ESERCITAZIONE 3:Centro delle Rigidezze

Questa esercitazione è stata svolta con Eleonora Roberti.

 

 

ESERCITAZIONE 3_Centro delle rigidezze

Esercitazione svolta con Marta Massacesi e Alessandra Tagliatesta 

In questa esercitazione dobbiamo studiare un piano di un edificio e trovare la posizione del centro delle rigidezze, e vedere che sia il più possibile vicina al centro di massa, in modo che, in caso di sisma, vengano evitate le rotazioni dell’edificio.

L’edificio analizzato presenta una struttura di travi in acciaio che poggiano su due blocchi scala/ascensore in cemento armato, che svolgono una funzione portante. 

Disegno la struttura su SAP2000 e assegno le sezioni ai vari elementi strutturali: per le travi scelgo delle travi IPE400 in acciaio S355, mentre per i setti portanti ipotizzo il calcestruzzo C35/45 con uno spessore di 30 cm. Poi vincolo la struttura a terra attraverso degli incastri

Per calcolare il carico relativo al sisma devo prima calcolare il peso proprio della struttura, poi moltiplico il peso strutturale per 0,2 (coefficiente per zone a basso rischio sismico).

Successivamente calcolo il centro di massa dell’edificio scomponendolo in figure semplici e calcolando il baricentro di ogni figura, con cui poi posso calcolare il baricentro totale della figura.

Xg = 26,71 m

Yg = 8,33 m 

Una volta disegnato il centro di massa su SAP2000 imposto nei nodi trave-trave e trave-setto la condizione di impalcato rigido, in modo che la struttura del solaio si comporti come un corpo rigido.

Dopo di che assegno il carico alla struttura nel centro di massa lungo l’asse x e lungo l’asse y. Poi faccio partire l’analisi per vedere come reagisce la struttura ai carichi orizzontali. 

Come possiamo vedere dai risultati dell’analisi la struttura subisce solo traslazioni orizzontali e verticali, per cui possiamo dedurre che il centro di massa coinciderà con il centro delle rigidezze

Es 3_Centro delle rigidezze

Esercitazione svolta con Marta Massacesi e Angelo Mizzon

In questa esercitazione dobbiamo studiare un piano di un edificio e trovare la posizione del centro delle rigidezze, e vedere che sia il più possibile vicina al centro di massa, in modo che, in caso di sisma, vengano evitate le rotazioni dell’edificio.

L’edificio analizzato presenta una struttura di travi in acciaio che poggiano su due blocchi scala/ascensore in cemento armato, che svolgono una funzione portante. 

Disegno la struttura su SAP2000 e assegno le sezioni ai vari elementi strutturali: per le travi scelgo delle travi IPE400 in acciaio S355, mentre per i setti portanti ipotizzo il calcestruzzo C35/45 con uno spessore di 30 cm. Poi vincolo la struttura a terra attraverso degli incastri

Per calcolare il carico relativo al sisma devo prima calcolare il peso proprio della struttura, poi moltiplico il peso strutturale per 0,2 (coefficiente per zone a basso rischio sismico).

 

 

Successivamente calcolo il centro di massa dell’edificio scomponendolo in figure semplici e calcolando il baricentro di ogni figura, con cui poi posso calcolare il baricentro totale della figura. 

Xg = 26,71 m

Yg = 8,33 m 

Una volta disegnato il centro di massa su SAP2000 imposto nei nodi trave-trave e trave-setto la condizione di impalcato rigido, in modo che la struttura del solaio si comporti come un corpo rigido.

Dopo di che assegno il carico alla struttura nel centro di massa lungo l’asse x e lungo l’asse y. Poi faccio partire l’analisi per vedere come reagisce la struttura ai carichi orizzontali. 

Come possiamo vedere dai risultati dell’analisi la struttura subisce solo traslazioni orizzontali e verticali, per cui possiamo dedurre che il centro di massa coinciderà con il centro delle rigidezze

ESERCITAZIONE 03_CENTRO DELLE RIGIDEZZE

Esercitazione svolta con Angelo Mizzon e Alessandra Tagliatesta

 

In questa esercitazione dobbiamo studiare un piano di un edificio e trovare la posizione del centro delle rigidezze, e vedere che sia il più possibile vicina al centro di massa, in modo che, in caso di sisma, vengano evitate le rotazioni dell’edificio.

