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Considerazioni sulla lezione di oggi

La lezione di oggi era incentrata sul tema del valore della permanenza. Per spiegarci il concetto il professore ci ha citato alcune frasi tratte dal libro di Aldo Rossi “L’architettura della città”.

Oggi sembra che il lavoro di un architetto si incentri principalmente sul progetto tralasciando spesso il contesto e le conseguenze. Il progetto è uno strumento, ma se non abbiamo ben chiari i processi evolutivi, gli avvenimenti e la percezione del luogo che hanno gli abitanti su un dato edificio, non possiamo intervenire in modo adeguato o quantomeno coscienziosamente, inoltre va tenuto conto anche l’impatto che il progetto avrà sul luogo e su chi ci abita. Sebbene questo discorso in teoria è accettato e riconosciuto, in realtà è molto difficile trovare una soluzione che tenga conto di tutti questi aspetti.

Un altro concetto trattato a lezione è stato introdotto da una frase: “ Cupido che dorme è l’antica architettura, il monumento. Psiche, curiosa, con la lucerna è l’architetto, l’ingegnere, il tecnico. Ma una goccia di olio bollente cade dalla lucerna: è l’azione di Restauro. Cupido si sveglia e fugge via, così l’autenticità è compromessa”. Non sono molto d’accordo con questa affermazione, perché la trovo ambigua, in quanto è vero che il restauro ne altera l’autenticità, ma un dato edificio, in particolare uno storico, ha subito nel tempo, soprattutto quando ancora era nel pieno della sua funzionalità, una serie di interventi manutentivi, che comunque ne hanno alterato il carattere originale. Ma fintanto che si parla di manutenzione non ci sono limiti ne restrizioni agli interventi, quando però l’edificio perde la sua funzione e ci si interviene con un restauro tutto si complica e diventa alterazione. A questo punto l’unico modo di preservarne l’autenticità sarebbe quello di non intervenirci, ma così facendo andremmo a perdere quella che è la memoria storica, perché non avremmo più una preesistenza da valutare e valorizzare.

La seconda parte della lezione, invece è stata incentrata sulla figura di Franco Albini e sul suo rigore, inteso come stile di vita improntato sull’autodisciplina.

In particolare ci siamo concentrati sulla mostra del 1973 su Andrea Palladio allestita da Albini, soffermandoci a leggere i documenti del 1500 che assegnavano a seguito di una votazione il lavoro alla Chiesa del Redentore a Palladio, nonostante si fossero presentati architetti d maggiore prestigio, poiché in lui meglio si applicava il compromesso tra manierismo e classicismo. Questo a dimostrazione del fatto che non sempre basta un nome importante, ma è sufficiente trovare il giusto equilibrio.

 

Considerazioni sulla lezione odierna

Riflettendo sul concetto di permanenza all'interno della città di Roma mi sono resa conto di quanti siano i segni lasciati dal passato sul contesto urbano romano, ma di come nei secoli si siano perse le ragioni, le cause che li hanno determinati; per citarne uno per tutti, del quale io stessa ero all'oscuro pur avendo studiato più e più volte palazzo Massimo alle Colonne, la curvatura del prospetto di questo edificio dovuta all'Odeon romano. Numerosi sono questi casi a Roma, città nata dalla e sulle rovine. E' forse per questa forte presenza e questo inevitabile attaccamento all'antico che nella città eterna è ancora difficile pensare, o meglio accettare, la commistione tra antico e moderno.

 

Guardando alcune opere di Linazasoro e Zumpthor ho potuto vedere come la presenza dell'antichità, della storia, di un monumento non precluda affatto la presenza della modernità. Anzi, a mio avviso, con i dovuti limiti, come si dice che il vuoto fa leggere meglio il pieno, così la “nuda” modernità fa risaltare l'antico.

Esempio che più di tutti ha provocato in me una forte reazione è l'intervento di Zumthor al Museo Diocesano di Kolumba. Zumthor sembra incastonare le poche rovine dell'antica cattedrale all'interno della sua opera così da evitarne il decadimento e garantirne quindi la sopravvivenza. Inevitabile, e sicuramente voluto, è il forte contrasto tra le membrature e i grandi conci dell'apparato murario dell'architettura gotica e la geometria pura di colore chiaro della nuova architettura. Questo contrasto viene poi esaltato all'interno del museo dove sono contenuti dei reperti archeologici romani.

