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Esercitazione_9.0 graticcio di travi (risoluzione a mano e tramite software SAP2000)

 

Esercitazione_9.0

graticcio di travi (risoluzione a mano e tramite software SAP2000)

 

1_

Il sistema proposto risulta essere un sistema tridimensionale composto da travi aventi la stessa sezione di lunghezza 12m con una forza puntuale pari a 100 kN. Lo scopo dello studio del sistema risulta essere quello di comprendere il funzionamento del sistema a graticcio e come il nodo 1 si abbassa e ruota in funzione della forza applicata, lo studio successivamente verrà incentrato sulla sezione ed il materiale della trave soggetta a torsione, per comprendere come quest’ultimi influiscano a parità di azioni esterne.

 

pastedGraphic.pdf

 

pastedGraphic_1.pdf

 

2_

Per poter studiare la struttura in maniera più semplice, quest’ultima viene studiata attraverso gli schemi notevoli dei diagrammi della deformata. Lo schema presenta però una complicazione, in quanto il nodo 1 non risulta essere posizionato in mezzeria, quindi la forza applicata genera una rotazione φ1. Studiando di conseguenza le due travi della struttura, si può comprendere come la rotazione φ1 della trave CD dovrà necessariamente essere uguale all’abbassamento δ della trave AB. Da questo si può dedurre che sulla trave CD sono presenti due tipi di deformazioni (la rotazione φ1 e l’abbassamento δ), mentre sulla trave AB solo quella verticale (δ).

La struttura verrà studiata dividendo le due azioni agenti sulla trave, usando alla fine il metodo della sovrapposizione degli effetti.

 

pastedGraphic_2.pdf

 

trave AB_abbassamento δ

 

pastedGraphic_3.pdf

 

Lo studio dei momenti flettenti per la trave AB, ci fa vedere come quest’ultimi si annullano e quindi di conseguenza non verranno riportati nei calcoli successivi.

 

trave CD_abbassamento δ

 

pastedGraphic_4.pdf

 

trave CD_rotazione φ1

 

pastedGraphic_5.pdf

 

pastedGraphic_6.pdf

 

3_

Come si può dedurre dallo studio eseguito su rotazioni ed abbassamenti si può comprendere come la trave AB presenta solamente una deformazione di abbassamento verticale; ciò nonostante l’inflessione della trave CD genera su di essa un momento torcente. La trave AB quindi reagirà alla sollecitazione prodotta dalla trave CD con un momento torcente di verso opposto alla rotazione definita da quest’ultima.

 

pastedGraphic_7.pdf

 

Successivamente si procederà studiando l’equilibrio del nodo 1, inizialmente studiando l’equilibrio alla traslazione verticale e successivamente l’equilibrio alla rotazione.

 

Eq. alla traslazione verticale nodo 1

 

pastedGraphic_8.pdf

 

Eq. alla rotazione nodo 1

 

pastedGraphic_9.pdf

 

Ci si presenta quindi un sistema di 2 equazioni in 2 incognite.

 

4_

Possiamo ora attraverso un software WolframAlpha (computational knowledge engine) per poter risolvere il sistema:

 

5_

Successivamente alla risoluzione a mano del sistema del nodo si procede con la verifica tramite il software SAP.

 

La modellazione viene effettuata per comodità direttamente in SAP.

creare un nuovo file con una griglia utile al disegno dell’asta:

FILE > NEW MODEL >

 

pastedGraphic_10.pdf

 

QUICK GRID LINES > impostare 9 assi sull’asse x, 9 sull’asse y e 1 sull’asse z > impostare come GRID SPACING la dimensione che vorremo dare alla lunghezza della trave

 

pastedGraphic_11.pdf

 

le impostazioni date alla griglia dovrebbero produrre una condizione analoga alla seguente:

 

pastedGraphic_12.pdf

 

disegnare le aste della trave seguendo la spaziatura della griglia preimpostata.

 

pastedGraphic_13.pdf

 

assegnare i vincoli: 

selezionare il punto > ASSIGN > JOINT RESTRAINTS > spuntare le sollecitazioni che il vincolo da posizionare trattiene

 

pastedGraphic_14.pdf

 

vengono assegnati incastri sulle 4 aste

 

N.B. In questo tipo di esercizi, impostiamo l’analisi in modo che non consideri il peso proprio della struttura (che costituirebbe un carico distribuito su travi che si deve considerare scariche). 

Ciò viene fatto creando un nuovo LOAD PATTERN che abbia 0 come coefficiente di moltiplicazione del carico SELF WEIGHT MULTIPLER.

 

pastedGraphic_15.pdf

 

Si procede con l’assegnazione dei carichi con il comando ASSIGN > JOINT LOADS > DISTRIBUTED, trattandosi di un’idealizzazione per la quale i carichi sono distribuiti.

 

pastedGraphic_16.pdf

 

Possiamo ora avviare l’analisi. Il software mostra per prima cosa l’andamento della deformata.

 

pastedGraphic_17.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > SHEAR 22

 

pastedGraphic_18.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > MOMENT 33

 

pastedGraphic_19.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > TORSION

 

pastedGraphic_20.pdf

 

Possiamo ora avviare l’analisi della struttura in funzione delle varie sezioni assegnate.

 

ACCIAIO

SEZIONE QUADRATA CAVA

 

pastedGraphic_21.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > TORSION

 

pastedGraphic_22.pdf

 

HEA 200

 

pastedGraphic_23.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > TORSION

 

pastedGraphic_24.pdf

 

SEZIONE CIRCOLARE CAVA

 

pastedGraphic_25.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > TORSION

 

pastedGraphic_26.pdf

 

CA

SEZIONE RETTANGOLARE 15cm_67cm

 

pastedGraphic_27.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > TORSION

 

pastedGraphic_28.pdf

 

SEZIONE CIRCOLARE 36cm

 

pastedGraphic_29.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > TORSION

 

pastedGraphic_30.pdf

 

 

 

 

 

 

Esercitazione_8.0 rigidezza torsionale (risoluzione a mano e tramite software SAP2000)

 

Esercitazione_8.0

rigidezza torsionale (risoluzione a mano e tramite software SAP2000)

 

1_

Il sistema proposto risulta essere un sistema tridimensionale composto da travi e pilastri di lunghezza 10m, e da un aggetto di lunghezza 2m con un carico uniformemente distribuito pari a 5 kN/mq. Lo scopo dello studio del sistema risulta essere quello di comprendere come la sezione ed il materiale della trave soggetta a torsione influiscano su quest’ultima a parità di azioni esterne.

 

 

2_

Per poter studiare la struttura in maniera più semplice, quest’ultima viene studiata tramite uno schema equivalente dove l’aggetto soggetto al peso uniformemente distribuito viene eliminato e vi è applicato un momento concentrato M= (q*L²)*1/2. L’azione del momento applicato genera una flessione nella trave e nel pilastro posizionati nel piano XZ, ed una torsione nella trave posizionata nel piano YZ.

 

 

3_

Dopo aver studiato la deformata della struttura si puo ricavare di conseguenza il grafico qualitativo dei momenti, nel quale l’unica incognita presente risulta essere la rotazione φA (la rotazione sarà uguale in quanto abbiamo supposto che il nodo A sia un nodo rigido).

 

 

 

Successivamente si procederà studiando l’equilibrio del nodo, e definendone la sua rigidità.

 

Eq. nodo A => (q*L²)*1/2 - (((4*E*I)*1/10*L)*φA) - (((4*E*I)*1/10*L)*φA) - (((G*It)*1/10*L)*φA) = 0

=> (q*L²)*1/2 = (((4*E*I)*1/10*L)*φA) + (((4*E*I)*1/10*L)*φA) + (((G*It)*1/10*L)*φA)

=> (q*L²)*1/2 = φA*(((4*E*I)*1/10*L) + ((4*E*I)*1/10*L) + ((G*It)*1/10*L))

 

rigidezza del nodo A => RA = ((4*E*I)*1/10*L) + ((4*E*I)*1/10*L) + ((G*It)*1/10*L)

=> RA = ((q*L²)*1/2)*1/φA)

=> φA = ((q*L²)*1/2)*1/RA)

 

trave AC MAC= - (((4*E*I)*1/10*L)*φA)

trave AD MAD= - (((G*It)*1/10*L)*φA)

pilastro AB MAB= - (((4*E*I)*1/10*L)*φA)

 

Eq. nodo A => (q*L²)*1/2 = MAC + MAB + MAD

 

 

4_

Possiamo ora attraverso le formule sopra ricavate calcolare la rotazione φA ed il momento torcente MAD:

 

(q*L²)*1/2

 

E (in funzione del materiale che viene impiegato nella sezione)

 

Ix= ((B*H³)*1/12)

 

G= E*(1/2*(1+ν)) (dove ν è il coefficiente di Poisson che dipende dal materiale impiegato nella sezione)

It= c2*a*b³ (dove c2 è un coefficiente tabellato che tiene conto del rapporto del lato maggiore sul lato minore della sezione a/b)

 

 

a/b

c1

c2

1

0,208

0,1406

1,2

0,219

0,1661

1,5

0,231

0,1958

2

0,246

0,229

2,5

0,248

0,249

3

0,267

0,263

4

0,282

0,281

5

0,291

0,291

10

0,312

0,312

0,333

0,333

 

 

Successivamente andremmo a studiarci le seguenti sezioni attraverso un foglio Excel ed il software SAP2000:

    • Acciaio:

1.1 sezione quadrata cava r= 20cm tw= 1cm

1.2 HEA 220

1.3 sezione circolare cava r= 20cm tw= 1cm

 

    • CA:

2.1 sezione rettangolare 15cm _ 67cm

2.2 sezione circolare 36cm

 

5_

Successivamente alla risoluzione a mano del sistema del nodo si procede con la verifica tramite il software SAP.

 

La modellazione viene effettuata per comodità direttamente in SAP.

creare un nuovo file con una griglia utile al disegno dell’asta:

FILE > NEW MODEL >

 

pastedGraphic.pdf

 

QUICK GRID LINES > impostare 6 assi sull’asse x, 2 sull’asse y e 2 sull’asse z > impostare come GRID SPACING la dimensione che vorremo dare alla lunghezza della trave

 

pastedGraphic.pdf

 

 

le impostazioni date alla griglia dovrebbero produrre una condizione analoga alla seguente:

 

pastedGraphic_1.pdf

 

disegnare le aste della trave seguendo la spaziatura della griglia preimpostata.

 

pastedGraphic_2.pdf

 

assegnare i vincoli: 

selezionare il punto > ASSIGN > JOINT RESTRAINTS > spuntare le sollecitazioni che il vincolo da posizionare trattiene

 

pastedGraphic_3.pdf

 

vengono assegnati incastri sulle 3 aste

 

N.B. In questo tipo di esercizi, impostiamo l’analisi in modo che non consideri il peso proprio della struttura (che costituirebbe un carico distribuito su travi che si deve considerare scariche). 

Ciò viene fatto creando un nuovo LOAD PATTERN che abbia 0 come coefficiente di moltiplicazione del carico SELF WEIGHT MULTIPLER.

 

pastedGraphic_5.pdf

 

Si procede con l’assegnazione dei carichi con il comando ASSIGN > JOINT LOADS > DISTRIBUTED, trattandosi di un’idealizzazione per la quale i carichi sono distribuiti.

 

pastedGraphic_6.pdf

 

N.B. si possono anche analizzare gli sforzi a cui sono sottoposti i vincoli dando il comando SHOW FORCES/STRESSES > JOINTS.

 

pastedGraphic_7.pdf

 

Possiamo ora avviare l’analisi. Il software mostra per prima cosa l’andamento della deformata.

 

pastedGraphic_8.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > SHEAR 22

 

pastedGraphic_9.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > MOMENT 33

 

pastedGraphic_10.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > TORSION

 

pastedGraphic_11.pdf

 

Possiamo ora avviare l’analisi della struttura in funzione delle varie sezioni assegnate.