L’edificio analizzato presenta una struttura di travi in acciaio che poggiano su due blocchi scala/ascensore in cemento armato, che svolgono una funzione portante. 

 

 

Disegno la struttura su SAP2000 e assegno le sezioni ai vari elementi strutturali: per le travi scelgo delle travi IPE400 in acciaio S355, mentre per i setti portanti ipotizzo il calcestruzzo C35/45 con uno spessore di 30 cm. Poi vincolo la struttura a terra attraverso degli incastri.

 

 

Per calcolare il carico relativo al sisma devo prima calcolare il peso proprio della struttura, poi moltiplico il peso strutturale per 0,2 (coefficiente per zone a basso rischio sismico).

 

 

Successivamente calcolo il centro di massa dell’edificio scomponendolo in figure semplici e calcolando il baricentro di ogni figura, con cui poi posso calcolare il baricentro totale della figura.

Xg = 26,71 m

Yg = 8,33 m 

 

 

Una volta disegnato il centro di massa su SAP2000 imposto nei nodi trave-trave e trave-setto la condizione di impalcato rigido, in modo che la struttura del solaio si comporti come un corpo rigido.

Dopo di che assegno il carico alla struttura nel centro di massa lungo l’asse x e lungo l’asse y. Poi faccio partire l’analisi per vedere come reagisce la struttura ai carichi orizzontali. 

Come possiamo vedere dai risultati dell’analisi la struttura subisce solo traslazioni orizzontali e verticali, per cui possiamo dedurre che il centro di massa coinciderà con il centro delle rigidezze.

Terza esercitazione

L'esercitazione è di seguito allegata in quanto non è stato possibile postarla interamente sul blog.

Terza esercitazione

L'esercitazione è di seguito allegata in quanto non è stato possibile postarla interamente sul blog.

 

ESERCITAZIONE 3 - CENTRO DI MASSA/RIGIDEZZA

ESERCITAZIONE 3 - CENTRO DELLE RIGIDEZZE

(Messina Angela, Millozzi Italo, Rubeis Martina)

Per un migliore funzionamento, una struttura deve essere in grado di resistere a forze sismiche: tali forze agiscono nel centro di massa dell’edificio perciò è necessario che esso coincida con il centro delle rigidezze; infatti in caso di sisma dobbiamo evitare le rotazioni relative della struttura. Si può rendere più rigido un edificio grazie ai controventi, ovvero elementi verticali collegati tra loro orizzontalmente, che portano i carichi fino a terra. Il controvento più semplice è il telaio piano, ma importanti sono anche pilastri e muri portanti di blocchi scala e ascensori

Prendiamo in considerazione il piano terra con relativi corpi scala/ascensore.

La struttura considerata è in cemento armato e sono presenti due gabbie scala/ascensore.

Individuiamo in maniera geometrica il centro delle masse (baricentro); si suddivide l'area in quattro rettangoli minori; individuati i loro centri è stato calcolato con la sommatoria di essi la posizione del centro di tutto l'impalcato.

Ora riportiamo la struttura su SAP2000 assegnando alle travi in C.A. una sezione di 40 x 60 cm, ai pilastri una sezione di 40 x 40 cm ed ai setti delle gabbie scala uno spessore di 80 cm.

La struttura viene vincolata a “terra” tramite incastri ed a tutti i punti che sono alla stessa quota delle travi (compreso il centro di massa) viene assegnata la condizione di corpo rigido: in questo modo tutti i punti fanno parte dell’impalcato e non possono esserci spostamenti o rotazioni relative.

Per verificare che il centro di massa e quello delle rigidezze concidano, o siano molto vicini, assumiamo le due condizioni peggiori in caso di eventi sismici, ovvero che la forza sismica sia applicata interamente lungo una direzione. Per conoscere il valore di carico della forza sismica e’ necessario prima calcolare il peso proprio dell’edificio, quindi si importa la tabella dei carichi su Excel e, sommando tutte le reazioni vincolari verticali, si ottiene il valore del peso proprio pari a 5101,672 kN. E’ quindi possibile definire il carico sismico come percentuale del peso proprio moltiplicandolo per 0,2 (coefficiente di riferimento per zone a basso rischio sismico come Roma): dunque pari a 1020,3344 kN.