Ma questa operazione di protezione e conservazione di reperti archeologici non può essere direttamente essere relazionata con l'intervento di Meyer a Roma per l'Ara Pacis? Anche questo intervento, che tanto ha fatto parlare, ha come fine quello di garantire la sopravvivenza dell'opera e la sua fruizione da parte dei visitatori, contrapponendo volumi puri e monocromatici a superfici più elaborate come sono quelle marmoree dell'altare augusteo.

 

Altro progetto che ritengo interessante è il Centro Culturale degli Scolopi realizzato da Linazosoro a Madrid. Come accaduto a Zumpthor, anche Linazosoro si è dovuto confrontare con una permanenza storica, ossia le rovine della vecchia scuola dell'ordine degli Scolopi distrutta durante la guerra civile. Per fare un confronto tra i due interventi ritengo che nel secondo caso ci sia stato maggiore rispetto per l'edificio antico che si è visto “solo” affiancare o reintegrare da nuovi corpi, e non sovrastare da essi. (bisogna dire per onestà che comunque la consistenza delle rovine “a disposizione” di Linazosoro era maggiore rispetto al caso di Zumthor, più adatta quindi ad una integrazione piuttosto che ad una ricostruzione). Negli spazi che ora accolgono la nuova biblioteca infatti gli interventi si sono limitati agli arredamenti e alla nuova copertura; interessante è la soluzione adottata: non sono state ricostruite le vere coperture o i veri ambienti, ma attraverso un materiale diverso, quale il legno, sono state riproposte le forme spaziali così da poter suggerire al fruitore l'architettura antica.

 

Di forte impatto visivo ma sopratutto concettuale è il suo intervento alla Chiesa di San Lorenzo a Madrid. Unica testimonianza della chiesa rinascimentale distrutta nel 1940 è il portale d'ingresso rimasto illeso dopo il crollo. Nel progetto di ricostruzione redatto da Linazasoro il portale assolve ancora alla sua funzione d'ingresso principale alla chiesa di S. Lorenzo, ma rimane come unica presenza dell'antichità. La nuova costruzione infatti si distacca sia fisicamente (il portale è solo anteposto al nuovo corpo) sia concettualmente dall'antica chiesa: il nuovo edificio è un volume chiaramente moderno, che modifica profondamente i concetti di fruizione spaziale tipici del rinascimento; l'ingresso all'edificio sacro avviene fuori asse e lo spazio interno è suddiviso in volumi di dimensioni diverse, che susseguendosi, portano all'altare. Nel complesso appare come un'architettura austera che a mio avviso poco ha in comune con l'architettura rinascimentale.

 

Questi interventi mi fanno riflettere su quanto si possa fare nel nostro paese, primo per patrimonio artistico, storico e culturale, ma ultimo o quasi rispetto gli interventi effettuati in favore della conservazione, della valorizzazione e del restauro.

Bene Analogo - Stud: Alvarez, Bisgrove - Lab 6a Montuori

 

46 viviendas de promoción pública en Mairena del Aljarafe
Architetti: Gabriel Verd Gallego, Solinas Serra Arquitectos

Dati tecnici
 

Cliente
SODEFESA
Date Concorso
Settembre 2006
Affidamento d'incarico
Novembre 2008
Inaugurazione
Gennaio 2011
Dimensioni
Superficie lorda del progetto
6.738 mc
Costo di costruzione
3.853.040 €

Il complesso di abitazioni è situato in una zona di espansione a Mairena del Aljarafe, considerato uno dei quartieri di Sevilla. La tipologia che predomina nei dintorni è quella residenziale plurifamiliare, che forma grandi agglomerati residenziali di abitazioni private.

Il motivo della nostra scelta è dato dall'analogia nella soluzione architettonica, che cerca di dare una risposta efficace ai diversi orientamenti del lotto, insieme alla ricerca di abitazioni flessibili sia nella varietà tipologica che nell'organizzazione all'interno dell'edificio stesso.

La normativa predispone alla costruzione di isolati chiusi, edifici a corte, chiusi da quattro lati. Il volume è poi frammettato, creando delle aperture che sottolineano il dinamismo spaziale che caratterizza il progetto. L'edificio si discosta quindi dalla pianta chiusa, senza rinunciare allo spazio semi-privato della corte interna.