 

ACCIAIO

SEZIONE QUADRATA CAVA

 

pastedGraphic_12.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > TORSION

 

 

pastedGraphic_13.pdf

 

ACCIAIO_sezione quadrata cava r= 20cm tw= 1cm 

 

M1

M2

M3

 

 

385,182

385,182

240,065

 

RA

 

 

 

1.010,429

φA

 

 

 

 

 

(q*L²)*1/2

RA

 

 

 

10

1.010,429

 

 

φA

 

 

0,009897

 

 

 

 

 

 

 

M1

M2

M3

 

 

3,812

3,812

2,376

 

equilibrio

 

 

 

10,000

HEA 200

 

pastedGraphic_14.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > TORSION

 

pastedGraphic_15.pdf

 

ACCIAIO_sezione HEA 200

 

M1

M2

M3

 

 

575,232

575,232

0,810

 

RA

 

 

 

1.151,274

φA

 

 

 

 

 

(q*L²)*1/2

RA

 

 

 

10

1.151,274

 

 

φA

 

 

0,008686

 

 

 

 

 

 

 

M1

M2

M3

 

 

4,996

4,996

0,007

 

equilibrio

 

 

 

10,000

SEZIONE CIRCOLARE CAVA

 

pastedGraphic_16.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > TORSION

 

pastedGraphic_17.pdf

 

ACCIAIO_sezione circolare cava r= 20cm tw= 1cm 

 

M1

M2

M3

 

 

226,884

226,884

1.987,313

 

RA

 

 

 

2.441,081

φA

 

 

 

 

 

(q*L²)*1/2

RA

 

 

 

10

2.441,081

 

 

φA

 

 

0,004097

 

 

 

 

 

 

 

M1

M2

M3

 

 

0,929

0,929

8,141

 

equilibrio

 

 

 

10,000

CA

SEZIONE RETTANGOLARE 15cm_67cm

 

pastedGraphic_18.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > TORSION

 

pastedGraphic_19.pdf

 

CA_sezione rettangolare 15cm _ 67cm

 

M1

M2

M3

 

 

31.580,115

31.580,115

555,985

 

RA

 

 

 

63.716,215

φA

 

 

 

 

 

(q*L²)*1/2

RA

 

 

 

10

63.716,215

 

 

φA

 

 

0,000157

 

 

 

 

 

 

 

M1

M2

M3

 

 

4,956

4,956

0,087

 

equilibrio

 

 

 

10,000

SEZIONE CIRCOLARE 36cm

 

pastedGraphic_20.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > TORSION

 

pastedGraphic_21.pdf

 

CA_sezione circolare r= 36cm 

 

M1

M2

M3

 

 

110.810,055

110.810,055

5.771,357

 

RA

 

 

 

227.391,467

φA

 

 

 

 

 

(q*L²)*1/2

RA

 

 

 

10

227.391,467

 

 

φA

 

 

0,000044

 

 

 

 

 

 

 

M1

M2

M3

 

 

4,873

4,873

0,254

 

equilibrio

 

 

 

10,000

 

 

 

 

 

Esercitazione_2.1 trave reticolare piana (risoluzione a mano e tramite software SAP2000)

 

Esercitazione_2.1

trave reticolare piana (risoluzione a mano e tramite software SAP2000)

 

 

1_

Il sistema proposto risulta essere un sistema isostatico, quindi per poterlo risolvere si ricorre ad uno schema equivalente di trave appoggiata-appoggiata per risolvere le reazioni vincolari e successivamente al metodo delle sezioni di Ritter per risoluzione delle aste della reticolare, quale metodo delle sezioni riesce a definire gli sforzi normali presenti sulle aste, definendo di conseguenza la loro natura di puntoni o tiranti.

 

pastedGraphic.pdf

 

2_

Si procede con la risoluzione di uno schema equivalente di trave appoggiata-appoggiata per definire le reazioni vincolari, nel caso dell’esercizio:

RUA = 0 

RVA + RVB - (9*F) = 0 RVA = RVB = (1/2*(9*F))

 

pastedGraphic_1.pdf

 

3_

Si procede con l’applicazione del metodo delle sezioni di Ritter (metodo degli equilibri parziali), in questo metodo, la parte di struttura che deve essere in equilibrio viene individuata da una sezione che taglia le aste, dove le 3 aste tagliate non devono mai convergere nello stesso nodo. Questo metodo analizza le azioni di contatto presenti nelle aste andando a definire il loro sforzo normale e la loro classificazione (puntoni o tiranti).

 

pastedGraphic_2.pdf

 

sezione verticale_1

 

Eql. alla rotazione

MD= F*L + NAC*L - (1/2*(9*F))*L = 0 => NAC = (1/2*(7*F)) _puntone

Eql. delle forze verticali

(√2/2)*NAD - F + (1/2*(9*F)) = 0 => (√2/2)*NAD  = -(1/2*(7*F))

=> NAD = -(1/√2*(7*F)) _tirante

Eql. delle forze orizzontali

NBD + (1/2*(7*F)) - (1/2*(7*F)) = 0 => NBD = 0 _scarica

sezione obliqua_1

 

Eql. delle forze verticali

NAB + (1/2*(9*F)) - (1/2*(7*F)) = 0 => NAB = -F _tirante

pastedGraphic_3.pdf

 

sezione verticale_2

 

Eql. alla rotazione

ME= F*L  + (2*(F*L))+ NCF*L - (1/2*(9*F))*(2*L) = 0 => NCF = (1/2*(3*F)) _puntone

Eql. delle forze verticali

(√2/2)*NCE - 2*F + (1/2*(9*F)) = 0 => (√2/2)*NCE  = -(1/2*(5*F))

=> NCE = -(1/√2*(5*F)) _tirante

Eql. delle forze orizzontali

NDE + (1/2*(3*F)) - (1/2*(5*F)) = 0 => NDE = F _puntone

sezione obliqua_2

 

Eql. delle forze verticali

- NDc + (1/2*(9*F)) - 2*F = 0 => NDC = - (1/2*(5*F)) _tirante

pastedGraphic_4.pdf

 

sezione verticale_3

 

Eql. alla rotazione

MD= F*L  + (2*(F*L)) + (3*(F*L)) + NFH*L - (1/2*(9*F))*(3*L) = 0 => NFH = (1/2*(15*F)) _puntone

Eql. delle forze verticali

(√2/2)*NFG - 3*F + (1/2*(9*F)) = 0 => (√2/2)*NCE  = -(1/2*(3*F))

=> NFG = -(1/√2*(3*F)) _tirante

Eql. delle forze orizzontali

NEG + (1/2*(15*F)) - (1/2*(3*F)) = 0 => NEG = 6*F _puntone

sezione obliqua_3

 

Eql. delle forze verticali

- NEF + (1/2*(9*F)) - 3*F = 0 => NEF = - (1/2*(3*F)) _tirante

pastedGraphic_5.pdf

 

sezione verticale_4

 

Eql. alla rotazione

MI= F*L  + (2*(F*L)) + (3*(F*L)) + (4*(F*L)) + NHJ*L - (1/2*(9*F))*(4*L) = 0

=> NHJ = 8*F _puntone

Eql. delle forze verticali

(√2/2)*NHI - 4*F + (1/2*(9*F)) = 0 => (√2/2)*NCE  = -(1/2*F)

=> NHI = -(1/√2**F) _tirante

Eql. delle forze orizzontali

NGI  + 8*F - (1/2**F)  = 0 => NGI = (1/2*(15*F)) _puntone

sezione obliqua_4

 

Eql. delle forze verticali

- NGH + (1/2*(9*F)) - 4*F = 0 => NGH = 1/2*F _puntone

pastedGraphic_6.pdf

 

sezione obliqua_5

 

Eql. delle forze verticali

- NIJ + (1/2*(9*F)) - 5*F = 0 => Nij = - (1/2*(3*F)) _tirante

pastedGraphic_7.pdf

 

4_

Successivamente alla risoluzione del sistema della trave reticolare si procede con la graficizzazione del diagramma dei sforzi normali delle aste, come si può vedere in fingura:

 

 pastedGraphic_8.pdf

 

5_

Successivamente alla risoluzione a mano del sistema della trave reticolare si procede con la verifica tramite il software SAP.

 

La modellazione viene effettuata per comodità direttamente in SAP.

creare un nuovo file con una griglia utile al disegno dell’asta:

FILE > NEW MODEL >

pastedGraphic.pdf

QUICK GRID LINES > impostare 9 assi sull’asse x, 1 sull’asse y e 2 sull’asse z > impostare come GRID SPACING la dimensione che vorremo dare alla lunghezza della trave

pastedGraphic_1.pdf

 

le impostazioni date alla griglia dovrebbero produrre una condizione analoga alla seguente:

pastedGraphic_2.pdf

 

disegnare le aste della trave seguendo la spaziatura della griglia preimpostata.

pastedGraphic_3.pdf

 

assegnare i vincoli: 

selezionare il punto > ASSIGN > JOINT RESTRAINTS > spuntare le sollecitazioni che il vincolo da posizionare trattiene

pastedGraphic_4.pdf

 

assegnare un incastro a sinistra ed un carrello a destra

pastedGraphic_5.pdf

 

Dato che in una struttura reticolare tutti i vincoli interni sono cerniere, dobbiamo fare un’operazione di rilascio del momento ASSIGN > FRAME > RELEASE > MOMENT 3-3(MAJOR) > START 0 – END 0.

pastedGraphic_6.pdf

 

N.B. In questo tipo di esercizi, impostiamo l’analisi in modo che non consideri il peso proprio della struttura (che costituirebbe un carico distribuito su travi che si deve considerare scariche). 

Ciò viene fatto creando un nuovo LOAD PATTERN che abbia 0 come coefficiente di moltiplicazione del carico SELF WEIGHT MULTIPLER.

pastedGraphic_7.pdf

 

Si procede con l’assegnazione dei carichi con il comando ASSIGN > JOINT LOADS > FORCES, trattandosi di un’idealizzazione per la quale i carichi sono concentrati tutti nei nodi.

pastedGraphic_8.pdf

 

N.B. si possono anche analizzare gli sforzi a cui sono sottoposti i vincoli dando il comando SHOW FORCES/STRESSES > JOINTS.

pastedGraphic_9.pdf

 

Possiamo ora avviare l’analisi. Il software mostra per prima cosa l’andamento della deformata.

pastedGraphic_10.pdf

 

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > AXIAL FORCE

pastedGraphic_11.pdf

pastedGraphic_12.pdf

Esercitazione_7 controventi (ripartizione delle forze sismiche)

 

Esercitazione_7

controventi (ripartizione delle forze sismiche)

 

pastedGraphic.pdf

 

1_

tipologia di esercizio

L’esercizio inquadra una struttura composta da C.A., avente una maglia strutturale definita da pilastri con dimensioni 30x30 cm, e da due passi strutturali, rispettivamente di 5,10 m e 1,70m. L’obiettivo del essercizio e quello di verificare la reazione dell’impalcato alle forze esterne di carattere sismico. I vincoli ad incastro verranno rappresentati graficamente attraverso delle molle, quindi dei vincoli cedevoli elasticamente (in questo caso le molle rispettano lalegge di Hooke: F = k*δ, mentre il pilastro contribuisce sul relativo controvento con una rigidezza traslante pari a k = (12*E*J)*1/12).

