Elaborato Estimo_ Lab. di progettazione 3B_ Prof. Palmieri

Salve Professore,

in vista del primo appello dell' esame di progettazione, previsto per mercoledì 1 febbraio, Le invio la mia tesina finale sul calcolo dei costi d' intervento.
Per semplificare la ricezione dell' elaborato, l'ho caricato in PDF su "Google Documents" e Le lascio il link attraverso il quale può arrivare alla tesina.

Mi dispiace farle avere l' elaborato solamente pochi giorni prima dell' esame, ma purtroppo c'è stata una incomprensione tra noi e il prof. Palmieri in merito alle date deglio appelli.

Il link:

https://docs.google.com/open?id=0Byhl75KzjIg3ODVkMGE3MTUtOTdmNC00MjFmLTh...

Per qualsiasi problema di visualizzzione mi faccia sapere.
Ho messo anche il pdf su cd e ne ho fatta stampare una copia, mi dica dove posso lasciare il tutto.  

Saluti.

Daniel Loddo

La domatrice di leoni (Cicconi, Cristofaro, Di Carlo)

Riportiamo alcuni interventi degli architetti Celia e Cacciapaglia e dell'ing. Vicari che -ricordiamo- ha svolto, nel cantiere di allestimento di palazzo Massimo, il ruolo di Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione.

 

Arch. Carlo Celia: (il responsabile della sicurezza) ha svolto un ruolo fondamentale per l'aiuto che ha dato all'architettura per risolvere delle questioni di carattere normativo sull'antincendio, le vie di fuga e altre cose... vedremo (...) quanto alcune scelte di carattere normativo possono fortemente condizionare in un senso o nell'altro il progetto. (...) Una delle difficoltà principali è aver lavorato in un museo che continua a vivere, a essere visitato...

Celia: Il ruolo che ha il responsabile della sicurezza, responsabile anche di tutti i sistemi antincendio, è anche quello di stabilire a posteriori nei rapporti con le ditte quelle che sono le documentazioni che vanno necessariamente allegate (statiche, antincendio, certificazioni…), in modo tale da lasciare memoria di quello che si è fatto, un’individuazione precisa del rispetto delle normative e soprattutto le indicazioni che riguardano gli aspetti manutentivi.

Arch. Stefano Cacciapaglia: La cosa fondamentale, si deve dar merito ad Arianna (Vicari, ndr) di questo dettaglio, è stata la gestione della quantità di persone che si sono alternate in questo cantiere (restauratori, archeologi, movimentatori, elettricisti, i montatori della parte di falegnameria, i montatori della parte del telo termoteso, i montatori delle strutture metalliche…) e non è semplice, perché naturalmente il committente primario, quello che paga, preferisce dare direttamente incarichi alle singole imprese, risparmia naturalmente, perché non ha un unico referente. La figura del responsabile della sicurezza del cantiere è simile diciamo a quella del domatore di leoni.

Ing. Arianna Vicari: Scusate vorrei precisare che infatti, più che di “responsabile della sicurezza” si parla di “coordinatore alla sicurezza”. Proprio perchè il coordinatore deve coordinare le varie figure, le varie ditte presenti affinchè possano operare nella realizzazione dei lavori, in sicurezza; quindi provvedendo a fare o delle segregazioni di aree oppure un cronoprogramma dei lavori in modo tale che non ci siano interferenze sia negli spazi che nei tempi.

Celia: […] in un cantiere del genere è anche molto difficile  riuscire a controllare in ogni singolo istante tutto quello che la norma di legge ti indicherebbe. Quello che però Arianna non ha mai lasciato da parte è la sicurezza vera, perché c’è una sicurezza formale (che bisogna rispettare eh), ma soprattutto una sicurezza vera, reale e quindi la capacità di sapere esattamente in ogni singolo istante quali sono le operazioni che si devono e si possono effettuare e in quale modo.

Vicari: Per esempio durante lo stivaggio dei materiali per le verniciature bisogna considerare la reazione dell’ambiente, che non ci sia diffusione di odori fastidiosi per i visitatori; anche questa è una questione di sicurezza.

Io ho badato più che altro all’aspetto reale, sostanziale della sicurezza, perché oggi purtroppo si fanno troppe carte, si producono piani di sicurezza di migliaia di pagine ma poi in realtà i coordinatori non sono presenti o sono presenti poco nei cantieri. Quindi la presenza del coordinatore nel cantiere può anche accettare che in un determinato momento il lavoratore non abbia il casco perché magari il casco è un impedimento per guardare in alto nel sollevamento del pannello, magari lo fai posizionare in una posizione non pericolosa e fai andare avanti l’operazione in sicurezza ugualmente. Quindi, quello che volevo dire è che è importante la presenza della sicurezza reale.