 

 

 

 


 

 

SCELTA BENE ANALOGO _ Gruppo Dong-Fortunato _ Laboratorio 6B, Prof. Palmieri

Il progetto dai noi scelto quale bene analogo è la Contrà Leopardi di Toti Semerano, situata a Olmi di San Biagio di Callalta (TV), in una nuova zona residenziale. Contrà Leopardi è un intervento residenziale che si distingue per la creazione di un contesto abitativo di qualità elevata, realizzata attraverso lo studio meticoloso dei particolari architettonici e della progettazione delle parti comuni. Il complesso è composto da 15 blocchi residenziali che racchiudono, in tutto, 36 unità abitative, principalmente a due piani di tipologia cieloterra, con due o tre camere e giardino privato e di abitazioni singole. Sono stati inseriti anche alcuni appartamenti con una camera, con o senza giardino.

Dati tecnici:
Cliente
Canova srl
Data affidamento d'incarico
Gennaio 2005
Data inaugurazione
Gennaio 2010
Superficie lorda edificata
3600 mq
Cubatura
11700 mc
Numero di piani fuori terra
3
Numero di posti auto
101
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Abbiamo scelto questo progetto quale bene analogo perché rispecchia il nostro intento di creare più blocchi di edifici di altezza limitata, ma diversa che definiscano uno spazio comune permeabile e confortevole. La disposizione irregolare e quasi caotica delle palazzine è un particolare che vorremmo riprendere nel nostro progetto per sfruttare al meglio il soleggiamento e per garantire a tutti una vista panoramica sui colli. Inoltre i materiali usati sono eco-compatibili e sui tetti sono presenti dei pannelli fotovoltaici, rendendo il complesso moderno e sostenibile.

Bene analogo - Stud.Moriconi,Silvestri - Lab 6a Montuori

 

MULTI GENERATIONAL HOUSING- VIENNA   Architetti: F.Ullmann - P.Ebner

Destinazione: negozi, café, uffici, studi medici, appartamenti

Unità: 30 appartamenti per anziani (51.46 m2) ; 12 mini-lofts (31.39 m2) ; 6 duplex (98.65 m2) ; 26 monolocali (54.72 m2) ; 13 bilocali (78.81 m2)

Accessi: ballatoio

Altezza interna degli ambienti: 3.65 m piano terra; 3.15 m primo piano; 2.76 m dal secondo al quinto piano

Tipo di costruzione: Cemento armato

Totale volume interno: 34312 m3

Totale superfice netta: 2040 m2

Area residenziale: 4905 m2

Totale area sito: 6000 m2

Costi di costruzione: 800 euro/m2 (escluse fondazioni)

Tempo di costruzione: 1998-2001

Questo progetto consiste in una fitta struttura di negozi, studi medici, servizi e abitazioni di vario tipo per tutte le generazioni. In questo senso può essere definito come un centro civico di quartiere.  Due edifici di 5-7 piani destinati ad uffici dividono la strada molto trafficata dalle residenze ubicate più a Sud. L'edificio di 5 piani delle residenze crea quindi una piazza pubblica arretrata rispetto alla strada, dove si trovano vari negozi che provvedono alle necessità dei residenti e café per animarla. Agli angoli di questa corte abbiamo i corpi scala che portano alle abitazioni. Queste si alternano in varie tipologie: appartamenti di un solo piano, duplex, abitazioni pensate per gli anziani e mini lofts temporanei affacciano verso la corte e sono accessibili tramite un ballatoio esterno.

Abbiamo scelto questo progetto perchè rispecchia molto gli intenti progettuali che ci siamo prefissate rispetto agli obiettivi da raggiungere per il laboratorio: residenze affacciate su una piazza interna, servizi e negozi al piano terra accessibili a tutto il quartiere e ai residenti, un sistema di distribuzione a ballatoio e differenti tipologie di abitazione. La scelta costruttiva è quella del cemento armato, che con molta probabilità sarà anche la nostra. Ci ha colpito anche la rapidità e l'economicità della costruzione.

Ipotesi di Bene Analogo; Michele Capone e Benedetta Orlando, Laboratorio A, Montuori.

