SdC(b) (LM PA)

Progettazione Strutturale B (LM PA)

ESERCITAZIONE I: Struttura reticolare piana

Data la trave reticolare piana in figura

Sono state riportate già due sezioni AA' e BB'. Queste, ancora prima della risoluzione in SAP2000, ci saranno utili per conoscere le reazioni delle aste impiegate nella trave attraverso il metodo delle SEZIONI DI RITTER.

AA'

EQL alla rotazione in 2

3/2 F l = N13

EQL alla rotazione in 3
-N24 l + F l - 2.2/3 F L
N24=2F 

EQL alla traslazione vert.
√2 / 2 N23 - F + 3/2 F =0
N23= -√2 / 2 F

BB'

 

EQL alla rotazione in 4

- N35 l - 2F l + 9/2 F l =0
N35=5/2 F 

EQL alla traslazion oriz.
√2 / 2 N34 +5/2 F - 2 F =0
N34= -√2 / 2 F 


Per la simmetria della struttura avremo quindi

Verifichiamo ora il tutto per via digitale attraverso SAP2000

Possiamo importare una geometria direttamente da Autocad. Sarà necessario tuttavia disegnare la struttura come linee spezzate che dovranno essere assegnate a un livello diverso da quello 0 di default. Il file dovrà essere caricato in formato .dxf (2000) attraverso il menu File>Import>Autocad .dxf File.

Verificare le unità di misura fondamentali affinchè siano kN, m, C e che Z sia positivo quindi cliccare OK. Nella schermata successiva verificare che alla voce Frame sia selezionato il livello utilizzato per le travi (esistono anche altre caratteristiche assegnabili ma al momento non trattate)

Data la particolare struttura possiamo usare i template di SAP. Clicchiamo su File>New Model... Si aprirà la seguente schermata:

Si potrà accedere a diversi template. In questo caso è consigliabile utilizzare chiaramente 2D Trusses ma eventualmente anche Grid Only. In entrambi molto semplicemente si potranno inserire valori riguardo la spaziatura e il numero di linee/travi da inserire.

Realizzata la struttura reticolare (eventualmente disegnando trave per trave attraverso il pulsante Draw Frame/Cable sulla barra laterale, quarto pulsante) passiamo alla definizione di un Load Pattern che ignori il peso stesso della sua struttura. Quindi Define>Load Patterns e dopo aver scritto un nome identificativo in Load Pattern Name e 0 come Self Weight Multiplier premere OK.

Selezionare i punti sui quali far agire il carico e quindi Assign>Joint Loads ponendo attenzione nel selezionare il Pattern name creato e carico (se diretto verso il basso) negativo (Force Global Z).

Nelle cerniere interne il momento è sempre pari a 0. Questa condizione non è direttamente realizzata da SAP ma va attivata attraverso un "rilascio del momento". Dopo aver selezionato le travi cliccare quindi Assign>Frame>Release/Partial Fixity: nella finestra attivare il rilascio per Start e End della trave alla voce Moment 3-3.

Per il calcolo della σ successivamente richiesta assegniamo un profilo alla trave: le selezioniamo e con Assign>Frame>Frame section accediamo alla finestra per la sua attribuzione. Cliccare su Add new property... per assegnare sezione e materiale. Assegno in questo caso un Pipe con 0.15 m di diametro e 0.01 m di spessore.

Infine assegnamo nei punti scelti il carrello e la cerniera. Selezioniamo punto per punto e attraverso Assign>Joint>Renstraint assegniamo il vincolo scelto.

Possiamo avviare l'analisi attraverso il pulsante Run Analysis sotto forma di "Play". A fianco ad esso vi è un pulsante a forma di lucchetto: questo sbloccherà il modello una volta lanciata l'analisi e permetterà eventuali modifiche.

Una volta lanciata l'analisi si potranno scegliere i pattern per i quali effettuarla. Attraverso la selezione del pattern e la spunta Run/Do not Run case sarà possibile effettuare una selezione di cosa analizare o meno.

Svolta l'analisi attraverso il seguente pannello sarà possibile visualizzare rispettivamente:

1- la struttura
2- la deformata
3- informazioni riguardo Azioni interne/ Nodi etc

Cliccando infine su Display>Show Tables sarà possibile accedere ad una serie di dati tabellati dei quali sarà possibile selezionare specifiche colonne così da garantire una visualizzazione personalizzata. In questo caso il gruppo di dati da prendere in considerazione cade sotto la voce ANALYSIS RESULT.

L'esercitazione si conclude con la stampa, la pulizia della tabella e il calcolo della σ. Il file excel è qui allegato.