Passeri: […] c’è da dire che nel nostro paese una vera e propria cultura della sicurezza non c’è.

Vicari: C’è la prassi di prepararsi tante carte per ripararsi nel caso di un eventuale controllo però non è un rispetto del lavoratore e della sicurezza sul lavoro ma è un rispetto formale. Quindi diciamo che la prima cosa che uno deve pensare è “il lavoratore come sta lavorando?” , se sta lavorando in sicurezza, le temperature in cui sta, il riposo...ci sono tanti aspetti, reali, che vanno curati.
 

[A proposito del progetto per il “controsoffitto” con i pannelli rivestiti con il telo termoteso…]

Vicari: La direzione tecnica del museo si opponeva a questa realizzazione, la voleva ma conservando le dotazioni antincendio automatiche, gli sprinkler, che erano posizionate sul soffitto. Il restauro precedente (finito del 1998) era stato fatto con tantissime spese, mettendo dotazioni superiori a quelle necessarie, all’epoca non c’era nemmeno una regola tecnica precisa che è nata del ’96 per i musei, i palazzi storici. Questa regola tecnica non prevede che ci siano delle dotazioni con sprinkler nei palazzi storici perché potrebbero essere dannose per le strutture, per le opere. Allora, a questa mia osservazione :“la regola tecnica non li prevede quindi leviamoli” per realizzare questo intervento e poter migliorare le condizioni del museo, c’è stata una lotta che si è conclusa con una visita al comando dei vigili del fuoco. Ho fatto venire l’architetto responsabile, a cui è affidato questo museo, il quale ha detto:” ma voi avete un sistema per evacuare eventualmente le acque quando partono gli sprinkler dai solai?”. “No”. “E allora provocherebbe un danno quindi: levateli!”.

Quindi bisogna conoscere bene le normative perché uno deve essere sempre controparte con una conoscenza specifica della materia.
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Nelle foto è possibile apprezzare gli accorgimenti presi dai progettisti, in collaborazione con la figura del coordinatore della sicurezza, per limitare il più possibile l'impatto visivo dei dispositivi antincendio, pur preservendone l'accessibilità in caso di emergenza.
L'ultima foto in basso a destra mostra invece i "mulini di luce": dispositivi d'illuminazione progettati da Costantino Dardi e qui riutilizzati da Celia e Cacciapaglia nel nuovo allestimamento.

CONSEGNA del 30.1.2012 - Laboratorio di Progettazione Architettonica 3M

CONSEGNA  del 30.1.2012 - Laboratorio di Progettazione Architettonica 3M

OGGETTO: CONSEGNA DELLE TESINE “NON FINITE” IN FORMATO CARTACEO-A4 A BASSA RISOLUZIONE

AULA URBANO VIII (DALLE ORE 14.00)


CONTENUTI

1. RELAZIONE ILLUSTRATIVA DI PROGETTO COMPLETA DI DATI METRICI
2. CALCOLO DELLE SUPERFICI RAGGUAGLIATE
3. SCELTA DEL BENE ANALOGO
4. CALCOLO DELLE PERCENTUALI DI INCIDENZA
5. COMPUTO METRICO ESTIMATIVO QUALE RISULTATO DEL CALCOLO SOMMARIO (con REVIT)
6. CONSIDERAZIONI SULLA QUALITÀ DEI PRODOTTI E DEI MATERIALI
7. SCHEDE TECNICHE DEI PRINCIPALI E SIGNIFICATIVI ELEMENTI ARCHITETTONICI

L'incontro didattico di sabato 28 gennaio aula Barberini

Comunico che l'INCONTRO DIDATTICO di sabato 28 gennaio prossimo, ore 9,00 aula Barberini sarà interamente dedicato a coloro che intendono sostenere l'esame di Fattibilità del Progetto (con o senza voto, con la sola certificazione dei 4 Crediti, etc.).

In tale occasione, risponderò alle richieste di ogni singolo gruppo in merito alle cose da svolgere, per sostenere l'esame stesso. Insomma, si tratterà di parlare con i componenti dei gruppi che si sono a suo tempo formati, circa la redazione della tesina. Essa sarà la raccolta delle esperienze che avete maturato durante le 10 visite in cantiere. Mi piacerebbe che, avendo scelto i temi e i “ruoli delle figure professionali” incontrate, in vario modo durante le visite, esprimiate il vostro giudizio: importanza, impegno, sensazioni, critiche costruttive, compiti, responsabilità, e molto altro. Anche attraverso una bibliografia o fonti documentarie che avete avuto modo di consultare.