 

bene analogo scelto : Social Housing in Carabanchel, Dosmasuno Arquitectos, Carabanchel (Madrid), 2006

superficie lotto: 4.446 mq

superficie lorda costruita: 12.277 mq

indice edificabilità: 1,92

numero alloggi: 102

tipologia residenziale: edilizia popolare pubblica

costo complessivo in Euro : 4824,860 (circa 393 €\mq)

 

Il progetto consiste nella disposizione di 102 alloggi di metratura e tipologia diverse (52 alloggi singoli con una sola camera da letto, 35 da due camere e 15 da tre camere). Progettate partendo da un nucleo di base comune a tutte, le abitazioni subiscono poi l’aggiunta di moduli posti negli sbalzi. La modularità del disegno ha inizialmente semplificato la progettazione della struttura e dell’edificio in sé, in seguito,anche  la sua costruzione.
La struttura principale è costituita da una gabbia di cemento armato a cui è legata una sottostruttura di acciaio che sostiene gli aggetti.
Abbiamo scelto questo edificio come bene analogo sia per l’utilizzo di un modulo come criterio progettuale che sta guidando anche il nostro progetto, sia perché troviamo molto interessanti le sue soluzioni strutturali e costruttive.

 

Bene analogo | Michela Ceracchi - Simone Fracasso [ Prof. Vidotto ]

Il modello ideale cui stiamo facendo riferimento in questo esercizio progettuale è il masterplan del quartiere Theresienhöhe di Monaco, concepito dall'architetto Otto Steidle e dal suo studio Steidle + Partner; progetto risalente agli anni 1996-1997, realizzato tra il 2000 ed il 2005, con ultimi interventi nell'area Sud nel 2007.

Planimetria generale ( http://sustainablecities.dk )

Quando il trasferimento della Fiera ha messo a disposizione una vasta area centrale, il City Planning Department Munich ha indetto un concorso finalizzato a creare un impianto finalizzato al terziario ma con una quota consistente dedicata alla residenza. "Il concetto di città in formazione, rispettosa della radizione ma continuamente rielaborata, permette di disegnare isolati molto strutturati, ma con grande libertà architettonica, all'interno della serrata griglia stradale" ( Territori europei dell'abitare 1990-2010 ), ed è questo il nostro intento.

Il concorso, vinto dallo studio di Otto Steidle con la collaborazione del consulente del colore Erich Wiesner e dei paesaggisti Thomanek und Duquesnoy, ha dato vinta ad un complesso vitale e perfettamente riuscito in ogni suo intento architettonico e sociale.

Durante il viaggio studio a Monaco, con il Prof.re Vidotto, abbiamo avuto la fortuna di poter visitare quello che per noi era già il nostro punto di riferimento concettuale, rafforzando questa spontanea propensione verso questo intervento: considerando sia l'area Esplanade, quella ad Ovest del Bavarianpark, sia l'area WA5, quella a Sud, che si allinea alla linea ferroviaria, coperta da un nuovo parco llineare che ricollega due parti di città prima bruscamente divise.

Area WA5 vista dal parco lineare di copertura della ferrovia ( foto proprie )

Stanza verde di WA5 sul parco lineare ( foto proprie )

Stanza verde di WA5 verso l'interno ( foto proprie )

L'intento progettuale, per cui è stato posto questo intero intervento come riferimento ideale, è quello di creare un nuovo impianto, che vada a ricucire il tessuto fortemente urbano circostante con un nuovo parco urbano, verso il fronte non edificato, attraverso forme architettoniche semplici, dalla costruzione economica ma efficacemente funzionale energeticamente, esaltate dall'uso del colore ( per questo si rimanda al successivo riferimento di Atelier Kaama-Atelier Ther ) che renda più piacevole il paesaggio urbano, per così dire, grigio, che si estende nelle immediate vicinanze dell'area di progetto. La morfologia sarà quella di un impianto con elementi autonomi disposti a scacchiera alternata tra costruito e stanze verdi lungo un asse principale longitudinale: gli elementi del costruito sono pensati come edifici con tipologia ibrida, una torre con una sorta di cortile coperto, come quello dell'edificio del quartiere residenziale fieristico di Riem, sempre a Monaco, da cui si accederà agli alloggi tramite ballatoi interni.