Esercitazione sulla Trave Reticolare Piana

LA TRAVE RETICOLARE 

Le strutture reticolari sono strutture che hanno il vantaggio di essere leggere e utilizzabili per grandi luci. Sono costituite da aste, che possono essere tese (tiranti) oppure compresse (puntoni) collegate tra loro tramite cerniere interne, i nodi. La struttura presenta un corrente superiore, uno inferiore, aste diagonali e montanti verticali. E' composta da una serie di trinagoli e risulta isostatica in quanto i gradi di libertà sono uguali ai gradi di vincolo. Per calcolare il grado di vincolo di ogni asta utilizzo la seguente formula:2(n – 1) dove n = numero di aste che confluiscono nel nodo.     

Solitamente nelle strutture reticolari il corrente superiore è teso, quello inferiore compresso e i montanti quasi sempre compressi. Dopo aver trovato le reazioni vincolari, due sono i metodi per analizzare una struttura reticolare:

 METODO DEI NODI  e METODO DELLE SEZIONI DI RITTER

Per quanto riguarda il METODO DEI NODI è fodamentale capire l'ordine con cui si decide di risolvere la struttura. Generalmente si sceglie il nodo con 2 aste e 1 forza applicata e di seguito si risolvono gli altri nodi. E' necessario fare l'equilibrio al nodo considerando anche il contributo orizzantale o verticale dato dalla scomposizione delle aste inclinate.

esempio

Per quanto riguarda invece il METODO DELLE SEZIONI DI RITTER si sceglie di dividere via via la struttura con una sezione di ritter appunto, ovvero tagliando 3 aste convergenti nello stesso nodo. In tal modo avremo 3 equazioni in 3 incognite che saranno gli sforzi normali delle aste tagliate. La regola consiste nello scrivere le equazioni di equilibrio a rotazione, cambiando ogni volta il polo. Inizialmente nell'equazione di equilibrio del momento viene scelto il punto di incontro di 2 delle 3 aste in modo da avere una sola forza incognita. Successivamente sposto il polo e trovo la seconda incognita e infine per la terza posso applicare l'equazione alla traslazione verticale o orizzontale nel nodo. Qualora il risultato delle incognite sia positivo allora l'asta sarà un tirante, negativo sarà un puntone.  

LINEA ELASTICA

L'esercitazione ci richiede di risolvere una struttura iperstatica con il metodo della linea elastica e verificare i dati ottenuti con Sap.

 

Calcolare il valore dell'abbassamento massimo V ed il punto in cui si trova sulla seguente trave iperstatica.

Abbiamo a nostra disposizione 8 equazioni con 8 incognite, tra cui equazioni di bilancio, equazioni delle deformate, e legame costitutivo elastico.

                                      

considerando solo l'abbassamento V possiamo combinare le varie equazioni:

                                    

                                         

                                            

                  

consideriamo EI=costante

                                           EQUAZIONE DELLA LINEA ELASTICA

Per trovare il valore di V(s) integriamo 4 volte l'equazione ottenuta

 

Si ottengono cosi quattro costanti che dipendono dai vincoli, andando ad applicare le condizioni ai bordi possiamo trovarci il valore di ognuna.

Nell'incastro s=0 abbiamo ABBASSAMENTO e ROTAZIONE nulli

v(0)=0                                             sostituendo nell'equazione v(s) otteniamo

                                      è la derivata prima dell'abbassamento, sostituendo in dv/ds otteniamo

Nel carrello S=l non c'è ABBASSAMENTO ed ha MOMENTO nullo

v(l)=0                                            sostituendo in v(s)

 

il carico diventa negativo per la convenzione dei segni

                                    

                        sostituendo nel'abbassamento v(l)

 

Trovate le costanti possiamo trovare l'abbassamento massimo richiesto dal problema. Siccome la rotazione è la derivata dello spostamento, in corrispondenza della rotazione nulla abbiamo l'abbassamento massimo

 

Affinchè la rotazione sia nulla avremo

 

Considerando il valore di v(s) possiamo determinare il momento ed il taglio per ogni sezione

                                        

Il momento è nullo nei punti

                               

        

Il taglio è nullo nel punti

 

RISOLUZIONE IN SAP

Apriamo un nuovo file di tipo grid, con unità di misura kn, m, C, e GRIGLIA x=2 , Y= 1, Z=1 e spaziatura 1. Disegnare la struttura sulla griglia e posizionare un punto a 0.57, dato che dal calcolo a mano abbiamo visto che l’abbassamento massimo avviene in questo punto della struttura.