 

2_

calcolo delle rigidezze traslanti dei controventi dell’edificio

Dati:

E (modulo di Young) = 21’000 N/mm²

H (altezza dei pilastri) = 3,50 m

Jxx (modulo di inerzia in direzione x-x) = 67’500 cm⁴

Jyy (modulo di inerzia in direzione y-y) = 67’500 cm⁴

 

Step 1: calcolo delle rigidezze traslanti dei controventi dell'edificio

 

 

 

Telaio 1_v

A1-B1

pilastri che individuano il telaio

 E (N/mmq)

21000,00

modulo di Young

H (m)

3,50

altezza dei pilastri

J_1

67500,00

momento d'inerzia pilastro 1

J_9

67500,00

momento d'inerzia pilastro 9

K_T(KN/m)

7934,69

rigidezza traslante telaio 1_v

 

Telaio 1_o

A1->A8

pilastri che individuano il telaio

 E (N/mmq)

21000,00

modulo di Young

H (m)

3,50

altezza dei pilastri

J_1

67500,00

momento d'inerzia pilastro 1

J_2

67500,00

momento d'inerzia pilastro 2

J_3

67500,00

momento d'inerzia pilastro 3

J_4

67500,00

momento d'inerzia pilastro 4

J_5

67500,00

momento d'inerzia pilastro 5

J_6

67500,00

momento d'inerzia pilastro 6

J_7

67500,00

momento d'inerzia pilastro 7

J_8

67500,00

momento d'inerzia pilastro 9

K_T(KN/m)

31738,78

rigidezza traslante telaio 1_o

 

Telaio 2_v

A2-B2-C2

pilastri che individuano il telaio

 E (N/mmq)

21000,00

modulo di Young

H (m)

3,50

altezza dei pilastri

J_2

67500,00

momento d'inerzia pilastro 2

J_10

67500,00

momento d'inerzia pilastro 10

J_17

67500,00

momento d'inerzia pilastro 17

K_T(KN/m)

11902,04

rigidezza traslante telaio 2_v

 

Telaio 2_o

B9->B16

pilastri che individuano il telaio

 E (N/mmq)

21000,00

modulo di Young

H (m)

3,50

altezza dei pilastri

J_9

67500,00

momento d'inerzia pilastro 9

J_10

67500,00

momento d'inerzia pilastro 10

J_11

67500,00

momento d'inerzia pilastro 11

J_12

67500,00

momento d'inerzia pilastro 12

J_13

67500,00

momento d'inerzia pilastro 13

J_14

67500,00

momento d'inerzia pilastro 14

J_15

67500,00

momento d'inerzia pilastro 15

J_16

67500,00

momento d'inerzia pilastro 16

K_T(KN/m)

31738,78

rigidezza traslante telaio 2_o

 

Telaio 3_v

A3-B3-C3

pilastri che individuano il telaio

 E (N/mmq)

21000,00

modulo di Young

H (m)

3,50

altezza dei pilastri

J_3

67500,00

momento d'inerzia pilastro 3

J_11

67500,00

momento d'inerzia pilastro 11

J_18

67500,00

momento d'inerzia pilastro 18

K_T(KN/m)

11902,04

rigidezza traslante telaio 3_v

 

Telaio 4_v

A4-B4-C4

pilastri che individuano il telaio

 E (N/mmq)

21000,00

modulo di Young

H (m)

3,50

altezza dei pilastri

J_4

67500,00

momento d'inerzia pilastro 4

J_12

67500,00

momento d'inerzia pilastro 12

J_19

67500,00

momento d'inerzia pilastro 19

K_T(KN/m)

11902,04

rigidezza traslante telaio 4_v

 

Telaio 3_o

C17->C22

pilastri che individuano il telaio

 E (N/mmq)

21000,00

modulo di Young

H (m)

3,50

altezza dei pilastri

J_17

67500,00

momento d'inerzia pilastro 17

J_18

67500,00

momento d'inerzia pilastro 18

J_19

67500,00

momento d'inerzia pilastro 19

J_20

67500,00

momento d'inerzia pilastro 20

J_21

67500,00

momento d'inerzia pilastro 21

J_22

67500,00

momento d'inerzia pilastro 22

K_T(KN/m)

23804,08

rigidezza traslante telaio 3_o

 

Telaio 5_v

A5-B5-C5

pilastri che individuano il telaio

 E (N/mmq)

21000,00

modulo di Young

H (m)

3,50

altezza dei pilastri

J_5

67500,00

momento d'inerzia pilastro 5

J_13

67500,00

momento d'inerzia pilastro 13

J_20

67500,00

momento d'inerzia pilastro 20

K_T(KN/m)

11902,04

rigidezza traslante telaio 5_v

 

Telaio 6_v

A6-B6-C6

pilastri che individuano il telaio

 E (N/mmq)

21000,00

modulo di Young

H (m)

3,50

altezza dei pilastri

J_6

67500,00

momento d'inerzia pilastro 6

J_14

67500,00

momento d'inerzia pilastro 14

J_21

67500,00

momento d'inerzia pilastro 21

K_T(KN/m)

11902,04

rigidezza traslante telaio 6_v

 

Telaio 7_v

A7-B7-C7

pilastri che individuano il telaio

 E (N/mmq)

21000,00

modulo di Young

H (m)

3,50

altezza dei pilastri

J_7

67500,00

momento d'inerzia pilastro 7

J_15

67500,00

momento d'inerzia pilastro 15

J_22

67500,00

momento d'inerzia pilastro 22

K_T(KN/m)

11902,04

rigidezza traslante telaio 7_v

 

Telaio 8_v

A8-B8-C8

pilastri che individuano il telaio

 E (N/mmq)

21000,00

modulo di Young

H (m)

3,50

altezza dei pilastri

J_8

67500,00

momento d'inerzia pilastro 8

J_16

67500,00

momento d'inerzia pilastro 16

K_T(KN/m)

7934,69

rigidezza traslante telaio 8_v

3_

tabella sinotica controventi e distanze

Dati:

Kv, Ko (rigidezza traslanti dedotte dal punto 2)

Kv, Ko (rigidezza traslanti dedotte dal punto 2)

 

 

Step 2: tabella sinottica controventi e distanze

 

 

 

Kv1(KN/m)

7934,69

rigidezza traslante contr.vert.1

Kv2

11902,04

rigidezza traslante contr.vert.2

Kv3

11902,04

rigidezza traslante contr.vert.3

Kv4

11902,04

rigidezza traslante contr.vert.4

Kv5

11902,04

rigidezza traslante contr.vert.5

Kv6

11902,04

rigidezza traslante contr.vert.6

Kv7

11902,04

rigidezza traslante contr.vert.7

Kv8

7934,69

rigidezza traslante contr.vert.8

dv2

5,10

distanza orizzontale controvento punto O

dv3

10,20

distanza orizzontale controvento punto O

dv4

15,30

distanza orizzontale controvento punto O

dv5

20,40

distanza orizzontale controvento punto O

dv6

25,50

distanza orizzontale controvento punto O

dv7

30,60

distanza orizzontale controvento punto O

dv8

35,70

distanza orizzontale controvento punto O

Ko1(KN/m)

31738,78

rigidezza traslante contr.orizz.1

Ko2

31738,78

rigidezza traslante contr.orizz.2

Ko3

23804,08

rigidezza traslante contr.orizz.3

do2 (m)

1,70

distanza verticale controvento dal punto O

do3

6,80

distanza verticale controvento dal punto O

4_

calcolo del centro di massa

Dati:

Xg, Yg (rigidezza traslanti dedotte dal punto 2)

A1, A2, A3, A4 (rigidezza traslanti dedotte dal punto 2)

 

 

Step 3: calcolo del centro di massa

 

 

 

area_1 (mq)

60,69

misura dell'area superficie 1area 1 (misura)

x_G1 (m)

17,85

coordinata X centro area 1

y_G1

0,85

coordinata Y centro area 1

area_2

26,01

misura dell'area superficie 2

x_G2

7,65

coordinata X centro area 2

y_G2

4,25

coordinata Y centro area 2

area_3

26,01

misura dell'area superficie 3

x_G3

17,85

coordinata X centro area 3

y_G3

4,25

coordinata Y centro area 3

area_4

26,01

misura dell'area superficie 4

x_G4

28,05

coordinata X centro area 4

y_G4

4,25

coordinata Y centro area 4

Area tot (mq)

138,72

Area totale impalcato

X_G

17,85

coordinata X centro d'area impalcato (centro massa)

Y_G

2,76

coordinata Y centro d'area impalcato (centro massa)

pastedGraphic_1.pdf

 

5_

calcolo del centro di rigidezze e delle rigidezze globali

Dati:

Kv, Ko (rigidezza totali delle molle)

ddv, ddo (distanza dei controventi dal centro delle rigidezze)

 

 

Step 4: calcolo del centro di rigidezze e delle rigidezze globali

 

 

 

Ko_tot

87281,63

rigidezza totale orizzontale

Kv_tot

87281,63

rigidezza totale verticale

X_C (m)

17,85

coordinata X centro rigidezze

Y_C

2,47

coordinata Y centro rigidezze

 

 

 

dd_v1

-17,85

distanze controvento dal centro rigidezze

dd_v2

-12,75

distanze controvento dal centro rigidezze

dd_v3

-7,65

distanze controvento dal centro rigidezze

dd_v4

-2,55

distanze controvento dal centro rigidezze

dd_v5

2,55

distanze controvento dal centro rigidezze

dd_v6

7,65

distanze controvento dal centro rigidezze

dd_v7

12,75

distanze controvento dal centro rigidezze

dd_v8

17,85

distanze controvento dal centro rigidezze

dd_o1

-2,47

distanze controvento dal centro rigidezze

dd_o2

-0,77

distanze controvento dal centro rigidezze

dd_o3

4,33

distanze controvento dal centro rigidezze

K_ϕ (KN*m)

11132608,14

rigidezza torsionale totale

6_

analisi dei carichi sismici

Dati:

qs (carico strutturale)

qp (carico permanente)

qa (carico accidentale)

y (coeficiente di contemporaneità)

c (coeficiente di intensità sismica)

ddv, ddo (distanza dei controventi dal centro delle rigidezze)

 

 

Step 5: analisi dei carichi sismici

 

 

 

q_s (KN/mq)

1,50

carico permanente di natura strutturale

q_p

2,50

sovraccarico permanente

q_a

5,00

sovraccarico accidentale

G (KN)

554,88

carico totale permamente

Q (KN)

693,60

carico totale accidentale

y

0,80

coefficiente di contemporaneità

W (KN)

1109,76

Pesi sismici

c

0,10

coefficiente di intensità sismica

F (KN)

110,98

Forza sismica orizzontale

7_

ripartizione della forza sismica lungo X

Dati:

M (momento torcente) = F *(Yc - Yg)

uo (traslazione orizzontale) = F*(1/KoTOT)

φ (rotazione impalcato) = M*(1/Kφ)

 

 

Step 6: ripartizione forza sismica lungo X

 

 

 

M (KN*m)

-32,16

momento torcente (positivo se antiorario)

u_o (m)

0,001

traslazione orizzontale

ϕ

-0,0000029

rotazione impalcato (positiva se antioraria)

Fv1 (KN)

0,4091

Forza sul controvento verticale 1

Fv2

0,4384

Forza sul controvento verticale 2

Fv3

0,2630

Forza sul controvento verticale 3

Fv4

0,0877

Forza sul controvento verticale 4

Fv5

-0,0877

Forza sul controvento verticale 5

Fv6

-0,2630

Forza sul controvento verticale 6

Fv7

-0,4384

Forza sul controvento verticale 7

Fv8

-0,4091

Forza sul controvento verticale 8

Fo1

40,5816

Forza sul controvento orizzontale 1

Fo2

40,4258

Forza sul controvento orizzontale 2

Fo3

29,9686

Forza sul controvento orizzontale 3

 

 

40,35

 

40,35

 

30,27

TOTALE

110,98

8_

ripartizione della forza sismica lungo Y

Dati:

M (momento torcente) = F *(Xc - Xg)

uo (traslazione orizzontale) = F*(1/KvTOT)

φ (rotazione impalcato) = M*(1/Kφ)

 

 

Step 6: ripartizione forza sismica lungo Y

 

 

 

M (KN*M)

0,00

momento torcente

v_o (KN)

0,001

traslazione verticale

ϕ

0,0000000

rotazione impalcato

Fv1 (KN)

10,0887

Forza sul controvento verticale 1

Fv2

15,1331

Forza sul controvento verticale 2

Fv3

15,1331

Forza sul controvento verticale 3

Fv4

15,1331

Forza sul controvento verticale 4

Fv5

15,1331

Forza sul controvento verticale 5

Fv6

15,1331

Forza sul controvento verticale 6

Fv7

15,1331

Forza sul controvento verticale 7

Fv8

10,0887

Forza sul controvento verticale 8

Fo1

-99,7867

Forza sul controvento orizzontale 1

Fo2

-31,1833

Forza sul controvento orizzontale 2

Fo3

130,9700

Forza sul controvento orizzontale 3

 

 

10,09

 

15,13

 

15,13

 

15,13

 

15,13

 

15,13

 

15,13

 

10,09

TOTALE

110,98

 

 

pastedGraphic_2.pdf

Esercitazione_4 trave su più appoggi (risoluzione di un sistema iperstatico attraverso il metodo delle forze)

 

Esercitazione_4

trave su più appoggi (risoluzione di un sistema iperstatico attraverso il metodo delle forze)

 

pastedGraphic.pdf

 

1_

tipologia di esercizio

L’esercizio inquadra una struttura composta da una trave su più appoggi, la quale risulta di conseguenza iperstatica. Per procedere quindi con la risoluzione dello schema verrà applicato il metodo delle forze, il quale metodo prevede il declassamento dei vincoli, sostituendoli con forze o momenti, corrispondenti alle reazioni vincolari escluse dallo schema. Questo metodo ha come obbiettivo la risoluzione di uno schema iperstatico mediante schemi isostatici equivalenti.

