = 2,672 KN/mq    

q= 2 KN/mqche mi determinano q= 40,044 KN/mq.

Scelgo poi un acciaio S235 che ha fy,k = 235 N/mm2.

Siccome Wx,min = 559,13 cm, scelgo un profilato IPE 330 (Wx = 713, 1 cm3) e inserisco il

suo Ix = 11770 cme il suo peso P = 0,49 KN/m

Inserendo poi il modulo elastico dell'acciaio E = 210000 N/mm2, il sistema calcola lo

spostamento massimo e siccome l / vmax = 518,269 > 250 la trave scelta risulta verificata.

 

 

 

SOLAIO IN C.A.

 

 

Anche per il solaio in c.a. ho già i valori q= 2,46 KN/mq      qp = 2,852 KN/mq       

q= 2 KN/mqche mi determinano q= 41,90 KN/mq.

A seconda dell'acciaio e del cls che scelgo per la trave inserisco fy,k e fc,k, che nel mio caso

sono  fy,k = 450 N/mm2  e  fc,k  = 60 N/mm2

Imposto una base di 20 cm e, siccome l'altezza minima viene di 33,96 cm, scelgo un'altezza

di 40 cm.

Il sistema, aggiungendo il peso proprio della trave, calcola un'altezza minima di 33,96 cm e

quindi la trave 20 cm x 40 cm risulta verificata. 

Inserendo poi il modulo elastico E = 21000 N/mm, il sistema calcola I= 106667 cm4.

Ne deriva lo spostamento massimo e siccome il rapporto l / vmax = 420,90 > 250 la trave

scelta risulta verificata anche in relazione all'abbassamento. 

 

 

 

 

ESERCITAZIONE 2: Dimensionamento travatura reticolare

 

Questa seconda esercitazione prevede l'analisi di una travatura reticolare tridimensionale

attraverso l'uso del software SAP2000 e il suo dimensionamento grazie all'utilizzo di un foglio

Excel.

 

MODELLAZIONE 3D DELLA TRAVE E ANALISI

Scelgo di fare una trave reticolare formata da diversi cubi reticolari di lato 2 m.

La griglia sulla quale viene realizzato il modello tridimensionale varia a seconda del valore

dato a x,y e z. 

Scelgo x = 3, y = 5, z = 2  e quindi ottengo un modello formato da otto cubi di lato 2 m e con

diagonali di 2,83 m.

Assegno la cerniera come vincolo ai quattro appoggi angolari e svincolo i nodi al momento in

tutte le direzioni perchè le strutture reticolari lavorano a solo sforzo normale, di trazione o

compressione.

 

 

Scelgo poi la sezione e il materiale delle aste, in questo caso un tubolare in acciaio, e

assegno ai nodi superiori una forza F che scelgo pari a 80 KN

 

 

Faccio quindi partire l'analisi lineare statica della struttura sotto l'azione della forza F che ho

scelto. 

In questo modo posso vedere la struttura deformata e i diagrammi delle sollecitazioni che,

trattandosi di una trave reticolare, dovranno essere nulli per lo sforzo di taglio e il momento

flettente.

 

 

 

Ottengo quindi una tabella con i diversi valori di sforzo assiale, di trazione o compressione,

delle diverse aste e la esporto in un foglio Excel.

 

DIMENSIONAMENTO DELLE ASTE

Una volta evidenziate le aste diagonali in rosso, separo le aste sottoposte a trazione (valori

positivi di N) da quelle sottoposte a compressione (valori negativi).

 

Trazione

Per ogni asta riporto il suo valore di N e le caratteristiche dell'acciaio che ho scelto,

ovvero fy,k = 235 MPa e γ= 1,05. Ottengo quindi per ognuna un area minima, in base alla

quale scelgo per ciascuna asta un profilato con area maggiore del valore ottenuto. 

 

 

Compressione

Per ogni asta riporto il suo valore di N e le caratteristiche dell'acciaio che ho scelto,

ovvero fy,k = 235 MPa e γ= 1,05. Anche qui dunque ottengo per ognuna un area minima.

Diversamente dalla trazione, per la compressione bisogna considerare il fenomeno di

instabilità e quindi aggiungo il valore del modulo di elasticità dell'acciaio E = 210000 MPa e

del coefficiente beta = 1.