Potete a piacimento esprimere tali vostre considerazioni nella maniera più consona, come alcuni già hanno presentato sul Sito, per esempio attraverso interviste. Ma quest’ultimo caso non è il solo modo di rappresentare le condizioni professionali che più interessano: il sottoscritto accoglierà qualsiasi proposta, che renda evidente l’importanza delle “figure professionali che concorrono alla realizzazione e, prima ancora all’invenzione, di un’opera architettonica”. Come quelle – le più valide, le meno valide – che il Corso ha presentato in questi mesi. Se riesco, vorrei pubblicare gli esiti di questa esperienza didattica nella collana di “estimo e fattibilità del progetto” che dirigo presso la Casa Editrice ARACNE.

Non mi posso sottrarre, e debbo doverosamente ringraziare tutti voi, studenti, amici, progettisti, maestranze, imprese, committenti e tanti altri che hanno collaborato alla riuscita del mio Corso di Fattibilità del Progetto per l’Anno Accademico 2011-2012. La numerosa presenza per ogni vista ai cantieri, è la prova tangibile d’interesse e di partecipazione. Ve ne sono molto grato, a nome della Facoltà e mio personale.

Vi aspetto sabato prossimo, per confermare a tutti la stima nei vostri confronti. E per concludere nel modo che merita ognuno di voi. Grazie

Alfredo Passeri

Indice della relazione critica di Benedetto-Berardi- Cavigioli

 

GLI INTERVENTI DI RESTAURO DELL’800 E DEGLI ANNI ’30 DELL’EMICICLO DEI MERCATI DI TRAIANO
1. PREMESSA
2. IL MONUMENTO
    2.1 Ubicazione
    2.2 Descrizione
    2.3 Cenni storici
3. IL RESTAURO
    3.1. L’intervento di VALADIER
    3.2  I restauri degli anni ‘30
        3.2.1 Gli obiettivi del Governatorato
        3.2.2 Il progetto di restauro
            3.2.2.1 Il restauro ideologico
            3.2.2.2 I criteri operativi
            3.2.2.3 La coerenza filologica
    3.3 L’organizzazione del cantiere
4. L’OSSERVAZIONE DIRETTA
    4.1 Ambito di applicazione
    4.2 Mappatura dell’intervento di restauro
    4.3 Interpretazione del metodo di finitura adottato
    4.4 Analisi critica

 

Museo Palazzo Massimo alle Terme

 

 

In quest’ultima visita siamo entrati in contatto con un’esperienza progettuale diversa rispetto a quelle affrontate precedentemente. In particolare l’intervento riguarda un progetto, parzialmente, concluso per l’allestimento interno del Museo di Palazzo Massimo alle Terme. Lo stato di avanzamento dell’intervento ci ha permesso di comprendere ancora meglio quello che è l’iter progettuale dall’idea alla realizzazione attraversando tutte le difficoltà e le suggestioni delle fasi di cantiere. Come ricorda lo stesso professor Passeri, introducendo gli architetti Carlo Celia e Stefano Cacciapaglia, “...l’intervento di allestimento è un’opera totale, completa...” poichè comprende al suo interno innumerevoli tematiche, architettoniche, ingegneristiche, illuminotecniche, artistiche,...

 

L’architetto Carlo Celia commenta la tipologia del cantiere di allestimento con queste parole:

“...il cantiere di allestimento è un cantiere un pò diverso rispetto ai cantieri di costruzione che siamo abituati a vedere, perchè normalmente viene fatto in spazi che sono già preorganizzati,...

...perchè il museo continua a vivere durante il cantiere....

...ma soprattutto perchè ha due caratteristiche che sono assolutamente immutabili: la data di inaugurazione e i costi.”

 

Per quanto riguarda i costi, continua a spiegarci l’architetto Celia, in questo caso è stato ricevuto un finanziamento misto sia da parte della soprintendenza sia da parte del Concessionario dei Servizi Aggiuntivi, Electa che è obbligato come ente ad investire parte degli introiti provenienti dai musei in questo tipo di interventi con un ruolo gestionale. La difficoltà per i progettisti sta, dunque, nel rimanere all’interno dei prezzi precedentemente stabiliti nonostante le numerose variazioni in corso d’opera. 

 

“L’intervento complessivo ha avuto un costo che si aggira attorno ai 500.000 euro, non è poco per un allestimento ma riguarda un caso di allestimento permanente che comprende 600 mq di museo, movimentando circa 70 opere. è utile capire anche come sono stati distribuiti questi finanziamenti: circa 300.000 euro sono legati all’allestimento vero e proprio, quindi i materiali, le ristrutturazioni degli ambienti; una parte consistente, 100.000 euro riguarda l’illuminazione che è parte fondamentale e integrante del progetto distinguendo però tra la progettazione della luce e la scelta degli apparecchi da utilizzare; un’altra parte dei finanziamenti è destinata alla movimentazione delle opere. Movimentare le opere in un progetto di allestimento è una delle fasi più delicate e avviene in qualche caso anche in contemporanea con altre lavorazioni.”