 

2_

analisi della trave

La scelta del declassamento dei vincoli viene definita dalla conoscenza del valore di abbassamento e rotazione (deformata della trave) sotto condizioni di carico distribuito o momenti flettenti. Per procedere quindi con la risoluzione dello schema iperstatico, si declassano le cerniere B-C-D, rendendole di conseguenza passanti (quindi interne) e aggiungendo delle coppie di momenti nei punti B-C-D. Le coppie di momenti riescono a ripristinare la condizione di vincolo esclusa precedentemente, garantendo di conseguenza una simmetria nella rotazione della cerniera interna.

 

3_

equazioni di compatibilità cinematica

Successivamente vengono definite le equazioni di compatibilità cinematica della trave, dove abbiamo:

 

tratto A-B

ΔφB = ΔφD = 0 per simmetria dello schema trave

ΔφB = ΔφBs + ΔφBd ΔφBs = ((q*L³)*(1/24*E*J)) - ((xBs*L)*(1/3*E*J))

ΔφBd = - ((q*L³)*(1/24*E*J)) + ((xBd*L)*(1/3*E*J)) + ((xCs*L)*(1/6*E*J))

ΔφBs = ((q*L³)*(1/24*E*J))-((xBs*L)*(1/3*E*J)) = -((q*L³)*(1/24*E*J))+((xBd*L)*(1/3*E*J))+((xCs*L)*(1/6*E*J)) = ΔφBd

ΔφB = ((q*L²)*(1/8)) - (ΔφC*(1/4))

tratto B-C

ΔφB = ΔφD = 0 per simmetria dello schema trave

ΔφC = 0

ΔφC = ΔφCs + ΔφCd ΔφCs = ((q*L³)*(1/24*E*J)) - ((xBd*L)*(1/6*E*J)) - ((xCs*L)*(1/3*E*J))

ΔφCd = - ((q*L³)*(1/24*E*J)) + ((xDs*L)*(1/6*E*J)) + ((xCd*L)*(1/6*E*J))

ΔφCs = ((q*L³)*(1/24*E*J))-((xBd*L)*(1/6*E*J))-((xCs*L)*(1/3*E*J)) = -((q*L³)*(1/24*E*J))+((xDs*L)*(1/6*E*J))+((xCd*L)*(1/6*E*J)) = ΔφCd

Δφc = ((q*L²)*(1/14))

ΔφB = ((q*L²)*(1/8)) - (ΔφC*(1/4))

ΔφB = ((q*L²)*(1/8)) - (((q*L²)*(1/14))*(1/4))

ΔφB = ((q*L²)*(3/28))

 

pastedGraphic_1.pdf

 

4_

equazioni di equilibrio

Successivamente vengono definite le equazioni di equilibrio della trave, dove abbiamo:

 

pastedGraphic_2.pdf

 

tratto A-B

RVA = (q*L*(1/2)) - (q*L*(3/28) RVA = (q*L*(11/28))

RVBs = (q*L*(1/2)) + (q*L*(3/28) RVBs = (q*L*(17/28))

 

tratto B-C

RVBd = (q*L*(1/2)) + (q*L*(3/28) - (q*L*(1/14) RVBd = (q*L*(15/28))

RVCs = (q*L*(1/2)) - (q*L*(3/28) + (q*L*(1/14) RVCs = (q*L*(13/28))

 

tratto C-D

RVCd = (q*L*(1/2)) - (q*L*(3/28) + (q*L*(1/14) RVCd = (q*L*(13/28))

RVDs = (q*L*(1/2)) + (q*L*(3/28) - (q*L*(1/14) RVDs = (q*L*(15/28))

 

tratto D-E

RVDd = (q*L*(1/2)) + (q*L*(3/28) - (q*L*(1/14) RVCd = (q*L*(15/28))

RVE = (q*L*(1/2)) - (q*L*(3/28) RVE = (q*L*(11/28))

 

Successivamente vengono definite le reazioni vincolari complessive del sistema analizzato:

 

RVA = (q*L*(11/28))

RVBs = (q*L*(17/28))

           +                 RVB = (q*L*(8/7))

RVBd = (q*L*(15/28))

RVCs = (q*L*(13/28))

           +                 RVC = (q*L*(13/14))

RVCd = (q*L*(13/28))

RVDs = (q*L*(15/28))

           +                 RVD = (q*L*(8/7))

RVDd = (q*L*(17/28))

RVE = (q*L*(11/28))

 

pastedGraphic_3.pdf

 

5_

sollecitazioni di taglio e momento flettente

 

Successivamente vengono definite le sollecitazioni a taglio ed i punti di nullo del taglio, quest’ultimi eguagliando il valore del taglio nel dato tratto a 0 (sapendo che il punto di nullo definisce come suggerito dal nome il punto dove il taglio presenta un valore pari a 0):

 

taglio

tratto A-B

Ts = - (q*L*(11/28)) + q*s

s = 0 T0 = - (q*L*(11/28))

s = L TL = (q*L*(17/28))

Ts = 0 - (q*L*(11/28)) + q*s = 0

s = L*(11/28)

 

tratto A-B + B-C

Ts = - (q*L*(11/28)) - (q*L*(8/7)) + q*s

s = L TL = - (q*L*(15/28))

s = 2*L T2L = (q*L*(13/28))

Ts = 0 - (q*L*(11/28)) - (q*L*(8/7)) + q*L = 0

s = L*(15/28)

 

tratto A-B + B-C + C-D

Ts = - (q*L*(11/28)) - (q*L*(8/7)) - (q*L*(13/14)) + q*s

s = 2*L T0 = - (q*L*(13/28))

s = 3*L T0 = (q*L*(15/28))

Ts = 0 - (q*L*(11/28)) - (q*L*(8/7)) - (q*L*(13/14)) + q*2*L = 0

s = L*(13/28)

 

tratto A-B + B-C + C-D + D-E

Ts = - (q*L*(11/28)) - (q*L*(8/7)) - (q*L*(13/14)) - (q*L*(8/7)) + q*s

s = 3*L T0 = - (q*L*(17/28))

s = 4*L T0 = (q*L*(11/28))

Ts = 0 - (q*L*(11/28)) - (q*L*(8/7)) - (q*L*(13/14)) - (q*L*(8/7)) + q*3 = 0

s = L*(17/28)

 

momento

tratto A-B

Ms = ((q*L*(11/28))*s) - ((q*s²)*1/2)

s = 0 M0 = 0

s = L ML = - (q*L²*(3/28))

s = L*(11/28) ML1 = (q*L*(121/1568))

 

tratto A-B + B-C

Ms = + (((q*L*(11/28))*(L+s)) + ((q*L*(8/7))*(s)) - ((q*(L+s)²*1/2)

s = 0 M0 = - (q*L²*(3/28))

s = L ML = - (q*L²*(1/14))

s = L*(15/28) ML1 = (q*L*(7/196))

 

tratto A-B + B-C + C-D

Ms = + (((q*L*(11/28))*(2*L+s)) + (((q*L*(8/7))*(L+s)) + ((q*L*(13/14))*s) - ((q*(L+s)²* 1/2)

s = 0 M0 = - (q*L²*(1/14))

s = L ML = - (q*L²*(3/28))

s = L*(13/28) ML1 = (q*L*(7/196))

 

tratto A-B + B-C + C-D + D-E

Ms = + (((q*L*(11/28))*(3*L+s)) + (((q*L*(8/7))*(2*L+s)) + (((q*L*(13/14))*(L+s)) + ((q*L*(8/7))*s) - ((q*(L+s)²*1/2)

s = 0 M0 = - (q*L²*(3/28))

s = L ML = 0

s = L*(11/28) ML1 = (q*L*(121/1568))

 

pastedGraphic_4.pdf

Esercitazione_6_analisi della trave Vierendeel (doppiamente incastrata)

 

Esercitazione_6

trave VIERENDEEL doppiamente incastrata (metodo delle rigidezze)

 

pastedGraphic.pdf

 

1_

tipologia di esercizio

L’esercizio inquadra una struttura composta a telaio che usa lo schema del telaio Shear Type, questo tipo di analisi da come si potrà vedere, definirà valori del momento flettente molto minori rispetto al telaio con travi deformabili incernierate.

Come si potrà vedere successivamente la caratteristica principale del telaio Shear Type è quella di presentare una trave infinitamente rigida, la quale ha una rigidezza flessionale che ne impedisce la deformazione. I pilastri sono invece considerati deformabili, trascurandone però l’allungamento (il che avrebbe potuto generare una rotazione rigida della trave).

Fatta questa premessa sul sistema, si può comprendere come l’unico movimento che questo elemento può fare sia quello di traslare orizzontalmente.

La trave presenta inoltre caratteri di simmetria, è così possibile analizzare solo metà trave.

 

pastedGraphic_1.pdf

 

pastedGraphic_2.pdf

 

2_

analisi della trave Vierendeel

 

Dall’analisi della deformata della singola trave possiamo ricavare la deformata completa della trave Vierendeel:

 

Passiamo al calcolo del taglio utilizzando l’equilibrio delle forze orizzontali, il quale risulta essere costante nei ritti. Dalla precedente analisi si è quindi capito che la forza agente si ripartisce in maniera proporzionale alla rigidezza e alla luce. Presentando quindi i ritti le stesse caratteristiche in quanto: lunghezza, materiale, sezione; da queste premesse si può capire che quest’ultimi avranno la stessa rigidezza, quindi su ognuno di loro insisterà metà della forza agente.

 

Nodo_3s

F= 4*T

F= (4* (E*J)*(12/H³)* δ3s)

δ3s= (F*H³) / ((1/48)*(E*J)) T= F*1/4

 

Nodo_4

F= 4/3*T

F= (4/3*(E*J)*(12/H³)* δ2)

δ2= (F*H³) / ((1/16)*(E*J)) T= F*3/4

 

Nodo_5

F= 4/5*T

F= ((4/5)* (E*J)*(12/H³)* δ3)

δ3= (F*H³) / ((5/48)*(E*J)) T= F*5/4

 

Gli altri 3 nodi della trave risultano già noti per simmetria.

 

pastedGraphic_3.pdf

 

pastedGraphic_4.pdf

 

Passiamo al calcolo del momento flettente, sapendo da considerazioni precedenti che la legge del momento avrà un nullo in L*1/2 ci serve un solo altro valore noto per tracciare il diagramma del momento. Questo valore verrà identificato dal momento con polo in L*1/2.

 

Nodo_3s

M3s= ((F*1/4) * (L*1/2)) M3s= FL*1/8

 

Nodo_4

M4= ((F*3/4) * (L*1/2)) M4= FL*3/8

 

Nodo_5

M5= ((F*5/4) * (L*1/2)) M5= FL*5/8

 

Gli altri 3 nodi della trave risultano già noti per simmetria.

 

pastedGraphic_5.pdf

 

Passiamo al calcolo del momento flettente sui ritti, facendo l’equilibrio dei momenti del nodo.

 

Nodo_3s

MR3s= ((FL*1/4)*1/2) - ((FL*1/4)*1/2) MR3s= 0

 

Nodo_4

MR4= ((FL*3/4)*1/2) + ((FL*1/4)*1/2) MR4= FL*1/2

 

Nodo_5

MR5= ((FL*5/4)*1/2) + ((FL*3/4)*1/2) MR5= FL

 

Gli altri 3 nodi della trave risultano già noti per simmetria.

 

pastedGraphic_6.pdf

 

pastedGraphic_7.pdf

 

Passiamo al calcolo del taglio sui ritti, avendo i momenti flettenti agli estremi del ritto concordi li possiamo sommare e dividere il risultato per la luce del ritto, definendo così il valore del taglio.

 

Nodo_3s

TR3s= ((0) + (0))/H TR3s= 0

 

Nodo_4

TR4= ((FL*1/2) + (FL*1/2))/H TR4= (FL)/H

 

Nodo_5

TR5= ((FL) + (FL))/H TR5= (FL*/2)/H

 

Gli altri 3 nodi della trave risultano già noti per simmetria.

 

pastedGraphic_8.pdf

 

pastedGraphic_9.pdf

 

Passiamo al calcolo dello spostamento della trave Vierendeel, avendo definito che tutti i ritti della struttura hanno una rigidezza pari a 12*E*J/L³. Per definire lo spostamento utilizzeremo  l’equilibrio alla traslazione orizzontale della trave.

 

Nodo_3s

F*1/4 = T = ((12*E*J)/L³)*δ3s δ3s= (F*L³) / (1/48*E*J)

 

Nodo_4

F*3/4 = T = ((12*E*J)/L³)*δ4 δ4= (F*L³) / (1/16*E*J)

 

Nodo_5

F*5/4 = T = ((12*E*J)/L³)*δ5 δ5= (F*L³) / (5/48*E*J)

 

Gli altri 3 nodi della trave risultano già noti per simmetria.