 

 

Ottengo quindi tre diversi valori, Lambda, Rhomin e Imin. In base ad essi posso dimensionare

le aste, scegliendo per ognuna di esse il profilato che meglio soddisfi questi tre valori e l'area

minima. 

 

ESERCITAZIONE 1 : Dimensionamento travi in LEGNO, ACCIAIO e C.A.

TESSITURA DEL SOLAIO

 

                  

 

Prendo in considerazione la trave maggiormente sollecitata, ovvero la trave B.

 

SOLAIO IN LEGNO

 

Pavimento        0,4 KN/mq

Massetto          19  KN/mc

Allettamento     14  KN/mc

Tavolato            6  KN/mc

Travetti             5,3 KN/mc

 

Per determinare il Carico Strutturale qs e il Carico Permanente qdevo moltiplicare di ogni

elemento, il peso specifico per il suo volume e poi dividere per 1 mq.

Carico Strutturale 

Travetti            0,15 KN/mq

Tavolato           0,18 KN/mq

qs = 0,15 KN/mq + 0,18 KN/mq = 0,33 KN/mq

Carico Permanente

Allettamento             0,56 KN/mq

Massetto                  0,76 KN/mq

Pavimento                0,4  KN/mq

Impianti + Tramezzi  1,5 KN/mq

qp = 0,56 KN/mq + 0,76 KN/mq + 0,4 KN/mq + 1,5 KN/mq = 3, 22 KN/mq

Carico Accidentale

Ipotizziamo un uso residenziale quindi

q= 2 KN/mq

 

Inseriti questi dati nel foglio Excel, scelgo un legno lamellare GL24H che ha

fm,k = 24,00 MPa, kmod = 0,80  e ym = 1,45.

Imposto quindi una base di 30 cm, e siccome l'altezza minima è 47,39 cm, la trave sarà

30 cm x 50 cm.

 

 

 

SOLAIO IN ACCIAIO

 

Pavimento                  0,4  KN/mq

Massetto                    19   KN/mc

Isolante                      0,2  KN/mc

Cls + lamiera grecata   21  KN/mc

IPE 200                     78,5 KN/mc

 

Carico Strutturale

Cls + lamiera grecata   1,86 KN/mq

IPE 200                      0,45 KN/mq

qs = 1,86 KN/mq + 0,45 KN/mq = 2,31 KN/mq

Carico Permanente

Massetto                  0,76  KN/mq

Pavimento                0,4    KN/mq

Isolante                   0,012 KN/mq

Impianti + Tramezzi   1,5   KN/mq

qp = 0,76 KN/mq + 0,4 KN/mq + 0,012 KN/mq + 1,5 KN/mq = 2,672 KN/mq

Carico Accidentale

Ipotizziamo un uso residenziale quindi

q= 2 KN/mq

 

Inseriti questi dati nel foglio Excel, scelgo un acciaio S235 che ha fy,k = 235 N/mm2.

Siccome Wx, min = 805,14 cm3scelgo una IPE 360 con W= 903,60 cm3.

 

 

 

SOLAIO IN C.A.

Pavimento                  0,4  KN/mq

Massetto                    19   KN/mc

Isolante                      0,2  KN/mc

Getto in cls                 24  KN/mc

Pignatta                      0,91 KN/mc

Intonaco                     18 KN/mc

 

Carico Strutturale

Getto in cls          1,73 KN/mq

Pignatta               0,73 KN/mq

qs = 1,73 KN/mq + 0,73 KN/mq = 2,46 KN/mq

Carico Permanente

Massetto                  0,76  KN/mq

Pavimento                0,4    KN/mq

Isolante                   0,012 KN/mq

Intonaco                   0,18  KN/mq

Impianti + Tramezzi   1,5   KN/mq

qp = 0,76 KN/mq + 0,4 KN/mq + 0,012 KN/mq + 0,18 KN/mq + 1,5 KN/mq = 2,852 KN/mq

Carico Accidentale

Ipotizziamo un uso residenziale quindi

q= 2 KN/mq

 

Inseriti questi dati nel foglio Excel, scelgo una base di 20 cm e, siccome l'altezza minima

viene di 39,76 cm, scelgo un'altezza di 45 cm. Il sistema, aggiungendo il peso proprio della

trave, calcola un'altezza minima di 40,95 cm e quindi la trave 20 cm x 45 cm risulta

verificata. 

 

 

 

 

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