A questo punto è possibile assegnare la forza sismica come carico concentrato orizzontale, in entrambe le direzioni X e Y, e così lanciamo nuovamente l’analisi e verifichiamo gli spostamenti e le rotazioni relative tramite la vista sul piano XY.

 

SPOSTAMENTI IN X:

SPOSTAMENTI IN Y:

La deformata dovuta alla forza sismica lungo l'asse X non provoca rotazioni dell'impalcato.

La deformata dovuta alla forza sismica lungo l'asse Y provoca una lieve rotazione dell'impalcato; è necessario dunque spostare il centro di massa affinchè si avvicini il più possibile al centro delle rigidezze e successivamente riavvio l'analisi.

ESERCITAZIONE 3 CENTRO MASSA/RIGIDEZZA

 

ESERCITAZIONE 3 - CENTRO DELLE RIGIDEZZE

(Messina Angela, Millozzi Italo, Rubeis Martina)

 

Per un migliore funzionamento, una struttura deve essere in grado di resistere a forze sismiche: tali forze agiscono nel centro di massa dell’edificio perciò è necessario che esso coincida con il centro delle rigidezze; infatti in caso di sisma dobbiamo evitare le rotazioni relative della struttura. Si può rendere più rigido un edificio grazie ai controventi, ovvero elementi verticali collegati tra loro orizzontalmente, che portano i carichi fino a terra. Il controvento più semplice è il telaio piano, ma importanti sono anche pilastri e muri portanti di blocchi scala e ascensori.

 

Prendiamo in considerazione il piano terra con relativi corpi scala/ascensore.

 

La struttura considerata è in cemento armato e sono presenti due gabbie scala/ascensore.

Individuiamo in maniera geometrica il centro delle masse (baricentro); si suddivide l'area in quattro rettangoli minori; individuati i loro centri è stato calcolato con la sommatoria di essi la posizione del centro di tutto l'impalcato.

 

Ora riportiamo la struttura su SAP2000 assegnando alle travi in C.A una sezione di 40 x 60 cm, ai pilastri una sezione di 40 x 40 cm ed ai setti delle gabbie scala uno spessore di 80 cm.

La struttura viene vincolata a “terra” tramite incastri ed a tutti i punti che sono alla stessa quota delle travi (compreso il centro di massa) viene assegnata la condizione di corpo rigido: in questo modo tutti i punti fanno parte dell’impalcato e non possono esserci spostamenti o rotazioni relative.

 

 

 

Per verificare che il centro di massa e quello delle rigidezze concidano, o siano molto vicini, assumiamo le due condizioni peggiori in caso di eventi sismici, ovvero che la forza sismica sia applicata interamente lungo una direzione. Per conoscere il valore di carico della forza sismica e’ necessario prima calcolare il peso proprio dell’edificio, quindi si importa la tabella dei carichi su Excel e, sommando tutte le reazioni vincolari verticali, si ottiene il valore del peso proprio pari a 5101,672 kN. E’ quindi possibile definire il carico sismico come percentuale del peso proprio moltiplicandolo per 0,2 (coefficiente di riferimento per zone a basso rischio sismico come Roma): dunque pari a 1020,3344 kN.

A questo punto è possibile assegnare la forza sismica come carico concentrato orizzontale, in entrambe le direzioni X e Y, e così lanciamo nuovamente l’analisi e verifichiamo gli spostamenti e le rotazioni relative tramite la vista sul piano XY

 

 

SPOSTAMENTI IN X:

SPOSTAMENTI IN Y:

La deformata dovuta alla forza sismica lungo x non provoca rotazioni dell'impalcato. La deformata dovuta alla forza sismica lungo y provoca una lieve rotazione dell'impalcato; è necessario dunque spostare il centro di massa per avvicinarlo a quello delle rigidezze e successivamente riavvio l'analisi.