 

pastedGraphic_10.pdf

Esercitazione_5_analisi della trave Vierendeel (attraverso il metodo delle rigidezze)

 

Esercitazione_5

trave VIERENDEEL (metodo delle rigidezze)

 

1_

tipologia di esercizio

L’esercizio inquadra una struttura composta a telaio che usa lo schema del telaio Shear Type, questo tipo di analisi da come si potrà vedere, definirà valori del momento flettente molto minori rispetto al telaio con travi deformabili incernierate.

Come si potrà vedere successivamente la caratteristica principale del telaio Shear Type è quella di presentare una trave infinitamente rigida, la quale ha una rigidezza flessionale che ne impedisce la deformazione. I pilastri sono invece considerati deformabili, trascurandone però l’allungamento (il che avrebbe potuto generare una rotazione rigida della trave).

Fatta questa premessa sul sistema, si può comprendere come l’unico movimento che questo elemento può fare sia quello di traslare orizzontalmente.

 

2_

analisi tramite l’integrazione della linea elastica

Si procede quindi con l’analisi dello spostamento δ ipotizzando un cedimento vincolare elastico in uno dei due estremi e analizzando la curvatura (in una struttura iperstatica un cedimento provoca una curvatura e di conseguenza una tensione) ed il momento flettente (analizzando la deformata e definendone il punto di flesso, possiamo dire che in quel punto il grafico del momento si annullerà).

Si procede quindi all’applicazione del metodo della linea elastica:

 

pastedGraphic.pdf

 

vs= (C₁*s³/6) + (C₂*s²/2) + (C₃*s) + C₄

φ(s)= (C₁*s²/2) + (C₂*s) + C₃

 

pastedGraphic_1.pdf

 

3_

analisi della deformata

Successivamente definisco le condizioni al bordo:

 

pastedGraphic_2.pdf

 

_estremo sinistro - incastro: s= 0

In questo punto  lo spostamento verticale e la rotazione della sezione della trave risultano essere pari a zero, quindi abbiamo:

v(0)= 0

φ(0)= 0

 

Sostituendo le due condizioni risultanti nelle rispettive equazioni, derivate sempre dall’integrazione dell’equazione della linea elastica per lo spostamento verticale a cui facciamo riferimento (q(s)= (d⁴v/ds⁴)*E*J) si può constatare che C₃ e C₄ sono nulle.

 

v(0)= 0 C₄= 0

φ(0)= 0 C₃*s = 0

 

_estremo destro - incastro: s= L

In questo punto  lo spostamento verticale e la rotazione della sezione della trave risultano essere pari a zero, quindi abbiamo:

v(L)= 0

φ(L)= 0

 

Sostituendo le due condizioni risultanti nelle rispettive equazioni, derivate sempre dall’integrazione dell’equazione della linea elastica per lo spostamento verticale a cui facciamo riferimento (q(s)= (d⁴v/ds⁴)*E*J) si può constatare che C₃ e C₄ sono nulle.

 

v(L) = -δ C₂= -((6/L²)*δ)

φ(L) = 0 C₁= ((12/L³)* δ)

 

4_

equazione di spostamento e rotazione

Sostituendo i valori definiti dall’analisi delle condizioni al bordo della trave possiamo definire le equazioni di spostamento e rotazione:

 

vs= (C₁*s³/6) + (C₂*s²/2) + (C₃*s) + C₄

C₁= ((12/L³)* δ)

vs= (((12/L³)* δ)*s³/6) - (((6/L²)*δ)*s²/2)

C₂= -((6/L²)*δ)

 

φ(s)= (C₁*s²/2) + (C₂*s) + C₃

C₁= ((12/L³)* δ)

φ(s)= (((12/L³)* δ)*s²/2) + (((6/L²)*δ)*s) + C₃

C₂= -((6/L²)*δ)

 

Si procede derivando l’equazione della rotazione per ottenere la curvatura, ricavandoci il momento flettente e derivando l’equazione del momento flettente ricavandoci il valore del taglio:

 

φ(s)’= χ χ= (((12/L³)* δ)* s) - ((6/L²)*δ)

M= E*J*χ M= (E*J)*((((12/L³)* δ)* s) - ((6/L²)*δ))

T= -Ms T= -((E*J)*(12/L³)* δ)

 

5_

calcolo dello spostamento e della rigidezza

Attraverso l’equilibrio alla traslazione orizzontale si arriva a definire la relazione che lega lo spostamento δ con lo sforzo di taglio a cui sono soggetti i pilastri. Infatti questi sono legati da una proporzionalità diretta tramite un fattore k definito come rigidezza del pilastro.

 

F= 2T F= (2* (E*J)*(12/L³)* δ)

F= ((E*J)*(24/L³)* δ) δ= ((F*L³)/(24*E*J))

k= ((24*E*J)/L³)

 

6_

analisi della trave Vierendeel

 

Dall’analisi della deformata della singola trave possiamo ricavare la deformata completa della trave Vierendeel:

 

Passiamo al calcolo del taglio utilizzando l’equilibrio delle forze orizzontali, il quale risulta essere costante nei ritti. Dalla precedente analisi si è quindi capito che la forza agente si ripartisce in maniera proporzionale alla rigidezza e alla luce. Presentando quindi i ritti le stesse caratteristiche in quanto: lunghezza, materiale, sezione; da queste premesse si può capire che quest’ultimi avranno la stessa rigidezza, quindi su ognuno di loro insisterà metà della forza agente.

 

Nodo_1

F= 2T

F= (2* (E*J)*(12/H³)* δ1)

δ1= (F*H³) / ((1/24)*(E*J)) T= F*1/2

 

Nodo_2

F= T

F= ((E*J)*(12/H³)* δ2)

δ2= (F*H³) / ((1/12)*(E*J)) T= F

 

Nodo_3

F= 2/3*T

F= ((2/3)* (E*J)*(12/H³)* δ3)

δ3= (F*H³) / ((1/8)*(E*J)) T= F*3/2

 

Nodo_4

F= 1/2*T

F= ((1/2)* (E*J)*(12/H³)* δ4)

δ4= (F*H³) / ((1/6)*(E*J)) T= F*2

 

Nodo_5

F= 2/5*T

F= ((2/5)* (E*J)*(12/H³)* δ5)

δ5= (F*H³) / ((5/24)*(E*J)) T= F*5/2

 

Nodo_6

F= 1/3*T

F= ((1/3)* (E*J)*(12/H³)* δ5)

δ5= (F*H³) / ((1/4)*(E*J)) T= F*3

 

pastedGraphic_3.pdf

 

pastedGraphic_4.pdf

 

Passiamo al calcolo del momento flettente, sapendo da considerazioni precedenti che la legge del momento avrà un nullo in L*1/2 ci serve un solo altro valore noto per tracciare il diagramma del momento. Questo valore verrà identificato dal momento con polo in L*1/2.

 

Nodo_1

M1= ((F*1/2) * (L*1/2)) M1= FL*1/4

 

Nodo_2

M2= (F * (L*1/2)) M1= FL*1/2

 

Nodo_3

M3= ((F*3/2) * (L*1/2)) M1= FL*3/4

 

Nodo_4

M4= ((F*2) * (L*1/2)) M1= FL

 

Nodo_5

M5= ((F*5/2) * (L*1/2)) M1= FL*5/4

 

Nodo_6

M6= ((F*3) * (L*1/2)) M1= FL*3/2

 

pastedGraphic_5.pdf

 

Passiamo al calcolo del momento flettente sui ritti, facendo l’equilibrio dei momenti del nodo.

 

Nodo_1

MR1= FL*1/4 MR1= FL*1/4

 

Nodo_2

MR2= (FL*1/4) + (FL*1/2) MR2= FL*3/4

 

Nodo_3

MR3= (FL*1/2) + (FL*3/4) MR3= FL*5/4

 

Nodo_4

MR4= (FL*3/4) + (FL) MR4= FL*7/4

 

Nodo_5

MR5= (FL) + (FL*5/4) MR5= FL*9/4

 

Nodo_6

MR6= ((FL*5/4) + (FL*3/2) MR6= FL*11/4

 

pastedGraphic_6.pdf

 

pastedGraphic_7.pdf

 

Passiamo al calcolo del taglio sui ritti, avendo i momenti flettenti agli estremi del ritto concordi li possiamo sommare e dividere il risultato per la luce del ritto, definendo così il valore del taglio.

 

Nodo_1

TR1= ((FL*1/4) + (FL*1/4))/H TR1= (FL*1/2)/H

 

Nodo_2

TR2= ((FL*3/4) + (FL*3/4))/H TR2= (FL*3/2)/H

 

Nodo_3

TR3= ((FL*5/4) + (FL*5/4))/H TR3= (FL*5/2)/H

 

Nodo_4

TR4= ((FL*7/4) + (FL*7/4))/H TR4= (FL*7/2)/H

 

 

Nodo_5

TR5= ((FL*9/4) + (FL*9/4))/H TR5= (FL*9/2)/H

 

Nodo_6

TR6= ((FL*11/4) + (FL*11/4))/H TR6= (FL*11/2)/H

 

pastedGraphic_8.pdf

 

pastedGraphic_9.pdf

 

Passiamo al calcolo della normale sui traversi, sapendo che essendo tratti ortogonali ai ritti, lo sforzo di taglio di quest’ultimi si trasmette come sforzo normale nei traversi.

 

Nodo_1

NR1= (FL*1/2)/H

 

Nodo_2

NR2= (FL*3/2)/H

 

Nodo_3

NR3= (FL*5/2)/H

 

Nodo_4

NR4= (FL*7/2)/H

 

Nodo_5

NR5= (FL*9/2)/H

 

Nodo_6

NR6= (FL*11/2)/H

 

pastedGraphic_10.pdf

 

 

Passiamo al calcolo dello spostamento della trave Vierendeel, avendo definito che tutti i ritti della struttura hanno una rigidezza pari a 12*E*J/L³. Per definire lo spostamento utilizzeremo  l’equilibrio alla traslazione orizzontale della trave.

 

Nodo_1

F/2 = T = ((12*E*J)/L³)*δ1 δ1= (F*L³) / (1/24*E*J)

 

Nodo_2

F = T = ((12*E*J)/L³)*δ2 δ2= (F*L³) / (1/12*E*J)

 

Nodo_3

F*3/2 = T = ((12*E*J)/L³)*δ3 δ3= (F*L³) / (1/8*E*J)

 

Nodo_4

F*2 = T = ((12*E*J)/L³)*δ4 δ4= (F*L³) / (1/6*E*J)

 

Nodo_5

F*5/2 = T = ((12*E*J)/L³)*δ5 δ5= (F*L³) / (1/24*E*J)

 

Nodo_6

F*3 = T = ((12*E*J)/L³)*δ6 δ6= (F*L³) / (1/4*(E*J)

 

Esercitazione_3_analisi dei carichi e dimensionamento di una trave (risoluzione tramite foglio Excel)

 

Esercitazione_3

analisi dei carichi e dimensionamento di una trave (risoluzione tramite foglio Excel)

 

1_

inquadramento edificio

L’edificio presenta un solo solaio posizionato fuori terra ed in testata una torre alta tre piani. La tecnologia scelta per la realizzazione dell’edificio sarà in funzione del dimensionamento delle travi e dei materiali usati.

 

pastedGraphic.pdf

pastedGraphic_1.pdf

 

 

 

destinazione d’uso

L’edificio ospita uffici ed uno spazio comune nella parte più alta della torre. Internamente l’edificio si presenta munito di pannelli scorrevoli che definiscono una maggiore flessibilità per lo spazio interno. L’incidenza degli impianti nei controsoffitti e il valore di carico accidentale saranno dunque importanti nel calcolo.

 

2.1_

stratrigrafia solaio_1

pastedGraphic_2.pdf

 

analisi dei carichi

.solaio in legno

_carichi strutturali_qs

_tavolato 0,020 kN/m²

_travicelli 600kg/m³ 0,050 kN/m²

_caldana 0,100 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.s 0,170 kN/m²

 

_carichi permanenti_qp

_incidenza tramezzi 0,500 kN/m²

_incidenza impianti 1,000 kN/m²

_pavimento in parquet 750kg/m³ 0,220 kN/m²

_massetto in cs allegerito 1,000 kN/m²

_muro di tamponamento in tufo 1,800 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.p 4,520 kN/m²

 

_carichi accidentali_qa

_ambiente uffici 3,000 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.a 3,000 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale 7,690 kN/m²

 

_carico proprio della trave_qs*

Successivamente alla progettazione della sezione della trave, verrà aggiunto il peso proprio della stessa. Il calcolo verrà fatto moltiplicando la sezione per la lunghezza della trave e per il peso specifico del materiale di progetto. Il dimensionamento verrà concluso con la verifica della resistenza della trave calcolato con il nuovo momento flettente, vedendo di conseguenza la sua risposta.