Riem, quartiere fieristico residenziale, vista del cortile coperto ( foto proprie )

L'ultimo riferimento, più prettamente sul piano estetico formale che concettuale o architettonico, è l'impianto a Kavci Hory a Praga, progettato da Atelier Kaama e Atelier Ther. Nel quale l'uso del colore, la tipologia costruttiva, l'uso delle logge oltre che dei piccoli balconi e delle terrazze comuni, è altra fonte d'ispirazione.

Atelier Kaama e Atelier Ther a Praga ( http://www.astudiosro.cz/KH.htm )

Infine la ricerca del bene analogo. Direttamente interessato può essere proprio l'intervento di Atelier Kaama e Atelier Ther per dimensioni, tipologia, tecniche costruttive semplici, finitura e anno di costruzione ( 2003-2004 ).

Atelier Kaama e Atelier Ther, complesso residenziale a Kavci Hory a Praga

Anno di costruzione: 2003-2004

Collocazione: Praga, Repubblica Ceca

Superficie costruita: 10.395 mq

Alloggi totali: 66 alloggi

Costo di realizzazione: 64 euro/mq ( fonte: Dbook di a+t Density series, in cui è riportato che il costo di realizzazione è comprensivo dei costi di urbanizzazione e delle tasse. Ma il dato appare davvero irrisorio, consultando un'altra fonte, http://www.archiweb.cz, il costo indicato è invece di 190.000.000 CZK pari a 7.517.231 euro, che corrisponderebbe se si prende per certo il dato di area dato dal libro di testo, a circa 723 euro/mq. Quindi è un dato da ricontrollare sicuramente )

Costo unitario: 723 euro/mq ( dando per veritiero il costo precedentemente ottenuto )

Infine quello che può essere considerato realisticamente il bene analogo più appropriato, ispirato anch'esso al complesso di Otto Steidle di Theresienhöhe di Monaco, e con una somiglianza più accentuata con la nostra proposta di intervento.

Villaggio olimpico a Torino di Benedetto Camerana

Vista del Villaggio Olimpico di Torino ( http://www.urbanfile.org )

Planimetria del Villaggio Olimpico di Torino ( http://www.urbanfile.org )

"Il bando di concorso per il progetto del Villaggio Atleti, lanciato dall'Agenzia Torino 2006 solo nel Maggio 2002, al termine di un lungo processo decisionale, ha come obiettivo il progetto di una nuova parte di città, che non deve "solo" ospitare gli atleti durante i Giochi, ma soprattutto accogliere diverse funzioni urbane dopo il Marzo 2006. " ( Territori europei dell'abitare 1990-2010 ) Il Villaggio Atleti doveva ospitare 750 appartamenti per i 2500 atleti da trasformare in residenze dopo i Giochi, in parte per il mercato, in parte per l'edilizia sociale. Quindi l'intervento ha sicuramente una dimensione di molto più consistente rispetto al nostro esercizio progettuale, ma ha comunque molti punti di affinità con esso.

Anno di costruzione: 2003-2005

Collocazione: Torino, Italia

Superficie costruita: 120.000 mq

Alloggi totali: 750 alloggi ( originariamente, successivamente di più, essendone diminuita la dimensione )

Costo di realizzazione: 116.900.000 euro ( fonte Territori europei dell'abitare 1990-2010 )

Costo unitario: 974 euro/mq

Occhipinti Salvatore - Luciani Francesca, BENE ANALOGO

Il nostro edificio è costituito da un corpo principale a torre arretrato rispetto al filo di Via Tuscolana, con la quale dialoga per mezzo di un corpo più basso di due piani.

La torre ha un'altezza massima di 14 piani (stiamo ancora valutando diverse ipotesi di colocazione deglli alloggi all'interno di essa) ed è visivamente costituita da un'aggregazione di volumi che sono gli alloggi stessi. Questi come in un gioco di mattoncini comporranno la torre in maniera non del tutto omogenea creando un gioco di pieni e vuoti che esprime ulteriormente la volumetria degli alloggi stessi. Così vengono a realizzarsi delle alternanze di spazi privati e spazi comuni.

Con queste linee base abbiamo proceduto alla ricerca di un edificio non solo come bene analogo ma, innanzitutto, come modello di riferimento da cui trarre spunto per l'evolversi del nostro lavoro.