 

III ESERCITAZIONE - CENTRO DI MASSA/RIGIDEZZE

ESERCITAZIONE 3 - CENTRO DELLE RIGIDEZZE

(Messina Angela, Millozzi Italo, Rubeis Martina)

Per un migliore funzionamento, una struttura deve essere in grado di resistere a forze sismiche: tali forze agiscono nel centro di massa dell’edificio perciò è necessario che esso coincida con il centro delle rigidezze; infatti in caso di sisma dobbiamo evitare le rotazioni relative della struttura. Si può rendere più rigido un edificio grazie ai controventi, ovvero elementi verticali collegati tra loro orizzontalmente, che portano i carichi fino a terra. Il controvento più semplice è il telaio piano, ma importanti sono anche pilastri e muri portanti di blocchi scala e ascensori.

Prendiamo in considerazione il piano terra con relativi corpi scala/ascensore.

La struttura considerata è in cemento armato e sono presenti due gabbie scala/ascensore.

Individuiamo in maniera geometrica il centro delle masse (baricentro); si suddivide l'area in quattro rettangoli minori; individuati i loro centri è stato calcolato con la sommatoria di essi la posizione del centro di tutto l'impalcato.

Ora riportiamo la struttura su SAP2000 assegnando alle travi in C.A una sezione di 40 x 60 cm, ai pilastri una sezione di 40 x 40 cm ed ai setti delle gabbie scala uno spessore di 80 cm.

La struttura viene vincolata a “terra” tramite incastri ed a tutti i punti che sono alla stessa quota delle travi (compreso il centro di massa) viene assegnata la condizione di corpo rigido: in questo modo tutti i punti fanno parte dell’impalcato e non possono esserci spostamenti o rotazioni relative.

                

Per verificare che il centro di massa e quello delle rigidezze concidano, o siano molto vicini, assumiamo le due condizioni peggiori in caso di eventi sismici, ovvero che la forza sismica sia applicata interamente lungo una direzione. Per conoscere il valore di carico della forza sismica e’ necessario prima calcolare il peso proprio dell’edificio, quindi si importa la tabella dei carichi su Excel e, sommando tutte le reazioni vincolari verticali, si ottiene il valore del peso proprio pari a 5101,672 kN. E’ quindi possibile definire il carico sismico come percentuale del peso proprio moltiplicandolo per 0,2 (coefficiente di riferimento per zone a basso rischio sismico come Roma): dunque pari a 1020,3344 kN.

A questo punto è possibile assegnare la forza sismica come carico concentrato orizzontale, in entrambe le direzioni X e Y, e così lanciamo nuovamente l’analisi e verifichiamo gli spostamenti e le rotazioni relative tramite la vista sul piano XY

        

SPOSTAMENTI IN X:

SPOSTAMENTI IN Y:

La deformata dovuta alla forza sismica lungo X non provoca rotazione dell'impalcato. La deformata dovuta alla forza sismica lungo Y provoca una lieve rotazione dell'impalcato; e necessario dunque spostare il centro di massa per avvicinarlo il più possibile a quello delle rigidezze e successivamente riavvio l'analisi.

 

 

ESERCITAZIONE 3 - CENTRO DELLE RIGIDEZZE. JAVIER TORRES-ADRIÁN SEMPERE

ESERCITAZIONE 3.  Centro delle rigidezze

Javier Torres Vegara - Adrián Sempere Valenciano.

 

L'obbietivo di questa esercitazione è di confrontare la posizione del centro di massa di una struttura con il suo centro de rigidezze.

La struttura scelta è formata por una magia reticolare, formata por pilastri e travi di cls e due corpe scale portanti.

Prima di tutto dobbiamo, disegnare la struttra sul Sap 2000. Assegnare le sezioni alle travi ed ai pilastri. Assegnare la condizione di corpo rigido a tutti i punti che si trovano sulla quota delle travi. 

Troviamo il baricentro della struttura e assegnamo la condizione di corpo rigido, sul quale dobbiamo applicare la forza del sisma.

Dopo, per calcolare la forza del sisma, dobbiamo calcolare prima il P propio della struttura, e multiplicarlo per 0,2 il coefficiente di intesità sismica per Roma. Per ottenere il P propio dobbiamo fare l'alisis della struttura.

Adesso, dobbiamo aplicare il valore trovato, prima in direzione X e poi in direzione Y e facciamo l'analisis di nuovo, per verificare che ci sia solo una traslazione e non una rotazione.

Come possiamo ossevare, nella direzione X, no se genera rotazione, e nella direzione Y, la rotazione è piccola.

 

 

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