 

3.1_

Per il progetto della trave si è proseguito con l’analisi del carico totale ricavato dall’analisi dei carichi. Questo valore è stato successivamente moltiplicato per l’interasse dell’area che interessava, ricavandosi di conseguenza il carico uniformemente distribuito sulla trave B-B’ presa in esame.

 

q= (qs + qp + qa) *i q= (0,170 + 4,520 + 3,000)kN /m² *5,100m

q= 39,22kN /m

 

Successivamente al calcolo del carico distribuito che insiste sulla trave viene calcolato il momento flettente massimo MMAx che insiste sulla sezione della stessa. Il momento viene calcolato tenendo in considerazione le condizioni di vincolo della trave, e presentando essa una situazione semplicemente appoggiata ad una cerniera a sinistra ed un carrello a destra si può procedere al calcolo del momento massimo flettente mediante la formula:

 

MMAX= (q*L²)/8 MMAX= (39,22*5,10²)/8

MMAX= 127,51kN*m

 

Definito il momento massimo di progetto, si calcola la resistenza di progetto fd, definita dalla motiplicazione della resistenza caratteristica del materiale di progetto (in questo caso legno) per il coefficiente di degrado nel tempo kmod (che descrive la durata del carico e la classe di servizio) e diviso per il coefficiente di sicurezza γm (= 1,45 per l’acciaio), come si può vedere nella formula:

 

fd=  kmod * fmkm fd= (0,60*24)/1,45

fd= 9,93N/mm²

 

Ricavate le resistenze di progetto del materiale si può procedere per il dimensionamento dell’altezza della trave usando la formula flessionale di Navier:

 

fd= σMAX σMAX = 9,93N/mm²

σMAX= MMAX/Wx Wx= Jxx / (h/2)

Wx= MMAXMAX

Wx= (127,51*10⁶) / 9,93 

Wx= 12’840’886,20mm³

Wx= 12’840,89cm³

Wx= MMAXMAX

Wx= Jxx / (h/2) Jxx = (b * h³)/12

MMAX= (q*L²)/8

Jxx / (h/2) = ((q*L²)/8)/σMAX

((b * h³)/12) / (h/2) = ((q*L²)/8)/σMAX

h²= (6 * q*L²)/(8 * b * σMAX)

h= √(6 * q*L²)/(8 * b * σMAX)

Per procedere per il dimensionamento dell’altezza della trave, si ipotizza una base di una di base di b (= 25 cm), attraverso la formula flessionale di Navier viene ricavata l’altezza h:

 

h= √(6 * 39,22 * (5,1*1000)²)/(8 * (25*10) * 9,93)

h= 555,10mm

h= 57,00cm

 

4.1_

Per verificare che il progetto della trave sia corretto in toto si procede con il calcolo del peso proprio della trave, il quale peso verrà aggiunto alla fase dell’analisi dei carichi, con i quali verrà ricavato un nuovo momento massimo che verificherà la resistenza della trave.

 

_carichi strutturali_qs

_tavolato 0,020 kN/m²

_travicelli 600kg/m³ 0,050 kN/m²

_caldana 0,100 kN/m²

_trave in latifoglie 1,140 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.s 1,131 kN/m²

 

_carichi permanenti_qp

_incidenza tramezzi 0,500 kN/m²

_incidenza impianti 1,000 kN/m²

_pavimento in parquet 750kg/m³ 0,220 kN/m²

_massetto in cs allegerito 1,000 kN/m²

_muro di tamponamento in tufo 1,800 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.p 4,520 kN/m²

 

_carichi accidentali_qa

_ambiente uffici 3,000 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.a 3,000 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale 8,651 kN/m²

 

q= (qs + qp + qa) *i q= (1,131 + 4,520 + 3,000)kN /m² *5,100m

q= 44,12kN /m

MMAX= (q*L²)/8 MMAX= (44,12*5,10²)/8

MMAX= 143,45kN*m

σMAX= MMAX/Wx Wx= Jxx / (h/2)

Wx= MMAXMAX

Wx= (143,45*10⁶) / 9,93 

Wx= 14’446’122,12mm³

Wx= 14’446,12cm³

Wx= MMAXMAX

Wx= Jxx / (h/2) Jxx = (b * h³)/12

MMAX= (q*L²)/8

Per procedere per il dimensionamento dell’altezza della trave, si ipotizza una base di b (= 25 cm), attraverso la formula flessionale di Navier viene ricavata l’altezza h:

 

h= √(6 * 44,12 * (5,1*1000)²)/(8 * (25*10) * 9,93)

h= 588,80mm

h= 60,00cm

Si adotta di conseguenza una trave di base b (= 25 cm) e altezza h (= 60 cm) avente modulo di resistenza Wx (= 15’000,00cm³) pari o superiore a quello ricavato dalla formula flessionale di Navier.

 

5.1_

dati di progetto e tabella

 

 

interasse (m)

qs (KN/m2)

qp (KN/m2)

qa (KN/m2)

q (KN/m)

luce (m)

M (KN*m)

fm,k (N/mm2)

5,1

0,170

4,520

3,00

39,219

5,1

127,51077375

24

5,1

1,131

4,520

3,00

44,120

5,1

143,445475125

24

 

 

 

kmod

sigam (N/mm2)

b (cm)

h (cm)

0,6

9,93

25

55,51

0,6

9,93

25

58,88

2.2_

stratrigrafia solaio_2

pastedGraphic_3.pdf

 

analisi dei carichi

.solaio in acciaio

_carichi strutturali_qs

_solaio in lamiera grecata di acciaio 0,240 kN/m²

_travetti in IPE 200 1,141 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.s 1,381 kN/m²

 

_carichi permanenti_qp

_incidenza tramezzi 0,500 kN/m²

_incidenza impianti 1,000 kN/m²

_pavimento in resina 0,003 kN/m²

_massetto in cs allegerito 1,000 kN/m²

_controsoffito in cartongesso 8kg/m² 0,010 kN/m²

_muro di tamponamento in tufo 1,800 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.p 4,313 kN/m²

 

_carichi accidentali_qa

_ambiente uffici 3,000 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.a 3,000 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale 8,694 kN/m²

 

_carico proprio della trave_qs*

Successivamente alla progettazione della sezione della trave, verra aggiunto il peso proprio della trave. Il calcolo verrà fatto moltiplicando la sezione per la lunghezza della trave e per il peso specifico del materiale di progetto. Il dimensionamento verrà concluso con la verifica della resistenza della trave calcolato con il nuovo momento flettente, vedendo di conseguenza la sua risposta.

 

3.2_

Per il progetto della trave si è proseguito con l’analisi del carico totale ricavato dall’analisi dei carichi. Questo valore è stato successivamente moltiplicato per l’interasse dell’area che interessava, ricavandosi di conseguenza il carico uniformemente distribuito sulla trave B-B’ presa in esame.

 

q= (qs + qp + qa) *i q= (1,381 + 4,313 + 3,000)kN /m² *5,100m

q= 44,34kN /m

 

Successivamente al calcolo del carico distribuito che insiste sulla trave viene calcolato il momento flettente massimo MMAx che insiste sulla sezione della stessa. Il momento viene calcolato tenendo in considerazione le condizioni di vincolo della trave, e presentando essa una situazione semplicemente appoggiata ad una cerniera a sinistra ed un carrello a destra si può procedere al calcolo del momento massimo flettente mediante la formula:

 

MMAX= (q*L²)/8 MMAX= (44,34*5,10²)/8

MMAX= 144,15kN*m

 

Definito il momento massimo di progetto, si calcola la resistenza di progetto fd, definita dalla motiplicazione della resistenza caratteristica del materiale di progetto (in questo caso acciaio) diviso per il coefficiente di sicurezza γs (= 1,15 per l’acciaio), come si può vedere nella formula:

 

fd= fyks fd= 235/1,15

fd= 204,35N/mm²

 

Ricavate le resistenze di progetto del materiale si può procedere per il dimensionamento dell’altezza della trave usando la formula flessionale di Navier:

 

fd= σMAX σMAX = 204,35N/mm²

σMAX= MMAX/Wx Wx= Jxx / (h/2)

Wx= MMAXMAX

Wx= (144,15*10⁶) / 204,35 

Wx= 705’407,39mm³

Wx= 705,47cm³

 

Si adotta di conseguenza un IPE 330 avente modulo di resistenza Wx (= 713,00cm³) pari o superiore a quello ricavato dalla formula flessionale di Navier.

 

4.2_

Per verificare che il progetto della trave sia corretto in toto si procede con il calcolo del peso proprio della trave, il quale peso verrà aggiunto alla fase dell’analisi dei carichi, con i quali verrà ricavato un nuovo momento massimo che verificherà la resistenza della trave.

 

_carichi strutturali_qs

_solaio in lamiera grecata di acciaio 0,240 kN/m²

_travetti in IPE 200 1,141 kN/m²

_trave in IPE 330 2,506 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.s 3,587 kN/m²

 

_carichi permanenti_qp

_incidenza tramezzi 0,500 kN/m²

_incidenza impianti 1,000 kN/m²

_pavimento in resina 0,003 kN/m²

_massetto in cs allegerito 1,000 kN/m²

_controsoffito in cartongesso 8kg/m² 0,010 kN/m²

_muro di tamponamento in tufo 1,800 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.p 4,313 kN/m²

 

_carichi accidentali_qa

_ambiente uffici 3,000 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.a 3,000 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale 10,900 kN/m²

 

q eff = (qs + qp + qa)*i q eff = (3,587 + 4,313 + 3,000)kN /m² *5,100m

q eff = 55,59kN /m

MMAXeff= (q*L²)/8 MMAXeff= (55,59*5,10²)/8

MMAXeff= 180,74kN*m

 

σMAX= MMAX/Wx Wx= (180,74*10⁶) / 204,35 

Wx= 884’462,93mm³

Wx= 884,46cm³

 

Si adotta di conseguenza un IPE 360 avente modulo di resistenza Wx (= 904,00cm³) pari o superiore a quello ricavato dalla formula flessionale di Navier.

 

5.2_

dati di progetto e tabella

 

 

interasse (m)

qs (KN/m2)

qp (KN/m2)

qa (KN/m2)

q (KN/m)

luce (m)

M (KN*m)

5,1

1,381

4,313

3,00

44,34

5,10

144,15847425

5,1

3,587

4,313

3,00

55,59

5,10

180,7369875

 

 

 

fy,k (N/mm2)

sigam (N/mm2)

Wx (cm3)

235

204,35

705,46

235

204,35

884,46

2.3_

stratrigrafia solaio_3

pastedGraphic_4.pdf

 

analisi dei carichi

.solaio in c.a.

_carichi strutturali_qs

_solaio in latero-cemento 2,700 kN/m²

----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.s 2,700 kN/m²

 

_carichi permanenti_qp

_incidenza tramezzi 0,500 kN/m²

_incidenza impianti 1,000 kN/m²

_pavimento in resina 0,003 kN/m²

_massetto in cs allegerito 1,000 kN/m²

_muro di tamponamento in tufo 1,800 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.p 4,303 kN/m²

 

_carichi accidentali_qa

_ambiente uffici 3,000 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.a 3,000 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale 10,003 kN/m²

 

_carico proprio della trave_qs*

Successivamente alla progettazione della sezione della trave, verra aggiunto il peso proprio della trave. Il calcolo verrà fatto moltiplicando la sezione per la lunghezza della trave e per il peso specifico del materiale di progetto. Il dimensionamento verrà concluso con la verifica della resistenza della trave calcolato con il nuovo momento flettente, vedendo di conseguenza la sua risposta.

 

3.3_

Per il progetto della trave si è proseguito con l’analisi del carico totale ricavato dall’analisi dei carichi. Questo valore è stato successivamente moltiplicato per l’interasse dell’area che interessava, ricavandosi di conseguenza il carico uniformemente distribuito sulla trave B-B’ presa in esame.