 

Un Direttore Artistico vero e proprio non c’è stato all’interno di questo intervento perchè i progettisti sono stati integrati al massimo nella fase esecutiva e di cantiere ricoprendo le funzioni elencate dall’Architetto Celia:

“All’interno di questo progetto noi architetti abbiamo svolto anche le funzioni di Progettisti, Direttore dei Lavori e Coordinatore dei Lavori.”

Il Valore del Dettaglio

L’architettura è sensazioni, emozioni, impressioni tattilo-visive.
L’architettura è lo studio dei particolari, dei giunti, dei materiali impiegati, della composizione visiva dello spazio.
Ma l’architettura, quella di qualità, quella che ci piace studiare, quella che impressiona sia l’addetto ai lavori che il profano è l’unione di tutti questi aspetti, è la fusione visiva e funzionale di tutte le componenti e sensazioni.
Ma come è possibile realizzare un opera tanto valida?
Non credo di poter rispondere ad una domanda tanto difficile, ma uno degli aspetti che senza dubbio rendono di qualità un opera è l’attenzione ai particolari ed alle finiture, ed il modo migliore per conoscere le tecniche costruttive è osservare chi lavora quei materiali.

Abbiamo, in queste visite, parlato poco con gli operai, con gli imbianchini, con i vetrai, con i falegnami, con i veri e propri artefici degli edifici; difficilmente abbiamo trovato persone all’opera e, spesso, trovavamo i cantieri liberati da ogni ostacolo per facilitarci la visita ed evitare incidenti lungo il percorso.

Queste considerazioni hanno trovato per noi una conferma durante la visita a Palazzo Marcello.
Tre sono i passi fondamentali che Quaroni si trovò a fare per disegnare la vetrata o per il rivestimento lapideo:
- osservare e soprattutto ascoltare l’artigiano prima di tutto, ovvero vedere quali sono gli attrezzi del mestiere, come vengono usati, qual è il livello di dettaglio che si può raggiungere, i colori, la finitura.
- rielaborare la tecnica appresa è un lavoro che svolge quindi individualmente il progettista e comporta la rielaborazione delle informazioni apprese, delle potenzialità, e della rivisitazione in chiave tradizionale o innovativa;

- disegnare è solo l’ultimo passaggio che non può prescindere in nessun modo dai primi due, se si aspira ad un lavoro ben fatto.

 
È senza dubbio importante notare che operazioni di tale rilevanza artistica non siano possibili ogni qual volta venga realizzato un edificio, ma senza dubbio ogni volta che viene affrontato un problema compositivo è indispensabile da parte del progettista la conoscenza approfondita delle tecniche che si sta usando, sia anche la costruzione di un solaio in latero-cemento.
Tale conoscenza deve sempre e comunque corrispondere ad una conoscenza altrettanto dettagliata da parte delle maestranze che si occupano della realizzazione. È stato quest’ultimo fattore, secondo noi, una discriminante comune a molti dei cantieri che abbiamo finora visitato.
La maggior parte dei cantieri sono ancora legati alle tecniche della ormai consolidata tradizione romana (strutture in c.a., solai i latero cemento) e solo in rari casi si è pensato ad un rivestimento diverso dall’intonaco.
Non deve sembrare comunque riduttivo l’utilizzare proprio tecniche consolidate, in primo luogo perché sono comunque alla base della costruzione ed in quanto tali portano con se notevoli vantaggi economici, sia per la facile scelta dei materiali sia per il costo della manodopera, in secondo luogo perché anche nel riutilizzare tecniche note si posso apportare miglioramenti ed innovazioni.
Ed è comunque basilare per uno studente che si affaccia al mondo dell’architettura costruita avere confidenza con le tecniche più diffuse.
 
           

VISITA PALAZZO MASSIMO ALLE TERME

Sabato 21 gennaio prossimo, si svolgerà l'ultima visita prevista dal Corso di Fattibilità. E' dedicata al progetto di allestimento del Museo di Palazzo Massimo alle Terme. Sarà a cura degli architetti Carlo Celia e Stefano Cacciapaglia. L'appuntamento, ore 9,30, è in Largo di Villa Peretti 1 adiacenze Stazione Termini-Piazza della Repubblica. NON E' NECESSARIO IL CASCHETTO.

Per le conclusioni del Corso, per gli indirizzi da dare alle singole tesine, ho riservato sabato 28 gennaio, aula Barberini, ore 9,00 sede Madonna dei Monti a ciascun gruppo. In tale occasione, sarà possibile stabilire con precisone il lavoro da compiersi per l'esame. Successivamente, ogni lunedì pomeriggio dalle 14,00 alle 18,00 e ogni mercoledì dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 13,00 alle 17,00, effetuerò REVISIONI, fino alle date d'esame.

Alfredo Passeri

 

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