La scelta è ricaduta sulle "YUYAO town - TOWERS" a Shanghai di N!Studio (Ferrini, Stella, Bucci Architetti).

Questo progetto prevede diverse torri che hanno caratteristiche analoghe a quella di nostra ideazione.

  • Caratteristiche formali (Ogni torre presenta in 11-12 piani il gioco di volumi che anche noi vogliamo diventi la caratteristica principale del nostro progetto).
  • Caratteristiche tecnologiche analoghe (La struttura è costituita da setti murari portanti in cemento armato. Il cuore della struttura è un nucleo centrale fisso che si ripete per tutti i piani. Le finiture dei prospetti delle torri di Shanghai, inoltre, si avvicinano alla nostra ancora vaga idea).
  • Anche queste torri sono residenziali e presentano diversi tagli di alloggi.
  • Infine, come nella nostra torre residenziale, gli edifici di shanghai presentano dei corpi più bassi contenenti diversi tipi di servizi che fanno dialogare la verticalità dell'edificio con il terreno.
YUYAO town - TOWERS
N!Studio (Ferrini, Stella, Bucci Architetti)
Superficie lorda edificata
60.000 m2
Altezza massima fuori terra
36 m
Costo di costruzione
16.000.000 euro
 
 
YUYAO town-TOWERS
 
Il progetto di queste torri sembra calzare a pennello come modello per il nostro, il nostro dubbio risiede nel costo di costruzione che "EuropaConcorsi" riporta: non è un costo un po' troppo basso??
Speriamo di poter discutere presto con lei in merito a questo edificio e ci dispiace per il ritardo col quale stiamo consegnando.

Bene analogo Gaia Canè e Stefano Cirulli lab 6A Montuori

CASE PREFABBRICATE IN ABRUZZO

Le analogie trovate con questo progetto sono diverse; in anzitutto  la tipologia fondamentale del sistema a ballatoio su cui si affacciano appartamenti di metrature  e forme molto simili alle nostre;  ma soprattutto il carattere temporaneo e la flessibilità degli alloggi adattabili a qualunque esigenza.

le differenze consistono principalemente nella struttura, che abbiamo immaginato come uno scheletro in calcestruzzo e conseguenti tamponature in mattoni o in vetro; mentre le case in abruzzo presentano blocchi di tamponature prefabbricate.

il costo totale si riferisce a sei corpi di fabbrica di tre piani, il nostro progetto prevede solamente due corpi di 5 piani quindi il tutto sarò rapportato.

le allego il link della pagina in cui abbiamo trovato le informazioni poichè abbiamo dei problemi a caricare le immagini che provvederemo a portarle lunedì stampate

http://europaconcorsi.com/projects/99757-Case-Prefabbricate-per-l-Abruzzo

Ruatti studio architetti

          Progettisti
Renato Ruatti,Silvia Cesaroni, Juanita Ceva Valla,Tiziana Staffieri, Gianandrea Bianchi, Tommaso Giunchi
 
Dimensioni
Superficie lorda edificata
8640 mq
Numero di piani fuori terra
3
Costo di
costruzione
14.000.000 € per 6 edifici
 
 
 

Bene Analogo _ tommaso mennuni, chiara iacovone _ lab6B Palmieri

Il bene analogo da noi preso in considerazione è "CASA 89". la forma ed i materiali usati rispechiano alcune caratteristiche salienti del nostro lavoro. Il progetto può essere visto da due prospettive diverse; la pima è quella più generale, si parla quindi di un complesso residenziale ; la seconda è una più particolare e si parla di un insieme di unità abitative diverse fra loro ma aggregate per dare vita ad un unicum. Scegliere come bene analogo un'unica abitazione al posto di un complesso residenziale vorrebbe dire studiare il costo di singole unità. In occasione della revisione le illustreremo i dubbi emersi in corso d'opera.

 

Capogruppo
Gruppo di progettazione
David Lorente, Josep Ricart, Xavier Ros, Roger Tudó
Assistenti alla progettazione
Marta Casas, arquitecta - Xavier Aguiló, ingeniero estructura - Ramón Antón, arquitecto técnico
Cliente
José López y Sandra Saludes
Dimensioni
Superficie del lotto
145 mq
Costo di costruzione
181.500 €
 
 
 
 

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