 

q= (qs + qp + qa) *i q= (2,700 + 4,303 + 3,000)kN /m² *5,100m

q= 48,45kN /m

 

Successivamente al calcolo del carico distribuito che insiste sulla trave viene calcolato il momento flettente massimo MMAX che insiste sulla sezione della stessa. Il momento viene calcolato tenendo in considerazione le condizioni di vincolo della trave, e presentando essa una situazione semplicemente appoggiata ad una cerniera a sinistra ed un carrello a destra si può procedere al calcolo del momento massimo flettente mediante la formula:

 

MMAX= (q*L²)/8 MMAX= (51,02*5,10²)/8

MMAX= 165,86kN*m

 

Definito il momento massimo di progetto, si calcola la resistenza di progetto fd e fy, definita dalla motiplicazione della resistenza caratteristica del materiale di progetto (fyk in questo caso CA e fyd nel caso delle barre in acciaio) per il coefficiente di sicurezza αcc (= 0,85) e diviso per il coefficiente di sicurezza γm (= 1,50 per il cls, = 1,15 per l’acciaio), come si può vedere nella formula:

 

fd= αcc*(fykm) fd= 0,85*(40/1,50)

fd= 22,67N/mm²

fy= fyds fY= 450/1,15

fY= 391,30N/mm²

 

Ricavate le resistenze di progetto dei due materiali si può procedere per il dimensionamento dell’altezza della trave, la quale presenta una di base di b (= 20 cm), attraverso l’equilibrio alla rotazione della sezione, come si può vedere nella formula:

 

M = C * b* = T * b* C = (σca * b * α * hu) / 2

b* = hu * (1- α/3)

M = ((σca * b * α * hu) / 2) * (hu * (1- α/3))

hu = √(M/b) * (1 / (σca/2) * (α * (1- α/3))

r =  √(1 / (σca/2) * (α * (1- α/3))

hu = √(M/b) * r

hu = √(165,86*10⁶) / (20 * 10)) * 2,26

hu = 432mm

 

Successivamente al calcolo delle resistenze di progetto si calcola il coefficiente α di omogeneizzazione della sezione in C.A. per poter calcolare la posizione dell’asse neutro della sezione viene usato il teorema dei triangoli simili, mediante la formula:

 

xc / hu = (σca/Eca) / (σca/Eca + σfd/Efd) hu * (σca/Eca) = xc * (σca/Eca + σfd/Efd)

xc = (hu * (σca/Eca)) / (σca/Eca + σfd/Efd)

xc = (hu * (σca/Eca)) / (1/Eca) * (σca + (Eca/Efd) * σfd)

xc = (hu * σca) / (σca + (Eca/Efd) * σfd)

n = Eca/Efd n = 15

xc = (hu * σca) / (σca + n * σfd)

α =  σca / (σca + n * σfd)

α =  22,67 / (22,67 + (15 * 391,30))

α =  0,46

xc = hu * α

xc = 432 * 0,46

xc =  198,7mm

 

In ultimo viene definita l’altezza definitiva della sezione sommando all’altezza utile della trave hu (= 432mm) il parametro δ (= 50 mm), che comprende il copriferro e metà barra di acciaio, come si può vedere nella formula:

 

h= hu + δ h= 432 +50

h= 482mm

h’= 60cm

Verrà quindi adottata una trave avente base b (= 20cm) ed altezza h (= 60cm).

 

4.3_

Per verificare che il progetto della trave sia corretto in toto si procede con il calcolo del peso proprio della trave, il quale peso verrà aggiunto alla fase dell’analisi dei carichi, con i quali verrà ricavato un nuovo momento massimo che verificherà la resistenza della trave.

 

_carichi strutturali_qs

_solaio in latero-cemento 2,700 kN/m²

_trave in c.a 2,790 kN/m²

----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.s 5,4900 kN/m²

 

_carichi permanenti_qp

_incidenza tramezzi 0,500 kN/m²

_incidenza impianti 1,000 kN/m²

_pavimento in resina 0,003 kN/m²

_massetto in cs allegerito 1,000 kN/m²

_muro di tamponamento in tufo 1,800 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.p 4,303 kN/m²

 

_carichi accidentali_qa

_ambiente uffici 3,000 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale c.a 3,000 kN/m²

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

_totale 12,793 kN/m²

 

verifica del momento massimo effettivo

 

MMAX= (q*L²)/8 MMAX= (65,24*5,10²)/8

MMAX= 212,13kN*m

 

M = C * b* = T * b* hu = √(M/b) * r

hu = √(212,13*10⁶) / (30 * 10)) * 2,26

hu = 399mm

 

h= hu + δ h= 399mm +50

h= 449mm

h’= 45cm

Considerando questo nuovo momento massimo la trave non risulta verificata, quindi si sceglie di aumentare la dimensione della base b (= 30cm) ricavandoci di conseguenza un’altezza utile hu (= 39,9cm) e quindi l’altezza complessiva h (= 45cm).

 

5.3_

dati di progetto e tabella

 

 

interasse (m)

qs (KN/m2)

qp (KN/m2)

qa (KN/m2)

q (KN/m)

luce (m)

M (KN*m)

5,1

2,700

4,303

3,00

51,02

5,1

165,86

5,1

5,490

4,303

3,00

65,24

5,1

212,13

 

 

 

alfa

r

b (cm)

h (cm)

delta (cm)

H (cm)

H/l

area (m2)

peso (KN/m)

0,46

2,27

20,0

43,2

5

48,20

0,094

0,10

2,41

0,46

2,27

30,0

39,9

5

44,90

0,088

0,13

3,37

Esercitazione_2_trave reticolare spaziale (risoluzione tramite software SAP2000)

 

Esercitazione_2

trave reticolare spaziale (risoluzione tramite software SAP2000)

 

La modellazione viene effettuata per comodità e necessità di accuratezza su RHINOCEROS, avendo l’accortezza di non disegnare in layer 0 e di non usare polilinee (dato che dovranno risultare aste separate). 

Il file viene quindi salvato in IGES per poter essere importato in SAP.

Tale operazione avviene con il comando FILE > IMPORT > IGES.IGS FILE.

pastedGraphic.pdf

 

 

IGES.IGS FILE > BROWSE > “RETICOLARE” > RATIONAL B-SPLINE ENTITY > 

IMPORT

pastedGraphic_1.pdf

Le unità di misure vengono impostate kN, m, °C.

pastedGraphic_2.pdf

 

 

 

 

 

Dato che l’importazione potrebbe avvenire generando qualche errore nei punti di nodo fra le varie aste, si può impostare una tolleranza di approssimazione che si ritenga accettabile tramite il comando EDIT > EDIT POINT > MERGE JOINTS > MERGE TOLERANCE > 0,01. Questo comando fa sì che due estremi di aste che distino meno di questa misura vengano considerate unite.

pastedGraphic_3.pdf

 

 

 

Assegniamo quindi tre vincoli (per rendere la struttura isostatica) nella parte bassa della trave con il comando ASSIGN > JOINT > RESTRAINTS.

pastedGraphic_4.pdf

 

 

 

 

 

 

 

 

 

pastedGraphic_5.pdf

Si procede assegnando l’acciaio come materiale e definendone il tipo per definire un modulo elastico E. Si sceglie inoltre la forma della sezione (tubolare pipe). DEFINE > SECTION PROPERTIES > FRAME SECTIONS.

pastedGraphic_6.pdf

 

 

 

 

 

Si procede con l’assegnazione dei carichi con il comando ASSIGN > JOINT LOADS > FORCES, trattandosi di un’idealizzazione per la quale i carichi sono concentrati tutti nei nodi.

 

pastedGraphic_7.pdf 

 

N.B. In questo tipo di esercizi, impostiamo l’analisi in modo che non consideri il peso proprio della struttura (che costituirebbe un carico distribuito su travi che si deve considerare scariche). 

Ciò viene fatto creando un nuovo LOAD PATTERN che abbia 0 come coefficiente di moltiplicazione del carico SELF WEIGHT MULTIPLER.

 

 

 

 

 

pastedGraphic_8.pdf

 

Dato che in una struttura reticolare tutti i vincoli interni sono cerniere, dobbiamo fare un’operazione di rilascio del momento ASSIGN > FRAME > RELEASE > MOMENT 3-3(MAJOR) > START 0 – END 0.

pastedGraphic_9.pdf

pastedGraphic_10.pdf

Possiamo ora avviare l’analisi. Il software mostra per prima cosa l’andamento della deformata.

Si può richiedere al programma di analizzare gli sforzi assiali (unici presenti) con il comando SHOW FORCES/STRESSES > FRAME/CABLES > AXIAL FORCE

 

pastedGraphic_11.pdf

 

 

 

 

 

 

 

N.B. si possono anche analizzare gli sforzi a cui sono sottoposti i nodi dando il comando SHOW FORCES/STRESSES > JOINTS.

pastedGraphic_12.pdf

 

 

 

 

 

 

 

Il comando DISPLAY > SHOW TABLES > JOINT REACTION ci mostra una tabella contenente tutti i valori delle reazioni vincolari, mentre ELEMENT FORCES - FRAMES mostra la tabella dei valori dello sforzo normale.

 

pastedGraphic_13.pdf

pastedGraphic_14.pdf

 

N.B. Nella tabella ci sono aste che sono soggette a sforzo normale negativo (compresse) e aste con sforzo normale positivo (tese). Risulta così semplice la individuazione rispettivamente di puntoni e tiranti della struttura. 

 

 

 

Asta

N

A

σ

 

Text

KN

m2

N/mm²

 

1

-17,36

0,01

-2,13

 

2

-42,59

0,01

-5,22

 

3

37,35

0,01

4,57

 

4

12,08

0,01

1,48

 

5

11,49

0,01

1,41

 

6

-11,99

0,01

-1,47

 

7

48,03

0,01

5,88

 

8

149,09

0,01

18,26

 

9

304,81

0,01

37,34

 

10

-260,88

0,01

-31,95

 

11

-56,86

0,01

-6,96

 

12

56,28

0,01

6,89

 

13

152,06

0,01

18,6

 

14

302,55

0,01

37,06

 

15

-263,14

0,01

-32,23

 

16

-65,11

0,01

-7,98

 

17

-67,52

0,01

-8,27

 

18

-173,93

0,01

-21,30

 

19

-253,93

0,01

-31,10

 

20

146,07

0,01

17,89

 

21

6,04

0,01

0,74

 

22

-73,96

0,01

-9,06

 

23

-145,42

0,01

-18

 

24

-255,53

0,01

-31,30

 

25

80,20

0,01

9,82

 

26

0,20

0,01

0,02

 

27

19,23

0,01

2,36

 

28

13,94

0,01

1,71

 

29

84,37

0,01

10,33

 

30

-121,55

0,01

-14,89

 

31

-182,42

0,01

-22,34

 

32

-189,01

0,01

-23,15

 

34

-0,78

0,01

-0,10

 

35

85,56

0,01

10,48

 

36

-54,31

0,01

-6,65

 

37

128,32

0,01

15,7

 

38

-79,97

0,01

-9,80

 

39

136,19

0,01

16,68

 

40

-196,60

0,01

-24,08

 

41

141,79

0,01

17,37

 

42

-72,75

0,01

-8,91

 

43

-185,07

0,01

-22,67

 

44

104,01

0,01

12,74

 

45

-47,18

0,01

-5,78

 

46

-119,52

0,01

-14,6

 

47

95,82

0,01

11,74

 

48

-0,89

0,01

-0,108

 

49

38,90

0,01

4,76

 

50

-94,41

0,01

-11,56

 

51

-37,50

0,01

-4,59

 

52

-35,56

0,01

-4,36

 

53

135,92

0,01

16,65

 

54

182,61

0,01

22,37

 

55

173,69

0,01

21,28

 

56

1,48

0,01

0,18

 

57

-32,94

0,01

-4,04

 

58

-103,60

0,01

-12,69

 

59

-40,28

0,01

-4,93

 

60

-98,93

0,01

-12,12

 

61

-124,33

0,01

-15,23

 

62

58,86

0,01

7,21

 

63

182,58

0,01

22,36

 

64

54,07

0,01

6,62

 

65

-130,50

0,01

-16,0

 

66

184,00

0,01

22,54

 

67

-129,54

0,01

-15,87

 

68

-49,13

0,01

-6,02

 

69

134,55

0,01

16,48

 

70

-94,37

0,01

-11,56

 

71

-38,75

0,01

-4,75

 

72

1,48

0,01

0,181

 

73

-84,89

0,01

-10,40

 

74

2,97

0,01

0,36

 

75

90,88

0,01

11,13

 

Esercitazione_1_risoluzione trave iperstatica (metodo della linea elastica)

 

Esercitazione_1

trave iperstatica (risoluzione tramite la linea elastica)

 

struttura

 

pastedGraphic.pdf

Il sistema proposto risulta essere un sistema iperstatico, quindi per poterlo risolvere si ricorre al metodo d’integrazione della linea elastica (adottando per la trave il modello di Eulero-Bernoulli), il quale ci permette di individuare l’incognita richiesta, ovvero lo spostamento verticale massimo_vs  della deformata.