L'analisi è stata fatta su due sezioni differenti, una rettangolare in acciaio cavo di dimensoni 40x30x2, e l'altra in cemento armato.

I risultati della sezioni in acciaio

DEFORMATA

ù

REAZIONI VINCOLARI

DIAGRAMMA DEL TAGLIO

DIAGRAMMA DEL MOMENTO

 

I risultati della sezioni in cemento

DEFORMATA

REAZIONI VINCOLARI

DIAGRAMMA DEL TAGLIO

DIAGRAMMA DEL MOMENTO

In allegato ci saranno le tabelle dei risultati per entrambe le sezioni.

ESERCITAZIONE 2 - Linea Elastica

Nella progettazione delle opere di architettura è importante saper valutare spostamenti e deformazioni, in modo da poterne verificare, oltre che la resistenza, anche la funzionalità.

Abbiamo una trave iperstatica, così definita perchè il numero dei vincoli è maggiore dei gradi di libertà, e ne vogliamo determinare il massimo spostamento, nel punto C. La mia ultima incognita è quindi v(s), e la calcolo attraverso il metodo dell'integrazione della linea elastica, una curva che rappresenta la forma assunta dall’asse della trave a deformazione avvenuta.

1) DIMOSTRO COME ARRIVO ALL'EQUAZIONE DELLO SPOSTAMENTO VERTICALE DELLA LINEA ELASTICA

2) ESPLICITO RICORDANDOMI: CHE EI = costante, DELLA CONVENZIONE POSITIVA DEI SEGNI, E CHE q2 = costante

3) PER TROVARE v(s) DEVO INTEGRARE 4 VOLTE

1° integrazione

2° integrazione

3° integrazione

4° integrazione

4) INSERISCO I VINCOLI

INCASTRO

CARRELLO

So che nel carrello il MOMENTO è NULLO!

Le mie due equazioni sono quindi:

5) PER TROVARE v(s) SOSTITUISCO I VALORI c1, c2, c3, c4 CHE HO TROVATO

6) VOGLIAMO ORA DETERMINARE LA LUNGHEZZA s DOVE v(s) È MASSIMO

Nei punti di MASSIMO o di MINIMO ha la retta tangente alla curva parallela all'asse x. Azzero quindi la derivata per trovare s.

7) DETERMINO LE REAZIONI VINCOLARI E GLI SFORZI M e T

M lo posso calcolare attraverso:

     

     1) STUDIO IL MOMENTO AGLI ESTREMI

      2) PER SAPERE DOVE M è max DEVO AZZERARE LA DERIVATA

sostituisco nella funzione-momento

      3) TROVO IL SECONDO PUNTO DOVE SI ANNULLA IL MOMENTO

DIAGRAMMA DEL MOMENTO

      4) PER TROVARE IL TAGLIO LA SUA RELAZIONE COL MOMENTO

      5) ESSENDO LINEARE STUDIO LA FUNZIONE SOLO AGLI ESTREMI

          (so già infatti che si annulla dove M = max, a 5/8 L)

DIAGRAMMA DEL TAGLIO

      6) LE REAZIONI VINCOLARI SONO PROPRIO

8) CONFRONTO CON SAP2000

Esercitazione sulla Linea Elastica

ESERCITAZIONE SULL'EQUAZIONE DELLA LINEA ELASTICA

Quando ci troviamo di fronte ad una struttura iperstatica, ovvero il numero dei gradi di libertà è inferiore al numero dei gradi di vincolo (nl<nv), non è facile determinare nè le reazioni vincolari nè le azioni di contatto poichè le incognite sono superiori al numero di equazioni di bilancio. Si ricorre quindi a metodi come quello degli spostamenti o equazione della linea elastica.

Partendo da tutte le equazioni del modello di trave di Bernoulli, le distinguiamo in 3 gruppi:

EQUAZIONI DI EQUILIBRIO (mostrano il legame tra carichi esterni e sollecitazioni)

EQUAZIONI DI CONGRUENZA (mostrano il legame tra deformazioni e spostamenti)

LEGAME COSTITUTIVO (mostrano il legame tra deformazioni e sollecitazioni)

Ci concentriamo successivamente sul problema flessionale, distinguendolo da quello assiale e di conseguenza ci occuperemo solo delle seguenti grandezze e relative equazioni:

φ, ν, χ, M, T

 

Nel metodo della linea elastica le incognite sono le funzioni spostamento e rotazione della trave e gli strumenti risolutivi sono equazioni differenziali dove bisogna effettuare successive operazioni di integrazione. La diffcicoltà è nel riconoscere le condizioni al bordo.

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