 

1_

Si procede quindi con l’analisi delle 8 equazioni fondamentali (3 equazioni di EQUILIBRIO, 3 equazioni di DEFORMAZIONE e 2 equazioni COSTITUTIVE); le equazioni successivamente verranno usate per indagare due aspetti fondamentali dello spostamento della deformata della trave, in quanto definiscono sia lo spostamento assiale (definito dallo sforzo normale) che quello trasversale (definito dallo sforzo di taglio e momento flettente).

Le 8 equazioni fondamentali quindi vengono divise in due sistemi:

us

⎧(dN/ds) + q₁=0

⎨N=E*A*ε

⎩ε=(du/ds)

vs

⎧(dT/ds) + q₂=0

⎢(dM/ds) + T=0

⎨M=E*J*χ

⎢ χ=(dφ/ds)

⎩φ=(dv/ds)

Quindi per rispondere alle richieste avanzate nell’esercizio verrano utilizzate solamente le 5 equazioni che descrivono il comportamento dello spostamento verticale_vs  della deformata.

 

2_

Si nota che questo è un sistema di 5 equazioni in 5 incognite. Siamo quindi in grado di dedurle tutte, esprimendole come progressive derivate della legge dello spostamento verticale_vs.

Quindi si procede con l’analisi delle condizioni al bordo; per poter risolvere l’equazione dello spostamento verticale_v necessitiamo di 4 equazioni aventi risultati noti poiché l’equazione suddetta presenta 4 incognite, che si presentano sotto costanti di integrazione C₁, C₂, C₃ e C₄ (derivanti dalle 4 integrazioni fatte per la determinazione della stessa).

 

vs= (q₂*s⁴/24*E*J) + (C₁*s³/6) + (C₂*s²/2) + (C₃*s) + C₄

 

A questa equazione si giunge integrando quattro volte l’equazione che descrive il carico, ovvero:

 

q(s)= (d⁴v/ds⁴)*E*J

 

Si suppone quindi che il carico sia descritto da una legge costante, fatto che ci fa dedurre che la legge dello spostamento verticale_vs sia un polinomio del tipo:

 

 p(x)= a₀ + a₁*x + a₂*x² + a₃*x³ + a⁴*x₄

 

Inoltre si è ipotizzato che il prodotto E*J sia costante lungo lo sviluppo assiale della trave_s, ovvero che le sezioni mantengano costanti le loro dimensione, forma e materiale. Grazie a questa ipotesi si è potuto estrapolare dall’integrazione il prodotto suddetto considerandolo come una costante, e quindi semplificando l’integrazione.

 

3_

Nel caso specifico dell’esercizio:

 

deformata

 

pastedGraphic_1.pdf

 

_estremo sinistro - incastro: s= 0

In questo punto  lo spostamento verticale e la rotazione della sezione della trave risultano essere pari a zero, quindi abbiamo:

v(0)= 0

φ(0)= 0

 

Sostituendo le due condizioni risultanti nelle rispettive equazioni, derivate sempre dall’integrazione dell’equazione della linea elastica per lo spostamento verticale a cui facciamo riferimento (q(s)= (d⁴v/ds⁴)*E*J) si può constatare che C₃ e C₄ sono nulle.

 

v(0)= 0 C₄= 0

φ(0)= 0 C₃*s = 0

 

_estremo destro - carrello orizzontale: s= L

In questo punto lo spostamento verticale risulta essere pari a zero, mentre la rotazione della sezione risulta essere diversa da zero ed ignota. Si necessita, quindi, di un ulteriore equazione nota e prendiamo in considerazione quella del momento che in prossimità della cerniera del carrello orizzontale deve essere uguale a zero.

v(L)= 0

φ(L)≠ 0 M(L)= E*J*χ= E*J*(d²v/ds₂)= 0

 

Sostituendo le due condizioni risultanti nelle rispettive equazioni, derivate sempre dall’integrazione dell’equazione della linea elastica per lo spostamento verticale a cui facciamo riferimento (q(s)= (d⁴v/ds⁴)*E*J) ricavandoci C₁ e C₂.

 

 

v(L)= 0

φ(L)= 0 M(L)= E*J*χ= E*J*(d²v/ds₂)= 0 (q₂*s²/2*E*J) + (C₁*L) + C₂

(q₂*s⁴/24*E*J) + (C₁*L³/6) + (C₂*L²/2)= 0

⎰ C₁= -(5*q*L)/(8*E*J)

⎱ C₂= (q*L)/(8*E*J)

Le due equazioni relative al bordo L, messe a sistema, ci permettono di calcolare le costanti C₁ e C₂.

 

4_

Successivamente si procede con la definizione dell’ultimo dato incognito presente nell’equazione dello spostamento verticale_vs, senza il quale non risulta possibile determinare l’abbassamento verticale: si tratta quindi del valore da assegnare alla variabile s all’interno dell’equazione dello spostamento verticale. Sapendo che all’abbassamento verticale massimo corrisponde un valore nullo della derivata della funzione che approssima la deformata della trave, si può dedurre che per la sua risoluzione bisogna derivare la funzione vs e trovare i valori di s per i quali la derivata si annulla.

 

v’s= φ=(dv/ds)= (q₂*s³/6*E*J) + (C₁*s²/2) + (C₂*s)= 0

 

Risolvendo questa equazione di terzo grado (mettendo in evidenza la s  per trovare la prima soluzione, ottenendo di conseguenza un’equazione di secondo grado) ottenendo 3 valori di s per i quali la derivata è nulla, ma solo 2 sono da prendere in considerazione (in quanto uno si riferisce ad un valore di s maggiore di L):

 

v’s= φ=(dv/ds)= (q₂*s³/6*E*J) + ((-(5*q*L)/(8*E*J))*s²/2) + (((q*L)/(8*E*J))*s)= 0

s= 0

s₁= (15*L/16) - ((√33)*L/16)

s₂= (15*L/16) + ((√33)*L/16) s₂= 0,578*L

5_

Successivamente si procede con il calcolo dello spostamento verticale. Sostituiamo il valore di s₂ e C₁ e C₂ all’interno dell’equazione dello spostamento verticale_vs.

 

v’s= (q₂*s⁴/24*E*J) + (C₁*s³/6) + (C₂*s²/2)

 

v’s= (q₂*(0,578*L )⁴/24*E*J) + ((-(5*q*L)/(8*E*J))*(0,578*L)³/6) + (((q*L)/(8*E*J))*(0,578*L)²/2)

Il risultato dello dello spostamento verticale_v sarà in funzione di q/E*J. Per avere un risultato esclusivamente numerico basterà assegnare un valore numerico al carico q, scegliere il materiale per avere un modulo elastico E e la sezione della trave per avere il momento d’inerzia J.

 

6_

L’ultimo passo consiste nel diagrammare il Taglio ed il Momento. Per il primo possiamo affermare che l’andamento è lineare e abbiamo un taglio negativo massimo in prossimità dell’incastro e uno positivo massimo nel carrello orizzontale. L’intersezione con l’asse della trave corrisponde a s= 0,578*L. Il momento, di conseguenza, avrà andamento parabolico, con un massimo positivo nell’incastro, curvatura verso il basso e valore zero nel carrello; ad s= 0,578*L corrisponde un momento negativo massimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

grafici qualitativi di TAGLIO e MOMENTO

pastedGraphic_2.pdf

 

I diagrammi delle sollecitazioni della struttura iperstatica possono essere visti come somma di due diagrammi di due struttura isostatiche.

 

7_

Succesivamente attraverso l’uso del software SAP2000 verrà assegnato un materiale (E), una dimensione ed una forma (J).

 

creare un nuovo file con una griglia utile al disegno dell’asta:

FILE > NEW MODEL >

pastedGraphic.pdf

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

QUICK GRID LINES > impostare 2 assi sull’asse x, 1 sull’asse y e 1 sull’asse z > impostare come GRID SPACING la dimensione che vorremo dare alla lunghezza della trave

pastedGraphic_1.pdf

 

le impostazioni date alla griglia dovrebbero produrre una condizione analoga alla seguente:

pastedGraphic_2.pdf

 

 

 

 

 

 

 

 

disegnare un’asta seguendo la spaziatura della griglia preimpostata.

pastedGraphic_3.pdf

 

 

 

 

assegnare i vincoli: 

selezionare il punto > ASSIGN > JOINT RESTRAINTS > spuntare le sollecitazioni che il vincolo da posizionare trattiene

pastedGraphic_4.pdf

 

 

 

 

 

 

assegnare un incastro a sinistra ed un carrello a destra

pastedGraphic_5.pdf

 

 

 

 

assegnare il carico uniformemente distribuito:

selezionare l’asta  > ASSIGN > FRAME LOADS > DISTRIBUTED > impostare l’unità di misura voluta (nel nostro caso N, m, °C) > nella casella UNIFORM scrivere (ad esempio) -10 KN

pastedGraphic_6.pdf

 

 

 

 

 

 

rendere visibile il carico impostato:

DISPLAY > VIEW LOADS

pastedGraphic_7.pdf

 

 

 

 

eliminare il contributo del peso proprio della struttura dall’analisi:

DEFINE > LOAD PATTERNS > SELF WEIGHT MULTIPLER = 0 > nominare il load pattern “peso_nullo” > ADD NEW LOAD PATTERN

pastedGraphic_8.pdf

 

 

 

 

 

eliminare MODAL dall’analisi:

selezionare il load pattern MODAL > se nella colonna ACTION c’è RUN, premere il pulsante RUN/DO NOT RUN CASE per disattivare l’analisi

pastedGraphic_9.pdf

 

 

 

visualizzare la curva della deformata e confrontarla qualitativamente con quella ipotizzata:

RUN ANALYSIS 

pastedGraphic_10.pdf

 

 

 

 

 

 

visualizzare le reazioni vincolari:

RUN ANALYSIS > JOINT REACTIONS 

 

pastedGraphic_11.pdf

 

 

 

 

visualizzare il grafico del taglio e confrontarlo qualitativamente con quello ipotizzato:

RUN ANALYSIS  > SHEAR 2-2

pastedGraphic_12.pdf

 

 

 

 

 

visualizzare il grafico del momento e confrontarlo qualitativamente con quello ipotizzato:

RUN ANALYSIS > MOMENT 3-3 > spuntare START e END

pastedGraphic_13.pdf

 

 

 

 

impostare il materiale, la forma e la dimensione della sezione:

ASSIGN > FRAME > FRAME SECTION > (nel nostro caso) impostare acciaio a doppia T > impostare le misure desiderate (nel nostro caso quelle di una IPE500) > rinominare la sezione

pastedGraphic_14.pdf

 

 

 

 

visualizzare le tabelle relative ai dati dell’analisi:

DISPLAY > SHOW TABLES > spuntare la parte ANALYSIS RESULTS 

pastedGraphic_15.pdf

 

 

 

 

visualizzare gli spostamenti dovuti alle deformazioni per confrontare quello verticale con quello ottenuto nell’esercizio:

dal menù a tendina scegliere JOINT DISPLACEMENT > trovare il dato in R2

pastedGraphic_16.pdf

 

 

 

 

 

esportare i dati in formato EXCEL per organizzarli:

finestra delle tabelle > FILE > EXPORT > EXCEL FILE > SAVE

 

 

stazioni di record

sollecitazione di TAGLIO

sollecitazione di MOMENTO

0

-47,192

-70,7434

0,58225

-41,37

-44,9609

1,16449

-35,547

-22,5686

1,74674

-29,725

-3,5664

2,32898

-23,902

12,0457

2,91123

-18,08

24,2677

3,49348

-12,257

33,0996

4,07572

-6,435

38,5414

4,65797

-0,613

40,5931

5,24022

5,21

39,2547

5,82246

11,032

34,5262

6,40471

16,855

26,4076

6,98695

22,677

14,8988

7,5692

28,5

1,004*E-15

 

 

 

VINCOLI

REAZIONI VINCOLARI

REAZIONI VINCOLARI

 

TAGLIO

MOMENTO

incastro

47,192

-70,7434

cerniera

28,5

0

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